Fino a quando è l’ego personale a dirigere la vostra vita, la maggior parte dei vostri pensieri, emozioni ed azioni sarà determinato dal desiderio e dalla paura.
Nelle relazioni, o volete qualcosa dall’altra persona oppure ne avete paura.
Quello che volete dall’altro può essere:
piacere o guadagno materiale, riconoscimento, lodi o attenzione oppure un rafforzamento del vostro senso del sé attraverso il confronto e lo stabilire che siete, avete o conoscete più dell’altro.
Quello di cui avete paura è che succeda l’opposto e che sia l’altro che in qualche modo diminuisca il vostro senso del sé.
Quando fate del momento presente il punto focale della vostra attenzione – invece di usarlo come un mezzo per un fine – andate aldilà dell’ego ed aldilà della compulsione inconscia di usare le persone come mezzo per un fine, intendendo per fine la valorizzazione di se stessi alle spalle degli altri.
Quando date la vostra completa attenzione a qualsiasi persona con la quale state interagendo, togliete passato e futuro dalla relazione, fatta eccezione per le cose pratiche.
Quando siete totalmente presenti con qualsiasi persona incontriate, allora lasciate andare l’identità concettuale che avevate fatta per loro, la vostra interpretazione di chi essi sono e di cosa hanno fatto nel passato – e siete così in grado interagire senza il movimento egoico di desiderio e di paura.
L’attenzione vigile quiete, è la chiave.
Come è meraviglioso, nelle vostre relazioni, andare oltre il volere condizionato e l’aver paura.
L’amore incondizionato non vuole nulla né ha paura di nulla.
[...]
Ogni volta che incontrate qualcuno, non importa quanto breve sia l’incontro, provate a domandarvi:
a) riconoscete il suo essere, dandogli la vostra completa attenzione?
b) o lo riducete a un mezzo per un fine, ad una mera funzione o ad un ruolo?
c) qual è la qualità della vostra relazione con la cassiera al supermercato, con il guardiano del parcheggio, con il meccanico, con il «cliente»?
Un momento di attenzione è sufficiente.
Nel "come" li guardate o li ascoltate, c’è una quiete vigile, forse solo due o tre secondi, forse di più.
Questo è abbastanza perché possa emergere qualcosa di più reale dei ruoli che giochiamo di solito e con cui siamo identificati.
Tutti i ruoli sono parte della coscienza condizionata che è la mente umana.
Quello che emerge, attraverso l’atto di attenzione, è l’incondizionato:
chi siete voi nella vostra essenza, al di là del vostro nome e della forma che avete.
Non agite più come da copione, diventate reali.
Quando quella dimensione emerge dalla vostra interiorità, attira anche la stessa dimensione dall’interiorità dell’altra persona. [1]
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Tratto da Parole dalla quiete di Eckhart Tolle
E' la quiete che
salverà e
trasformerà
il mondo
Armenia, Gennaio 2005
In brevi e semplici frasi, l'essenza dell'insegnamento di Eckart Tolle. Dall'Indice:
- Al di là della mente pensante;
- Il sé egoico;
- L'Adesso;
- Chi siete voi veramente;
- L'accettazione e l'arrendersi;
- Le relazioni;
- La sofferenza e la fine della sofferenza.
Tolle comprende i disagi spirituali del nostro tempo ed estrae l'essenza di tutte le tradizioni spirituali, esprimendo queste verità in modi sorprendentemente freschi e nuovi.
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[1] -http://www.lamentemente.com/2010/11/02/interagire-senza-il-movimento-egoico
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L'esperienza di Eckhart Tolle
Una notte dell'anno 1977, a 29 anni, dopo un lungo periodo di depressione che lo aveva portato quasi sull'orlo del suicidio, si svegliò in preda ad un attacco di ansia e ad una pena "quasi insopportabile". Si disse:
Non potevo più vivere con me stesso. E in questo sorse una domanda:
Chi è questo "io" che che non può vivere con sé? Cos'è il sé?
Mi sentii attirato dentro il vuoto.
Non sapevo, allora, che ciò che stava accadendo era che la mente
- con la sua pesantezza, i suoi problemi, che vive tra un passato insoddisfacente ed un futuro pieno di paure -
stava crollando: si dissolveva.
Il giorno dopo mi svegliai e tutto era una grande pace. La pace era qui perché non c'era più un io.
Solo un senso di presenza o di "essere".
Solo un "osservare e guardare."
Dopo si sentì in pace in qualsiasi situazione.
Per tanto tempo fu senza lavoro, senza casa, e quasi senza cibo, ma rimaneva in uno stato di gioia incomprensibile.
Dopo qualche anno, iniziò a lavorare come maestro spirituale.
Fonte:
[2] - http://it.wikipedia.org/wiki/Eckhart_Tolle
Sappi che queste parole sono in estrema sintonia con quello che sto cercando di vivere e comunicare in questi giorni.
RispondiEliminaMi fa molto piacere. Questo è il processo che stiamo tutti (o quasi) vivendo.
RispondiEliminaQuesta, secondo me, è la rivoluzione che dovrebbe avvenire, in modo piuittosto manifesto, nel 2012.
Sarà un cambiamento di coscienza, un cambiamento della percezione di se stessi e degli altri, un cambiamento della nostra mente. E questo avverrà per un gran numero di persone (milioni?).
Molti non ne sono ancora consapevoli. Alcuni lo vivono ma non sanno come descriverlo. Altri provano a comunicralo, a condividerlo. Alcuni provano a comprenderlo e a definirlo.
Questo è ciò che viene detto "un nuovo stato di coscienza". E' ciò che molti desiderano, che altri provano a mettere in pratica, che altri ancora temono perché non sanno di cosa si tratta; che altri (materialisti-consumisti esteriorizzati) combattano perché rifiutano il cambiamento, perché temono di perdere i loro privilegi. (In parte questo è presente anche in ognuno di noi stessi).
Secondo me, questo cambiamento sarà possibile per una grande parte dell'umanità e potrà portare un futuro migliore.
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