Per il bisogno disperato, per la crisi che si attraversa, gli uomini di vedute e pensiero inclusivo, presenti in tutte le Chiese, porranno fine ai disaccordi dottrinali e procederanno concordi, con uniformità di riti e di cerimonie, verso il centro del potere spirituale.
È troppo aspettarsi e chiedere ciò all’umanità? Non potrebbero gli uomini illuminati delle grandi religioni riunirsi per tale impresa invocativa, e inaugurare insieme l’Approccio spirituale che darà unità ai loro sforzi e getterà il seme della nuova Religione?
Stabilire un certo grado d’uniformità procedurale non sarà troppo difficile, una volta raggiunta una certa concordia sulle questioni essenziali.
Quest’unità, accuratamente definita, rafforzerà reciprocamente l’opera, accrescendo potentemente la corrente di pensiero indirizzata a quelle Vite spirituali, cooperanti con il Cristo, che attendono di soccorrere l’umanità.
Attualmente i cristiani hanno le loro festività, i buddisti osservano le loro, l’Indù segue un altro elenco di giorni sacri, e così il mussulmano. Non sarebbe possibile che in futuro gli uomini, in qualsiasi luogo e di qualunque fede, osservino concordi i medesimi giorni sacri?
Ciò unificherebbe le risorse e le attività spirituali, e sarebbe un’invocazione simultanea. La sua potenza è certamente evidente. Tale avvenimento è possibile, e si può anche individuare il carattere di talune festività mondiali. Tre, ogni anno, si possono facilmente osservare all’unisono e con uniformità: cadono in tre mesi consecutivi e comportano pertanto uno sforzo prolungato, capace di influenzare tutto l’anno. Potrebbero unire spiritualmente i credenti d’Oriente e d’Occidente; esse esprimono la divinità manifesta tramite quel Centro ove la volontà di Dio è conosciuta, tramite la Gerarchia spirituale, che irradia l’amore di Dio, e tramite l’umanità, che coopera con intelligenza al piano di Dio, con amore e buona volontà.
1. La Pasqua.
È la festa del Cristo risorto, vivente, Capo della Gerarchia spirituale, Inauguratore del Regno di Dio, incarnazione del Suo amore. In questo giorno, la Gerarchia che Egli guida sarà riconosciuta universalmente, nella sua relazione con l’uomo, e percepito l’amore divino. Ovunque sarà invocato l’amore capace di dare resurrezione e vita spirituale.
Questa festa sarà sempre determinata dal primo plenilunio di primavera.
Gli occhi e i pensieri degli uomini saranno fissi sulla vita, non sulla morte: il Venerdì santo non avrà più molto rilievo.
La Pasqua sarà la grande festa dell’Occidente.
2. Il Wesak.
È la festa del Buddha, grande Intermediario spirituale fra il Centro dove si conosce la volontà di Dio e la Gerarchia spirituale. Egli esprime la volontà di Dio, incarna la Luce e indica lo scopo divino. Gli uomini evocheranno ovunque la saggezza, la comprensione e la luce.
Questa festa sarà determinata dal plenilunio in Taurus.
È la grande festività dell’Oriente, ma già viene osservata anche in Occidente.
3. La festa dell’Umanità. Sarà la festa dello spirito dell’umanità — che aspira ad avvicinarsi a Dio — che cerca di conformarsi al Suo volere, come insegnato dal Buddha, e sarà consacrato alla buona volontà, l’aspetto inferiore dell’amore, accentuato dal Cristo, che ne fu espressione perfetta. Segnerà il riconoscimento della natura divina nell’uomo, della sua capacità di usare la buona volontà e di stabilire giusti rapporti (grazie appunto alla sua divinità).
In ricorrenza di questa Festa, il Cristo ha rappresentato, per quasi duemila anni, l’umanità, presentandoSi alla Gerarchia come Dio uomo, guida del Suo popolo e “maggiore di una grande famiglia di fratelli”.
Sarà una festa d’invocazione e appello profondi; esprimerà l’aspirazione fondamentale alla fratellanza e all’unità umana e spirituale, indice dell’effetto sulla coscienza umana lasciato dall’opera del Buddha e del Cristo.
Sarà osservata al tempo del plenilunio in Gemini.
Se in questi giorni iniziali di restaurazione della civiltà e del mondo, gli uomini di tutte le religioni, di ogni culto e di ogni esoterismo osservassero queste tre grandi Feste di Invocazione simultaneamente, comprendendone le grandi implicazioni, si raggiungerebbe una forte unità spirituale; se invocassero concordi la Gerarchia spirituale, cercando il contatto cosciente con Colui che ne è a capo, grande sarebbe l’afflusso di luce e d’amore; se decidessero insieme, con costanza e comprensione, di avvicinarsi meglio al divino, chi potrebbe dubitare dei meravigliosi risultati? Non solo sarebbe raggiunta una concordanza basilare fra tutte le fedi, riconosciuta la fratellanza come realtà, e accettata l’unicità dell’origine, dello scopo e della vita, ma muterebbero tutta la vita e la civiltà, e il mondo spirituale diverrebbe reale nella coscienza umana.
___________________________________________________________È troppo aspettarsi e chiedere ciò all’umanità? Non potrebbero gli uomini illuminati delle grandi religioni riunirsi per tale impresa invocativa, e inaugurare insieme l’Approccio spirituale che darà unità ai loro sforzi e getterà il seme della nuova Religione?
Stabilire un certo grado d’uniformità procedurale non sarà troppo difficile, una volta raggiunta una certa concordia sulle questioni essenziali.
Quest’unità, accuratamente definita, rafforzerà reciprocamente l’opera, accrescendo potentemente la corrente di pensiero indirizzata a quelle Vite spirituali, cooperanti con il Cristo, che attendono di soccorrere l’umanità.
Attualmente i cristiani hanno le loro festività, i buddisti osservano le loro, l’Indù segue un altro elenco di giorni sacri, e così il mussulmano. Non sarebbe possibile che in futuro gli uomini, in qualsiasi luogo e di qualunque fede, osservino concordi i medesimi giorni sacri?
Ciò unificherebbe le risorse e le attività spirituali, e sarebbe un’invocazione simultanea. La sua potenza è certamente evidente. Tale avvenimento è possibile, e si può anche individuare il carattere di talune festività mondiali. Tre, ogni anno, si possono facilmente osservare all’unisono e con uniformità: cadono in tre mesi consecutivi e comportano pertanto uno sforzo prolungato, capace di influenzare tutto l’anno. Potrebbero unire spiritualmente i credenti d’Oriente e d’Occidente; esse esprimono la divinità manifesta tramite quel Centro ove la volontà di Dio è conosciuta, tramite la Gerarchia spirituale, che irradia l’amore di Dio, e tramite l’umanità, che coopera con intelligenza al piano di Dio, con amore e buona volontà.
1. La Pasqua.
È la festa del Cristo risorto, vivente, Capo della Gerarchia spirituale, Inauguratore del Regno di Dio, incarnazione del Suo amore. In questo giorno, la Gerarchia che Egli guida sarà riconosciuta universalmente, nella sua relazione con l’uomo, e percepito l’amore divino. Ovunque sarà invocato l’amore capace di dare resurrezione e vita spirituale.
Questa festa sarà sempre determinata dal primo plenilunio di primavera.
Gli occhi e i pensieri degli uomini saranno fissi sulla vita, non sulla morte: il Venerdì santo non avrà più molto rilievo.
La Pasqua sarà la grande festa dell’Occidente.
2. Il Wesak.
È la festa del Buddha, grande Intermediario spirituale fra il Centro dove si conosce la volontà di Dio e la Gerarchia spirituale. Egli esprime la volontà di Dio, incarna la Luce e indica lo scopo divino. Gli uomini evocheranno ovunque la saggezza, la comprensione e la luce.
Questa festa sarà determinata dal plenilunio in Taurus.
È la grande festività dell’Oriente, ma già viene osservata anche in Occidente.
3. La festa dell’Umanità. Sarà la festa dello spirito dell’umanità — che aspira ad avvicinarsi a Dio — che cerca di conformarsi al Suo volere, come insegnato dal Buddha, e sarà consacrato alla buona volontà, l’aspetto inferiore dell’amore, accentuato dal Cristo, che ne fu espressione perfetta. Segnerà il riconoscimento della natura divina nell’uomo, della sua capacità di usare la buona volontà e di stabilire giusti rapporti (grazie appunto alla sua divinità).
In ricorrenza di questa Festa, il Cristo ha rappresentato, per quasi duemila anni, l’umanità, presentandoSi alla Gerarchia come Dio uomo, guida del Suo popolo e “maggiore di una grande famiglia di fratelli”.
Sarà una festa d’invocazione e appello profondi; esprimerà l’aspirazione fondamentale alla fratellanza e all’unità umana e spirituale, indice dell’effetto sulla coscienza umana lasciato dall’opera del Buddha e del Cristo.
Sarà osservata al tempo del plenilunio in Gemini.
Se in questi giorni iniziali di restaurazione della civiltà e del mondo, gli uomini di tutte le religioni, di ogni culto e di ogni esoterismo osservassero queste tre grandi Feste di Invocazione simultaneamente, comprendendone le grandi implicazioni, si raggiungerebbe una forte unità spirituale; se invocassero concordi la Gerarchia spirituale, cercando il contatto cosciente con Colui che ne è a capo, grande sarebbe l’afflusso di luce e d’amore; se decidessero insieme, con costanza e comprensione, di avvicinarsi meglio al divino, chi potrebbe dubitare dei meravigliosi risultati? Non solo sarebbe raggiunta una concordanza basilare fra tutte le fedi, riconosciuta la fratellanza come realtà, e accettata l’unicità dell’origine, dello scopo e della vita, ma muterebbero tutta la vita e la civiltà, e il mondo spirituale diverrebbe reale nella coscienza umana.
Fonte:
- Alice A. Bailey, I problemi dell'umanità, Editrice Nuova Era, Roma 1972, pag. 59-60
___________________________________________________________
Nessun commento:
Posta un commento
...per arricchire e migliorare il post.
Vi prego di scrivere un Nick-name o una sigla, nella casella "Commenta come - Seleziona Profilo / Nome/URL", per facilitare la Comunicazione.
I Commenti generali sul blog lasciateli, prego, nella Scheda Contatti.
Grazie.