domenica 3 luglio 2011

L’arte di affrontare i problemi

di Sonia Angioi [Fonte]
“Vivere bene il nostro oggi fa di ogni ieri un sogno di felicità e di ogni domani una visione di speranza”
(Lorenz)
La nostra felicità dipende dalla capacità di affrontare le sfide che la vita ci lancia.
Uno storico, Arnold Toynbee, parlava di Legge della sfida e della risposta. Egli riteneva che la chiave per capire la storia, la nascita ed il tramonto delle civiltà fosse l’azione di questa legge. Toynbee era convinto che se una civiltà, trovandosi di fronte ad una terribile sfida che minacciava la sua esistenza, le andava incontro con coraggio e decisione e riusciva a sopravvivere, le energie sprigionate da questo sforzo portavano quella civiltà a nuove vette di arte, letteratura e di ogni aspetto della cultura.
Questa legge è presente in ognuno di noi. Quando guardiamo in faccia i problemi, quando rifiutiamo di lasciarci sconfiggere, quando decidiamo con determinazione di rispondere all’attacco, scopriamo in noi risorse ed energie nascoste che neanche sapevamo di possedere.
Con questo non voglio dire che tutti i guai siano semplici da risolvere. Alcuni dispiaceri possono sconvolgerci, certi problemi possono angosciarci.
E’ anche vero comunque che le difficoltà rendono l’individuo più grande o più piccolo.
Sotto il peso dei problemi alcuni crollano, altri segnano un goal.
C’è qualcosa di esaltante nel fatto di concepire il problema come forza dinamica della nostra esistenza. Ma bisogna saperlo affrontare. Bisogna saper rispondere. Tutti sono capaci di navigare con il vento favorevole. E' quando il mare s’infuria che diventa indispensabile l’arte di navigare, cioè di capire veramente il mare.
Quando nel corso della nostra vita insorge il problema, ciò che più conta è l’arte di vivere, cioè di capire il ruolo che il problema può avere nella vita. Indubbiamente le avversità, spesso, fanno piazza pulita di tratti o caratteristiche indesiderabili del nostro carattere. Il pessimismo, l’orgoglio, l’insicurezza, la timidezza, ovvero esempi di qualità negative, ci tengono lontani dalle persone e dai nostri obiettivi più ambiti. Sono come barriere che ci imprigionano e bisogna abbatterle prima di poter amare ed essere amati, prima di visualizzare una meta e decidere di raggiungerla.
Non esiste una ricetta per affrontare tutti i problemi perché non esistono due problemi uguali.
Guardiamo in faccia la realtà. Non imitiamo lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia, sperando che il problema svanisca da solo.
Più teniamo la testa sotto la sabbia, più la situazione si fa difficile. Guardiamo dunque il problema in faccia, analizziamolo, sezioniamolo. Forse non è così minaccioso come ci sembra. E anche se lo è, diciamoci:
“Ok. Ecco la sfida. Sono pronto a rispondere e a vincere!”.
Dopo aver esaminato il problema ci dobbiamo muovere in qualche direzione. L’azione è una grande creatrice di fiducia. Forse l’azione che intraprenderemo avrà successo o forse dovrà essere seguita da azioni diverse o da rettifiche.
Ma qualsiasi azione è meglio della totale assenza di azioni. Perciò non aspettiamo che il problema ci intimorisca o ci travolga. Facciamo una mossa!


Come si suol dire: "Lo sforzo rinforza" ma deve essere consapevole ed orientato.
Condivido totalmente tutto il contenuto di questo post, il fine e il linguaggio, efficace e sintetico. Grazie Sonia.
Dedica particolare a P. e I.
Resalvato


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