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giovedì 29 settembre 2011

Sintesi degli opposti § Maschile e Femminile

Riceviamo da Tomoe e pubblichiamo.

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...Dalla penna di una poetessa e scrittrice italiana emergente, che sempre cerca dio e qualche volta lo trova...


Che belli
Che belli quando si stringono nei cappotti e camminano veloci, quando si toccano la barba spariti nei pensieri, quando la barba se la fanno e storcono la bocca, arricciano il naso, si tagliano e imprecano allo specchio.
Che belli quando riparano qualcosa e non ci riescono e ci devono riuscire, quando ostentano ostinazione, quando ci guardano di nascosto, quando ci guardano e moltiplicano gli occhi dappertutto, quando ridono fortissimo, quando cucinano due uova e usano diciotto pentole, quando ti fanno un regalo e sono imbarazzati, quando mentono e si vede e quando sono sinceri e non si vede, quando non li capiamo e pensavano che fosse facile, quando hanno fame e tutto il resto può aspettare, quando sono sensibili agli alberi e alle foglie, quando tengono in braccio un neonato come dodici uova, quando giocano, quando guardano un’altra donna e poi dicono mavà, quando sono riservati e noi pensiamo che siano timidi, quando sono sfacciati e noi pensiamo che non lo siano e invece lo sono, quando ti dicono ti amo e abbassano la voce, quando sono eccitati e fanno finta di ascoltare, quando non hanno voglia di ascoltare e ti sorridono lontanissimi, quando perdono la pazienza e la ritrovano come nuova.
Che belli quando sanno di fieno, talco e tabacco, che belli quando dormono scomposti che sembra siano caduti dal ventesimo piano, quando cantano, quando hanno silenzi circondati da filo spinato, quando indovinano, quando ci sorprendono, che belli quando ti guardano e capisci che stanno per baciarti.
Che belli gli uomini coi loro gesti e il loro camminare.

Che belle

Che belle quando fanno spiraline di capelli, assorte nelle loro pagine, quando sono innamorate e ridono di più anche con gli occhi. Certi gesti come passare un dito sotto il colletto di una camicia, mettersi due mani dietro al collo, sfiorarsi il profilo delle labbra mentre pensano al computer, accavallare le gambe, togliersi i grilli dalla testa e rimetterceli di corsa. Amare i loro figli, dimenticarsi le merende e ricordarsi di comprare il latte una volta a casa.
Che belle quando si mettono lo smalto o quando si mangiano le unghie, quando dicono ora vado e restano ancora un poco, quando decidono di restare ed invece vanno via. Come mi piacciono i loro capelli veri, tinti, lisci, mossi, stirati, phonati, legati, corti, lunghi, spettinati. I profumi che si portano dietro, le loro scarpe. Le ciglia pesanti di mascara e il kajal colato dal freddo, senza trucco, poco trucco e molto truccate.
Che belle quando inseguono un ideale e lo raggiungono, quando lottano per le cose, le cause, il giusto. Quando trovano il tempo di combattere e non si arrendono nemmeno all’evidenza. Quando leggono i messaggi dei loro telefoni e sorridono al display, quando si arrabbiano e gridano soprane, sovrane e sbagliano i respiri, quando credono alle parole minuscole dei foglietti delle creme antirughe, quando mangiano il pollo con le mani e bevono vodka nei bicchieri di carta e vino e cocktail alla frutta. Quando piangono rigando le guance, quando sono stanche e si addormentano nel metro, quando baciano con gli occhi aperti, quando cominciano una dieta, un libro, un discorso.
Che belle che sono quando minacciano cento volte di lasciarlo e lo lasciano per sempre in una volta sola, quando perdono il filo del discorso e lo ritrovano dove non pensavano di averlo lasciato.
Che belle che sono le donne, coi loro gesti e il loro camminare.

di Cecilia Resio
http://rapida.wordpress.com/ http://www.sapereignorante.com/?cat=14
Con affetto,Tomoe.

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