Per vivere felici occorre cercare di cambiare se stessi...
non cercare di cambiare gli altri.
Omar Falworth
Un uomo non può stare bene davvero
se non approva se stesso.
Mark Twain
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Quattro lezioni di Felicità
Nelle 4 sere dedicate alla felicità, abbiamo conosciuto le esperienze di Jill Bolte, Martin Seligman, Matthieu Ricard e Michael Norton: una neuroanatomista, uno psicologo, un biologo molecolare e monaco buddista e un economista.
Quattro esperienze completamente diverse che però arrivano tutte alla stesse conclusioni per essere felici non solo è necessario sentirsi parte di un tutto che potremmo chiamare umanità ma è ancora meglio se mettiamo le nostre conoscenze e competenze al servizio di questo tutto per farlo essere più felice.
Insomma queste parole dette da Paramansa Yogananda
“Quando cesserai di voler riempire la tua coppa di Felicità ed inizierai a riempire quella degli altri scoprirai con meraviglia che la tua è sempre piena”
trovano conferma scientifica tanto nella neurobiologia quanto nell'economia vale a dire che “razionalmente” possiamo imparare ad essere felici e tutto sommato è abbastanza facile ma allora che cosa ce lo impedisce?
Che cosa ci rende così difficile essere felici?
Nella saggezza popolare si dice che “Tra il dire e il fare ci sta di mezzo il mare” e allora
che cosa dobbiamo fare per essere felici?
Ebbene, la risposta è così banale da non sembrare vera, come è stato ripetuto più volte durante le quattro serate e come vale per qualsiasi cosa che vogliamo imparare a fare, se vogliamo imparare ad essere felici dobbiamo semplicemente allenarci ad essere felici, come per qualsiasi cosa che vogliamo imparare a fare dobbiamo dedicare del tempo per fare pratica di quella attività, allo stesso modo se vogliamo imparare ad essere felici dobbiamo esercitarci con le attività che ci fanno sentire felici.
Se ci pensi un attimo, molto probabilmente, fin dalla tua infanzia hai sempre ricevuto un addestramento mirato a farti vivere esperienze infelici: a scuola c’era sempre qualcuno migliore di te, poi chi era migliore a danza o a musica o nello sport, poi chi guadagnava di più, chi era più elegante, chi era più forte, chi aveva una casa più bella o la motocicletta più potente, insomma a conti fatti una vita costellata di fallimenti e difficilmente possiamo sentirci felici passando in rassegna un catalogo di fallimenti.
Fallimenti che come ci hanno spiegato Jill Bolte, Martin Seligman, Matthieu Ricard e Michael Norton nulla hanno a che fare con la felicità, essere i più bravi a scuola, avere i vestiti griffati, la villa con piscina serve a ben poco per essere felici ma se siamo concentrati sull’idea di aver sbagliato tutto ci resta ben poco tempo per capire che la felicità sta tutta da un’altra parte e ancora meno tempo per allenarci ad essere felici.
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