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sabato 8 marzo 2014

Il Segreto delle Ere e il Messia che Verrà (Piero M. Ragone per Anticorpi.info)

Piero M. Ragone per Anticorpi.info

Il nugolo di sospetti cospirativi, la ricerca ossessiva della presenza aliena e l’impulso insaziabile di depredare la materia religiosa per scovarvi menzogne, inganni, truffe perpetuati ai danni dell’Umanità impongono una domanda: il caos che ne deriva ha effetti benefici sul nostro futuro? Chi si prodiga in questo rapace proselitismo ha realmente a cuore il progresso e la libertà dell’Uomo?

Secondo Bauval, i costruttori delle tre piramidi della Piana di Giza (Cheope, Chefren, Micerino) riprodussero le tre stelle della Cintura di Orione (Alnitak, Alnilam, Mintaka) per stabilire un collegamento tra Cielo e Terra dalla duplice finalità: fissare, attraverso il linguaggio universale dell’astronomia, l’epoca in cui sono state edificate; condurre le anime dei defunti nel grembo della costellazione di Orione, visto come luogo del riposo eterno o come passaggio verso un’altra dimensione.

Nel 4540 a.C. il Sole assunse la costellazione del Toro come nuova dimora zodiacale, inaugurando l’Era del Toro (4540 a.C. - 1865 a.C.), la cui prima metà coincide con il Neolitico Badariano egizio (4400 a.C. – 3900 a.C.) e con l’Età Predinastica (4000 a.C. – 3100 a.C.); è in questo arco di tempo che, secondo il mito egizio, Iside diede alla luce suo figlio Horus nelle paludi del delta del Nilo e che, sempre nel Basso Egitto, si diffuse il culto della dea Hathor, la Vacca Celeste, effigie della costellazione del Toro e nutrice del dio Horus. Il nome Hathor significa letteralmente: luogo in cui nasce Horus, e il nesso tra il Toro e Horus è esplicito anche negli epiteti (Toro Vittorioso, Toro Possente ecc.) con i quali il figlio di Iside era noto.

“Durante l’Antico Regno, il territorio egizio era suddiviso in distretti onomoi, venti dislocati a nord, ventidue a sud. I nomi dei distretti del Basso Egitto contenevano espliciti riferimenti alla Vacca Celeste o al Toro: il secondo nomos, a ovest del Nilo, si chiamava Zampa Anteriore della Vacca, il sesto nomos era noto come la Montagna del Toro, il decimo era il Toro Nero. Confrontando una cartina astronomica e una mappa dell’Egitto in modo che le piramidi della Piana di Giza coincidano con la Cintura di Orione (…), constatiamo che la costellazione del Toro corrisponde al delta del Nilo e alla parte settentrionale del Sinai.” (1)

Il distretto della Zampa Anteriore della Vacca nel Basso Egitto.

La corrispondenza tra la costellazione del Toro e la parte settentrionale dell’Egitto dimostra che la Piana di Giza e la Cintura di Orione costituiscono solo il punto di ancoraggio visibile di un progetto ben più ampio, che non si limita all’estemporanea riproduzione sulla Terra di una porzione di Cielo, ma rivela la coincidenza di alcune costellazioni zodiacali dell’emisfero boreale (Gemelli, Toro, Ariete, Pesci) con le regioni sud orientali del bacino mediterraneo, dal confine tra Libia ed Egitto fino al fiume Giordano. Così come il Sole procede in senso antiorario lungo la linea dello Zodiaco, da ovest verso est, allo stesso modo l’epicentro della Storia si è spostato dall’Egitto ad Israele con l’Esodo, il cui autentico scopo è analizzato con dovizia di particolari ne Il Segreto delle Ere.

I miti delle antiche civiltà sono accomunati dalla presenza di personaggi inviati sulla Terra da un Entità Suprema con il compito di riportare ordine, equità e giustizia, elevare il grado di civilizzazione e redimere l’Umanità dai suoi errori e dall’oppressione del Male: Thoth, Osiride, Horus in Egitto, Zoroastro (Zaratustra in lingua avestana) e Mithra secondo i Persiani, Mosè per gli Ebrei, Krishna nella religione induista, Viracocha per gli Inca, Quetzalcóatl presso gli Aztechi o Kukulkàn presso i Maya, Gesù nel pensiero cristiano. Il Segreto delle Ere rivela che il loro avvento è sempre coinciso con l’ingresso del Sole in una nuova dimora zodiacale, come se il passaggio da un’Era alla successiva abbia imposto, e continui ad imporre, la comparsa di un figlio del Cielo. Qual è il nesso tra il Sole e la nascita dei messaggeri della Divinità Suprema? È noto che la tradizione identifica ognuno di essi (Horus, Krishna, Mithra, Gesù) con il Sole;

La “Piramide del Cielo” composta dalle quattro stelle che perimetrano Orione (Betelgeuse, Bellatrix, Rigel, Saiph) e da Sirio; si noti il nome Z.E.D. composto dalle tre stelle della Cintura di Orione, di cui la Piramide di Cheope e l’immagine terrestre perfettamente speculare.

Dinanzi alla magnificenza di un disegno tanto complesso quanto lungimirante, non si può non ravvisare un intervento che è stato ideato a beneficio della razza umana ma di chiara matrice non umana: qualunque sia il remoto angolo dell’Universo da cui provengono, coloro che hanno donato la vita all’Uomo non lo hanno mai abbandonato. La loro infinita bontà ha accettato che l’Uomo perseguisse la via del libero arbitrio, pur sapendo che lo avrebbe condotto a macchiarsi di indicibili orrori e a mettere a repentaglio la sua sopravvivenza. Ne Il Segreto delle Ere, il progetto è rivelato con chiarezza: essi non hanno mai smesso di credere in noi e di tentare di strapparci alla cieca follia del nostro agire, intervenendo nella Storia in modo discreto ma deciso, nella speranza che il messaggio fosse colto e perseguito; un intervento quasi impercettibile, ma che testimonia una vigilanza costante sull’evoluzione dell’Umanità, della quale sono Padri, non Creatori. Ma, allora, chi e perché ci ha fatto dono della vita?

Tra il 1968 e il 1976, eminenti studiosi di tutto il mondo hanno contribuito alla elaborazione di una teoria che, da modesta e parziale interpretazione dei fatti, è stata assunta come unica, incontrastata certezza in un sistema labirintico di congetture che ormai fatica a distinguere la realtà oggettiva dalle sue pindariche elaborazioni.

Certi che le prove sin qui addotte da tali studiosi siano insufficienti, contraddittorie e per nulla esplicative, rigettiamo l’idea che la vita umana sia il frutto di un improvvisato esperimento genetico condotto da scienziati alieni, il risultato di un blando procedere per prove ed errori al fine di ottenere lo schiavo perfetto da impiegare nella ricerca della quantità d’oro necessaria per riparare l’atmosfera morente del misterioso pianeta Nibiru. La teoria dell’Anunnaki (in sumerico: “coloro che dal cielo scesero sulla terra”), approdato sul nostro pianeta in cerca di oro, si fonda su alcuni princìpi: non esiste un solo dio, ma una moltitudine di dèi;questi dèi sono, in realtà, alieni; gli alieni sono capricciosi e avidi di oro; la Creazione è un atto di manipolazione genetica; la vita umana è il risultato di un esperimento; l’Umanità è stata creata per esigenze pratiche e materialistiche.

Niente paradiso, purgatorio e inferno; niente amore, perdono, assoluzione, salvezza, niente lotta tra luce e tenebre; nessuno scopo, nessun regno dei Cieli, nessuna fine dei tempi, nessuna speranza, nessuna ricerca interiore di Dio, nessuna elevazione spirituale, nessuna anima che fa ritorno in Cielo.

Ipse dixērunt: l’essere umano è una cavia da laboratorio, un ibrido tra alieno e ominide, né dio né scimmia, non voluto, non amato, imperfetto, solo e senza scopo, sospeso tra cinquemila anni di illusioni in cui è vissuto nel passato e un futuro di mesta disillusione.

Se tali nobili princìpi hanno condotto a straordinari progressi in campo scientifico, tecnologico, etico, e a grandi produzioni artistiche e letterarie,quale dignità si conferisce all’Uomo riducendolo ad un prodotto di laboratorio, un OGM, un esperimento genetico compiuto affinché gli dei avessero i loro schiavi provetti? Quale progresso vi è per l’Umanità nel sostituire il Dio vendicativo e inflessibile della Bibbia con una masnada di extraterrestri che crea senza nobili scopi, colonizza, sfrutta, depreda e poi fugge?

In nessun momento della Storia l’Uomo si era accanito con tanto disprezzo su quanto ha sempre ritenuto sacro e inviolabile; mai come ora la ricerca aveva profuso i suoi sforzi nello screditare tanto Dio quanto l’Umanità, diffondendo una sconfortante e insensata sfiducia verso se stesso, il futuro, il cielo. Ateismo, materialismo, cinismo e indifferenza sono metastasi di un male che si chiama nichilismo e del quale tutto il mondo sta tornando ad essere vittima.

Denigrare la fede dell’Uomo equivale a denigrare l’Uomo; delineare un’immagine insulsa e effimera dell’Uomo equivale a delineare un’immagine altrettanto svilita della divinità; disprezzando chi ci ha donato la vita, si disprezza il dono stesso della vita.

Eravamo la delizia del Creato; siamo stati ridotti ad uno scherzo genetico, un blando svago realizzato in provetta, senza null’altro che l’istinto animalesco di riprodurci e distruggere, fagocitare e sopprimere, modificare, creare senza etica, così come avrebbero fatto quelli che, a loro volta, hanno creato l’Uomo solo per cinico e utilitaristico diletto.

Infondere il dubbio è più semplice che costruire certezze. Il Segreto delle Ere parla con umiltà e coraggio alla speranza ancora viva nei cuori di chi ha l’umiltà di voler ascoltare: il nostro compito è far comprendere chi sono i nostri Padri e di quale natura era, ed è, il rapporto che intercorre tra loro e noi; la nostra missione è preparare la Strada. Un piccolo contributo per una grande causa.

(1) Piero M. Ragone, Il Segreto delle Ere, Macro Edizioni, 2013, pp. 87-88.
(2) Piero M. Ragone, Il Segreto delle Ere, Macro Edizioni, 2013, p. 170.

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