che de Dante, Michelangelo e antri annava fiera?
Con il fiero assenso dell'autore (AnonimoAnarchico) pubblico questo commento lasciato sotto: "Poesie di guerra appese agli alberi".
Inserisco sotto anche il mio commento.
Dar barcone de piazza Venezzia/
ar sagrato de San Giovanni/
n'avemo visti passà de ciartroni in quest'anni./
Er popolo incollonnato co' e bandiere e li colori a chiazze/
riempie le strade e le piazze./
Dar parco l'affabulatore de turno,/
da consumato attore, aizza 'sta folla/
e contro la guera arza 'a voce./
Poi pe' sarvà i popoli de la tera/
allarga 'e braccia a croce./
De le sue rimesse è difensor pugnace/
a far promesse è pronto e capace/
pe' mantenelle fallace/
dal popolo che chiede giustizzia è fugace/
pe' tassallo è audace,
poi quanno er ricco ordina, pronto e sagace./
Amnesia sociale./
Anestesia cerebrale./
Amnistia politica./
Che c'è rimasto de 'sta nazzione/
che de Dante, Michelangelo e antri annava fiera?
forse 'na marcetta come inno/
e 'no straccetto colorato pe' bandiera./
Pensavamo de' volà in alto come l'aquile/
e 'nvece semo solo falene e puro ubbriache/
che volano verso 'na luce incerta/
'a strade per il nulla ormai è aperta./
.:.
Mi piace il tono satirico, il tuo linguaggio sarcastico e provocatorio che rientra nella migliore tradizione romanesca (Rugantino, Belli, Trilussa, Petrolini, e, in particolare Pasquino).
Mi auguro che come, alla lunga, la vinse Pasquino sul papato corrotto e materialista, anche le tue mordaci parole possano contribuire a far rinascere una coscienza civile che migliori la situazione in Italia e, perché no, nel mondo.
La satira è l'arma più efficace contro il potere arrogante e mistificatore.
Mi piace il tuo tono rabbioso per i destini del mondo. L'indignazione è la molla che spinge a fare qualcosa. La consapevolezza porta alla rabbia perché ci si sente quasi impotenti, inutili, di fronte alla prospettiva che offre il presente modo di vivere. Ma è da questo che può e deve partire l'idea, l'azione coordinata fra tutti quelli che vogliono cambiare l'impostazione capitalistico-consumistico, mercantilistico-affaristico-furbesco-senza scrupoli delle società opulente. Qualcuno propone un capitalismo-solidale. Si, credo che occorre operare una sintesi fra quanto di meglio oggi può realmente offrire la società e ognuno di noi.
Cerchiamo, sosteniamo e diffondiamo tutte quelle iniziative che vanno in questa direzione (e se ne abbiamo la capacità e la voglia, creiamone qualcuna anche noi). Oggi come oggi, non mi sembra che abbiamo molte altre alternative. I tempi delle rivoluzioni violente e sanguinose sono passati. Oggi le rivoluzioni partono dalla coscienza. Contribuiamo a cambiare (partendo da noi) le coscienze, le credenze, i valori e, inevitabilmente, col tempo necessario, si produrrà il cambiamento sperato.
Ci vuole pazienza, studio e conoscenza dei problemi, accettazione del lungo lavoro da fare e fiducia nella capacità delle coscienze migliori di orientare l'animo umano. Lavorare per creare un futuro migliore. Parliamone, qui, almeno, parliamone.
La stupidità dilaga incotrastata,è regina autorevole nelle chiacchiere da bar dello sport,guest star nei dibattiti televisivi.Quanto mi mancano Pasolini,De andrè...Mi viene in mente la storia di un uomo curioso che voleva vedere l,inferno e il paradiso prima del trapasso!Fu preso poer mano da DIO e accompagnato davanti a due porte.Scegli, disse DIO,quale delle due vuoi vedere per prima.L'uomo scelse uella di destra,una volta aperta vide una grande tavola inbandita di ogni ben di DIO.Notò che i commensali avevano in mano una lunghissima posata ed erano tutti smunti,quasi cadaverici.Apri' la seconda e vi trovò anche li' una grande tavola con ogni ben di DIO.Anche li' i commensali avevano una lunghissima posata,ma ,al contrario dei primi,erano in gran salute e ,sorridendo,discutevano tra di loro.La curiosità a quel punto divenne" effervescente" e chise conto a DIO del perchè gli uni erano tristi e smunti e gli altri pasciuti e felici.DIO semplicemente rispose che i secondi avevano capito che la lunghissima posata serviva per dar da mangiare agli altri!
RispondiEliminaCerto cominciamo da noi a cambiare.Togliamo i nosti soldi da qu8elle banche,quasi tutte,che ci pagano gli interessi sfruttando chi ha solo braccia e fame da vendere!Cominciamo a boicottare le merci israeline,tutti quei codici a barre col il numero iniziale 729.Perchè se non mettiamo pace in Palestina ci sarà sempre un focolaio di violenza!Diciamo NO!agli imbarghi economici,perchè colpiscono la popolazione più indifesa,bambini,donne,anziani.Sapete quanti bambini abbiamo ucciso in IRAQ durante l'imbargo.No?Oltre 600.000.Altro che Erode o pol-pot!Provate solo per un attimo che al loro posto ci fossero stati i nosti figli!No,noi quando le loro grida disperata e soffocate da un'informazione vergognosa,mandiamo le nostre impavide truppe per finire di massacrarle.Tanto poi in giro,per STRADA qualcuno si trova per dare una rammendata!
RispondiEliminax Anonimo - La stupidità dilaga...
RispondiEliminaLa storiella dell'Inferno e del Paradiso, che ci creiamo noi stessi per stupido egoismo, è disarmante nella sua semplicità. La storia dell'umanità è piena di queste stupidaggini. Adesso, secondo me, ce n'è meno rispetto al passato, ma, poiché siamo più consapevoli, più sensibili, ci indigniamo, giustamente, di più. Credo che più cerchiamo di denunciarla (come fai tu caro Anonimo), più cerchiamo di eliminarla in noi, attorno a noi e lontano da noi, più possiamo contribuire a diminuirne il tasso nell'umanità, consentendoci così di poter alimentare una qualche buona speranza per il futuro.
Grazie
La pace in medio oriente è un passaggio fondamentale perché sancisce ancora una situazione basata sull'oppressione, sull'uso della forza, della violenza, della sopraffazione di uomini su altri uomini, per affermare i propri desideri, il proprio potere. Esistono ancora molte situazioni simili nel mondo, ma, ho l'impressione che più siamo consapevoli dell'ingiustizia, dell'inumanità di certe situazioni (non solo geopolitiche), più le denunciamo e facciamo qualcosa per cambiarle, più c'è speranza per il futuro.
RispondiEliminaGrazie