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mercoledì 1 settembre 2010

Concerto: Il ritmo del tempo: Estate e Autunno

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Pubblichiamo la scaletta del Concerto "Il Ritmo del Tempo" Estate: Il Trionfo e lo Splendore; Autunno: Il Cambiamento e il Distacco. Tenuto a Itri il 22/08/2010 con i commenti di Mariateresa Paone direttrice dell'Associazione Culturale "Le Pleiadi" di Formia. E' possibile trovarvi interessanti spunti per comprendere meglio, dal punto di vista simbolico e psicologico, le due stagioni.

Scaletta sintetica della serata

  1. Benvenuto. Breve spiegazione del Titolo del Concerto. Ringraziamo il Comune di Itri, che ha dato la sua disponibilità a patrocinare questa serata, nella persona del Sindaco Giovanni Agresti, l’Assessore alla Cultura Raffaele Mancini, il responsabile dell’organizzazione Nicola Ialongo, i tanti giovani che hanno dato il loro apporto volontario e il direttivo dell’associazione “Le Pleiadi” che ha curato i contenuti culturali.
  2. Presentazione Associazione Culturale "Le Pleiadi". E' un’Associazione culturale senza scopo di lucro e il suo obbiettivo è quello di promuovere un nuovo rapporto con la cultura, per favorire l’armonizzazione dell’Essere umano e la pace a livello personale, interpersonale e sociale. Lo scopo dell’associazione, e quindi anche di questa serata, è quello di stimolare lo spettatore affinché diventi parte attiva, accogliendo e promuovendo in se stesso un percorso di crescita e di sviluppo di qualità, quali l’intelligenza, l’amore, la bellezza, la vitalità e la creatività, attraverso la cultura, l’arte e in particolar modo la musica.
    Vorrei leggervi un piccolo passo dal “Mercante di Venezia di Shakespeare”:
    "Non vi è, insomma, natura aspra e collerica che la musica non riesca a calmare… l’uomo nel cui cuore la musica è senza eco, l’uomo che non si commuove a un bell’accordo di suoni, è capace di tutto, di tradire, di ferire, di rubare, e i moti del suo spirito sono foschi quanto la notte e le sue passioni nere quanto l’inferno. Non ti fidare di lui. Ascolta la musica."
  3. Presentazione concerto. Lo scopo per cui siamo ci siamo riuniti è quello di celebrare con riflessioni e musica il “Ritmo del tempo” e, in particolar modo la stagione che stiamo vivendo: l’estate; e quella che si approssima: l’autunno. Ma ritorniamo al titolo: Il Ritmo del tempo. Il ritmo è presente in tutta la nostra vita anche se noi non sempre ne siamo consapevoli. Il ritmo del nostro cuore il ritmo del respiro, il ritmo del giorno e della notte, prodotto dal movimento della terra intorno all’asse terrestre e intorno al sole dando origine sia alle stagioni che al ciclo dell’anno. Il ritmo di espansione e di contrazione dell’universo. Tutto dentro di noi e fuori di noi è ritmo e movimento. Molte volte abbiamo sentito parlare della musica delle sfere celesti che non è altro che la vibrazione che sgorga dall’incessante movimento dei pianeti intorno alla sole. Ma non sempre noi esseri umani abbiamo movimenti ritmici e armonici.
    I saggi indiani dicono che:
    Dall’inerzia ha origine il ristagno dell’energia,
    Dal movimento scoordinato e compulsivo vengono fuori i vizi,
    Dal ritmo della nostra vita, equilibrato e armonico,
    Vengono fuori le qualità superiori che chiamiamo virtù.

    Per fare un esempio occidentale, che conferma questa tesi, possiamo ricordare la regola di San Benedetto che era fatta di ritmi ed è rimasto famoso il suo motto “Ora et Labora”.
    E parlando del ritmo vogliamo iniziare dedicando la prima esecuzione musicale in modo particolare al ritmo.
    Ora prepariamoci ad accogliere la musica e, come sempre facciamo, immaginiamo di essere tutti uniti da fili d’oro a livello del cuore, e che in questi fili fluisce l’amore.
  4. Ascolto brani:

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1) Il primo brano è di Gershwin il titolo Fascinating Rhythm. Canta il soprano Leslie Visco accompagnata dal Polymnia Folk Ensamble. Legge le parole del brano Alessandra Iannotta.

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Ora parliamo dell’Estate che entra al solstizio del 21 giugno.
La parola ‘solstizio’ deriva dal latino ‘statio Solis’, che significa ‘stazione del Sole’ o ‘fermata del Sole. I Solstizi in particolare sono i giorni che corrispondono al dì più lungo (il Solstizio d’estate) e al dì più corto (il ‘Solstizio d’inverno’). Il Solstizio d’estate è il giorno del massimo irraggiamento solare e per questo è rimasto nell’immaginario popolare un giorno ‘magico’; esso è anche il giorno nel quale si raccolgono da secoli erbe e piante dalle proprietà curative, in quanto proprio in quel momento confluisce in esse la ‘massima potenza del Sole’, principale fonte di luce, calore e vita del pianeta. Ancora oggi a San Giovanni, festività cristiana il 24 di giugno, si svolgono in diverse località mercatini delle erbe officinali. Abbiamo detto che l’estate entra in Cancer il 21 giugno, quindi il sole passa nella costellazione del Leone e prosegue il suo percorso in Virgo. Come segno Cancer rappresenta l’inconscio collettivo e la vita piena di illusioni. Essendo un segno di acqua indica la forte sensibilità all’ambiente in cui si vive ed è il simbolo del momento in cui il feto si incarna nel grembo della madre. Il suo motto evolutivo è: “Io costruisco una casa di Luce e vi dimoro”.
Tutta la natura subisce una trasformazione e sulle montagne i pastori hanno portato le loro greggi a pascolare nella frescura. Cerchiamo di entrare in contatto con questa atmosfera particolare, che conosciamo anche noi qui nella zona, e lasciamoci andare sulle dolci parole e la musica di Schubert.

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2) Il secondo brano è: Il pastore sulla roccia op. 29 di Schubert, per clarinetto e pianoforte, canta il soprano Leslie Visco

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Quindi il sole passa nella costellazione del Leone.E’ il momento da vivere con la massima esteriorizzazione, tutti lavoriamo nell’attesa delle vacanze. Esso è anche il simbolo della corte del re Sole e della spiccata individualità. Cosa succede nel percorso dell’individuo? La persona raggiunge gli obbiettivi personali che si pone e comincia a porsi delle domande. Il motto del segno del Leone è “Io governo perché sono”. In natura abbiamo tutta la ricchezza che la terra ci offre, in pieno splendore. Siamo in piena Canicola e sono benedetti quei temporali pomeridiani che irrorano la madre terra e fanno comparire l’arcobaleno e come sempre ci intoniamo con la musica con un pezzo bellissimo che tutti conosciamo.

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3) Il brano di Arlen, “Over the rainbow”. Canta il soprano Leslie Visco, legge le parole del brano Alessandra Iannotta

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In questo momento noi siamo in piena estate e il sole entra nella costellazione della Vergine ma ci stiamo incamminando verso l’Autunno. La Vergine è un segno di terra perché è simbolo della Grande Madre che porta un fascio di spighe in mano a significare la raccolta dei doni della terra, l’abbondanza e la fertilità. Comincia per l’essere umano un percorso di autoanalisi. Avevamo detto che in Leone cominciava a porsi delle domande, ma è in Virgo che c’è un’atmosfera più consona alla riflessione. Le serate sono più fresche, ottime per ascoltare la grande musica come quella che segue.

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4) Schubert “Serenata per piccola orchestra” opera D957

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Ed eccoci arrivati all’Equinozio di Autunno. Il passaggio dall’estate all’autunno è graduale. Il sole entra nella costellazione della Bilancia all’incirca il 22 settembre. Avevamo contemplato in Virgo l’inizio di un percorso di autoanalisi, per proseguire su questo sentiero bisogna fare un bilancio per vedere, cosa non va bene e vogliamo trasformare o equilibrare, o fare delle scelte nuove. Il motto di Libra è: “Che la scelta sia fatta”. Oggi abbiamo strumenti formidabili per ampliare la nostra consapevolezza. Possiamo unire la conoscenza orientale, come attesta il Buddha che ebbe il compito di portare la luce della conoscenza, e la pragmaticità dell’Occidente rappresentata dal perdono e l’Amore che il Cristo ci ha insegnato.
Facciamo onore all’India dedicandole questo brano che è una dichiarazione d’amore in riva al Gange fiume sacro dell’India.

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5) Il brano musicale è di Mendelssohn “Sulle ali del Canto”. Canta il soprano Leslie Visco accompagnata da Marco Palumbo al piano. Legge il testo Alessandra Iannotta.

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Il 21 di ottobre il sole entra nella costellazione dello Scorpione fino al 22 di novembre. La natura comincia a spogliarsi e ha inizio un lento ma continuo processo di distacco delle foglie dagli alberi. Tre sono i frutti simbolo che maturano in questo periodo, che va da settembre a novembre: l’uva, da cui si ricava il vino, che è sempre stato un frutto sacro. L’olivo anche esso simbolo sacro da sempre associata alla pace e la castagna. Se osserviamo la castagna e prendiamo in esame il suo nome troviamo "casta e agni". Possiamo dedurre molte cose interessanti per noi tutti in quanto l’essere umano dal momento in cui riconosce la sua parte scura come la scorza della castagna, può cominciare a vedere anche il suo opposto, cioè che c’è anche tanta luce nel suo cuore. Ed è proprio nell’interno di questo frutto che troviamo la polpa Casta bianca e il suffisso Agni,  che nella lingua più antica e sacra del mondo (sanscrito) significa Fuoco. La castagna deve subire l’azione del fuoco per essere mangiata. Non è che mangiando tante castagne diventiamo santi! Ma è solo che la natura ci offre il simbolo di ciò che possiamo fare. Nel segno dello Scorpione possiamo lavorare sulle trasformazione delle nostre difettualità come l’odio,l’abuso del potere, l’orgoglio, la separatività, la crudeltà. Ciò è simboleggiato dalla fatica di Ercole che taglia le teste dell’Idra un mostro dalle nove teste, ma lo fa portandola fuori dalla caverna buia, alla Luce della mente illuminata.
Ed è proprio pensando alla Luce interiore che possiamo ascoltare il Mattino di Grieg tratta dall’opera Peer Gynt. Prepariamoci ad ascoltare questo brano molto suggestivo ad occhi chiusi affinché possiamo scorgere un sole nascente dentro di noi. Ogni giorno possiamo rinascere interiormente… basta volerlo…!

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5) Mattino di Grieg tratta dall’opera Peer Gynt. Esegue il brano la piccola orchestra.

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Continuiamo il nostro excursus con l’entrata del sole in Sagittario dal 21novembre al 21 dicembre. Il Sagittario era rappresentato anticamente da un centauro a simbolo della dualità animale e umana allo stesso tempo; ma con il passare delle epoche è cambiato il glifo ed ora viene rappresentato con una freccia; ed infatti continuando il nostro percorso, la freccia indica l’obbiettivo di prepararci al grande evento, come lo facciamo? Cercando di creare momenti di silenzio interiore o ascoltando di più la grande musica, cercando di integrare ed educare la nostra personalità attraverso il contatto con l’anima (o mente superiore intuitiva) in modo da prepararci a ciò che il Sagittario cerca di indicarci. Quella che è la nostra meta esistenziale cioè portare Luce e Amore nella nostra vita. Quella che Dante definiva “Luce Intellettual piena d’amore”.
Cosa c’è di più adatto per favorire questo percorso se non le note del trio per flauto, clarinetto e fagotto di Beethoven.

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6) Trio per flauto, clarinetto e fagotto di Beethoven. Eseguono il brano i Polymnia Folk Ensamble

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Siamo arrivati al solstizio d’inverno. Il sole entra nella costellazione di Capricorno. La maggior parte della natura entra in letargo e le giornate diventano brevi. Abbiamo lasciato il compito di trasformare le nostre difettualità in scorpio e il sagittario indica con la sua freccia il Capricorno. Il simbolo è quello della capra (o dell’essere umano che esce dal gregge dell’inconscio collettivo), per andare in montagna per preparare la propria coscienza alla nascita del Cristo in noi stessi. Lo fa seguendo il percorso indicato precedentemente e con la meditazione e l’ascolto musicale.Ecco la nascita del Cristo nel proprio cuore.
Non c’è brano più adatto con l’augurio di questa nascita che è l’unica che può arrecare la vera gioia come testimonia Vivaldi in questo brano.

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7) Vivaldi, “Nulla in mundo pax sincera”. Canta il soprano Leslie Visco, accompagnata dagli archi e dal basso continuo.

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E con questo ultimo brano ci salutiamo augurando buon ritmo e buona nascita per tutti quelli che usano la buona volontà.

 *

Musicisti
Soprano: Leslie Visco
Violino I: Veronica Menditto
Violino II: Ledia Nikolla
Viola: Silvia Tarantino
Violoncello: Marco Pescosolido
Flauto: Viviana Pugliese
Clarinetto: Marianna Iacono
Fagotto: Guido Mandaglio
Pianoforte e Basso continuo: Marco Palumbo

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