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giovedì 2 settembre 2010

Il lupo che scegliamo di nutrire

Alcuni giorni dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, scrive Pema Chödrön, circolava una storia che rispecchia il nostro dilemma.
Un nonno nativo americano parla al nipote della violenza e della crudeltà nel mondo, e di quale ne sia l’origine.
È come se nel cuore lottassero due lupi, dice: "Un lupo è vendicativo e colmo d’ira, l’altro comprensivo e gentile".
Il ragazzo chiede al nonno quale lupo avrebbe vinto la battaglia.
E il nonno risponde: “Vincerà quello che scegliamo di nutrire”.
Dunque è questa la nostra sfida, la sfida per la nostra pratica spirituale e la sfida per il mondo intero: come addestrarci proprio ora, non più tardi, a nutrire il lupo giusto. Come fare ricorso alla nostra innata intelligenza per capire cosa aiuta davvero e cosa fa solo male, cosa aumenta l’aggressività e cosa invece svela il lato buono del nostro cuore.

In ogni momento della nostra vita abbiamo la facoltà di scegliere tra la rabbia e la gentilezza, tra la vendetta e la comprensione. Nel suo ultimo libro, la celebre monaca buddista Pema Chödrön ci spiega come «nutrire il lupo giusto».

In quanto esseri umani, abbiamo la possibilità di districarci dalle vecchie abitudini, di amarci e aver cura l’uno dell’altro. Abbiamo la capacità di risvegliarci e di vivere consapevolmente. Ma, come avrete notato, c’è in noi anche una forte inclinazione a sprofondare nel sonno. È come se ci trovassimo sempre a un bivio, sempre davanti alla scelta di quale via imboccare. Momento per momento, possiamo scegliere se andare verso una maggiore chiarezza e felicità, o verso la confusione e il dolore.
Per poter decidere saggiamente, molti di noi si rivolgono a pratiche spirituali di vario genere, col desiderio di rischiarare la propria vita e di trovare la forza per affrontare le difficoltà. Ma di questi tempi è cruciale tenere anche presente il contesto più ampio in cui scegliamo il nostro stile di vita: è il contesto della nostra amata Terra e della condizione travagliata in cui si trova.

Pensare in modo più ampio
Per molti, la pratica spirituale rappresenta un modo per trovare riposo e raggiungere la pace della mente. Vogliamo sentirci più calmi, più concentrati; e vista la vita frenetica e stressante che facciamo, come biasimarci? Tuttavia, oggi dobbiamo prenderci la responsabilità di pensare in modo più ampio. Se la pratica spirituale è rilassante, se ci dà una certa pace mentale, benissimo, ma questa soddisfazione personale ci aiuta a occuparci di quel che sta accadendo nel mondo? La domanda fondamentale è: il nostro modo di vivere contribuisce ad aumentare l’aggressività e l’egocentrismo nell’ambiente in cui viviamo? O va nella direzione di una qualità più sana delle relazioni umane?

Fonti:
*
Pema Chodron, Liberi dalle vecchie abitudini, Terra Nuova Edizioni 2010
* http://www.aamterranuova.it/article4897.htm

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