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domenica 17 aprile 2011

I rapporti internazionali nel mondo contemporaneo

Pubblichiamo questo articolo perché da una visione d'insieme, favorisce una sintesi e può essere utile per comprendere l'attuale società.
Abbiamo tolto alcuni riferimenti per rendere il discorso più generale e più condivisibile.

[Tratto da: http://www.eurasia-rivista.org/9090/mercosur-uno-sguardo-uruguaiano-all%e2%80%99integrazione]

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Gli ultimi decenni del XX secolo sono stati contrassegnati dall’intensificazione dei rapporti tra i popoli, sotto una forma mai vista in precedenza. Le distanze si restringono sempre di più, il tempo e lo spazio perdono il significato che poteva avere per i nostri genitori o nonni e – gli individui presenti nei diversi luoghi del pianeta - prendono coscienza del fatto che “la minore distanza tra due punti è come quella di un tasto nella tastiera”.

Il secolo XXI ha portato con sé grandi conquiste: il mondo è più piccolo, globalizzato, fisicamente ed elettronicamente interconnesso; le frontiere perdono la loro rilevanza; il sistema internazionale è sempre più integrato; la tecnologia raggiunge milioni di persone e non esistono limiti per la conoscenza. L’ultimo secolo del secondo millennio ha assistito un’evoluzione tecnologica inimmaginabile!.

ATTORI

Cento anni fa lo Stato era l’unico protagonista sulla scena internazionale. Gradualmente andarono incorporandosi altri attori, come le decine di Organizzazioni Internazionali (d’ora in poi OI), le quali sono attori governativi interstatali e agiscono nei più diversi settori – da quello della sicurezza regionale a quello della salute e dello sviluppo. Attualmente, esistono più di 250 OI. Inoltre, incominciarono a sorgere altri attori che convivono tra di loro, influenzandosi reciprocamente e il proprio sistema.

Dalla seconda metà del XX secolo, gli individui iniziarono a riunirsi e a formare gruppi d’influenza intorno alle tematiche più svariate. I gruppi si strutturarono in Organizzazioni Non Governative (ONG), le quali, dal loro canto, si organizzano in grandi movimenti internazionali e sulle quali – in teoria – gli Stati non interferiscono nella loro costituzione. Si può anche percepire un avvicinamento significativo tra persone di diverse parti del globo, soprattutto per quanto concerne lo sviluppo dei mezzi di trasporto e, principalmente, i mezzi di comunicazione – fondamentalmente Internet. In questa maniera questi gruppi diventano attori rilevanti della scena internazionale, con un’influenza pari a quella di molti Stati nazionali. I principali settori di lavoro di queste ONG sono: ambiente, diritti umani, cooperazione, cultura, assistenza economica, umanitaria e sociale, e altri ancora.

Tra gli attori non-governativi interstatali si devono anche prendere in considerazione le aziende multinazionali e transnazionali. È così che arriviamo al secolo XXI con una Società Internazionale nella quale queste organizzazioni private, dedite al ricavo lucrativo, si trovano tra gli Attori di maggiore influenza nel sistema.  Alcune di esse sono più influenti di molti Stati sovrani. L’integrazione delle grandi aziende multinazionali, tramite la formazione di enormi conglomerati, fa sì che i vincoli con lo Stato, dove hanno sede le loro case madri, perdano spazio di fronte agli interessi economici in altre regioni. In altre parole, queste aziende rappresentano sempre di meno gli Stati dai quali ebbero origine.

Anche gli Stati si sono associati. Ciò si riflette nell’aumento della cooperazione internazionale e dell’interdipendenza tra gli attori statali con accordi di libero commercio e la formazione di grandi blocchi economici. Nel XXI secolo, le barriere tra le nazioni vicine cadono e vecchi rivali diventano importanti alleati.

Infine, nella Società Internazionale contemporanea, si vive la preminenza dell’individuo. Nei nostri giorni, la condizione umana riceve una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale. I rapporti internazionali nel XXI secolo considerano l’essere umano, in quanto ente individuale, un Attore con sempre maggiore influenza e importante. Con l’avvento di Internet, dei sistemi di comunicazione globale, un uomo solo o piccoli gruppi di persone in differenti parti del mondo può colpire il sistema in modo significativo.
Dai grandi operatori e speculatori del mercato finanziario internazionale, ai terroristi, “hackers”, piccoli investitori e persino elettori – che possono fare pressione ai loro governati mediante messaggi elettronici. Da qui il rilievo che possiede, nel Diritto Internazionale, la protezione internazionale dei Diritti Umani. Sempre di più prende maggiore forza l’idea che tutti gli uomini e le donne, indipendentemente dalle loro differenze di nazionalità, razza o genere, formano parte di una stessa e unica umanità.

EQUILIBRI DI POTERE

È importante analizzare la strutturazione del Sistema Internazionale dalla prospettiva dell’unipolarismo, bipolarismo o multipolarismo, in diverse epoche e sottostrutture. Per fare ciò è necessario avere presente gli avvenimenti importanti che segnarono il percorso dei Rapporti Internazionali dell’Era Moderna, tra i quali sono imprescindibili sottolineare:

▪ Conferenza di Westfalia (1648)
▪ Rivoluzione Francese (1789)
▪ Congresso di Vienna (1815) e l’Accordo Europeo
▪ Rivoluzione Industriale e Neocolonialismo, a partire del secolo XIX
▪ Prima Guerra Mondiale
▪ Guerra Fredda
▪ Rivoluzione Russa e la nascita dell’Unione Sovietica
▪ Periodo tra le due guerre (1919-1939)
▪ Seconda Guerra Mondiale
▪ Guerra Fredda
▪ Collasso del blocco

In questo momento, è imprescindibile analizzare e capire il sistema internazionale mediante le sue sottostrutture – politica, economica, sociale, giuridica, militare-strategica – degli attori coinvolti nel processo – che da molto tempo non sono più gli Stati nazionali, bensì oggi includono le organizzazioni internazionali, le organizzazioni non governative, l’opinione pubblica, i partiti politici, le aziende multinazionali e, certamente, i propri individui, le “forze profonde” che influenzano i comportamenti degli attori – l’economia, ma anche gli aspetti ideologici, culturali, tecnologici e strategici – e, infine, le forme nelle quali si svolgono le interazioni all’interno di queste strutture – o sottosistemi – e tra di esse.

Con il collasso dell’URSS e la fine della Guerra Fredda, aleggiava l’idea che il pianeta – finalmente – sarebbe arrivato a un Ordine nel quale la pace si sarebbe raggiunta e i rapporti internazionali non avrebbero avuto più – nella guerra – uno dei loro aspetti centrali. Il decennio del 1990 ha dimostrato che queste aspirazioni erano ancora un’utopia. I conflitti regionali, le guerre civili, le crisi istituzionali nelle diverse parti del mondo, facevano trasparire che non può esistere il vuoto di potere. Il secolo XX è finito in maniera ancora più complessa e conflittuale di come era iniziato.

Il secolo XXI inizia con l’argomento della sicurezza internazionale come una delle questioni centrali. Ciò si deve, soprattutto, alla nuova politica estera dei Sati Uniti, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. La priorità della Potenza egemonica sarebbe la difesa dei suoi interessi e la sicurezza dei suoi cittadini, ovunque essi fossero minacciati.
Le nuove minacce sono diventate uno degli aspetti più importanti dell’agenda internazionale. I problemi del crimine organizzato e del terrorismo internazionale, sono stati catalizzati dalle nuove risorse della Società Internazionale globalizzata post Guerra Fredda.
È indubbio che la problematica della sicurezza contrassegnasse l’Agenda Internazionale per molto tempo. E questo è un aspetto del quale non possiamo trascurare nel momento di studiare i rapporti internazionali.


PROCESSI D’INTEGRAZIONE

I processi d’integrazioneeconomica, soprattutto, ma anche politica – sono un altro fenomeno di spicco in questo cambio di millennio. In diverse regioni del mondo, si strutturano blocchi per garantire la competitività dei loro membri nel mercato internazionale. Cadono le barriere, si stabilisce la cooperazione e molti attori si uniscono con i vecchi avversari per difendere meglio i propri interessi.
Mediante questo fantastico fenomeno dell’economia globale, i processi d’integrazione economica conducono ad altre forme d’integrazione e aumentano la tolleranza e la comprensione “dell’altro” nella società internazionale, per lo meno, all’interno di alcuni blocchi.

I nuovi forum internazionali sono strutturati per discutere gli argomenti economici tra i paesi. L’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) sta prendendo maggiore forza. E, accanto a questi forum nei quali si dibatte sull’economia globale, sarebbe impossibile che non si strutturassero altri, per esaminare temi sociali e persino politici.


AMBIENTE

Un altro degli argomenti di cui si stanno interessando i membri della Società internazionale del secolo XXI è quello dell’ambiente. Il pianeta intero sta subendo gli effetti dell’attività umana moderna. Temi come la deforestazione, la polluzione, l’estinzione delle diverse specie di piante e di animali, l’accelerato processo di desertificazione nei diversi luoghi del pianeta e la scarsità dell’acqua potabile, i cambi climatici e l’effetto “serra”, segneranno l’agenda internazionale di questo primo secolo del terzo millennio.


DEMOCRAZIA E DITITTI UMANI

La società internazionale di inizi del XXI secolo si è data delle regole per la difesa della democrazia e dei diritti umani in tutto il pianeta. Nonostante siano ancora presenti governi autoritari e dittatoriali nelle diverse parti del mondo, si considera che questi regimi tenderanno a scomparire, essendo la democrazia l’opzione definitiva dei regimi politici. Questo è un fenomeno che ha avuto una forte influenza nei rapporti internazionali, essendo anch’esso influenzato da questi ultimi. [...]

REGIONALISMO E MULTILATERALISMO

Lo scenario internazionale contemporaneo – come è stato detto in precedenza – è caratterizzato dal fenomeno della globalizzazione e presenta due tendenze parallele per quanto concerne i negoziati commerciali: da una parte, quella regionalista, che tende alla formazione di blocchi economici e, dall’altra, la multilateralista, che preferisce portare a termine questi negoziati in un contesto più ampio.

Il multilateralismo si esprime nel forum dell’OMC (Organizzazione Commerciale del Commercio), fondata nel dicembre 1994, dopo lunghi negoziati.
Lo scopo dell’OMC è quello di riuscire a liberalizzare al massimo il commercio mondiale, includendo non solo i prodotti, ma anche altri settori, come quello dei servizi, proprietà intellettuale e spese governative.

La regionalizzazione è la risposta che individuarono i paesi per far fronte a questa situazione, vista la necessità di sempre maggiori investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo per l’ottenimento di prodotti più economici e di migliore qualità e, per tanto, più competitivi sul mercato internazionale. Un’altra ragione che ha spinto alla costituzione di blocchi economici sono i profitti su scala, il che abbassa anche i costi di produzione, favorendo l’inserimento dei prodotti nel mercato. Come possiamo osservare, l’integrazione economica non costituisce un fine in se stessa, ma rappresenta uno strumento per un migliore inserimento dei paesi del blocco nel mercato internazionale. [...]

Questo nuovo processo di cooperazione internazionale, si affranca dai legami ideologici che raggruppavano in blocchi artificiali i cosiddetti “non allineati”, i “sottosviluppati”, “il terzo mondo”. Le nuove associazioni si basano sugli interessi bilaterali, oggettivi e non esclusivi, rispettose della sovranità di ciascuno Stato nazionale. Senza di queste, l’interdipendenza e la cooperazione conducono – inevitabilmente- al sottosviluppo e all’impoverimento dei popoli.

Le lotte del presente sono indissolubilmente legate ai progetti futuri e – in questo senso- si deve tenere in considerazione un’altra disciplina, la Geopolitica.

 

* Questo è un lavoro presentato nel mese di settembre 2009, dopo la conclusione dei laboratori dell’Escuela de Gobierno di Uruguay, il quale si è reso concreto mediante un convegno organizzato dal Parlamento uruguaiano e la Fondazione “Manuel Giménez Abad” di Zaragoza. (Cristina Iriarte).
Fonti:
* Materiale rilasciato dai docenti della “Escuela de Gobierno”
* Corso su Rapporti Internazionali dell’Istituto Legislativo Brasiliano
* Articoli e materiale bibliografico del Prof. Luiz Alberto Moniz Bandeira

LA ONDA® DIGITAL
(trad. di V. Paglione)

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