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domenica 24 giugno 2012

Buone Notizie! (014)

BUONE NOTIZIE!
(N. 014)
 


SOCIETA' CULTURA
L’Organizzazione Internazionale per una Società Partecipativa (IOPS) è un’organizzazione rivoluzionaria che punta a creare un mondo migliore attraverso prospettive flessibili di ampio respiro, gettando nel presente i semi per il futuro, dando forza alla singole esistenze dei membri, auto-organizzandosi in una realtà senza classi, combattendo per migliorare la realtà attuale e gettando al contempo le basi per ulteriori cambiamenti e crescite future.
(Commento di Salvatore: è una nuova realtà i cui obbiettivi sono senz'altro da condividere, ma non sappiamo ancora come si muoverà e agirà nella realtà sociale e quindi la presentiamo sperando un una positiva verifica nei fatti.)


Qui di seguito vorrei fornire un contributo operativo al dibattito sulla rigenerazione delle medie/grandi città attraverso la proposta di un processo per l’elaborazione partecipata di  politiche e progetti per il miglioramento della qualità della vita, che si traducono in una ipotesi di piano di transizione e di decrescita urbana.

 
Solidali o competitivi?
Da sempre il contadino è andato al mercato a vendere i suoi prodotti, ma quando lavoriamo per un’agricoltura contadina ecologica e solidale non costruiamo slogan commerciali, cerchiamo invece di coltivare una biodiversità anche culturale, per la costruzione di un mercato solidale inclusivo, dove la divisione di spazi e compiti sia condivisa attraverso soluzioni che permettano a tutti di coltivare e vendere, creando un’alternativa a questa logica competitiva ed escludente, ancora una volta fondata sulle capacità finanziarie, nella quale gli (ex) contadini devono eliminarsi tra loro. Un modello ormai fatto proprio da quell’imprenditoria agricola sempre più vicina al mondo confindustriale, alla quale aspirano ormai anche molti altri agricoltori.


AMBIENTE
A Tortona il primo distributore di "biobenzina" in Italia

Il carburante nato dagli scarti della produzione di agricola o da vegetali non alimentari.



DESIGN CULTURA
Moka, l'Italia che resiste all'assalto dell'ultracaffè
Non ci svegliamo senza un caffè (succede al 57 per cento) e perché sia buono bisogna conoscere alcuni piccoli segreti: acqua povera di calcare, filtro riempito senza pressare la polvere, fuoco lento, coperchio alzato appena le prime gocce escono fuori, e guai a lasciare la moka sul fornello acceso.
 




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