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lunedì 30 luglio 2012

Il Terzo Occhio



Cristo disse che è meglio venire al mondo con un occhio piuttosto che con due, i quali vi getteranno nell'inferno. Tutti hanno due occhi sul volto, che funzionano sin dalla nascita. Per tutta la vita abbiamo agito con gli occhi; l'ottanta per cento circa di tutte le impressioni che si ricevono dall'esterno, giungono attraverso gli occhi. Quelli che agiscono solo a livello degli occhi, ricevono le buone o le cattive impressioni. Le buone impressioni reagiranno come buone azioni; le cattive impressioni risulteranno in azioni cattive. Le stesse impressioni che traboccano nel cuore, si irradiano all'esterno. Stiamo vivendo in modo assai superficiale.


I Maestri ci dicono che c'è pure un altro occhio, chiamato in modo diverso il terzo occhio, l'occhio singolo o shiv netra. Finché non aprirete quel terzo occhio (il che è possibile solo quando siamo nel corpo umano), non andrete da nessuna parte. È l'occhio dell'anima, non dell'intelletto né delle facoltà esteriori. Siamo corpi animati, entità coscienti operanti attraverso la mente e le facoltà esteriori. Quell'occhio interiore si apre quando la nostra anima, la cui espressione esteriore è l'attenzione, si ritira alla sua sede nel corpo, ossia dietro gli occhi. Ora l'attenzione opera tramite gli occhi con la mente e le facoltà esteriori. Siamo identificati col corpo e abbiamo dimenticato noi stessi.
Finché l'attenzione stessa non si ritira dall'esterno e non si libera al di sopra delle facoltà esteriori, non possiamo conoscere chi siamo veramente. Al momento della morte vi eleverete a questo punto. Per questo si dice: "L'anima di coloro che vengono iniziati ai Misteri dell'Aldilà, ha le stesse esperienze di lasciare il corpo e i sensi che prova al momento della morte". Quell'occhio si apre allorché l'attenzione è ritirata dall'esterno e poi innalzata al di sopra dei sensi, alla sede dell'anima nel corpo, che si trova dietro gli occhi. Quello è il punto dal quale l'uomo abbandona il corpo al momento della morte. Kabir dice: "Dirigete semplicemente l'attenzione alla sede sopra le facoltà esteriori". Allorché l'attenzione raggiunge quel punto, l'occhio interiore si apre. Tutti possiedono l'occhio interiore. Ecco perché si dice che è meglio venire al mondo con un occhio piuttosto che con due, i quali vi getteranno nell'inferno.
Ora vi è stato spiegato questo con molta chiarezza. Se potete farlo voi stessi, benissimo. Altrimenti cercate l'aiuto di qualcuno che sia competente a farlo per voi. Chiunque può predicare con uno sforzo minimo le pratiche esteriori come japa, mantra e l'esecuzione al livello delle facoltà esteriori. Si tratta, direi, di ritirare l'attenzione dall'esterno e di trascinarla oltre i sensi, fino ad aprire l'occhio interiore.
Quest'occhio si apre per vedere il Potere di Dio in espressione, che è Luce e Principio Sonoro. Per darvi un esempio, quando una gallina si siede sull'uovo, emana calore, che viene trasmesso all'uovo e nasce il pulcino. Ma il pulcino è tutto attorniato dai vari strati del guscio. Così la gallina dice: "Ascolta, fuori c'è un grandissimo sole e ci sono campi e valli". Il pulcino dice: "Madre, può essere, ma io sono immerso nell'oscurità". Che cosa fa la gallina? Col becco batte leggermente sul guscio finché non si rompe l'uovo e il pulcino è libero.

"Se il tuo occhio sarà singolo, tutto il tuo corpo sarà pieno di luce". Sapete che cosa significa? È una dimostrazione, una prova che quando il terzo occhio si apre, vedete la luce di Dio in voi. Per farvi un altro esempio, supponete che ci siano cento scalini in una casa e che un uomo ne salga trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, tuttavia non vede ancora alcuna luce. Come si avvicina al tetto, vede lampi di luce; arrivato in cima, vede la luce. Questo è solo un primo passo per mostrare quando si apre il terzo occhio. Lo si può fare solo nel corpo umano, che abbiamo ottenuto con la grazia di Dio. Quando la pioggia cade a torrenti, inonda tutto il mondo.
Similmente, quando viene il vero Maestro, porta con sé l'Acqua della Vita. Uso la parola "vero" giacché vi sono così tanti maestri da inondare il mondo. Essi vi danno semplicemente qualcosa a livello delle facoltà esteriori. Il loro terzo occhio non è aperto e non possono aprire quello degli altri. La grandezza di un vero Maestro sta nel fatto che ha aperto l'occhio interiore e può aprirlo anche agli altri. Il nostro Maestro soleva dire: "Bene, a che serve comunicare i cinque nomi, i cinque mantra o altre pratiche esteriori? Persino una bambina che fila la lana può darveli". Con un po' di allenamento chiunque può apprendere i metodi esteriori per eseguire un rituale. Ma solo un uomo competente può innalzarvi oltre la coscienza fisica e aprirvi l'occhio singolo. Vi darà una seduta e vedrete la luce. Quanto più seguirete con accuratezza le sue istruzioni, tanta più luce vedrete. Anche un cieco ha il terzo occhio. Nel primo giro in Occidente nel 1955 andai a Los Angeles.
Durante l'ora mattutina di meditazione c'era un dottore cieco che si sedette e vide la luce. I Maestri danno la vista al cieco. Agli occhi dei Maestri noi siamo tutti ciechi. Essi vedono che il nostro terzo occhio non è aperto. Kabir dice: "Vedo che sono tutti ciechi". Chi è non cieco? Chi vede la luce di Dio in sé, chi ha il terzo occhio aperto. Ora seguite esattamente ciò che voglio dire? Quando i Maestri vengono, inondano il mondo. Le loro radiazioni si riversano a torrenti e tutto il mondo è inondato dall'Acqua della Vita. Kabir dice: "I Maestri inondano con l'Acqua della Vita. La gente può prenderne quanto desidera".

Quando lasciate il corpo al momento della morte, non potete far altro che pentirvi. Dovreste morire mentre vivete e questo si può fare solo nel corpo umano e ai piedi di un Maestro competente, il cui terzo occhio sia aperto e che possa aprirlo agli altri. Anche l'uomo cieco ha il terzo occhio. Quelli che non vedono la luce esterna, vedono quella nell'intimo allorché l'occhio interiore è aperto. Quest'occhio si apre solo quando vi innalzate al di sopra della coscienza fisica, si deve rinascere.
"A meno che non nasciate di nuovo, non potete entrare nel regno di Dio". "Imparate a morire cosicché possiate cominciare a vivere". Al momento della morte la vostra anima si ritirerà dall'esterno e dalle facoltà esteriori. Sorgerà alla sua sede dietro gli occhi. Se si esegue questo processo in vita, l'occhio interiore si apre per vedere la luce trascendentale. Tutta la gloria sta in voi. Così quando i Maestri vengono, v'è un'inondazione di spiritualità nel mondo. È ora che prendiate quanto potete. Questa è la vera ricchezza che potete accumulare mentre siete nel corpo umano, tutte le altre ricchezze rimangono qua insieme al corpo. Quando i Maestri vengono, proclamano: "O gente, ora è il momento, fatene l'uso migliore. C'è un'inondazione d'Acqua della Vita: prendetene quanta potete, è concessa liberamente". Si devono sviluppare solo un po' di devozione, di ricettività; sia che viviate vicini o lontani, non fa differenza.

Perché siamo fortunati ad avere il corpo umano? Perché solo nel corpo umano possiamo aprire quell'occhio. Quando il vostro occhio è aperto, contemplate l'Aldilà mentre siete ancora in vita. Dovreste laurearvi mentre siete qua, allora manterrete la laurea dopo che lasciate il corpo. Se siete ignoranti ora, come potete laurearvi dopo che abbandonate il corpo? Il nostro Maestro diceva sempre: "Chi diviene un uomo istruito mentre è in vita, rimane tale dopo aver lasciato il corpo. Quelli che sono analfabeti qua, come possono diventare colti dopo?". Seguite ora perché si lodano così tanto i Maestri? Non i cosiddetti maestri: il mondo ne è invaso. Se i loro occhi non sono aperti, non possono aprire quelli altrui.
Continuare nella vostra condizione attuale non servirà a nulla. Rimarrete sempre al livello degli occhi e delle facoltà esteriori. Quindi se riuscite ad innalzarvi per conto vostro, benissimo. Che altro volete? Altrimenti potete ricevere aiuto da qualcuno il cui occhio è aperto e che vi dia qualcosa con cui cominciare, un po' di capitale per vedere la Luce di Dio. Ora potete apprezzare la bellezza del consiglio: "È meglio venire al mondo con un occhio piuttosto che con due, che vi getteranno nell'inferno".

Quando i Maestri vengono, parlano lingue diverse, ma dicono le medesime cose. Tutto il mondo agisce secondo sentimenti ed emozioni oppure deduzioni intellettuali. Non hanno visto. Dunque sentimenti, emozioni e deduzioni sono tutti soggetti all'errore; vedere è al di sopra di tutto. Quelli che hanno visto, dicono le medesime cose. Ecco perché si dice: "Ascoltate le parole del Maestro. Egli dice ciò che vede ed è competente a far vedere agli altri". I libri non possono spiegare queste poche parole, che sono assai semplici, essenziali e di buon senso.
Il nostro occhio interiore è chiuso, ma esiste e possiamo aprirlo mentre siamo nel corpo. Perché non potete farlo voi stessi? Perché la nostra anima, unita alla mente, è diventata una jiva ed esprimendosi attraverso le facoltà esteriori, si è identificata con il corpo e con il mondo esterno a tal punto da dimenticare la propria vera natura. Se continua per anni ed anni con tutti i metodi di adorazione esteriore e li usa per la meditazione a livello delle facoltà esteriori o dei sensi, non riesce a innalzarsi. Se può innalzarsi coi propri sforzi, benissimo, altrimenti dovrebbe ricorrere all'aiuto di qualcuno l'occhio del quale sia aperto e che sia competente ad aprire l'occhio interiore altrui.

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