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domenica 5 agosto 2012

Prima del passaggio della cruna (Le Passeur) (06)

 

Dal Traghettatore (Le Passeur)
Ho pubblicato meno questi ultimi giorni. Non vi dimentico però, abbiamo tutti meno da dire, in quanto, tutto ciò che è importante oggi succede dentro, nell’intimità dell’essere. Siamo tra due mondi, nel vuoto apparente in cui le pressioni del barometro cadono in fretta prima della grande tempesta. Non sono soltanto i più sensibili a sentire questa depressione, in realtà tutti la sentono e si esprime poco o per niente. I meno sensibili alla natura delle energie che ci sconvolgono, lasciano nascere in sé stessi un’ansia crescente.
Ma tu che leggi queste linee, farai la stessa cosa? Ti distoglierai dalla gioia semplice che stava crescendo in te?
C’è una tale convergenza delle linee del tempo – ovvero una grande prossimità tra i futuri paralleli possibili -  bisognerà sostenere solidamente la propria intenzione di un avvenire che ci convenga. Esistono dunque sempre diverse possibilità e una di queste ci riguarderà sempre personalmente. E’ meglio che sia quella che corrisponda ai nostri desideri.  Se è abbastanza chiaro, che tutti quelli che si sono svegliati in questi ultimi anni o in queste ultime settimane, sono qui per essere, ognuno alla propria misura, i pilastri sui quali verranno ad appoggiarsi provvisoriamente, il momento venuto, gli altri. Rimane vero che il contesto del libero-arbitrio permette che ogni possibilità di slittamento sia possibile.  Per riassumere, alcuni “volteranno gabbana” forse senza averne coscienza  all’ultimo minuto. E’ così.
Per tanto bisogna essere consapevoli che la paura – lo ripeto ancora e sempre – ma anche l'apprensione per il domani, la preoccupazione per gli altri, sono le frecce più ardenti dei servitori dell’ombra, contro gli artigiani della luce. Siccome quelli sanno perfettamente ciò che sta per accadere ed accarezzano sempre la speranza illusoria di prenderne in un modo o nell’altro il controllo, attizzano il fuoco scoccando a tutto andare i loro tratti deleteri. Bugie e verità mischiate sono tirate a sciami per seminare la più grande confusione. E a leggere ciò che leggo sul web, proveniente anche da persone sincere e che pensano di fare la cosa giusta, l’interferenza funziona piuttosto bene. Ci vorrà una bella dose di carattere forte e deciso ed un ancoraggio serio per mantenersi, con calma, diritto nella tempesta e portare alta la fiaccola che indicherà la via agli smarriti. Si vede già, ai primi “bagliori” delle “prime linee”, i meno forti preoccuparsi di tutto e di niente e pronti a barricarsi se non hanno l’apertura di fuggire a gambe levate. Scappare dove del resto? Me lo chiedo. Che questi si riprendano, abbiamo bisogno di tutti sul ponte e nessuno nel fondo della stiva.
Non arriva la guerra, ancora meno la fine del mondo! Ciò che sta per arrivare dopo la fase di caos è meraviglioso. E lo ricordo ancora una volta, se ci sono partenze da questo mondo (e verrà il momento in cui ci saranno) si faranno tutte secondo ciò che le anime hanno programmato per loro stesse e la scelta finale che hanno fatto qualche tempo fa, in funzione della propria esperienza presente. Che cosa temete? Su che cosa piangereste già? Non c’è morte altrove che in letteratura, tutto è soltanto passaggio da uno stato verso un altro, cogliendo al passaggio i frutti della propria esperienza per affrontare meglio la prossima. La calma tornata, vedrete quelli che vi sono cari  tanto quanto vorrete, ma come è stato detto tante volte: «lasciate i morti seppellire i morti». Lasciate passare i vostri dispiaceri, dimenticate le commemorazioni, giratevi verso la vita, è qui di fronte a voi, all’uscita della crisalide. Spingete sul bozzolo, aprite le vostre ali ed offritevi  ai soli nascenti.
Le grandi tribolazioni verranno quando sarà il momento e questo sarà la volontà della nostra Terra che cerca il suo nuovo equilibrio alla fine dell’avventura “ante”-umana. Pulirà i danni e ridisegnerà lo scenario che sarà propizio, questa volta, all’avventura umana. Quando spunterà l’alba dei soli di questo nuovo giorno, non ci crederemo. Ci sederemo  su una pietra e lasceremo questo caldo nuovo e penetrante cancellare il freddo della lunga notte che abbiamo vissuto.
Mi ripeto, ma nessuno oggi, né in alto né in basso, può dire quando e come gli eventi si svolgeranno. Dimenticate dunque i falsi profeti, anche se sono sinceri, e smettete quindi di preoccuparvi delle voci e delle diverse teorie catastrofiche che hanno invaso di proposito il web. Vivete! Incarnate ciò che siete fino in fondo, nella semplicità più grande possibile, nella gioia più infantile di svegliarsi ogni mattina su un pianeta straordinario, nella condivisione naturale delle ricchezze infinite con quelli che, come voi, vibrano nella vostra energia presente. Poco importa se la gioia si trova nella buccia della cipolla che state preparando, il piatto che state lavando o la contemplazione di una nuvola su una montagna. Ciò che importa, è di non lasciare niente in giro in voi sotto il tappeto di non risolto, di non illuminato, di essere presente a voi stessi, consapevoli della bellezza primaria del mondo, pronti a vivere senza maschera ciò che state diventando e di aprirvi semplicemente agli altri. Sono come voi, gli altri. Percepiscono anche loro che qualcosa sta cambiando e per legge di risonanza, quelli che vi corrispondono verranno a voi e andrete anche verso loro se non vi chiudete nella vostra bolla di sopravvivenza.
Ho fatto la scelta di non parlarvi degli eventi sismici e vulcanici che non smettono di amplificarsi, né della «cometa» Elenin e del suo possibile corteo, né del crollo economico in corso, né dell’attività del nostro Sole, né dei tentativi degli oscuri burattinai di rendere ancora più oscuro il nostro mondo. Tuttavia ne fanno quelli, dalle loro menzogne sulle guerre dette di «liberazione»  che scatenano un po’ ovunque alla contaminazione nucleare in cui è immerso il Giappone e una parte del mondo. La mia intenzione non è mettere la testa nella sabbia perché è importante essere consapevoli delle regole del gioco che ci è stato imposto, ma a questo punto, l’essenziale non è più lì. Non serve più ora indugiare troppo, sia sugli atti scuri perpetrati contro la vita, sia sugli eventi naturali in corso che sconvolgeranno probabilmente il quotidiano delle nostre vite. O se provate il bisogno di farlo, fattelo con distacco, senza coinvolgimenti emozionali.
Finora si è trattato di misurare la temperatura per essere sicuri di ciò che stavamo vivendo, che era buono per noi, che era il momento giusto. Adesso  lo sappiamo e sappiamo dunque anche di quello che sta per succedere, lo aspettiamo da “eoni”. Voltiamoci quindi esclusivamente verso il bello e il buono. Portiamo in seno alla formidabile energia creatrice dei nostri pensieri la pace, l’amore senza condizioni e la serenità. Il tempo è giunto di assicurarsi che le nostre coppe siano vuote, quindi pronte a riempirsi, e di prepararci ad affrontare la cruna dell’ago che diventa il nostro orizzonte. Siamo un filo di Arianna indistruttibile che sta per passare la cruna perché è ciò che vogliamo, e l’universo “cangiante” che portiamo in noi si diffonderà sul gioiello che ci ha tanto amato e che abbiamo tanto amato. Non e più tempo di lacrime e tristezza, ma di gioia su ciò che si fa adesso. E qui.
Fraternamente,
In complemento di questo articolo vedere: Il passaggio della cruna
© Il Traghettatore – 16.09.2011 – Tradotto da Angie & Stéphanie - Versione originale francese
Publié le  par Le Passeur
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