Il pastorello seminudo Davide armato di sola fionda offre la sua abilità nel contrastareGolia, il gigante che assedia la città.
Gli viene offerta l’armatura per autodifesa ma egli preferisce essere libero di agire nella sua semi-nudità.
Con destrezza e precisione, lanciando un liscio sasso di fiume con la sua fionda, colpisce il gigante tra gli occhi, uccidendolo.
L’immagine evocata dal giovane seminudo è chiara: la semplicità dei mezzi unita alla piena presenza in sé stesso (precisione e destrezza) sono in grado di vincere una grande potenza considerata nemica con un sol gesto.
Nella costruzione della nostra esistenza e della nostra immagine/personaggio pubblico, ma soprattutto della nostra personalità, abbiamo posto in essere una grande edinconsapevole opera di “protezione” della nostra Luce interiore, il seminudo Davide, a favore di una proiezione sul mondo di noi stessi che somiglia molto spesso alla rappresentazione del gigante Golia: ingombrante e spaventoso.
Nel corso della Vita, dall’opera di “protezione” siamo passati all’opera di “fortificazione” della nostra Luce tanto che spesso essa si trova ad essere profondamente nascosta da non essere quasi più visibile nemmeno a noi stessi.
Abbiamo indossato abiti e personalità altrui, nascondendo il nostro Spirito e la nostraLuce nelle cantine della “fortezza” ma soprattutto abbiamo, attraverso questo “processo di identificazione” con esistenze che non ci appartengono, ma che ci affascinano e costituiscono una conferma per la nostra vanità, creato il nostro quasi invincibile Ego.
Esso si manifesta attraverso la personalità in modi molto spiccati oppure poco visibili, si annida nelle mille pieghe della nostra manifestazione pubblica: nella vanità per la nostra l’esteriorità, per la nostra intelligenza, per la nostra ficcante cattiveria più o meno consapevole, per la nostra furbizia, per la nostra simpatica superficialità, per la nostra (presunta) superiorità di ruolo o finanziaria.
Ma può anche nascondersi nel contrario di tutto ciò e divenire manifesto nella continuaautocommiserazione, nel lamento, nella tristezza costante della nostra visione soccombente, nella nostra autodistruttività, nella manifestazione di un apparente sotto-Ego egualmente pericoloso per sé e per gli altri.
Non dimentichiamo infatti che il nostro Ego (sotto qualsiasi forma) può danneggiare anche irreversibilmente, ad esempio, i bambini, che inconsapevolmente “assorbono” modelli comportamentali spaventosamente voraci dagli Ego genitoriali e collettivo/tribali.
Se per nostra fortuna, avessimo il coraggio di accettare l’incontro con un’occasione diRisveglio dal torpore nel quale il nostro Ego tiene segregata la nostra Luce interiore, che potrebbe prendere il nome di “Percorso Spirituale” e/oanche di “Prova“, forse queste condizioni potrebbe generare un processo virtuoso di smantellamento lento e veritiero del nostro Golia a favore del nostro Davide.
Davide-Luce riportato in superficie prenderebbe Colore e Spazio e ritroverebbe Forza eVigore naturali e innati in grado di guidarci nella Vita senza alcun bisogno di corazze, né proprie né altrui.
Golia-Ego rimarrà però sempre in osservazione di quel giovane seminudo cercando di comprenderne il segreto e sarà sempre pronto a scattare in avanti e a far bella mostra di sé e della sua mole nei mille modelli escogitati nelle varie società e organizzazioni umane.
La nostra principale battaglia per la riunificazione della nostra esistenza alle altrui esistenze tutte, chiamiamola Natura Spirituale nella sua Essenza ed interezza, si diparte proprio dalla capacità individuale di contrastare questo notevolissimo limite di ciascuno.
Quando saremo veramente Tutti-Uno e Uno-Tutti nella Essenza della Bellezza Universalenulla escludendo, liberi dall’Egoindividuale (e/o anche del gruppo di appartenenza) potremo sentire viva la riunificazione di noi stessi attraverso l’unione della Nostra Parte Divina e della Nostra Parte Naturale.
Senza paura verso la Trasformazione in Transizione, buon Cammino a tutti noi!
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