L'ultimo numero di Science dedica la copertina alla domanda: “ Perché prendiamo decisioni di cui ci pentiremo?” Un tatuaggio fatto a 18 anni ci imbarazza a 28, l'uomo dei sogni a 25 ci porta al divorzio a 35. Quel che è peggio anche a 70 anni – nonostante l'esperienza, nonostante sappiamo benissimo di non essere più quelli che eravamo a 60 – restiamo certi che nei successivi 10 anni la nostra personalità resterà solida come la roccia. Lo studio è stato condotto da diverse università, tra cui Harvard, su oltre 19mila persone per oltre dieci anni, e mette in luce in particolare questo aspetto: sebbene siamo in grado di riconoscere il cambiamento che ci ha coinvolto in passato, non ammettiamo questa possibilità anche per il futuro.
“ Sembra che le persone guardino al presente come a un punto fermo nel quale hanno raggiunto lo stato in cui resteranno per sempre”, dice lo studio, riportato anche da Time. Certamente, personalità e valori tendono ad assestarsi con l'età, ma cambieranno sempre. Le persone invece sottostimano l'effetto che il tempo, gli incontri e le situazioni della vita possono avere sul nostro carattere. I ricercatori hanno chiamato questo fenomeno “ la fine dell'illusione della storia”. Provare un'illusione è un problema epistemiologico enorme - spiegano - e per questo lo studio ha coinvolto così tanti volontari, chiamati a rispondere a domande relative alla loro musica preferita, al cibo, gli hobby, le scelte riguardo agli amici e alle vacanze. Infine, sono arrivati a queste conclusioni:
- Più invecchiamo e meno siamo disposti a credere di essere cambiati o di poter cambiare in futuro. Siamo convinti di essere giunti alla saggezza e di esserci perfezionati. Anche i giovani tendono a pensare che loro caratteristiche siano più che altro qualità, e fanno fatica a ipotizzare che le loro convinzioni e i loro gusti, un giorno, potrebbero cambiare.
- Di conseguenza, se anche si ammette di essere diversi rispetto al passato, non si ammette di poter cambiare ancora.
Nel dettaglio, lo studio ha fatto compilare a oltre 3mila adulti un questionario, come parte di un più ampio studio chiamato Midus (Midlife Development in the United States), una prima volta a metà degli anni '90 e poi nel 2005. Midus valutava alcune caratteristiche particolari, considerate i 5 tratti principali della personalità: l'essere coscienzioso o zelante, la piacevolezza, la stabilità emotiva, l'apertura alle nuove esperienze e l'estroversione ( per mettere alla prova la tua personalità fai questo test).
Prima di indicare loro i risultati dei cambiamenti di queste caratteristiche in 10 anni, i ricercatori hanno chiesto ai volontari di fare una stima, ipotizzando anche il cambiamento che avrebbe potuto coglierli nel successivo decennio. La maggior parte di loro si è rivelato abbastanza preciso per quanto riguarda il cambiamento passato, ma tutti hanno negato la possibilità di cambiare in futuro. Un ulteriore studio, condotto su scala minore, ha riportato gli stessi risultati.
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