venerdì 9 settembre 2011

Alchimia Trasmutazione Trasformazione Trasfigurazione

Una Sintesi dell’Alchimiadi Dorje Jimpa
traduzione di Saverio P.
Un’indagine esoterica sui Segreti di Trasmutazione, Trasformazione e Trasfigurazione La storia dell’alchimia, come presentata dagli studiosi moderni è di solito divisa in due distinte forme: alchimia fisica ed alchimia spirituale. Gli autori antichi velarono verità spirituali, attraverso l’uso di verità e terminologie chimiche e l’utilizzo di riferimenti teologici, in modo che senza la chiave del maestro Ermetico, della corrispondenza, è difficile capire come o, addirittura, da dove iniziare.
Quella che segue è l’Introduzione al lavoro di Dorje Jimpa "A Synthesis of Alchemy" pubblicato nel 1994 da Pentarba Publications in edizione limitata di 100 copie ed ora fuori stampa.
Introduzione
Il Lavoro è sia in noi che su di noi. Hermes
Poiché l’energia psichica è un’energia, questa non contraddirà le leggi della fisica. Heart
La trasmutazione di un elemento in un altro, per oltre 350 anni, è stata considerata impossibile. Fino a quando il chimico Robert Boyle, nel 1661, definì gli elementi come "corpi semplici che, alla fine, si dividono nelle loro componenti".
E mentre gli scienziati hanno recentemente  dimostrato la possibilità di trasmutazione nei laboratori, la maggior parte delle persone continuano a classificare l’alchimia come magica e soprannaturale.
Nel 1919 Ernest Rutherford, vincitore del premio Nobel per la chimica, scoprì che mentre la trasmutazione era apparentemente impossibile da produrre attraverso mezzi chimici (ad es. lo scambio di elettroni nel guscio periferico di un atomo), questa poteva essere prodotta in atomi di azoto e ossigeno mediante esposizione dei loro nuclei a particelle radioattive di un certo di tipo [Ernest Rutherford. The Transmutation of Matter. The Royal Instituation, 1930]. 
Nel 1937 praticamente tutti gli elementi noti furono trovati capaci di trasmutazione su piccola scala. Furono prodotti anche piccoli quantitativi di oro da una varietà di altri elementi, nonostante il costo della procedura di gran lunga superiore agli utili dell’impresa [Ernest Rutherford. The Transmutation of Heavy Elements. The Royal Instituation, 1937]. 
Nel 1959 il biologo Louis Kevran, durante i suoi studi strettamente scientifici, osservò la naturale spontanea trasmutazione degli elementi all’interno di organismi viventi [Louis Kervran. Biological Transmutation. Broklyn, 1972]. Ciò confermò, in parte, le prime conclusioni degli scienziati Baron von Herzeele [Von Herzeele ha pubblicato più di 500 esperimenti tra il 1876 e il 1883 sulla trasmutazione degli elementi all’interno di sostanze organiche. [Rudolf Hauschka Hailmittellehre. Frankfurt 1965, chapter IX] e Rudolf Steiner [Rudolf Steiner. Agriculture, London 1974, da lezioni tenute nel 1924].
Seppur rimane ancora un mistero la causa e il processo di trasmutazione biologica per gli scienziati, ora abbiamo numerosi esempi di trasmutazione naturale che avvengono all’interno dei regni vegetale, animale ed umano.
La storia dell’alchimia, come presentata dagli studiosi moderni è di solito divisa in due distinte forme: alchimia fisica ed alchimia spirituale.
Manly P. Hall, il grande storico metafisico, li ha classificati in questo modo. Per lui, così come per altri scrittori moderni in materia, la metodologia dell’alchimia fisica era cieca alle istruzioni dell’alchimia spirituale. E mentre questo può essere vero, vero è il contrario, che i segreti dell’alchimia fisica sono celati nei processi di trasformazione dell’anima. Gli autori antichi velarono verità spirituali, attraverso l’uso di verità e terminologie chimiche e l’utilizzo di riferimenti teologici, in modo che senza la chiave del maestro Ermetico, della corrispondenza, è difficile capire come o, addirittura, da dove iniziare.
Con la chiave dell’analogia vediamo che non solo i processi fisici di natura diventano uno specchio per lo sviluppo dell’anima, ma anche le fasi e i segreti all’iniziazione dell’anima, passo dopo passo, nel mondo spirituale, sono uno specchio in senso inverso per i processi naturali di trasformazione e rigenerazione in tutti gli aspetti della Natura, sottile e densa.
Ci sono segreti su entrambe i fronti. 
Tuttavia, il vero significato che questi alchimisti conobbero, il luogo dove viene creata la Pietra Filosofale e l’Elisir, si trova tra questi due approcci molto validi. Quindi ci sono tre aspetti, anche se legati indissolubilmente, che si avvicinano all’oggetto: esterno, interno e segreto. I segreti dell’alchimia si nascondono dietro un triplo velo.
Questo lavoro presenta i principi dell’alchimia dal punto di vista degli antichi Misteri, una tradizione esoterica che considera la scienza naturale e il mistero religioso come un unico e stesso argomento.
Secondo i veri Adepti di questa tradizione, la teoria dell’alchimia si fonda sulla verità della sostanziale unità dell’universo naturale; che tutte le cose, animate ed inanimate, sottili e dense, hanno una comune origine, base ed essenza. Gli alchimisti la chiamarono materia prima o prima sostanza. Gli antichi Greci la definirono eterea o etere.
Gli alchimisti erano  convinti che se un corpo può essere ridotto alla sua condizione originale, la sua materia prima, essa allora poteva essere utilizzata per produrre qualsiasi elemento conosciuto o sostanza.
Se applichiamo la legge ermetica della corrispondenza, "come in alto, così in basso", ben presto ci accorgeremo che questa verità può essere applicata anche per l’universo non-fisico. Quando viene applicata per l’evoluzione della coscienza, per esempio, vediamo che questa legge di sintesi riguarda l’unica essenza universale della mente.
A questo livello, il processo alchemico attua la trasformazione della coscienza, ripristinando la sua condizione originale, "la mente allo stato naturale", come la definì Naropa, il grande yogi buddista. L’alchimista può quindi manifestarsi attorno a questa essenza mentale come un "corpo incorruttibile", un radiante "corpo arcobaleno" di fuoco e luce.
La Mente primordiale (Alayavijnana) è per l’individuo ciò che la materia prima o la materia originale è per il mondo fisico. In altre parole vi è un’analogia di funzioni tra le due. È la tesi di questo lavoro, quella per cui, i principi fondamentali e le formule di alchimia, una volta conosciute, possono essere applicate a tutti i livelli dell’universo fisico e metafisico. L’esempio sopra menzionato è solo una delle tante possibilità d’applicazione pratica dei principi dell’alchimia.
Solo avvicinandoci al nostro soggetto con approccio sintetico, in altre parole olisticamente, possiamo acquisire una vera comprensione dei principi coinvolti.
La Grande Opera dell’evoluzione è una e secondo la Tradizione Ermetica, l’obiettivo dell’alchimia risiede nel progresso della Grande Opera.
L’unità quale verità fondamentale, a volte chiamata la Legge di Sintesi, afferma che non c’è linea di confine, né precisa distinzione tra spirito e materia. La materia è una forma densa di spirito e lo spirito è uno stato sottile di materia [«Lo Spirito è materia al settimo (più elevato) livello…» dice H.P. Blavatsky, «e la materia è spirito nel punto più basso della sua attività ciclica…» The Secret Doctrine. Adyar edition, vol. 2, p. 357].
Paracelso, il grande medico alchimista del sedicesimo secolo, sosteneva che a rendere possibile la trasmutazione è proprio l’unità essenziale dei mondi, spirituale e materiale. Albert Einstein espresse questa verità in termini di fisica e in relazione al piano fisico. «Non c’è distinzione essenziale», affermò, «tra massa [materia] ed energia» [Albert Einstein and Leopold Infeld. The Evolution of Physics. N.Y. 1951, p. 208].
Con la teoria della relatività vennero fuori nuove definizioni di materia ed energia. La materia viene oggi definita come energia, la cui attività vibratoria è più lenta rispetto alla velocità della luce, mentre l’energia è definita come la materia la cui attività vibratoria è uguale alla velocità della luce. L’unica differenza, quindi, tra materia ed energia è la velocità relativa delle loro particelle.
Tutto è energia, dice l’antica saggezza, un Fuoco che tutto pervade, dal denso e lento movimento dell’energia della materia, all’intensa attività vibratoria del mondo sottile di coscienza e spirito. La Materia, dicono i Saggi, contiene il principio di coscienza, e la coscienza è costituita da particelle di energia molto sottile. Così, la divisione del mondo in animato e inanimato, mente e forma, spirituale e fisico, è un’illusione, come per energia e materia: non vi è alcuna fondamentale distinzione tra le due.
Secondo la Tradizione Esoterica, tessuta come un filo di luce attraverso quasi tutte le culture, religioni ed epoche, la Grande - o l’Unica - Opera è suddivisa in tre grandi Misteri, uno per ciascuno dei tre principi: Vita, Coscienza e Forma.
I segreti dei primi due, quelli relativi alla vita e alla coscienza, possono essere compresi solo attraverso la realizzazione diretta di una mente illuminata.
Il primo è il mistero dell’Essere-Sintesi-Infinito.
Il secondo mistero riguarda l’evoluzione della coscienza e identità, attraverso i molteplici livelli di comprensione, relazione, polarità e l’essenziale non dualità degli opposti.
Il terzo mistero, interesse principale di questo lavoro, appartiene alla natura essenziale dell’energia psichica, come l’attività intelligente della natura stessa e la sua applicazione responsabile creativa, come parte integrante della naturale evoluzione della coscienza e dello spirito.
È il mistero della stessa Grande Madre che ha sempre velato il suo viso agli occhi dell’uomo. È il segreto della luce, la sacralizzazione della materia e la manifestazione, come un puro riflesso nella materia sottile, della divinità dello spirito.
Esiste un’antica profezia che fa riferimento al tempo presente. Essa afferma che il tempio segreto, le cui porte sono rimaste chiuse, ad eccezion fatta per pochissimi, aprirà le sue porte a tutti coloro che vorranno entrare. Questa profezia, che è stata portata alla luce dal Maestro D. K., riguarda quello che l’autore chiamava la Restaurazione dei Misteri. È nello spirito di questa profezia che scrivo ciò che sarebbe dovuto essere, ma qualche centinaio d’anni fa, fu considerato un abuso di fiducia e una trasgressione dei santi voti al silenzio. L’alchimia, anche se apparentemente morta e sepolta per più di trecento anni, può essere considerata agli inizi della sua rinascita e della sua trasformazione nel gioiello più raggiante delle scienze.
Le possibilità e i vantaggi dell’alchimia per il futuro, sono infinite e veramente meravigliose. Potrebbe essere prodotta dell’elettricità a costi davvero ridotti, attraverso un processo che gli alchimisti chiamano "fissare il volatile" o una condensazione delle energie eteriche sul piano fisico denso.
La trasmutazione-rigenerazione delle cellule malate ed invecchiate del corpo, diventa una reale possibilità.
Il bisogno materiale dell’umanità potrebbe essere soddisfatto attraverso la trasmutazione degli sprechi, in una varietà di sostanze utili.
Il materiale da costruzione di ogni genere potrebbe essere prodotto senza distruggere le foreste, una fonte primaria di ossigeno per i regni, umano ed animale.
Gli scarti possono essere trasformati in cibo altamente nutritivo a costi molto bassi.
L’acqua pura potrebbe essere generata in terre abbandonate e nei deserti del mondo, trasformando la Terra in tal modo in un meraviglioso giardino paradisiaco.
Purtroppo l’alchimia può essere utilizzata anche per produrre armi di distruzione di massa. Pertanto, il monito a tacerne le metodologie operative rimane ancor oggi valido.
Nelle scritture buddiste è registrato che il grande alchimista Nagarjuna, per la sua compassione, decise di trasmutare una montagna in oro. Prima che potesse realizzare ciò, fu avvisato dai grandi Bodhisattva (tale è definito colui la cui essenza è diventata intelligenza, e prossimo allo stato di perfezione di un Buddha, n.d.r.), che a causa dell’avidità degli esseri umani, la sua opera sarebbe stata più dannosa che benefica.
Questo lavoro non è un’affermazione d’autorità, ma piuttosto un’interpretazione di simboli che possono avere, nei fatti, altri significati altrettanto validi.
Lo scopo non è tanto quello di convincere il lettore della verità di queste idee, ma d’informare quanti già possiedono una certa conoscenza esoterica. Il vero sapere alchemico è pericoloso ed incredibile, è costituisce di per sé una sorta di velo, che cela l’ingresso nel Tempio a coloro dalla mente chiusa dal pregiudizio.
Recentemente un noto scienziato ha concluso il suo programma televisivo su PBS (Public Broadcasting Service) affermando che la scienza è molto vicina a conoscere tutto quello che c’è da sapere su materia ed energia. "In pochi anni", così dice, "non avremo più bisogno di fisici". In questa dichiarazione, sta tutta la grande presunzione della nostra epoca! Non dovremmo dimenticare che, per quanto sia grande la nostra conoscenza della verità, ciò che si percepisce è sempre una piccola parte di qualcosa di molto più grande.
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Fonte:
- http://www.esonet.it


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