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lunedì 18 marzo 2019

KAMA MANAS (Desiderio Mente)

MANAS

(Sanscr.) - Il Principio della Mente, che diventa duale appena si manifesta nella costituzione umana. Esotericamente viene diviso in Manas Superiore e Manas inferiore, exotericamente si può dire che esso è l'organo interno, ma anche il senso comune, che assicura la relazione dell'atman con ogni dato empirico. Letteralmente, "la mente", la facoltà mentale che fa dell'uomo un essere intelligente e morale, e lo distingue dal semplice animale; è un sinonimo di Mahat. Quando non qualificato, esso significa l'EGO Superiore, o il Principio senziente che si reincarna nell'uomo. Quando è qualificato , viene chiamato dai Teosofi Buddhi-Manas o Anima Spirituale, in opposizione al suo riflesso umano - Kama-Manas. Il Manas umano procede dall'Akasha, il quinto principio cosmico universale (di cui l'Etere è la forma più grossolana), una materia radiante, fredda, diatermica, plastica, creatrice nella sua natura fisica, correlativa nelle sue parti e nei suoi aspetti più grossolani, immutabile nei suoi principi superiori. Nell'uomo è il quinto principio a partire dal basso, il terzo a partire dall'alto; si chiama Principio Mentale o Anima Umana. Eliphas Levi identifica il Manas con Nephesh, la terza anima, quella umana, nel suo aspetto più luminoso ed animale, il soffio della vita istintiva. In realtà le due cose non sono uguali, poiché Nephesh può essere assimilata a Prana, più che a Manas. Questi appartiene alla Triade superiore, quella immortale, fondamentalmente cerca di seguire la luce di Buddhi e raramente vi riesce. Manas è duplice, come è stato già detto : il Superiore è collegato a Buddhi e lo segue dopo la morte del corpo fisico, lo Inferiore è legato al quaternario fisico, di cui segue tutte le vicende. Dopo la morte del corpo, Manas segue Atma e Buddhi nel Devachan e fornisce il supporto per lo stato di percezione e di coscienza per la Monade disincarnata. Tale funzione avviene anche in vita, quando in sogno Manas (o il cervello per la scienza) diventa il teatro concreto nel quale i sogni stessi si svolgono. Manas e Kama sono i principi umani che legano la coppia superna (Atma e Buddhi) con i tre principi più bassi (Prana, Linga Sharira e Shtula Sharira). Il Manas Superiore è l'Ego umano, il collegamento fra l'Uomo Spirituale ed il cervello fisico. Esso è il Fuoco vivente che dà alla mente umana l'autocoscienza e l'autopercezione, è il principio cosciente della Monade umana. Il Manas è il principio che si reincarna, il Nous o Mente, che domina sull'ego animale e lo comanda, quando non si lascia da esso trascinare in basso. Il veicolo del Manas è il Kama-rupa, il corpo delle passioni e dei desideri, il quarto principio umano. I due, assieme, formano Ahamkara, l'Ego personale, che evolve la coscienza individualizzata. Il Manas è un raggio diretto che proviene da Mahat, l'Intelligenza universale; alcuni lo intendono quale sede del libero arbitrio dell'uomo. L'aspetto inferiore di Manas cade sotto l'influenza della Luna e diventa Lucifero nell'uomo, la luce di Mahat buona e cattiva, il Redentore ed il Tentatore: ogni uomo, quindi, è il Liberatore e Salvatore di sè stesso, sempre che lo voglia; ed ogni uomo è il Satana di sè stesso, se sceglie la strada dell'Ego animale. Manas è collegato al cinque attraverso il Pentagono, simbolo dell'uomo pensante. Il suo aspetto superiore cade sotto l'influenza del Sole: è la ragione umana che caratterizza l'Anima. Nelle Upanishad più antiche, manas ha il significato di "spirito" e assieme a Vach (parola) e Prana (respiro) costituisce una delle tre condizioni del Purusha; successivamente il suo significato si limita progressivamente a quello sankhya di "senso interno" che coordina l'attività dei sensi. L'assimilazione mitologica del manas al Soma, "mentale-luna", risale all'epoca vedica ed è presente in tutte le Upanishad. 
MANAS KAMA
(Sanscr.) - Letteralmente, "la mente del desiderio". Per i Buddhisti è il sesto Chadayatana, i sei organi della conoscenza, di cui Klichta è il più alto e li sintetizza tutti e sette, la cui percezione spirituale è sporcata da questo (basso) Manas, o "Anima-animale Umana", come è chiamato dagli Occultisti. Mentre il Manas Superiore, o "Ego", si riferisce direttamente a Vijnana (il 10^ dei 12 Nidana) - che è conoscenza perfetta di tutte le forme di conoscenza, collegata sia al soggetto che all'oggetto della concatenazione nidanica delle cause e degli effetti, Kama Manas, l'inferiore, è solo uno degli Indriya o organi (radice) dei Sensi. Molto poco si può qui dire del Manas duale, poiché la dottrina che lo tratta viene dichiarata esplicitamente solo nei lavori esoterici. La sua citazione, quindi, può essere solo molto superficiale.

TAMAS

(Sanscr.) - Letteralmente significa "insensibilità, pesantezza, sporcizia, inerzia"; è una delle tre qualità della materia, la qualità delle tenebre; è anche ignoranza, poiché la materia è cieca. Un termine usato nella filosofia metafisica, con il significato di oscurità-caos, sia sul piano cosmico che su quello esistenziale. È il più basso dei tre guna o qualità fondamentali, quello che è predominante negli animali; nell'uomo può essere inteso come "ottundimento mentale". 

GUNA 

(San.) - Qualità della Natura; attributi quali un filo, anche una corda; caratteristiche della Natura. Sono i costituenti che servono a classificare gli esseri. Secondo la filosofia Sankhya, Prakriti (la Natura) è pervasa da tre qualità (i Triguna) : Sattva, la qualità della bontà; Rajas, la qualità dell'attività; Tamas, la qualità della passività. I Guna hanno l'effetto di avvincere e di condizionare il Sè in modi diversi. L'effetto sull'anima della condizione più grossolana ed ottusa (Tamas), è l'oscurità e l'indolenza. L'affinamento delle forme dell'intelligenza permette di passare allo stato "rajasico", nel quale si è in grado di riflettere sullo scopo dell'Anima. Esso rappresenta il primo stadio evolutivo della psicologia dell'individuo : si passa dall'inattività all'abbandono sull'onda dei ricordi. Ma la vera azione è il terzo passo, e per la sua scelta occorre molta saggezza : sattva. La trascendenza dei Guna si ha quando si vedono i Guna operare fra i Guna.


Il KAMA-MANAS (desiderio-mente) è il sé personale dell'uomo; è il manas inferiore che conferisce la nota individuale, per cui la personalità riconosce se stessa come "io" e, diventando intellettuale, si crede un'entità separata da tutti gli altri esseri, e non si rende conto dell'unità esistente al di là dei suoi sensi. 
Le impressioni ricevute dal corpo astrale sono meno durature da quelle ricevute dal corpo mentale che le riproduce costantemente, servendosi della memoria e dell'immaginazione. 
Il manas inferiore, quando conquista e sottomette kama (il corpo emozionale), diventa la guida delle più elevate facoltà mentali. 
La certezza di poter dirigere se stessi proviene dalla consapevolezza che la natura superiore può dominare quella inferiore, quantunque quest'ultima opponga una strenua resistenza. Questo avviene quando il volere dell'uomo, che proviene dall'interno, padroneggia le circostanze esterne, perché guidato dalle esperienze accumulate. 
Con il controllo di kama, il manas superiore diventa sempre più capace di trasmettere gli impulsi provenienti dall'Ego e che fluiscono nel cervello mediante il manas inferiore. 

L'Ego si manifesta soltanto quando le tempeste sono finite e la calma è profonda, solo allora "la Voce parla". 
L'Ego o Anima, quantunque sia onnisciente sul suo piano, nei mondi inferiori lo è solo in latenza, e raramente il manas inferiore afferra qualche lampo nel cervello fisico della conoscenza proveniente dal corpo causale, sorgente principale di ogni sapienza. 
Bisogna tenere presente che quando il corpo mentale è colpito da un'onda pensiero, sorge una tendenza a produrre un pensiero simile a quello sorto nella mente di chi a dato origine all'onda e la sua potenza dipenderà dalla forza e dalla chiarezza con cui è stata costruita. 
Tutti coloro che pensano hanno quindi una grande responsabilità, perché inevitabilmente i loro pensieri colpiranno una grande quantità di gente. Perciò noi dobbiamo costantemente irradiare pensieri d'amore, di calma, di pace, di aiuto e di buona volontà, servendoci della potenza del pensiero. 
La potenza di pensiero di più persone formulata all'unisono è sempre più potente della somma dei loro pensieri separati, perciò è estremamente utile che ci siano riunioni costanti di gente capace di generare forme-pensiero di alto livello. 



Il principio Kama-manasico 

Tutto questo è stato riconosciuto sia nella tradizione occulta orientale, sia in quella occidentale. In Oriente, le due attività dell'emozione e del pensiero sono raggruppate insieme sotto il termine Kama-Manas. Kama significa "desiderio" e Manas indica la "mente". Al di sopra di questo duplice aspetto, si riconosce anche il piano o livello del pensiero puro, indicato con il termine "Piano Manasico". 
Nella tradizione occidentale si trova la stessa idea del concetto cabalistico di ciò che viene chiamato Ruach o "anima ragionevole". Anche qui si dice che al di sopra di questo regno esiste un'altra regione in cui dimora l'aspetto dell'uomo che i Cabalisti chiamano Neschmah o Anima Superiore.  
E' necessario separare questi due elementi, emozione e pensiero, che formano il ruach o principio Kama-manasico nell'uomo. Ci proponiamo di trattare l'aspetto emotivo o "astrale" come quello in cui predomina la "forza". Vi è un certo dualismo fondamentale in tutti i regni della natura: una divisione in regni di "forza" e in regni di "forma". Ogni livello è costituito da questi due aspetti, ma le proporzioni variano secondo i diversi livelli di manifestazione. 
Quindi, la terra fisica è un piano di "forma", ma in realtà l'apparenza è il risultato di forze congiunte e bloccate. La sua caratteristica principale è l'inerzia. E' un livello di stabilità, e la materia fisica non cambia posizione da sola, a meno che non agisca su di essa qualche forza esterna. I livelli eterici del mondo fisico sono l'aspetto "forza", e la materia, come noi la vediamo, è l'aspetto "forma" di tale livello fisico. 
Sul piano emotivo e "astrale", le posizioni s'invertono. La sostanza della luce astrale è caratterizzata da un'estrema mobilità; è "fluidica" e ha la capacità proteiforme di assumere mille forme evanescenti sotto il condizionamento delle diverse influenze. Può venire considerata come un regno di luce vivente; una luce che in un istante può assumere una forma temporanea. 

                                            http://lifarnur.blogspot.com/2014/06

domenica 3 febbraio 2013

Le famiglie di anime si posizionano (Le Passeur) (09)

D'accordo con Urantia-Gaia pubblichiamo...

Le famiglie di anime si posizionano

Dal Traghettatore (Le Passeur).
Per molti di coloro che si sono risvegliati in questi ultimi anni o in questi ultimi mesi e che hanno affrontato un sincero lavoro di guarigione dal proprio ego, due delle leggi naturali di armonia, la sincronicità e l’abbondanza, si applicano con un’accelerazione constante che ha fatto un salto in avanti queste ultime settimane. Quelli avranno notato fino a che punto i desideri formulati in sé trovano una risposta sempre più rapida e a che punto le sincronicità si moltiplicano, specialmente per quanto riguarda gli incontri  fatti  e le informazioni che li raggiungono. Le famiglie di anime si completano ogni giorno un po’ di più, nella semplicità di ritrovi gioiosi, senza bisogno di fare molto ne di organizzare delle comunità. I tempi sono cambiati,  ciò che importa, è che la connessione inizi di nuovo sul piano terrestre tra le anime, che il legame fisico nell’incarnazione sia stato ristabilito.
E’ una vera rete energetica che si crea tra gli esseri, ognuno di loro ha il proprio posto geografico da qualche parte. Questa “rilegatura” è importante. Abbiate spesso nel cuore e nei vostri pensieri coloro che rivedete come sempre conosciuti, poiché sono loro che avete incrociato dopo tante vite. Questo mantiene in coscienza una rete sui piani sottili, che ha la sua importanza nello scenario in gioco.
E’ importante essere molto attenti ai segni che ci circondano e contribuiscono a informarci personalmente. I diversi piani si avvicinano, ciò significa che le dimensioni stanno per compenetrarsi sempre di più, ciò crea intorno a noi delle aperture discrete la maggior parte del tempo, sono tanti accessi ai livelli di informazioni inusuali. Questa discrezione implica un’attenzione particolare, ma chiunque è attento non può ignorare queste aperture, anche se si avverano  talvolta molto fugacemente. Ma mano che passeranno i mesi, c’è da scommettere che l’accesso a questi piani si stabilizzerà e sarà molto più evidente per un numero maggiore di persone. Queste aperture sono l’espressione della multidimensionalità di cui abbiamo spesso parlato e verrà un momento in cui realizzeremo con stupore con quali parti (al plurale) giochiamo, in parallelo su alcuni di questi piani.
E’ ovviamente una percezione che turberà profondamente quelli che non hanno la minima idea di ciò che significa e non sono familiarizzati neppure soltanto con l’idea dell’esistenza di questi altri livelli di realtà. L’esperienza potrà essere traumatizzante per loro e provocare un numero alto di “menti che vanno in tilt”. Rassicurare sarà la parola d’ordine e l’esempio di qualcuno di sereno, in questa nuova percezione della realtà, sarà un balsamo per gli esseri disorientati.
Queste aperture danno un colore che prefigura la natura del mondo diversificato, che sarà il nostro molto presto. Vivere al di fuori dalla quarantena che ci fu imposta significa non solo frequentare di nuovo collettivamente – e non solo in modo eccezionale – degli esseri e dei piani che non solo si armonizzeranno tra di loro, ma bisogna che l’uomo riprendi il pieno senso delle sue responsabilità di essere vivente che emette ininterrottamente delle energie, tra l’altro sotto forme di pensieri ed emozioni, che hanno un impatto su tutte le altre forme di vita e su ogni piano che ci sono legati su diversi livelli. E’  l’incoscienza di tutto ciò che ha reso necessaria finora la messa in quarantena del nostro mondo.
Dall’incoscienza del giovane cane pazzo che rovescia tutto ciò che incontra sul suo passaggio, stiamo per passare alla coscienza vasta del nostro ambiente grazie a una percezione aumentata di quest’ultimo e alla conoscenza delle leggi fondamentali che dirigono la vita nell’universo. Molto semplicemente ci  sottometteremo poiché sapremo  profondamente che sono giuste e piene di amore. Sarà l’inizio di una saggezza che ci è mancata a lungo.
Nel frattempo, l’onda che sta arrivando deve liberare un mondo per permette che ne nasca uno nuovo, non può essere diversamente. Come l’ho detto in un precedente articolo, niente si costruirà sulle ceneri del vecchio mondo. Nelle strutture, ciò che sarà stato cancellato lo sarà perché non sarà in grado di adattarsi a ciò che viene, ciò che non sarà cancellato avrà la capacità di adattarsi e di evolvere. Lo stesso, per gli esseri umani, quelli la cui vibrazione non può adattarsi, partiranno. Per essere chiaro, queste partenze corrispondono al desiderio delle anime di reincarnarsi in condizioni pressappoco simili a quelle della terra, che avranno lasciato per completare la propria esperienza, certe in mondi di dualità, altre nei mondi unificati ma con vibrazioni più basse di quelle della nuova terra. In ogni modo, presto o tardi, ognuno evolve risalendo verso la fonte come il salmone nel torrente. E’ il grande mistero della vita, possa rimanere tale.
Non pensate che su sette miliardi di esseri umani, non ce ne siano che abbiano fatto altre scelte delle vostre. E’ logico e non aiuterà nessuno aggiungere del pathos alla situazione, quando arriverà il momento di constatare delle onde di partenze importanti. Una volta che le scelte sono state fate al livello dell’anima dei destini da seguire durante la transizione, sono stati decisi da ognuno secondo ciò che c’è di meglio per la propria evoluzione personale. E’ ciò che non bisogna perdere di vista. Se ci sono lacrime, che siano illuminate dalla coscienza di tutto ciò e dalla certezza che quelli che hanno delle affinità, si rivedranno molto presto, in un’altra maniera e con un altro livello di coscienza.
Per quanto riguarda Gaia non sarà mai più ciò che è stata durante questa lunga età delle tenebre vissuta al nostro fianco, la cosmogonia indiana la nomina il “Kali Yuga”. L’avvento di un’età d’oro è un evento considerevole di cui non ci è tuttora possibile capire la giusta misura. Tutt’al più, negli istanti di percezione privilegiata, c’è in fondo al nostro cuore il profumo discreto di una vecchia memoria che ci ricorda in un modo sottile cose già vissute durante questi tempi di felicità. Questo lontano profumo ha tuttavia il potere di placare in un modo potente i nostri cuori. Immaginate un po’ ciò che sarà la piena coscienza ritrovata in quest’Eldorado.
I tempi a venire saranno fonte di elettroshock nell’umanità incosciente, soprattutto non versate nell’idea diffusa dalle religioni di un qualsiasi castigo. Ciò che sopraggiungerà sarà il frutto della legge della risonanza e nient’altro. All’ora del punto zero degli orologi, le energie emesse dall’insieme dell’umanità tornano come un boomerang. In mezzo al collettivo, ciò che ognuno è oggi determinerà la forza e la qualità di energia che riceverà. Come è stato detto e ridetto più volte, ognuno andrà dove lo porta la propria vibrazione e tutto sarà giusto così. Questi shock non genereranno soltanto paura, avranno innanzitutto la capacità di innescare una presa di coscienza. Ed è ciò che sarà per molti indecisi. Bellissime cose si profilano all’orizzonte di questo breve periodo in cui tutto vacillerà. Aprite le braccia con leggerezza e trovate il vostro equilibrio naturale senza timore di cadere. Sapete ciò che va via, sapete ciò che arriva e sapete che ne fate parte dall’inizio alla fine.
Fraternamente,
© Il Traghettatore – 07.09.2011 – Tradotto da Stéphanie - Versione originale francese
http://www.urantia-gaia.info > La riproduzione di quest’articolo è autorizzata a condizione di non associarlo a fini commerciali, di rispettare l’integralità del testo e di citare la fonte.

lunedì 19 novembre 2012

NON CERCATE LA VIA DELLO ZEN



Un monaco domandò al maestro:
“Che cos’è lo Zen?”.
“E’ la vita di tutti i giorni”.
”E come posso avvicinarmi ad esso?”.
“Più cerchi di avvicinarti, più te ne allontani”.


Questo è ciò che lo Zen ci dice.
Ci avviciniamo alla "giusta" Via solo vivendo esperienze essenziali, naturali.
E più introduciamo elementi artificiali, mentali, più ce ne allontaniamo. Per questo lo sforzo deliberato, l’intenzione calcolata, ci impedisce di raggiungere l’obiettivo, la meta senza meta, la porta senza porta. Ogni scelta razionale, concettuale, ideologica, si frappone come ostacolo tra noi e la possibilità di essere spontanei e veri, di fluire sereni nell'eterno presente.

“Che cos'è lo Zen” fu chiesto al maestro.
E lui rispose: “Mangia quando hai fame, dormi quando hai sonno”.

Anche se sembra la cosa più banale che esista, solo pochi lo sanno veramente fare. Molti di noi sono sempre altrove con la testa rispetto a ciò che stanno facendo, vivendo, perdendo così la pienezza di ciò che accade, attimo dopo attimo.
Anziché cercare nuovi stimoli, curiamo i fatti essenziali della vita, perché ogni suo momento sia vissuto con consapevolezza.
Lo stesso Zen insegna che la felicità non sta nel fare ciò che desidera, ma nel “desiderare" ciò che si fa, capovolgendo paradossalmente l’ottica con cui il nostro apparato mentale è abituato e condizionato a pensare e ad agire da sempre.






domenica 5 agosto 2012

Prima del passaggio della cruna (Le Passeur) (06)

 

Dal Traghettatore (Le Passeur)
Ho pubblicato meno questi ultimi giorni. Non vi dimentico però, abbiamo tutti meno da dire, in quanto, tutto ciò che è importante oggi succede dentro, nell’intimità dell’essere. Siamo tra due mondi, nel vuoto apparente in cui le pressioni del barometro cadono in fretta prima della grande tempesta. Non sono soltanto i più sensibili a sentire questa depressione, in realtà tutti la sentono e si esprime poco o per niente. I meno sensibili alla natura delle energie che ci sconvolgono, lasciano nascere in sé stessi un’ansia crescente.
Ma tu che leggi queste linee, farai la stessa cosa? Ti distoglierai dalla gioia semplice che stava crescendo in te?
C’è una tale convergenza delle linee del tempo – ovvero una grande prossimità tra i futuri paralleli possibili -  bisognerà sostenere solidamente la propria intenzione di un avvenire che ci convenga. Esistono dunque sempre diverse possibilità e una di queste ci riguarderà sempre personalmente. E’ meglio che sia quella che corrisponda ai nostri desideri.  Se è abbastanza chiaro, che tutti quelli che si sono svegliati in questi ultimi anni o in queste ultime settimane, sono qui per essere, ognuno alla propria misura, i pilastri sui quali verranno ad appoggiarsi provvisoriamente, il momento venuto, gli altri. Rimane vero che il contesto del libero-arbitrio permette che ogni possibilità di slittamento sia possibile.  Per riassumere, alcuni “volteranno gabbana” forse senza averne coscienza  all’ultimo minuto. E’ così.
Per tanto bisogna essere consapevoli che la paura – lo ripeto ancora e sempre – ma anche l'apprensione per il domani, la preoccupazione per gli altri, sono le frecce più ardenti dei servitori dell’ombra, contro gli artigiani della luce. Siccome quelli sanno perfettamente ciò che sta per accadere ed accarezzano sempre la speranza illusoria di prenderne in un modo o nell’altro il controllo, attizzano il fuoco scoccando a tutto andare i loro tratti deleteri. Bugie e verità mischiate sono tirate a sciami per seminare la più grande confusione. E a leggere ciò che leggo sul web, proveniente anche da persone sincere e che pensano di fare la cosa giusta, l’interferenza funziona piuttosto bene. Ci vorrà una bella dose di carattere forte e deciso ed un ancoraggio serio per mantenersi, con calma, diritto nella tempesta e portare alta la fiaccola che indicherà la via agli smarriti. Si vede già, ai primi “bagliori” delle “prime linee”, i meno forti preoccuparsi di tutto e di niente e pronti a barricarsi se non hanno l’apertura di fuggire a gambe levate. Scappare dove del resto? Me lo chiedo. Che questi si riprendano, abbiamo bisogno di tutti sul ponte e nessuno nel fondo della stiva.
Non arriva la guerra, ancora meno la fine del mondo! Ciò che sta per arrivare dopo la fase di caos è meraviglioso. E lo ricordo ancora una volta, se ci sono partenze da questo mondo (e verrà il momento in cui ci saranno) si faranno tutte secondo ciò che le anime hanno programmato per loro stesse e la scelta finale che hanno fatto qualche tempo fa, in funzione della propria esperienza presente. Che cosa temete? Su che cosa piangereste già? Non c’è morte altrove che in letteratura, tutto è soltanto passaggio da uno stato verso un altro, cogliendo al passaggio i frutti della propria esperienza per affrontare meglio la prossima. La calma tornata, vedrete quelli che vi sono cari  tanto quanto vorrete, ma come è stato detto tante volte: «lasciate i morti seppellire i morti». Lasciate passare i vostri dispiaceri, dimenticate le commemorazioni, giratevi verso la vita, è qui di fronte a voi, all’uscita della crisalide. Spingete sul bozzolo, aprite le vostre ali ed offritevi  ai soli nascenti.
Le grandi tribolazioni verranno quando sarà il momento e questo sarà la volontà della nostra Terra che cerca il suo nuovo equilibrio alla fine dell’avventura “ante”-umana. Pulirà i danni e ridisegnerà lo scenario che sarà propizio, questa volta, all’avventura umana. Quando spunterà l’alba dei soli di questo nuovo giorno, non ci crederemo. Ci sederemo  su una pietra e lasceremo questo caldo nuovo e penetrante cancellare il freddo della lunga notte che abbiamo vissuto.
Mi ripeto, ma nessuno oggi, né in alto né in basso, può dire quando e come gli eventi si svolgeranno. Dimenticate dunque i falsi profeti, anche se sono sinceri, e smettete quindi di preoccuparvi delle voci e delle diverse teorie catastrofiche che hanno invaso di proposito il web. Vivete! Incarnate ciò che siete fino in fondo, nella semplicità più grande possibile, nella gioia più infantile di svegliarsi ogni mattina su un pianeta straordinario, nella condivisione naturale delle ricchezze infinite con quelli che, come voi, vibrano nella vostra energia presente. Poco importa se la gioia si trova nella buccia della cipolla che state preparando, il piatto che state lavando o la contemplazione di una nuvola su una montagna. Ciò che importa, è di non lasciare niente in giro in voi sotto il tappeto di non risolto, di non illuminato, di essere presente a voi stessi, consapevoli della bellezza primaria del mondo, pronti a vivere senza maschera ciò che state diventando e di aprirvi semplicemente agli altri. Sono come voi, gli altri. Percepiscono anche loro che qualcosa sta cambiando e per legge di risonanza, quelli che vi corrispondono verranno a voi e andrete anche verso loro se non vi chiudete nella vostra bolla di sopravvivenza.
Ho fatto la scelta di non parlarvi degli eventi sismici e vulcanici che non smettono di amplificarsi, né della «cometa» Elenin e del suo possibile corteo, né del crollo economico in corso, né dell’attività del nostro Sole, né dei tentativi degli oscuri burattinai di rendere ancora più oscuro il nostro mondo. Tuttavia ne fanno quelli, dalle loro menzogne sulle guerre dette di «liberazione»  che scatenano un po’ ovunque alla contaminazione nucleare in cui è immerso il Giappone e una parte del mondo. La mia intenzione non è mettere la testa nella sabbia perché è importante essere consapevoli delle regole del gioco che ci è stato imposto, ma a questo punto, l’essenziale non è più lì. Non serve più ora indugiare troppo, sia sugli atti scuri perpetrati contro la vita, sia sugli eventi naturali in corso che sconvolgeranno probabilmente il quotidiano delle nostre vite. O se provate il bisogno di farlo, fattelo con distacco, senza coinvolgimenti emozionali.
Finora si è trattato di misurare la temperatura per essere sicuri di ciò che stavamo vivendo, che era buono per noi, che era il momento giusto. Adesso  lo sappiamo e sappiamo dunque anche di quello che sta per succedere, lo aspettiamo da “eoni”. Voltiamoci quindi esclusivamente verso il bello e il buono. Portiamo in seno alla formidabile energia creatrice dei nostri pensieri la pace, l’amore senza condizioni e la serenità. Il tempo è giunto di assicurarsi che le nostre coppe siano vuote, quindi pronte a riempirsi, e di prepararci ad affrontare la cruna dell’ago che diventa il nostro orizzonte. Siamo un filo di Arianna indistruttibile che sta per passare la cruna perché è ciò che vogliamo, e l’universo “cangiante” che portiamo in noi si diffonderà sul gioiello che ci ha tanto amato e che abbiamo tanto amato. Non e più tempo di lacrime e tristezza, ma di gioia su ciò che si fa adesso. E qui.
Fraternamente,
In complemento di questo articolo vedere: Il passaggio della cruna
© Il Traghettatore – 16.09.2011 – Tradotto da Angie & Stéphanie - Versione originale francese
Publié le  par Le Passeur
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