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sabato 27 aprile 2019

E allora? (di Ajahn Viradhammo) Sofferenza Felicità Mente

Lotus - Loto


[...] Lo scopo dell’insegnamento buddhista non è quello di provare un altro tipo di esperienza. Riguarda la comprensione della natura dell’esperienza stessa. Il suo scopo è di osservare cosa significhi essere un essere umano. Contempliamo la vita, lasciamo andare l’illusione, lasciamo andare la fonte della sofferenza umana, e realizziamo la verità, realizziamo il Dhamma. Ed è un processo completamente diverso. [...]


domenica 24 marzo 2013

Potatura Distacco

Sarebbe come dispiacersi
per i rami tagliati
e le foglie cadute
e dimenticarsi
i nuovi rami e le nuove foglie
che nasceranno

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Immagine
http://d2ipumls0u12t5.cloudfront.net/wp-content/uploads/2010/02/potare.jpg


lunedì 12 novembre 2012

Amore e Distacco...

Poiché sempre l'amore ignora la sua profondità fino all'ora del distacco. (K. Gibran, Il Profeta)

martedì 28 febbraio 2012

Copia Assimila e Sigilla nel tuo Cuore queste Preziose Perle di Saggezza


AVENDO COMPRESO LA NATURA DI TUTTI I LEGAMI

E NON BRAMANDONE PIU' ALCUNO.

SPOGLIATO DALL'EGO
LIBERO DAL DESIDERIO SMODATO,
DAGLI AFFANNI E DALL'AGITAZIONE DEL CORPO.

DOTATO DI AUTODOMINIO
SALDO NEL CARATTERE
SUPERATA OGNI CONFUSIONE MENTALE
AVENDO LA CHIARA VISIONE DEI FENOMENI
ASTENENDOMI DAGLI ORNAMENTI DELLA CONCUPISCENZA DEI SENSI.

NON ABBRACCIANDO ALCUNA OPINIONE
OSSERVANDO IL RETTO COMPORTAMENTO
IMMUNE DA CUPIDIGIA, IRA E GELOSIA
RISOLUTO E INTENTO AL SOMMO BENE
AVENDO SPERIMENTATO LA VANITA' DELLE VARIE FORME DI ESISTENZA.

NON VI E' PIU' ALCUN ASTIO NEL MIO CUORE.

A NULLA ASPIRO
POICHE' HO RAGGIUNTO L'OPPOSTA RIVA
(... quella del DISTACCO e del NON-ATTACCAMENTO).

HO RAGGIUNTO LA PACE IMPERITURA
SALDO NEI PERICOLI E INTREPIDO DI FRONTE ALLA MORTE
PROCEDO LIBERO E SERENO PER LA VIA DEL CIELO.

(Raccolta di aforismi dal Sutta Nipata)





mercoledì 12 ottobre 2011

Amore incondizionato

Riportiamo questo posto perché lo condividiamo totalmente e ci sembra giusto diffonderlo il più possibile.
Grazie alla "Compagnia degli Erranti" di averlo pubblicato.

[Fonte: Il compito essenziale: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.com]:


“Se vuoi essere giusto con gli altri, devi accettarli come sono e rinunciare a ogni tentativo di giudicare, analizzare, interpretare o cambiare la loro vita. Nel tentativo di correggere gli altri o di dare consigli li stai violando. Se hai fiducia che gli altri trovino le loro risposte, li tratti come esseri spiritualmente alla pari. Offri loro rispetto e libertà. Hai fiducia che la verità presente in ognuno illuminerà loro la via. Questo è amore in azione. Questo è il tipo di amore incondizionato che vi chiedo di donarvi a vicenda.

Non creare regole per le altre persone. Così facendo ti limiteresti a distogliere la tua attenzione da te stesso. Lascia che gli altri trovino da soli la loro strada, sostienili, incoraggiali, rallegrali, ma non pensare di sapere qual è il loro bene. Non lo sai, ne mai lo saprai. Rimani con la tua vita. Rimani con il tuo cuore. Tutto quello di cui hai bisogno per compiere il tuo destino è dentro di te. Ascolta la tua guida interiore, onorale, seguila, dedicale la tua energia, e si rivelerà.

Quando sei una sola cosa con la tua natura divina, le porte che hai bisogno di varcare si apriranno. Nessuno si incarna con un piatto vuoto. Tutti hanno almeno un avanzo o due da digerire. (Alcuni hanno un pasto di sette portate! Ma non ho intenzione di puntare il dito contro nessuno!) Il tuo compito sta nell’occuparti di quanto hai sul piatto o ti ritroverai con una seconda o terza porzione da trattare.

Rimani distaccato rispetto a quello che gli altri fanno o non fanno. Non avere neppure una opinione al riguardo. Lasciali fare. Non prendere l’esperienza di un altro ed evita di dare la tua a qualcun altro. Dormi nel tuo letto, preparati da mangiare, tieniti pulito. Impara a occuparti di te stesso e lascia che gli altri facciano altrettanto con se stessi. Il tuo compito è solo questo. Non sei qui per fare agli altri quello che dovrebbero fare per se stessi.

Per alcuni di voi è una rivelazione sapere che non siete qui per liberare gli altri dal dolore, ma solo per attraversare il vostro. Nessun altro lo può fare al tuo posto. Il tuo compito essenziale è questo e lo sarà in tutta questa tua incarnazione. Persino quando unisci la tua vita con quella di un’altra persona, il tuo compito rimane lo stesso. E ogni volta che lo perdi di vista o cerchi di scaricarlo su qualcun altro, devi pagarne il prezzo.

Se ciascuno di voi alimentasse la verità che è dentro ogni cuore, insieme dareste vita a un mondo completamente diverso. Sarebbe un mondo di realizzazione, non di sacrificio, un mondo di eguaglianza, non di pregiudizi, un mondo di verità e rispetto, non di inganni e disperazione.”

(Paul Ferrini)

domenica 1 maggio 2011

Sintesi degli Opposti § La via del Samurai


Nella cultura occidentale la luce è in guerra con l'oscurità, la vita è in guerra con la morte, il bene è in guerra con il male, il positivo è in guerra con il negativo e così via.
Per il pensiero cinese tradizionale ciò è incomprensibile. La corrente elettrica non esisterebbe senza entrambi i poli, positivo e negativo, perché la polarità è il principio nel quale il più e il meno sono differenti aspetti di uno stesso fenomeno che scomparirebbe in assenza di uno dei due.
Così come l'approccio alla vita e alle sue necessità o avversità è differente. Il ramo di pino, essendo rigido, si spezza sotto il peso della neve e del ghiaccio, mentre il ramo di salice si piega sotto il peso della neve che scivola giù; il salice comunque non si affloscia poiché è elastico e non rigido.
Per comprendere il complesso fluire delle energie occorre concentrarsi su sé stessi, ma vigili esternamente, fissando l'attenzione su un solo punto per volta. Risparmiare energie e agire a ragion veduta su un solo punto esterno alla volta e coerentemente con l'obiettivo dato.

Per seguire la via del Samurai si deve mantenere l'attenzione sul momento presente e non vacillare, non avere pensieri mondani, né essere schiavi delle passioni. Vivere ogni momento del presente è importante. Ogni istante. E' quindi necessario concentrarsi sempre sul momento presente. La concentrazione si ottiene cambiando opportunamente e volontariamente l'oggetto della nostra attenzione, nel momento presente, in modo da favorire sempre la massima probabilità di raggiungere l'obiettivo prioritario.
Per competere con la massima efficacia bisogna quindi essere in forma fisicamente, mentalmente rilassati e sereni. Ma vigili.
Cuore, ente e polmoni sono legati. Controllando il respiro si calmano i battiti e si svuota la mente per mezzo di esercizi prima di concentrazione e quindi di meditazione. La mente deve essere serena, rilassata e concentrata.
Emozioni come ira, avidità, paura e così via sono negative. La vittoria è del Guerriero calmo, riservato, imperturbabile, distaccato, non di una testa calda, di un uomo vendicativo o ambiguo. Il pieno di se stessi sono forza, sicurezza ed equilibrio, il vuoto è debolezza, squilibrio, incertezza.

Per purificare la mente e predisporla alla miglior comprensione occorre mettere in pratica qualche tecnica per svuotarla dai pensieri e dalle preoccupazioni, che possono disturbare la riflessione. In Giappone un esempio è offerto dalla cerimonia del tè, ma tutto contribuisce. Gli utensili per la cerimonia, l'ambiente, le cose, tutto deve essere adeguato al proprio stato.
 
L'armonia è essenziale.


Fonte: La via del Samurai           


martedì 15 febbraio 2011

Non ci posso credere, a volte succede...

di Resalvato.:.

Dei vicini di casa erano un po' antipatici e scorbutici: non salutavano e mi guardavano pure brutto... senza che io avessi mai fatto loro niente di male...
Un giorno hanno preso un bel cucciolo di cane: bianco, tutto bianco con due occhietti neri neri e il naso nero nero. Era proprio carino... piccolo piccolo... doveva essere un volpino ma di quelli con il pelo lungo. Era simpatico e giocherellone... ma i padroni restavano sempre antipatici e scorbutici...
Il cane, mese dopo mese, era cresciuto e aveva perso la tipica bellezza a dolcezza che hanno tutti i cuccioli. Nel pelo erano comparse delle macchie color beige che non erano molto belle da vedere. Era sempre allegro e giocherellone, ma i padroni lo lasciavano spesso a casa da solo e aveva preso l'abitudine di abbaiare. Non è che abbaiasse molto forte ma, come tutti i cani piccoli, aveva un tono stridulo e acuto...
Così sentirlo abbaiare (quasi) tutto il giorno aveva creato in me un duplice dispiacere: mi dispiaceva per lui che stava solo e chiuso in casa e per me che cominciavo ad innervosirsi sentendolo abbaiare (quasi) continuamente.
Così ho cominciato a pensare che non mi piaceva questa situazione: i vicini antipatici e il cane che abbaiava. Inoltre lo portavano a fare le cacche attorno casa senza toglierle: la cosa non piaceva per niente.
Ma che potevo fare?
Il cane era carino e qualche volta che lo incontravo (mentre era in giro attorno casa per fare i suoi bisogni) lo chiamavo e lui veniva e giocava con me ma "pochissimo" perché la padrona (giovane, carina, ma brutta e antipatica) lo chiamava subito e lo portava via... Io non capivo il perché (era forse gelosa o forse non voleva che il cane desse confidenza agli altri (considerava quindi me come "altri" con cui non avere a che fare!)
Io ci restavo male...
C
osì pensavo che era proprio una situazione che non mi piaceva,  ma che, purtroppo, non potevo fare niente. Potevo solo sperare che succedesse qualcosa! Che se ne andassero via, ma era una cosa che ritenevo impossibile: era solo un sogno, un desiderio...
Poi non ho più pensato a questa storia.
Un giorno incontro un altro vicino (questo gentile e cortese e con il quale spesso scambiamo qualche chiacchiera) e lui mi parla di questo vicino (anche per lui antipatico e scorbutico) che è andato via lasciandogli un debito di 30 euro...
- ....
Resto un po' sorpreso. Poi mi riprendo e chiedo:
- "Ma come, è andato via?"
- "Si - mi dice - domenica scorsa si è trasferito altrove per lavoro"
Si sono trasferiti!? Non ci posso credere!? Sono stupefatto, ma felicissimo.  Auguro loro le cose migliori, me che se stiano adesso  lontani da qui...
Mi pareva che ultimamente non avevo sentito più i latrati del cane!
Sono un po' confuso, sorpreso ma in fondo contento per la conferma che i nostri pensieri, i nostri desideri tendono a realizzarsi se sono vissuto nel giusto modo (è importante ricordarsi di questo!).
E' un misto di volontà e di distacco E' l'insieme di opposti non in conflitto tra di loro. C'è desiderio, ma nessuna aspettativa: qualcosa di dolce, di fluido e di semplice e che non fa del male a nessuno... ma che orienta l'energia della vita in un certo modo: rende possibili cose impossibili!
Questo ti da la sensazione di poter influire sugli eventi...

Bisogna riflettere e ricordarsi queste cose quando vediamo qualcosa che non va.
Con il giusto pensiero, il giusto desiderio, la giusta fiducia, la giusta volontà e il giusto distacco certe cose possono avvenire!
Immaginiamo cosa si potrebbe realizzare se riuscissimo a sintonizzare e coordinare i pensieri e i desideri di più persone!?

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Immagine:
- http://cani-regalo.vivastreet.virgilio.it/cuccioli-
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Postilla
Non bisogna mai cantare vittoria troppo presto!

Dopo circa un mese è venuta ad abitare un'altra persona. E' una signora anziana, vedova. Con un cane. Un volpino! Un volpino, anche lui un po' anzianotto, che abbaia più di quello di prima (si starà adattando alla nuova casa, mi dico). Così il cerchio si è chiuso. La signora sembra più gentile (e questo è già tanto, è anche la proprietaria della casa, per cui spero che sarà una buona vicina), ma il cane è peggio di quello di prima... Abbaia (per poco, veramente) quando sente qualche rumore vicino alla porta di casa (il che capita abbastanza spesso) e la padrona lo sta educando a non farlo.
Vedremo come proseguirà. Adesso penserò che si abituerà al nuovo ambiente e, progressivamente, abbaierà sempre meno.
Vi farò sapere di ulteriori sviluppi.

Riflessione
Nelle cose che pensiamo bisogna prevedere anche sviluppi successivi: noi spesso ci fermiamo al primo effetto. Bisognava prevedere che molto probabilmente l'appartamento sarebbe stato abitato da qualcun altro e quindi bisognava pensare positivamente a chi sarebbe subentrato...

.:.

martedì 16 novembre 2010

ETICA Vivente 2000 [D] Anima Coscienza Vita

Parole di Sergio
(Appunti dai Seminari 2000 [D] a cura di Paola Costanza)

Rendere automatica la vita della personalità  e dare più attenzione alla vita dell’anima, autoeducandoci in modo permanente.
Tutto è proporzionale a quanto educhiamo la nostra coscienza con la
meditazione, la preghiera, lo studio, il silenzio.
Salvare la propria anima e non lasciarla in balia della personalità.
Non dare molta attenzione al mondo esterno, ma insegnare alla nostra
coscienza a vedere il mondo in modo nuovo, diverso.
Abbandonare il vecchio per diventare nuovo. La vita nuova è nuova, non è un miglioramento del vecchio.
Alcuni utilizzano le energie che arrivano senza cambiare niente, continuando solo a pensare che hanno capito e che hanno ragione.
Risvegliare il potere energetico in noi.
L’aspirante comincia a sentire accessibile l’energia dell’Anima e quindi può spostare l’energia.
Utilizzare la comprensione nel quotidiano. Siamo noi che diamo direzione alla nostra vita e ne siamo responsabili.
Fare una sintesi dell’animo molteplice e scegliere chi
vogliamo essere.
La scelta accelera o decelera il percorso esistenziale.
Quando ci identifichiamo in un obiettivo lasciamo tutto il resto.
Se vogliamo spostare l’energia dobbiamo formulare un pensiero.
Nel silenzio si creano delle condizioni che potenziano il pensiero.
Aumentare l’impegno, non cedere alla paura, né al qualunquismo.
Tenere sempre un contatto con la
Luce. Ricollegarsi ai simboli di Luce, perché stiamo entrando nella Luce e questa sarà la discriminante.

Responsabilità

Operare la scelta migliore

Autonomia

Non essere assoggettati all’esterno

Distacco

Produce autonomia e autorealizzazione

Conoscenza

Avere una visione più ampia

Amore

Come Saggezza

Tolleranza

Non reagire subito.Trasformare la reazione nel “silenzio” e sviluppare il sorriso interiore.

Saturazione

Sciogliere gli accumuli karmici

Il sentiero spirituale non è annullare se stessi,
ma ampliare la propria coscienza,
per il bene maggiore,
per il maggior numero di persone.

 

martedì 22 giugno 2010

Aforismi Diacronici (20-29)

20. I desideri, i pensieri, i progetti tendono a realizzarsi se mettiamo tanta tensione quanto distacco. (In collaborazione con Paola)

21. Lo sforzo rinforza: soffri di meno se sei più forte.
 
22. Lavoro e Lotta (interiore) tutti i giorni.

23. Che tutti possiamo essere aiutati. Per il Bene di Tutti. In spirito di Libertà e Sacrificio personale.

24. Grande sofferenza
Grande esperienza.

25. Maggiore sofferenza
Maggiore esperienza
Maggiore comprensione.

26. Sia che cerchi di evolverti o di fermarti comunque c’è sofferenza. Non conviene allora evolversi?

27. Ricercare la Guida Interiore.

28. Come fare per trovare la Pace interiore? Accettare che la vita è una battaglia… e combattere quotidianamente.

29. Finché c'è Battaglia c'è Vita.
 

venerdì 18 giugno 2010

Un Monaco .:.


*

Un monaco aveva letto che una volta un eremita era solito trascrivere le parole di antichi insegnamenti su dei fogli di pergamena per poi lasciarli ad un crocicchio. Pensò quindi di imitarlo e trascrisse delle preghiere e delle frasi di saggezza su dei fogli, ornandoli con disegni e miniature.
Lasciò il primo foglio ad un incrocio, in una bella giornata di sole e lo fermò con un sasso. L'indomani tornò con un altro foglio per metterlo al solito posto e restò un po' deluso nel ritrovare quello lasciato il giorno prima, ma pensando al non-attaccamento, mise il foglio su quell’altro.
Continuò così per alcuni giorni mettendo il foglio su quelli dei giorni precedenti e appoggiandovi sopra il sasso.
Andò avanti per un po' di tempo e cominciava a dubitare del significato di ciò che faceva, finché un giorno di vento, tornando al solito crocicchio, non trovò più i fogli. Si sentì contento e mise il suo solito foglio sotto il solito sasso.
Adesso i fogli a volte restavano per molto tempo e a volte sparivano subito, ma ormai era convinto che a qualcosa servissero e, comunque, l’importante era mettere i fogli senza avere aspettative.
Venne l'autunno con le piogge e l'inverno con la neve. Costruì un piccolo tetto per riparare i fogli. Ma molti fogli li ritrovava bagnati e scoloriti dall'acqua e dalla neve portata dal vento, e allora costruì una casetta per ripararli.
Un giorno mentre si avvicinava vide uscire furtivamente uno scoiattolo dalla casetta; sorrise e pensò che l'indomani gli avrebbe portato qualcosa da mangiare.  Così fece finché lo scoiattolino non imparò e tutte le mattine si faceva trovare pronto a ricevere il pasto.
Col tempo qualche altro vispo scoiattolino si fece coraggio e si avvicinò per mangiare. Cominciarono ad avvicinarsi animali di tutti i tipi: uccelli, conigli e anche qualche capriolo. Il monaco si preoccupò perché non sapeva come fare per sfamarli tutti, sia perché aveva intravisto nei dintorni qualche volpe argentata e un gatto selvatico e anche un orso e non sapeva più cosa fare.
Lasciare tutto? Portare solo i fogli? E gli animali? Come sarebbero rimasti?
Cercò di non pensarci troppo e continuò come poteva.
Un giorno però, mentre si avvicinava per posare il nuovo foglio, vide che sotto il sasso c'era un foglio che non aveva scritto lui!
Lo prese, lo guardò stupito e lo lesse. Diceva:
“Ciò che tu ora trovi è il frutto di ciò che tu hai lasciato. Una mano amica ti ha risposto e adesso non sei più solo. Chiedi di cosa hai bisogno e io ti accontenterò”.
Il monaco ristette a pensare, lasciò il suo foglio e se ne andò.
L'indomani, oltre al foglio consueto, mise un altro foglio in cui aveva scritto:
"Amico sconosciuto, io ti ringrazio per la tua gentilezza e ti chiedo di aiutarmi a nutrire questi animali". 
E lasciò lì i fogli.
Dopo qualche giorno vicino alla casetta trovò degli animaletti che mangiavano e poco lontano qualcosa da mangiare anche per le volpi, i gatti selvatici e gli orsi.
Questa storia andò avanti per parecchio, e credo che nessuno di noi avrebbe avuto la pazienza e la perseveranza del monaco e dello sconosciuto, finché... qualche cacciatore di passaggio non si accorse della situazione e cominciò a sparare e a disperdere tutto.
Il monaco, trattenendo il dispiacere, seguitò a mettere i fogli, e un giorno, dopo che la neve aveva ricoperto ogni cosa, mentre si avvicinava al solito incrocio, vide un uomo che lo guardava nascondendosi tra gli alberi. 
Il foglio andava messo al suo posto e lui così fece.


L'uomo guardava, da debita distanza, i movimenti aggraziati del monaco, ma non si avvicinava.  Allora il monaco si sedette su un sasso in posizione di meditazione e aspettò.
L'uomo stava a guardare e cercava di capire. Quindi lentamente si avvicinò fino a che il monaco aprì gli occhi e gli disse:
"Chi sei tu? Cosa cerchi?"
L'uomo si fermò, e si capiva che era un cacciatore perché era armato.
Poi fattosi coraggio si avvicinò e chiese:
"E tu chi sei? Cosa fai qui?"
Il monaco sorridendo disse:
"Io sono un monaco, sono tuo amico e se vuoi ti posso aiutare".
Il cacciatore sembrava un po' perplesso poi, con passi lenti, si avvicinò e disse:
"Come puoi aiutarmi? E perché sei mio amico?"
Tutto sembrava ovattato e silenzioso sotto la neve. Il mondo non esisteva. Solo loro due in capo al mondo. Il monaco rimase fermo e in silenzio.  Tirò fuori dalla sua sacca un pezzo di pane e lo mostrò al cacciatore. Il cacciatore allungò la mano, prese il pane e ne spezzò un pezzo. Poi lentamente si sedette vicino al monaco. Mangiarono insieme in silenzio. Si sentiva solo il fruscio del vento e la musica del respiro. Passò del tempo senza tempo.
E allora gli animali iniziarono ad avvicinarsi.
Il cacciatore era stupito e attonito ma il monaco lo guardava negli occhi e sorrideva lievemente.
Restarono zitti e immobili fino a che il cacciatore chiese:
"Per quale motivo fai questo?"
Il monaco sorrise ancora e poi disse:
"Adesso credo di saperlo. Prima non mi era molto chiaro, ma ora, che tu sei qui penso di saperlo".
Si alzò, raccolse le sue cose e disse:
"Ci rivediamo domani".
Molti giorni trascorsero in questo modo e il cacciatore imparò ad aiutare il monaco.
Costruirono una capanna per il sole e per la pioggia, e si sedevano sotto di essa a parlare o a stare in silenzio.
Dicono che adesso in quel posto molti vanno, quando vogliono ritrovare se stessi o vogliono cambiare la propria vita, ma non sempre è facile arrivarci. Lungo la strada i segnali sono pochi e i crocicchi si somigliano tutti. Ma qualcuno, ogni tanto coglie i segni e arriva fin lassù.
Quando ritorna un sorriso aleggia sulla sua bocca, il passo è leggero e lo sguardo limpido.

Non si sa come poi sia finita la storia del monaco, del cacciatore e dei fogli, ma di certo se leggete adesso questo "foglio" lo dovete un po’ anche a lui.
 
di Resalvato .:.

* Il quadro è di Nicholas Roerich
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