serviamo noi stessi.
Non pensare: «Aiuterò gli altri»,
ma piuttosto:
«Aiuterò i miei cari, il mio mondo,
perché altrimenti non potrò essere felice».
Tratto da "Come essere sempre felici" - Paramhansa Yogananda
Stimoli per lo Sviluppo della Coscienza Umana. Cultura: Arte, Scienza, Religione. Corpo, Mente, Anima, Spirito. Inconscio, Supercosciente, Transpersonale. Psicosintesi, Psicoenergetica, PsicoQuantistica. Etica. Blog BioPsicoSpirituale di Salvatore Caruso Motta. .:. Agenzia WolFox .
La gioia è la fragranza del Calice, del loto. Via via che i suoi petali si schiudono, ne emana la gioia che da’ vigore al corpo fisico, magnetismo al corpo sottile e serenità al corpo mentale.
Il loto è la fonte inesauribile della gioia, la quale aumenta mentre Esso si schiude.
La gioia non è condizionata dalle circostanze esterne, ma è come un faro le cui fondamenta poggiano su rocce eterne.
La felicità è un effetto delle condizioni esterne, e quindi sparisce quando cambiano le circostanze favorevoli, lasciando la tristezza della depressione.
La gioia invece non cambia mai, anzi, aumenta, mentre nella nostra vita aumentano i problemi e i conflitti; cresce indipendentemente dalle condizioni.
Via via che l’esperienza del pellegrino si arricchisce e si allarga il campo del suo servizio, mentre egli è disposto a sempre più grandi sacrifici e conquista nuovo territorio nel campo dell’autorealizzazione, la fragranza del Loto aumenta e si espande in aree sempre più vaste.
L’energia più attraente di un servitore è la gioia che irradia dai suoi gesti, dalla sua voce e dai suoi occhi. Tutto ciò che egli tocca si schiude e fiorisce.
La gioia non è un sentimento ne’ un’emozione, ma è uno stato di coscienza distaccato dalla dominazione dei tre mondi inferiori, i cui problemi non possono raggiungerla.
La conoscenza, l’amore e l’energia dinamica dei petali sacrificali si espandono e infondono energia di gioia nelle piccole vite dei veicoli inferiori.
Agni Yoga Society, Fiery World, Vol. II, par. 258
Quello che facciamo per noi stessi muore con noi. Quello che facciamo per gli altri e per il mondo rimane ed è immortale. Albert Paine [App: Almanacco]
Avere
una personalità
efficiente
per Servire
meglio
Giochi di paparorolele per liberare la mente mente... la mente mente...
"Non è compito mio" raccontare una "barzelletta" zen,
tuttavia mi accingo ugualmente a raccontare la storiella intitolata:
Questa è la storia di quattro persone chiamate:
Ognuno
Qualcuno
Ciascuno
Nessuno.
C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno l'avrebbe fatto.
Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece.
Qualcuno si arrabbiò perché era un lavoro di Ognuno.
Ognuno pensò che Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno capì che Ognuno non l'avrebbe fatto.
Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.
Fonte:
- http://www.meditare.net/drupal/non_e_compito_mio
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Link:
- http://logopsicosofia.blogspot.com/2011/04/paradossi-sofismi-link.html
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Coraggio! Ispirazione!di Clarissa Pinkola Estes
Amici miei, non smarrite il cuore. Noi siamo stati fatti per questi tempi. Ultimamente ho sentito che molti sono profondamente confusi e con ragione. Sono preoccupati per le vicende del nostro mondo di oggi. Sono tempi, i nostri, di stupori quotidiani e di rabbia spesso giustificata per il degrado di ciò che maggiormente sta a cuore alle persone civili e idealiste.
Con questo spirito, spero che scriverete questo sulla vostra parete:
"Una grande nave ormeggiata nel porto è indubbiamente al sicuro,
ma non è per questo che le grandi navi sono state costruite".
Che questo vi giunga con molto amore e con la preghiera di ricordare da Chi voi venite e Perché siete venuti su questa bellissima e
necessaria Terra.
Clarissa Pinkola Estes, Ph.D.
Autrice del best seller "Donne che corrono coi Lupi".
That we call the biginning is often the end And to make an end is to make a biginning. The end is where we start from. T.S.ELIOT, Little Gidding, da Four Quartets
Fonte: A. A. Bailey, Trattato dei Sette Raggi, Psicologia Esoterica vol. 2, Editrice Nuova Era, Roma 1984, pag. 70-71 ital. (136-137 ingl.).
Come Servire il Piano Divino e la Gerarchia Spirituale?
Una personalità intelligente e integrata è adatta a compiere la parte che spetta al servitore nel lavoro attivo, purché la visione non sia macchiata dall’ambizione personale e l’attività non degeneri in una corsa o in un febbrile affaccendarsi. L’anima stessa rivela la mossa successiva nell’opera evolutiva alla mente calma e stabile, impartendo idee. Tale è il Piano per l’umanità. La forza che si riversa nella personalità, dando al servitore la necessaria visione e il senso di potenza che lo mette in grado di collaborare, scende nel corpo astrale o emotivo. Anche qui l’effetto è duplice, secondo la condizione del corpo astrale e l’orientamento interiore. Può accrescere e intensificare l'annebbiamento e approfondire l’illusione, gettando il servitore in balia degli effetti psichici illusori che vi si trovano. Quando ciò si verifica, egli emergerà sul piano fisico illuso dall'idea, per esempio, di avere sorprendenti contatti personali, mentre ha percepito solo qualche forma pensiero collettiva dei Grandi Esseri. Si illuderà di essere stato prescelto come strumento e portavoce della Gerarchia, ma è ingannato dalle molte voci, poiché la Voce del Silenzio è stata sopraffatta dai clamori del piano astrale; s’illuderà che non vi sia altra via se non la sua. Oggi tale inganno e illusione è comune ovunque fra istruttori e operatori, poiché molti stanno stabilendo un preciso contatto con l’anima e sono trascinati dal desiderio di servire; tuttavia non sono esenti da ambizione e tendono ancora soprattutto ad esprimere la personalità e non a fondersi con il gruppo di servitori del mondo. Ma se riescono a evitare l’annebbiamento astrale e distinguere il Reale dall’irreale, la forza che affluisce inonderà la loro vita di vero amore altruistico e devozione al Piano, a coloro serviti dal Piano e a Coloro che servono il Piano. Notate la sequenza di queste attitudini e regolatevi in conformità. Allora non vi sarà posto per interesse e affermazione personali o ambizione egoistica. Si considerano soltanto le esigenze e la necessità impellente delle iniziative immediate da prendere per provvedervi, quali si presentano agli occhi del servitore. Se il cuore e la mente operano all’unisono (sia in coalizione egoistica per la presentazione di una personalità attiva, sia in consacrazione altruistica e subordinazione all’anima) la forza fluente attraverso il servitore stimola il corpo eterico all'azione. Automaticamente il corpo fisico risponde. È quindi estremamente necessario che il servitore sosti sul piano astrale e, in sacro e controllato silenzio, attenda prima di permettere alla forza di fluire nei centri del corpo eterico. Questa pausa di silenzio è uno dei misteri dello sviluppo spirituale. Una volta che la forza o energia dell’anima (nella sua purezza originaria o contaminata e sviata nella sua discesa in manifestazione fisica) ha raggiunto il corpo eterico, il discepolo medio non può fare altro. Raggiunto quel punto, il risultato è inevitabile ed effettivo. Il pensiero interiore e la vita di desiderio determinano l’attività che esprimerà fisicamente.
Vero amore altruistico e devozione:
1. Al Piano,
2. A coloro serviti dal Piano,
3. A Coloro che servono il Piano.
Notate la sequenza di queste attitudini e regolatevi in conformità.
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Laudato si' mi Signore,
per sora nostra Morte corporale,da la quale nullu homo vivente po' skappare.Francesco d'Assisi
Il più rabbrividente dei mali, la morte, nulla è per noi; perché, quando noi siamo, la morte non è presente;
quando è presente la morte, allora noi non siamo.
Dunque, perché rabbrividire?Epicuro di Samo, filosofo greco (341-270 a.C.)