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giovedì 12 maggio 2016

Aiuterò i miei cari ...

Aiuterò i miei cari ...Quando serviamo gli altri, 
serviamo noi stessi. 
Non pensare: «Aiuterò gli altri», 
ma piuttosto: 
«Aiuterò i miei cari, il mio mondo, 
perché altrimenti non potrò essere felice».


Tratto da "Come essere sempre felici" - Paramhansa Yogananda



martedì 9 ottobre 2012

Noi e la Felicità

 

Per vivere felici occorre cercare di cambiare se stessi...
non cercare di cambiare gli altri.
Omar Falworth

Un uomo non può stare bene davvero
se non approva se stesso.
Mark Twain

 

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Quattro lezioni di Felicità
Nelle 4 sere dedicate alla felicità, abbiamo conosciuto le esperienze di Jill Bolte, Martin Seligman, Matthieu Ricard e Michael Norton: una neuroanatomista, uno psicologo, un biologo molecolare e monaco buddista e un economista.

Quattro esperienze completamente diverse che però arrivano tutte alla stesse conclusioni per essere felici non solo è necessario sentirsi parte di un tutto che potremmo chiamare umanità ma è ancora meglio se mettiamo le nostre conoscenze e competenze al servizio di questo tutto per farlo essere più felice.

Insomma queste parole dette da Paramansa Yogananda 

“Quando cesserai di voler riempire la tua coppa di Felicità ed inizierai a riempire quella degli altri scoprirai con meraviglia che la tua è sempre piena”

trovano conferma scientifica tanto nella neurobiologia quanto nell'economia  vale a dire che “razionalmente” possiamo imparare ad essere felici e tutto sommato è abbastanza facile ma allora che cosa ce lo impedisce? 
Che cosa ci rende così difficile essere felici?

Nella saggezza popolare si dice che “Tra il dire e il fare ci sta di mezzo il mare” e allora

che cosa dobbiamo fare per essere felici? 

Ebbene, la risposta è così banale da non sembrare vera, come è stato ripetuto più volte durante le quattro serate e come vale per qualsiasi cosa che vogliamo imparare a fare, se vogliamo imparare ad essere felici dobbiamo semplicemente allenarci ad essere felici, come per qualsiasi cosa che vogliamo imparare a fare dobbiamo dedicare del tempo per fare pratica di quella attività, allo stesso modo se vogliamo imparare ad essere felici dobbiamo esercitarci con le attività che ci fanno sentire felici.

Se ci pensi un attimo, molto probabilmente, fin dalla tua infanzia hai sempre ricevuto un addestramento mirato a farti vivere esperienze infelici: a scuola c’era sempre qualcuno migliore di te, poi chi era migliore a danza o a musica o nello sport, poi chi guadagnava di più, chi era più elegante, chi era più forte, chi aveva una casa più bella o la motocicletta più potente, insomma a conti fatti una vita costellata di fallimenti e difficilmente possiamo sentirci felici passando in rassegna un catalogo di fallimenti.

Fallimenti che come ci hanno spiegato Jill Bolte, Martin Seligman, Matthieu Ricard e Michael Norton nulla hanno a che fare con la felicità, essere i più bravi a scuola, avere i vestiti griffati, la villa con piscina serve a ben poco per essere felici ma se siamo concentrati sull’idea di aver sbagliato tutto ci resta ben poco tempo per capire che la felicità sta tutta da un’altra parte e ancora meno tempo per allenarci ad essere felici.



 


giovedì 14 giugno 2012

Il magnetismo spirituale (Yogananda)

Il magnetismo spirituale


Il magnetismo è un potere innato dell'anima

"Perché quando alcuni parlano tutti ne sono affascinati, mentre altri possono trattare lo stesso argomento senza suscitare il minimo interesse? Con tutti i loro ovvi difetti, i dittatori esercitano un'influenza enorme. Qual è il segreto di questo potere? E' il magnetismo. Siamo tutti divinamente dotati di un magnetismo personale. Perché, dunque,in alcuni è così evidente, mentre altri sembrano esserne privi? Perché pochissimi conoscono il modo di sviluppare il magnetismo, che nella maggior parte dei casi rimane allo stato latente. Molte delle facoltà di cui il Signore ci ha dotati rimangono nascoste dentro di noi poiché non ne facciamo uso. Alcuni di voi sono vissuti senza coltivare il proprio potenziale di salute attraverso un adeguato esercizio fisico. Con quali risultati? Malattie e vecchiaia precoce. Quando pensate allo sviluppo del corpo, non intendete certo rafforzare soltanto un braccio e trascurare il resto. Un uomo con una testa piccola come una noce e un corpo molto grande apparirebbe sproporzionato. Altrettanto sproporzionato sarà il vostro sviluppo interiore se vi limiterete a coltivare soltanto alcune delle facoltà mentali di cui Dio vi ha dotati trascurando le altre. [...]

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lunedì 19 dicembre 2011

Gli elementi chimici della materia sono vibrazioni elettroniche

[Fonte]:

La scienza moderna dimostra che la materia si compone di forze vibratorie.
Gli elementi chimici, i fattori che strutturano tutte le forme nell'universo, dalle pietre alle stelle e all'uomo, non sono altro che forme differenti di vibrazioni elettroniche. Per esempio, nel ghiaccio troviamo il freddo, il peso, la forma: esso è visibile. Sciogliete il
ghiaccio, ed esso diviene acqua. Fatelo attraversare da una corrente elettrica, ed esso diverrà ossigeno e idrogeno invisibili che, se ulteriormente analizzati, si rivelano tipi di vibrazioni elettroniche. Si può perciò scientificamente asserire che il ghiaccio non esiste, benché sia percepibile ai nostri sensi di vista, tatto e così via. In realtà la sua
esistenza è costituita da elettroni invisibili, ossia da forme di energia.

In altre parole, a ciò che si può dissolvere e ridurre allo stato invisibile non è possibile attribuire una valida esistenza. In questo senso  la materia può essere considerata inesistente; ma la materia ha un'esistenza relativa. Essa esiste in rapporto alla nostra mente e quale espressione di forze elettroniche invisibili che esistono a tutti gli effetti, essendo immutabili e immortali.

Tanto l'acqua che il ghiaccio sono manifestazioni di gas invisibili e possiedono solo un'esistenza formale e transitoria. Analogamente, sia la mente mortale che la materia sono manifestazioni fuggevoli della Divina Coscienza e possiedono solo un'esistenza puramente formale. In realtà solo la Mente Cosmica esiste.

Come un bimbo nasce mediante la strumentalità dei genitori, così la materia dipende dalla mente per la propria esistenza. La materia nasce dalla Mente Divina ed è percettibile alla mente mortale; in sè e per sè la materia non ha realtà, non ha un'esistenza intrinseca.

Le forze elettroniche della creazione, per quanto cieche o non intellettuali, sono tuttavia agenti teleologici, perché contengono in sè le vibrazioni dell'universale, autocosciente forza vitale o prana, che a sua volta è scaturita dall'atto di volontà di Dio.
"Dio disse: Sia la luce E la luce fu" (nota 5: Genesi, 1,3). Cioè, la proiezione del Pensiero Divino e della Volontà Divina divenne luce o energia vibratoria, emissione di corrente vitale o di elettroni che, in seguito, vibrarono più fortemente per diventare le differenti forze della natura, sottili o invisibili; queste a loro volta si resero manifeste nei 92 principali elementi della materia che costituiscono l'universo.

Alla coscienza umana, la materia è percettibile e reale. Ma l'uomo, mediante l'investigazione teorica, ha scoperto la logica e ha scoperto, attraverso certi esperimenti di laboratorio (come quello di convertire un visibile pezzo di ghiaccio in forze invisibili) che un permanente e inalterabile potere creativo deve essere alla base di tutte le forme transitorie e illusorie del mondo fenomenico.

Questa verità può essere compresa nel modo stesso col quale noi comprendiamo il fatto che l'oceano esiste benché le sue onde non abbiano un'esistenza permanente, essendo solo manifestazioni transitorie e formali dell'unica, grande sostanza. Le onde non possono esistere senza l'oceano, ma l'oceano esiste con o senza le onde.

Questi concetti possono essere capiti dall'intelletto, ma non possono essere conosciuti finché non si sia imparato il modo di convertire la materia in forza vitale e la forza vitale in Coscienza Cosmica (nota 6: L'essenza dello Spirito; vedi glossario), come erano in grado di fare Cristo, Krishna e altri Maestri autorealizzati. Per questi illuminati, la materia in sè non esiste, perché essi vedono che sotto le leggere
increspature delle onde della creazione sta l'immutabile Oceano dello Spirito.
(di Paramahansa Yogananda)
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