Visualizzazione post con etichetta Uccelli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Uccelli. Mostra tutti i post

giovedì 22 marzo 2012

Grazie, Tonino!

 


C'era un angelo coi baffi 

che non era capace di far niente

e invece di volare attorno al Signore
veniva giù nel Marecchia
dentro la casa di un cacciatore
che teneva gli uccelli impagliati
in piedi sul pavimento di un camerone.
E l'angelo gli buttava il granoturco
per vedere se lo mangiavano.
E dai, e dai
con tutti i Santi che ridevano dei suoi sbagli
una mattina gli uccelli impagliati
hanno aperto le ali
e hanno preso il volo
fuori dalle finestre dentro l'aria del cielo


e cantavano come non mai.





http://www.toninoguerra.org/



Con affetto,
Tomoe.

sabato 11 febbraio 2012

Inverno e Uccellini

Avevo aperto la porta per far cambiare l'aria e un uccellino è entrato nello studio dal balcone.
Sono rimasto stupito e mi sono premurato che Mimì (la mia gatta) non lo vedesse, infatti lui è subito volato fuori.

Fuori nevica e fa molto freddo (-3,5).
Avevo messo dei semini per gli uccellini su una mensola del balcone e molti uccelli vengono a mangiare in questo freddissimo (più della media) inverno.
Ma sono rimasto perplesso sul da farsi.
L'uccellino voleva entrare e "restare" in casa? Mi sono chiesto.
Ma non era possibile: in casa c'è una gatta! 
Però sono rimasto colpito dal gesto dell'uccellino e dal fatto che io non potevo far niente per aiutarlo.
Mi sono consolato pensando che, almeno, gli lascio qualcosa da mangiare, ma il dispiacere è rimasto: poveri uccellini!
Ma cos'altro posso fare?

Link:
- http://www.100ambiente.it/index.php?/archives/562-Aiutare-gli-uccellini-in-questa-morsa-di-freddo-e-neve.html



 

sabato 7 maggio 2011

Il piccione

Dopo l'episodio dell'uccello nel ceppo dell'ulivo trovo,
per coincidenza (!?) questo, e allora lo pubblico.
Sarà che il rapporto tra umani e animali sta cambiando?
 

L'altra sera ero in casa da sola e stavo lavorando al computer, quando ho sentito un rumore in sala. Sono andata a vedere, ma non ho notato niente di strano: ho pensato al vento, ho chiuso le finestre e sono tornata a lavorare. Ma ecco che un altro rumore mi ha interrotta, e non ho avuto più dubbi: era un battito d'ali. La prima cosa che ho pensato è stata: mio dio un piccione. Perché io dei piccioni ho una paura boia. Non li posso proprio sopportare, io e un piccione nella stessa stanza: non esiste. Anche perché il piccione dalla stanza in qualche modo va fatto uscire. Ora, si dà il caso che stia leggendo in questi giorni proprio un libro che si intitola Il piccione, di Patrick Süskind, l'autore de Il profumo. In questo libro, il protagonista, un signore che vive in una casa popolare all'ultimo piano e che ha il bagno in comune con altri inquilini, conduce un'esistenza tranquilla e priva di sorprese fino a quando si ritrova sul pianerottolo un piccione. La sua vita cambia radicalmente (non so ancora dirvi come, non ho finito il libro). Ecco, la mia prima reazione è stata identica a quella del protagonista del libro: ho pensato solo a scappare, a rifugiarmi da qualche parte. Dove? Sul balcone della cucina, in mutande ho cercato aiuto al telefono. Poi sono scappata in bagno in punta di piedi, per non spaventare il presunto piccione, anche se sentivo solo rumori, battiti d'ali, carte arruffate, e che fosse un piccione non ero affatto sicura. Non sarà mica un pipistrello, mi sono detta, ed era anche peggio del piccione perché il pipistrello è difficilissimo da buttare fuori di casa. Sono stata in bagno un tempo interminabile a pensare a una strategia di attacco. E l'avevo anche trovata (prendo un telo del bagno e glielo butto addosso, avevo pensato), ma per fortuna sono arrivati i rinforzi. Cerca di qua cerca di là abbiamo trovato in un angolo, nascosto dietro i libri, uno spaventatissimo uccellino. Mi sono rivista chiusa in bagno a nascondermi da quel piccolo arruffato uccello che si stava nascondendo da me. Mi è venuto da ridere. Lui, invece, sembrava non cogliere l'aspetto comico della situazione. Forse si è visto in padella: in un attimo ha preso coraggio, è saltato sul divano ed è volato fuori dalla porta finestra, che nel frattempo avevamo aperto. Si è posato sul ramo dell'oleandro della mia fioriera, mi ha fatto maramao ed è volato via. Libero. Confesso che un po' l'ho invidiato.



 

venerdì 6 maggio 2011

Il Ceppo di un Vecchio Ulivo

Il Ceppo di un Vecchio Ulivo, ormai secco, era stata estirpato per far posto ad uno nuovo.
La sua bellezza tortuosa, contorta ma armonica e quasi scultorea, l'aveva portato ad adornare il portico di una casa di campagna.

Era rimasto lì, ancora utile per alcuni anni; finché si decise di spostarlo in una posizione vicina, ritenuta migliore.

Pesava molto e, piano piano, venne spostato facendolo ruotare lentamente sulla propria base.
All'improvviso qualcosa sbucò velocemente da un buco del ceppo e volò via rapidamente lasciando tutti spaventati e sorpresi...

Ma cos'era?
Guardammo dentro il buco ma non si vedeva niente perché era molto profondo.
Spostammo il tronco per fare entrare la luce del sole (era una bellissima mattinata di primavera) e, in fondo, si vedevano alcune uova d'uccello.

Adesso era tutto chiaro.
Ma adesso cosa si fa?
Si resta tutti lì un po' incerti sul da farsi, poi Paola dice:
"Rimettiamolo nel posto di prima; la madre ritroverà il suo nido nel posto di prima".

Così facciamo e, dopo averlo rimesso al suo posto, abbiamo la sensazione di aver fatto la cosa giusta.
Noi ci siamo spaventati, ma anche la madre-uccello si sarà spaventata.
Pensiamo all'interconnessione delle vite e delle esistenze, al riconoscimento e al rispetto per ciò che vive e al miracolo annuale della rinascita della vita.
Vorremmo che la mamma-uccello ritrovasse il suo nido e tornasse a covare le sue uova e che il ciclo della vita riprendesse il suo corso.

Così il ceppo è ritornato al suo posto. Così il vecchio ceppo d'ulivo ha mostrato un altro modo di essere ancora utile...

Nel pomeriggio Paola è andata a controllare e la mamma era ritornata al nido! e a "soffiato" per difendersi!

Forse il prossimo inverno potremo spostarlo...

Il ricordo di questo evento ha lavorato in coscienza durante il riposo notturno.

Stamani Angela si è svegliata pensando che i tronchi secchi ed annosi erano due e,  fra i due, avevamo deciso di lasciare il più bello, come un pezzo scultoreo, e spostare quello più brutto,  allontanandolo dalla vista.
Ma proprio quello che volevamo togliere aveva accolto la vita e la faceva evolvere nel suo seno nascondendo questo miracolo a chi guarda solo le apparenze...
Questo evento ci ha dato l'opportunità di riflettere: la vita quotidiana è maestra e occorre saperla leggere.

.:.

A cura di Resalvato, Paola Costanza e Angelas


venerdì 21 gennaio 2011

Benedizione irlandese



Possano i fiori accompagnare il tuo cammino
     e la luce del sole illuminar la tua giornata.
Possano i canti degli uccelli
     rallegrare ogni passo lungo il cammino.
Possa un arcobaleno muoversi con te
     in un cielo che è sempre azzurro.
E possa la Felicità riempire il tuo cuore
     ogni giorno, per tutta la vita.
 

_____________________________________________________
Riceviamo da Giacomo e pubblichiamo
_____________________________________________________
Link:
- Un-antico-rituale-magico: la Benedizione

Immagini:
[1] http://www.google.it/imgres?imgurl=http://utenti.lycos.it
[2] http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.rebeccarose.it


martedì 21 dicembre 2010

Salviamo gli uccelli selvatici dal gelo

 Le abbondanti nevicate di questi giorni hanno coperto le campagne con uno spesso strato di neve: questo comporta serie difficoltà per gli animali selvatici di trovare il cibo necessario per sopravvivere. Aiutiamo gli uccelli selvatici a superare questo periodo di gelo somministrando alimenti naturali quali semi, mele oppure autoproduciamo con pochi ingredienti delle tortine di cui sono golosi.

“Con i terreni coperti dalla neve e da uno strato di ghiaccio sia gli uccelli che i mammiferi faticano moltissimo a recuperare quel cibo che di norma trovano a terra – ha dichiarato Andrea Zanoni presidente della Lega per l’Abolizione della Caccia del Veneto – le temperature rigide sommate alla penuria di cibo risultano spesso fatali causando la morte di molti di questi animali. Se a questa situazione terribile si aggiungano anche i cacciatori si crea una situazione veramente disastrosa oltre che vergognosa e doppiamente barbara. Proprio per questo invitiamo i cittadini a segnalare eventuali abusi al Corpo Forestale e ad aiutare gli animali selvatici fornendo a terra, su aree pulite dalla neve, del cibo come arachidi; semi vari, semi di girasole, mele e apposite tortine per uccelli”.

La LAC (Lega Abolizione Caccia) invita le persone che hanno a cuore la sorte degli animali selvatici ed in particolare degli uccelli, stremati dal freddo e dall’impossibilità di reperire cibo in natura, a fornire loro degli alimenti, possibilmente naturali, come semi di girasole, semi vari come quelli messi in vendita per i canarini, riso, riso soffiato, uvetta passa, arachidi non cotti da appendere a dei rami, mele ed in mancanza di altro pane sbriciolato.Si possono anche autoprodurre delle tortine per uccelli reperibili in negozi specializzati o facilmente realizzabili con appositi ingredienti naturali. [2]

Come preparare le Tortine per gli uccelli

Ingredienti: 
- 500 g circa di farina di frumento per dolci,
- 1 kg circa di farina per polenta di mais giallo,
- 500 g circa di zucchero (possibilmente grezzo),
- almeno 4 confezioni di margarina vegetale da 250 grammi.

Ingredienti facoltativi: 
uva passa, 1 o 2 mele tagliate a cubetti, fichi secchi tagliati a cubetti o strisce, 1 etto di semi di girasole, 1 bicchiere di riso crudo, 1 o 2 bustine di pinoli, una manciata  di riso soffiato (per cani).

Preparazione:
Si mettono in una terrina tutti gli ingredienti con l’esclusione della margarina. Si mischia tutto in modo da creare un prodotto il più possibile omogeneo. A parte si mette in una pentola la margarina e la si scalda a fuoco medio fino alla sua completa fusione. Si versa la margarina fusa sopra nella terrina sopra il miscuglio. Si mischia il tutto con un cucchiaione o con le mani sino ad ottenere un impasto il più possibile omogeneo. Con le mani si formano delle tortine a forma di palla (evitare di comprimerle troppo)  che si mettono a raffreddare a parte.

Somministrazione:
Le tortine vanno somministrate agli uccelli in luoghi non accessibili a cani e gatti perché appetitose anche per loro. Possibilmente vanno messe su davanzali, sopra i tetti, tra i rami degli alberi, ecc. Non appena qualche Pettirosso o Cinciarella si accorgerà della leccornia non mancheranno le successive scorribande di Passeri, Storni e Merli. Nelle giornate invernali di neve o gelo se si fornisce questo od altri alimenti per uccelli riduce o elimina la mortalità dei piccoli passeriformi che nell’arco di un inverno raggiunge anche il 70% di una sola popolazione.

Specie che si nutrono di questo alimento: 
Merlo, Storno, Cinciallegra, Cinciarella, Cincia Mora, Pettirosso, Passero d’Italia, Passera mattugia, Fringuello, Verdone, Ballerina bianca, Tortora dal collare orientale, Picchio rosso maggiore, Picchio verde, Codirosso spazzacamino, Gazza, Ghiandaia. [3]

Se volete fare una cosa più semplice basta comprare un sacchetto di scagliola e metterla in una ciotola o un sottovaso di terracotta, in un posto riparato dalla pioggia, dal vento e da eventuali gatti, come un balcone coperto o un davanzale riparato: i passeri ne sono ghiottissimi.

________________________________________ 

Fonti:
[1] -
 http://www.nature-pictures.org (Immagine)
[2] - www.lacveneto.it 
[3] - http://www.aamterranuova.it/article5334.htm

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

POST RECENTI DA BLOG SELEZIONATI