Visualizzazione post con etichetta Alchimia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Alchimia. Mostra tutti i post

martedì 22 settembre 2015

EQUINOZIO ALCHEMICO D’AUTUNNO | Visione Alchemica

Orto-dautunno



La morte annuale della natura e il risveglio delle forze interiori di volontà si bilanciano nell’equinozio d’autunno. Esso segna un’inversione di polarità nella manifestazione delle forze divine, che nei mesi precedenti si erano espresse principalmente nelle forme della natura, nella luce trionfante del giorno e che ora incominciano a pervadere la libera volontà dell’uomo. Quando la luce del mondo declina, l’uomo inizia a percepire sé stesso come portatore di una luce invisibile, non soggetta a tramonto. In tal senso il “dramma spirituale” dell’equinozio ricapitola e sintetizza la vicenda della storia sulla Terra: fine dell’età dell’oro, oscuramento del divino nella natura, sorgere dell’autocoscienza, senso individuale di solitudine cosmica e di responsabilità.
Quel sentimento di malinconia, suggerito dalle foglie che ingialliscono e cadono, deve essere energicamente bandito. La nostalgia del passato, il lamento “tradizionalista” non si addicono all’uomo nobile: egli sa che nel cosmo ciò che declina e muore è bilanciato secondo giustizia da ciò che sorge e si afferma. Nell’equinozio di autunno si celebra l’affermazione della volontà, la capacità “faustiana” di porsi obiettivi e di perseguirli.
L’elemento alchemico dell’autunno è il Ferro: al ferro materiale che ha forgiato la nostra civiltà tecno-industriale deve corrispondere il ferro spirituale della volontà, concretamente – e razionalmente – esercitata. Gli Dei benedicono l’azione concreta, la volontà che si afferma in progetti ben definiti o che si volge alla formazione di sé.
In autunno, gli spiriti della natura fanno ritorno alla Terra. Ri-aspirati alle radici del terreno si sottopongono alle forze della gravità. La festa d’estate svanisce, ma nell’animo dell’uomo libero non vi è spazio per la malinconia.
Quando la natura si spegne bisogna volgersi alla coscienza di sé. La festa dell’equinozio che apre l’autunno è la festa dell’autocoscienza forte e libera, è la festa dell’iniziativa piena di energia, della liberazione da ogni timore e da ogni condizionamento dell’animo. Quando la natura esteriore si spegne e la vegetazione appassisce, cresce in compenso tutto ciò che si lega all’iniziativa interiore. Forze di volontà si liberano, l’Anima del Mondo esorta l’individuo a diventare più coraggioso. Nel giorno dell’equinozio si celebra la festa del forte volere.
Al culmine dell’estate erano divenuti visibili i grandi stormi meteoritici che contengono il ferro cosmico. Quel ferro piovuto dal cielo in direzione della terra contiene l’arma degli Dei contro il drago – Ahrimane che vuole rubare agli uomini la luce animica, avvincendoli tra le sue spire. Allora il sangue umano si pervade di ferro: milioni di sfavillanti meteore turbinano nel sangue donando all’organismo l’energia per combattere ogni paura, ogni terrore, ogni forma degradante di odio. Come il volto dell’uomo quando corre diventa rosso vermiglio, così il corpo sottile dell’uomo irradiato di ferro cosmico comincia a emanare energia.
Nelle antiche mitologie ricorrono figure di divinità solari, giovani divinità dorate che abbattono un drago o un serpente che sale dalle viscere della terra. Quando le giornate d’autunno si rabbuiano e si rinfrescano, quando cadono le foglie e le prime piogge, evoca nella fantasia queste figure divine mentre abbattono il drago: esse sono il simbolo dell’autocoscienza vittoriosa, che si sveglia dal sonno dell’estate, pronta a realizzare con decisione i propri obiettivi.
Si immagini il drago, il cui corpo è formato dalle correnti sulfuree che salgono dalla terra accaldata d’estate: queste correnti gialle e azzurrognole formano le squame, le placche, le spire del drago. Ma ecco sul drago librarsi il dio dal volto di sole: egli brandisce la spada, in una atmosfera satura di saettanti stormi meteoritici. In virtù della luce dorata irradiante dal cuore del dio le meteoriti si fondono in una spada di ferro, che penetra nel corpo dell’antico serpente e lo distrugge. Alimenta con l’immaginazione la corrente che scorre dalla testa verso l’organismo, verso il basso: come uno stormo di meteoriti dal cielo stellato piove sulla terra, così una cascata di energia si riversa dal capo al cuore e seguendo le vie del sangue giunge agli organi e agli arti. Ovviamente all’immaginazione deve accompagnarsi l’azione: se qualcosa è in disordine deve essere ordinato, se qualcosa era stato lasciato in sospeso ora deve essere portato a termine, se qualche timore irretisce il nostro animo bisogna mettersi alla prova e con accortezza superare il timore, se ancora qualche fede, qualche credenza domina l’anima è tempo di dissolverla con la forza della razionalità, se qualche malumore aveva offuscato il rapporto con una persona è tempo di chiarire le cose con cordialità e amore. Così, agendo con energia, si onora lo Spirito dell’Autunno, tanto simile all’Arcangelo Solare venerato dagli antichi Persiani.
Tutta la nostra civiltà è costruita col ferro. Da quando i nostri antenati irruppero da Nord sui loro carri di battaglia brandendo asce di ferro, la nostra civiltà ha trasformato il volto della terra battendo il ferro, forgiando l’acciaio. Si pensi agli aerei che sfrecciano in cielo, ai ponti sospesi tra le sponde, alle strade ferrate, alle grandi navi. Grazie all’elemento del ferro si afferma il dominio della tecnica. Ma ciò che sulla terra si manifesta come ferro, nell’interiorità dell’uomo si esprime come volontà. Per questo si dice: “volontà di ferro”.
Nell’aria dell’autunno, quando le piogge spazzano via la sensualità dell’estate, si compie un processo alchemico: Ferro scaccia Zolfo. La corrente di ferro, fredda e metallica, che piove dal cielo smorza la corrente sulfurea che era fuoriuscita dalle viscere della terra nei mesi caldi d’estate. Respirando la fresca aria dell’autunno l’uomo prende parte a questo processo. Bisogna percepire questa corrente alchemica e alimentarla con la volontà. La divinità solare dallo sguardo metallico, col suo gesto indicante accompagna l’uomo nel cambio di stagione.


Fonte: http://www.rosacroceoggi.org/pagine.esotertiche/equinozio.autunno.htm

venerdì 9 settembre 2011

Alchimia Trasmutazione Trasformazione Trasfigurazione

Una Sintesi dell’Alchimiadi Dorje Jimpa
traduzione di Saverio P.
Un’indagine esoterica sui Segreti di Trasmutazione, Trasformazione e Trasfigurazione La storia dell’alchimia, come presentata dagli studiosi moderni è di solito divisa in due distinte forme: alchimia fisica ed alchimia spirituale. Gli autori antichi velarono verità spirituali, attraverso l’uso di verità e terminologie chimiche e l’utilizzo di riferimenti teologici, in modo che senza la chiave del maestro Ermetico, della corrispondenza, è difficile capire come o, addirittura, da dove iniziare.
Quella che segue è l’Introduzione al lavoro di Dorje Jimpa "A Synthesis of Alchemy" pubblicato nel 1994 da Pentarba Publications in edizione limitata di 100 copie ed ora fuori stampa.
Introduzione
Il Lavoro è sia in noi che su di noi. Hermes
Poiché l’energia psichica è un’energia, questa non contraddirà le leggi della fisica. Heart
La trasmutazione di un elemento in un altro, per oltre 350 anni, è stata considerata impossibile. Fino a quando il chimico Robert Boyle, nel 1661, definì gli elementi come "corpi semplici che, alla fine, si dividono nelle loro componenti".
E mentre gli scienziati hanno recentemente  dimostrato la possibilità di trasmutazione nei laboratori, la maggior parte delle persone continuano a classificare l’alchimia come magica e soprannaturale.
Nel 1919 Ernest Rutherford, vincitore del premio Nobel per la chimica, scoprì che mentre la trasmutazione era apparentemente impossibile da produrre attraverso mezzi chimici (ad es. lo scambio di elettroni nel guscio periferico di un atomo), questa poteva essere prodotta in atomi di azoto e ossigeno mediante esposizione dei loro nuclei a particelle radioattive di un certo di tipo [Ernest Rutherford. The Transmutation of Matter. The Royal Instituation, 1930]. 
Nel 1937 praticamente tutti gli elementi noti furono trovati capaci di trasmutazione su piccola scala. Furono prodotti anche piccoli quantitativi di oro da una varietà di altri elementi, nonostante il costo della procedura di gran lunga superiore agli utili dell’impresa [Ernest Rutherford. The Transmutation of Heavy Elements. The Royal Instituation, 1937]. 
Nel 1959 il biologo Louis Kevran, durante i suoi studi strettamente scientifici, osservò la naturale spontanea trasmutazione degli elementi all’interno di organismi viventi [Louis Kervran. Biological Transmutation. Broklyn, 1972]. Ciò confermò, in parte, le prime conclusioni degli scienziati Baron von Herzeele [Von Herzeele ha pubblicato più di 500 esperimenti tra il 1876 e il 1883 sulla trasmutazione degli elementi all’interno di sostanze organiche. [Rudolf Hauschka Hailmittellehre. Frankfurt 1965, chapter IX] e Rudolf Steiner [Rudolf Steiner. Agriculture, London 1974, da lezioni tenute nel 1924].
Seppur rimane ancora un mistero la causa e il processo di trasmutazione biologica per gli scienziati, ora abbiamo numerosi esempi di trasmutazione naturale che avvengono all’interno dei regni vegetale, animale ed umano.
La storia dell’alchimia, come presentata dagli studiosi moderni è di solito divisa in due distinte forme: alchimia fisica ed alchimia spirituale.
Manly P. Hall, il grande storico metafisico, li ha classificati in questo modo. Per lui, così come per altri scrittori moderni in materia, la metodologia dell’alchimia fisica era cieca alle istruzioni dell’alchimia spirituale. E mentre questo può essere vero, vero è il contrario, che i segreti dell’alchimia fisica sono celati nei processi di trasformazione dell’anima. Gli autori antichi velarono verità spirituali, attraverso l’uso di verità e terminologie chimiche e l’utilizzo di riferimenti teologici, in modo che senza la chiave del maestro Ermetico, della corrispondenza, è difficile capire come o, addirittura, da dove iniziare.
Con la chiave dell’analogia vediamo che non solo i processi fisici di natura diventano uno specchio per lo sviluppo dell’anima, ma anche le fasi e i segreti all’iniziazione dell’anima, passo dopo passo, nel mondo spirituale, sono uno specchio in senso inverso per i processi naturali di trasformazione e rigenerazione in tutti gli aspetti della Natura, sottile e densa.
Ci sono segreti su entrambe i fronti. 
Tuttavia, il vero significato che questi alchimisti conobbero, il luogo dove viene creata la Pietra Filosofale e l’Elisir, si trova tra questi due approcci molto validi. Quindi ci sono tre aspetti, anche se legati indissolubilmente, che si avvicinano all’oggetto: esterno, interno e segreto. I segreti dell’alchimia si nascondono dietro un triplo velo.
Questo lavoro presenta i principi dell’alchimia dal punto di vista degli antichi Misteri, una tradizione esoterica che considera la scienza naturale e il mistero religioso come un unico e stesso argomento.
Secondo i veri Adepti di questa tradizione, la teoria dell’alchimia si fonda sulla verità della sostanziale unità dell’universo naturale; che tutte le cose, animate ed inanimate, sottili e dense, hanno una comune origine, base ed essenza. Gli alchimisti la chiamarono materia prima o prima sostanza. Gli antichi Greci la definirono eterea o etere.
Gli alchimisti erano  convinti che se un corpo può essere ridotto alla sua condizione originale, la sua materia prima, essa allora poteva essere utilizzata per produrre qualsiasi elemento conosciuto o sostanza.
Se applichiamo la legge ermetica della corrispondenza, "come in alto, così in basso", ben presto ci accorgeremo che questa verità può essere applicata anche per l’universo non-fisico. Quando viene applicata per l’evoluzione della coscienza, per esempio, vediamo che questa legge di sintesi riguarda l’unica essenza universale della mente.
A questo livello, il processo alchemico attua la trasformazione della coscienza, ripristinando la sua condizione originale, "la mente allo stato naturale", come la definì Naropa, il grande yogi buddista. L’alchimista può quindi manifestarsi attorno a questa essenza mentale come un "corpo incorruttibile", un radiante "corpo arcobaleno" di fuoco e luce.
La Mente primordiale (Alayavijnana) è per l’individuo ciò che la materia prima o la materia originale è per il mondo fisico. In altre parole vi è un’analogia di funzioni tra le due. È la tesi di questo lavoro, quella per cui, i principi fondamentali e le formule di alchimia, una volta conosciute, possono essere applicate a tutti i livelli dell’universo fisico e metafisico. L’esempio sopra menzionato è solo una delle tante possibilità d’applicazione pratica dei principi dell’alchimia.
Solo avvicinandoci al nostro soggetto con approccio sintetico, in altre parole olisticamente, possiamo acquisire una vera comprensione dei principi coinvolti.
La Grande Opera dell’evoluzione è una e secondo la Tradizione Ermetica, l’obiettivo dell’alchimia risiede nel progresso della Grande Opera.
L’unità quale verità fondamentale, a volte chiamata la Legge di Sintesi, afferma che non c’è linea di confine, né precisa distinzione tra spirito e materia. La materia è una forma densa di spirito e lo spirito è uno stato sottile di materia [«Lo Spirito è materia al settimo (più elevato) livello…» dice H.P. Blavatsky, «e la materia è spirito nel punto più basso della sua attività ciclica…» The Secret Doctrine. Adyar edition, vol. 2, p. 357].
Paracelso, il grande medico alchimista del sedicesimo secolo, sosteneva che a rendere possibile la trasmutazione è proprio l’unità essenziale dei mondi, spirituale e materiale. Albert Einstein espresse questa verità in termini di fisica e in relazione al piano fisico. «Non c’è distinzione essenziale», affermò, «tra massa [materia] ed energia» [Albert Einstein and Leopold Infeld. The Evolution of Physics. N.Y. 1951, p. 208].
Con la teoria della relatività vennero fuori nuove definizioni di materia ed energia. La materia viene oggi definita come energia, la cui attività vibratoria è più lenta rispetto alla velocità della luce, mentre l’energia è definita come la materia la cui attività vibratoria è uguale alla velocità della luce. L’unica differenza, quindi, tra materia ed energia è la velocità relativa delle loro particelle.
Tutto è energia, dice l’antica saggezza, un Fuoco che tutto pervade, dal denso e lento movimento dell’energia della materia, all’intensa attività vibratoria del mondo sottile di coscienza e spirito. La Materia, dicono i Saggi, contiene il principio di coscienza, e la coscienza è costituita da particelle di energia molto sottile. Così, la divisione del mondo in animato e inanimato, mente e forma, spirituale e fisico, è un’illusione, come per energia e materia: non vi è alcuna fondamentale distinzione tra le due.
Secondo la Tradizione Esoterica, tessuta come un filo di luce attraverso quasi tutte le culture, religioni ed epoche, la Grande - o l’Unica - Opera è suddivisa in tre grandi Misteri, uno per ciascuno dei tre principi: Vita, Coscienza e Forma.
I segreti dei primi due, quelli relativi alla vita e alla coscienza, possono essere compresi solo attraverso la realizzazione diretta di una mente illuminata.
Il primo è il mistero dell’Essere-Sintesi-Infinito.
Il secondo mistero riguarda l’evoluzione della coscienza e identità, attraverso i molteplici livelli di comprensione, relazione, polarità e l’essenziale non dualità degli opposti.
Il terzo mistero, interesse principale di questo lavoro, appartiene alla natura essenziale dell’energia psichica, come l’attività intelligente della natura stessa e la sua applicazione responsabile creativa, come parte integrante della naturale evoluzione della coscienza e dello spirito.
È il mistero della stessa Grande Madre che ha sempre velato il suo viso agli occhi dell’uomo. È il segreto della luce, la sacralizzazione della materia e la manifestazione, come un puro riflesso nella materia sottile, della divinità dello spirito.
Esiste un’antica profezia che fa riferimento al tempo presente. Essa afferma che il tempio segreto, le cui porte sono rimaste chiuse, ad eccezion fatta per pochissimi, aprirà le sue porte a tutti coloro che vorranno entrare. Questa profezia, che è stata portata alla luce dal Maestro D. K., riguarda quello che l’autore chiamava la Restaurazione dei Misteri. È nello spirito di questa profezia che scrivo ciò che sarebbe dovuto essere, ma qualche centinaio d’anni fa, fu considerato un abuso di fiducia e una trasgressione dei santi voti al silenzio. L’alchimia, anche se apparentemente morta e sepolta per più di trecento anni, può essere considerata agli inizi della sua rinascita e della sua trasformazione nel gioiello più raggiante delle scienze.
Le possibilità e i vantaggi dell’alchimia per il futuro, sono infinite e veramente meravigliose. Potrebbe essere prodotta dell’elettricità a costi davvero ridotti, attraverso un processo che gli alchimisti chiamano "fissare il volatile" o una condensazione delle energie eteriche sul piano fisico denso.
La trasmutazione-rigenerazione delle cellule malate ed invecchiate del corpo, diventa una reale possibilità.
Il bisogno materiale dell’umanità potrebbe essere soddisfatto attraverso la trasmutazione degli sprechi, in una varietà di sostanze utili.
Il materiale da costruzione di ogni genere potrebbe essere prodotto senza distruggere le foreste, una fonte primaria di ossigeno per i regni, umano ed animale.
Gli scarti possono essere trasformati in cibo altamente nutritivo a costi molto bassi.
L’acqua pura potrebbe essere generata in terre abbandonate e nei deserti del mondo, trasformando la Terra in tal modo in un meraviglioso giardino paradisiaco.
Purtroppo l’alchimia può essere utilizzata anche per produrre armi di distruzione di massa. Pertanto, il monito a tacerne le metodologie operative rimane ancor oggi valido.
Nelle scritture buddiste è registrato che il grande alchimista Nagarjuna, per la sua compassione, decise di trasmutare una montagna in oro. Prima che potesse realizzare ciò, fu avvisato dai grandi Bodhisattva (tale è definito colui la cui essenza è diventata intelligenza, e prossimo allo stato di perfezione di un Buddha, n.d.r.), che a causa dell’avidità degli esseri umani, la sua opera sarebbe stata più dannosa che benefica.
Questo lavoro non è un’affermazione d’autorità, ma piuttosto un’interpretazione di simboli che possono avere, nei fatti, altri significati altrettanto validi.
Lo scopo non è tanto quello di convincere il lettore della verità di queste idee, ma d’informare quanti già possiedono una certa conoscenza esoterica. Il vero sapere alchemico è pericoloso ed incredibile, è costituisce di per sé una sorta di velo, che cela l’ingresso nel Tempio a coloro dalla mente chiusa dal pregiudizio.
Recentemente un noto scienziato ha concluso il suo programma televisivo su PBS (Public Broadcasting Service) affermando che la scienza è molto vicina a conoscere tutto quello che c’è da sapere su materia ed energia. "In pochi anni", così dice, "non avremo più bisogno di fisici". In questa dichiarazione, sta tutta la grande presunzione della nostra epoca! Non dovremmo dimenticare che, per quanto sia grande la nostra conoscenza della verità, ciò che si percepisce è sempre una piccola parte di qualcosa di molto più grande.
torna su
Fonte:
- http://www.esonet.it


mercoledì 18 maggio 2011

Sorella Morte § Ermetismo Alchimia

morte

 
Note sulla Morte di Mario Krejis

La morte non esiste

L’anima, ossia l’Uomo Interiore, sopravvive sempre. Vorrei però che il lettore riflettesse che Anima è parola grossa, che comprende variabili accezioni, che nel loro significato più intelligente si riferiscono più che altro all’Anima Storica. Anima Storica è sinonimo di Nucleo Essenziale, spersonalizzato nell’ordinarietà dei casi, quindi privato dei significati più nobili della coscienza luminosa e della volontà. Si sottraggono a tale regola i Reincarnati, che possiedono variamente integra una loro Coscienza Seconda, che si estende nello spettro di molteplici possibilità: dalla relativa incoscienza, alla consapevolezza luminosa dei Mondi Superiori.
Dopo la morte l’anima, nel suo semplice significato di Corpo Lunare, esteriorizzazione della sensibilità somatica e neuro-psichica del defunto (contenente quindi l’Uomo Storico) resta nel corpo; o è parzialmente legata al corpo da un sottile ma persistente legame fluidico. In tali condizioni essa è ancora partecipe del mondo terreno, avendo sensibilità attenuata dell’ambiente, sia pure con impossibilità di espressione diretta: percepisce suoni, forme, voci e luci con coscienza parzialmente obnubilata e ricordo automatico del passato.
Al contempo il Corpo Lunare del defunto è consapevole del Mondo Astrale, ricevendo suggestioni, visioni e influenze che alterano la sua antica percezione, sprofondandola in una dimensione onirica (dimensione lunare). Tale fase può durare giorni o mesi, seguendo le vicende del corpo fisico. Procedendo la soluzione della materia organica, la sua sensibilità di essere cosciente diminuisce, mentre progressivamente aumenta quella cosiddetta astrale. Alla fine la corda energetica che unisce il cadavere al Corpo Lunare si frammenta e il fantasma si libera nell’atmosfera della Terra.
A tal punto possono verificarsi diverse eventualità:

  1. E’ possibile che Intelligenze disincarnate assistano il defunto nella fase di rapida vaporizzazione della sua materia residua (Secondo Corpo). 
  2. Generalmente accade che il fantasma resti libero, trasformandosi in un’anima vagante e acquisendo minima stabilità, per il periodo della sua evoluzione astrale. Esso, in effetti, contiene ancora alcuni frammenti di materia umana (del Corpo Lunare).La stabilizzazione cui mi riferisco è una fase di transizione, in cui l’anima diventa capace di muoversi liberamente nel medio astrale. La sua è tuttavia una degradazione approssimativa e parziale.  Dal nostro punto di vista, ciò significa stare meglio in un senso e peggio nell’altro. Il Purgatorio dei Cristiani rappresenta dunque un passaggio di stato della coscienza del defunto, ancora connesso alla Terra ma già in grado di esperire l’Invisibile. Creatura indivisibile ma abbrutita e sofferente, nel suo automatico tentativo di ritornare indietro, verso un’esistenza umana che gli è ormai preclusa.
  3. La terza possibilità è risorgere in un Corpo Glorioso (Corpo di Luce), se le circostanze della morte hanno prodotto la degenerazione in vita del Secondo Corpo, alterandone profondamente il costrutto e potenziando l’espressione dell’Anima Storica.

La morte progressiva del Corpo Lunare, quando avviene ancora in vita, rappresenta un vantaggio per il defunto, poiché gli saranno evitati i tormentosi circuiti della Seconda Morte, con le paure e i rischi connessi. E’ quanto accade nell’iniziato all’Alchimia, una volta concluso il processo di Nigredo o dell’iniziato alla Via Isiaca, al termine del suo lungo periodo di purificazione. Nell’ordinarietà dei casi, quest’eventualità può determinarsi solo in caso di malattie lunghe e dolorose, in reincarnati con matura Anima Storica.

La Seconda Morte può essere descritta come una definitiva perdita di coscienza, espressione peraltro nebulosa se applicata all’Invisibile. Infatti, non si può avere coscienza di ciò che non esiste per i sensi.
E’ giusto che il lettore comprenda il significato del termine Invisibile, di cui tanto si discute nei Testi di Metafisica e che nessun vivo conosce. Le mirabolanti descrizioni teosofiche, i percorsi astrali dei viaggiatori onirici, i paradisi immaginifici dove si andrebbe dopo la morte, sono creazioni della mente, incapace di concepire il Nulla/Assenza di Forma, dove regnano le illusioni, forme partorite dalla fantasia, che il soffio di ogni Predicatore di sogni descrive in modo diverso.
Il Nulla! Ecco quale sarà la nostra destinazione, quando la materia cerebrale emanerà l’estremo sussulto e l’ultima lacrima segnerà il nostro viso.  Nel Nulla/Assenza di Forma faranno il loro viaggio senza ritorno i nostri cari defunti, nell’illusoria attesa di trovar conforto tra le braccia di un familiare o di un amico.
Niente di ciò. Un immenso Nulla, un Abisso in cui migrano lentamente tenui nebulose di energia. Sono le Atmosfere Collettive, i misteriosi sostantivi di Tradizioni ormai neglette, che s’intersecano nel divenire dell’Universo in un caleidoscopico gioco di colori.
Maree Astrali! Pensieri-Onda! Materia Elettrondensa che vibra nel Vuoto! Fisica, Fisica e poi ancora Fisica!…

Il Corpo Lunare muore; e con l’ultimo respiro l’individualità umana va a farsi benedire. Resta un piccolo nucleo psichico, un seme spirituale del defunto portatore della sua eredità psichica, che subitaneamente si incarna in un nuovo corpo. Sono i presupposti della Reincarnazione, che per l’Ermetismo è legge.
Allora cos’è la Vita oltre la Vita, di cui straparlano i Paladini dello Spiritismo?
E’ un sogno, è l’esca delle Religioni per catturare i bravi credenti, buttandoli a peso morto nel cestino delle illusioni.
La vita è un perenne ritornare. Si vive e si muore; si rinasce e si muore ancora, sino alla fine dei tempi.
Questa è l’evoluzione orizzontale delle anime.

Esiste però anche un’evoluzione verticale, il cosiddetto Salto Dimensionale, su cui è necessario spendere qualche parola.
Vi sono molteplici realtà oltre la Materia. Sono le Dimensioni Parallele, che la Fisica moderna, nelle sue più ardite elucubrazioni, oggigiorno ammette. Gli antichi saggi ben conoscevano le Dimensioni Parallele, che definivano Cieli; e la Cabala Ebraica, come altre Dottrine Esoteriche, possiede molte nozioni esatte su essa e sui suoi Abitanti, sia pure espresse in linguaggio mistico e primitivo.
Stargate è la porta interdimensionale creata dalla fantasia degli scrittori di fantascienza, nel sogno che l’uomo in carne e ossa possa traversare i Portali Dimensionali, proiettandosi in altri Universi.
Sono fantasie o realtà?
La Scienza Ermetica ha le sue risposte, che non concernono l’uomo ma la sua anima: non tutta l’anima, ma quella parte che è in grado di fungere da Chiave Magnetica, che apre la serratura dell’Invisibile.
Chiedete a un’Intelligenza Superiore di materializzarsi nella dimensione terrestre. Pur potendolo fare, state certi che non lo farà, salvo che non vi sia una ragione importante. Infatti, essa dovrebbe modificare il suo spettro vibratorio, fino a una dolorosa sensazione di solidità.
Immaginate di ascoltare la vostra voce al registratore. La sentirete ben chiara e squillante, identica alla vostra. Adesso rallentate la velocità di scorrimento della bobina. La voce vi sembrerà cupa, lenta, pesante. E’ ciò che accadrebbe a un’Intelligenza Luminosa, se decidesse di sedersi a conversare piacevolmente con un terrestre: rallentare, appesantirsi, solidificarsi.
Ora invertiamo il problema. Immaginate che, sempre col registratore nella stessa posizione, cerchiate di recitare una veloce filastrocca. E’ improbabile che il vostro immaginario ascoltatore riesca ad apprezzare la sonorità del vostro timbro, percependone l’inflessione e la cadenza.  C’è poco da fare. Dovrete aumentare la velocità di scorrimento del nastro, solo così riuscirete a farvi comprendere.
In altri termini non c’è modo di far sopravvivere il proprio mondo mentale e affettivo. La morte, per l’uomo normale, è un pericoloso salto nel buio, nel quale regna incontrastato il Nulla.
Guardate che non sono ateo o materialista. Dico ciò che dico a vantaggio di chi crede nella sopravvivenza tout court, serbando intatti i suoi soliti panni, anzi moltiplicando le sue facoltà umane con l’aiuto dell’Invisibile.
Tuttavia non è più tempo di alimentare l’Inconscio Collettivo con presunzioni d’illusorie verità.
E’ vero, non si muore. Tuttavia la Vita oltre la Vita, nel senso di un passaggio automatico e consapevole in un ipotetico aldilà, è solo una creazione umana.
Ciò che è distrutto con la morte, può essere ricostituito solo in una nuova incarnazione. Siamo figli del Pianeta, siamo sue creature. Le nostre anime sono terrigene, attratte dall’incarnazione come il ferro dalla calamita. Rinascere è il solo destino che ci attende.
Dobbiamo per forza essere figli di Santa Romana Chiesa, per aspirare a un corpo fisico sano, a bravi genitori e a un’epoca storica di serenità e di pace? Penso di no!
Credo invece che il lettore debba approfittare delle mie parole per modificare i suoi vecchi parametri di giudizio, buttandosi alle spalle la pesante eredità del misticismo cristiano, impresso col cilicio e col fuoco nelle profondità della sua Anima Storica.
Vivere da Eroi la propria vita, sapendo che è l’unica che ci appartiene veramente! Quando rinasceremo, non ci ricorderemo più dei nostri affetti e delle inutili sofferenze vissute nel contrasto con la società del tempo. Saremo nuovi, è vero, ma non saremo più gli stessi.
Allora sentiamoci completamente liberi, divenendo protagonisti del nostro breve itinerario terrestre. Amiamo, lavoriamo, soffriamo con leggerezza e dignità. Godiamo per ciò che di buono la vita ci offre; e ciò che non ci offre, conquistiamolo con la nostra volontà.
E’ il virile diritto dell’Eroe, frutto del dolore e della dignità dei nostri Avi, prim’ancora che un umile Pastore d’anime soffocasse l’ideale antico in un gregge senza coraggio e grondante di paura.
Viviamo la nostra vita come se fosse l’ultimo giorno, divenendo sfrontati e prepotenti, se ciò rappresenta il nostro riscatto da secoli di passività e di dolore; o abbracciando i nostri nemici, se l’anima nostra ci spinge a farlo, contro ogni evidenza o logica ragione. Perdoniamo chi ci ha fatto del male non per carità cristiana, ma per amore, se nonostante tutto ne sentiamo il bisogno.
Diveniamo apostoli di noi stessi, ammiratori della nostra dignità, paladini della nostra Verità, ossia di ciò che sentiamo autentico in noi e legittimo per noi. E’ il modo perfetto di prepararci alla morte ed è l’eredità che lasceremo ai nostri successori, ossia a noi stessi, cui ci unirà un vincolo più forte di un legame di sangue: quello dell’anima nostra, che rivivrà in un mondo migliore, se da oggi lo renderemo tale col nostro esempio di uomini liberi, devoti al solo dio dell’uomo: la Vita.
Ciò non toglie, però, che l’aspirazione all’Evoluzione Verticale delle anime abbia rappresentato il sogno di tutte le generazioni, il miraggio di ogni cultore di Scienze Sacre.
Richiamando quanto già espresso, solo modificando strutturalmente l’anima si può aver accesso alle Dimensioni Parallele, che poi tanto parallele non sono essendo concentricamente più ampie, più eteree e più vicine al Centro Erogatore di Vita, che è l’Uno/Dio.

Nel corpo dell’uomo esistono due Magneti, che vibrano su piani differenti, emanando luci e ombre che si perdono nel Vuoto. Il primo Magnete concentra la sensibilità emotiva, il secondo polarizza l’attività del pensiero. Il primo è il Corpo Lunare, il secondo è il Corpo Mercuriale. Sulle caratteristiche dei due Corpi il lettore sarà certamente edotto, avendo letto i miei scritti e quelli del Kremmerz.

La Dottrina Ermetica dice all’iniziato: Purificati! E’ il segreto di Pulcinella? Forse, ma certo è la cosa più difficile da ottenere, la prova più impegnativa da superare, il percorso più lungo e doloroso della Strada Spirituale.
Molti provano: il Cristianesimo, con le sue buone regole e i fioretti alla Sant’Ignazio; il Buddismo, col progressivo annullamento dell’Ego nella meditazione trascendente; l’Induismo, coi suoi precetti di Hatha Yoga.
Anche l’Ermetismo tenta e riesce; non sempre, ma il più delle volte riesce. Come? Con le sue tecniche, che sono precetti di vita e pratiche rituali. Con i precetti di vita si tenta di non sporcarsi, mantenendo il Corpo Lunare il più possibile incontaminato; e la mente equilibrata, fissa su concetti essenziali, che sono altrettanti modelli di comportamento: amicizia, solidarietà, amore. Con le pratiche rituali si aprono i canali dimensionali. Sono porte di accesso. L’Energia delle Sfere discende, vibra, matura, trasforma e distrugge, come il calore scioglie la cera e coagula l’albume. Sono i misteri della Chimica Occulta del corpo umano!
I canali sono aperti? Allora l’energia fluisce ininterrottamente, agendo sulla Matrice Lunare. Le Simili Nature, specie di personalità accessorie, si distaccano e muoiono d’inerzia; L’Ego si anemizza e cade in coma; l’Uomo Storico subisce una solenne purgazione, svuotando il ventre di tutti i residui antichi, che rendono difficile la digestione e turbano il pensiero. La mente si decongestiona. Disperatamente va alla ricerca dei vecchi pensieri, innescando i consueti meccanismi: sensi di colpa, paura, attrazione. Ma non li trova. La mente si rarefà, diviene volante, alata. Così nasce l’Hermes, l’Intelligenza Mercuriale.
Alla fine i due Corpi sono pronti, avvinti uno all’altro, come amanti in perenne copulazione. Il Corpo Lunare muore, l’Uomo Storico muore. La loro nuova sintesi è Maria, l’anima redenta, immortale, eterna.
Come il pesce dei primi cristiani, Maria nuota liberamente nell’Oceano dell’Energia Terrestre; poi, con istantaneo movimento, penetra nei Cieli ove si celano i Numi, e parla ed ama con loro. Poi si spoglia di tutto, come un razzo che abbandona i suoi serbatoi di combustibile. Non ha più bisogno d’essere proiettata, è un Corpo semovente, un Carro che naviga verso il Sole. E’ la Barca di Rha, che procede eternamente nel suo ciclico movimento, sospinta dall’energia delle Stelle, che sono sempre la Natura e il suo Creatore, Dio.
Così Maria partorisce il Cristo. Iside partorisce Horus, il Redento, il Vincitore di Seth, il Male, l’Energia della Creazione, che dev’essere sottomessa e dominata, come un cavallo imbizzarrito dal suo ardito cavaliere. E’ il sogno dell’Alchimia, la ricetta dell’Ermetismo per vincere la morte nella continuità, nell’eternità, ascendendo a velocità vertiginosa verso il Cielo dei Cieli, ossia verso Dio.

.:.

PER APPROFONDIMENTI:

Ermetismo e Alchimia

Mario Krejis 
Ermetismo e Alchimia 
Un cammino iniziatico tra scienza e filosofia di vita.
E la morte? Ho già detto che la morte non esiste. Allora si può fare qualcosa per i defunti, per aiutarli nel loro periodo di adattamento all’Invisibile, rendendo meno gravoso il loro distacco terreno?  Io dico che qualcosa si può, anzi si deve fare. Lo fa la Chiesa, con le sue Liturgie, può farlo anche l’Ermetismo. I miei amici, che s’industrieranno nei Circoli Ermetici, ben sapranno come agire.
A Voi, distratti lettori di verità scontate, offro un ultimo consiglio. Per vincere la morte non serve molto: basta far quel che si può, per essere felici. Se però mirate in alto, dovrete lavorare su voi stessi, alacremente e con costanza. Una goccia che cade, fora la pietra! Allora siate una goccia ribelle, ostinandovi a rompere l’equilibrio di tutte le cose scontate, in voi e fuori di voi. Così persino la Pietra di granito che avete nel cuore si spaccherà e allora, in pace con voi stessi, troverete la vostra piccola Oncia di Oro Alchemico.

NOTE SULLA MORTE di MARIO KREJIS è tratto dal sito Società Ermetica

Articoli con contenuti simili:
- INTERVISTA A STEVEN GREER: PROGRAMMA AMBASCIATORI PER L’UNIVERSO – PROTOCOLLI PER IL CONTATTO E MORTE DEL QUARTO POTERE

Fonte:
- ANIMA COSMICA 


This work is licensed under a Creative Commons license.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

POST RECENTI DA BLOG SELEZIONATI