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domenica 26 giugno 2016

Una Nonna Prende Carote, Uova e Caffè e Dà Un'Importante Lezione Di Vita Alla Nipote!


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Quando arrivò dalla nonna una ragazza cominciò a raccontarle che stava attraversando un brutto periodo. Non ce la faceva più e voleva scappare da tutto e tutti. Appena risolveva un problema se ne presentava subito un altro. Non aveva più la forza di lottare e faticare.
La nonna allora senza dirle molte parole le disse di andare con lei in cucina, prese tre pentone le riempì con dell’acqua, in una mise delle carote, nella seconda delle uova e infine nella terza dei chicchi di caffè macinati. Accese il fuoco e le lasciò bollire.
Dopo circa venti minuti spense il fuoco e mise le carote in un vassoio, le uova in un piatto e il caffè in un bicchiere. Poi si rivolse alla nipote e le chiese: “Dimmi cara, cosa vedi?” La ragazza rispose: “Carote, uova e caffè,”.
La nonna le avvicinò le carote e le chiese di toccarle. Lei si accorse che erano diventate morbide. Poi la nonna le chiese di prendere un uovo e romperlo. Dopo aver tolto il guscio, lei guardò tra le mani l’uovo sodo. Alla fine, le chiese di assaggiare il caffè. La giovane nipote sorrise nel gustarne il buon sapore.
La nonna a questo punto rivolgendosi alla nipote spiegò che ciascuna di queste tre cose aveva affrontato la stessa avversità –acqua bollente – ma ciascuna aveva reagito in modo diverso. La carota era entrata in acqua forte, dura e resistente ma ne era uscita ammorbidita ed era diventata debole. L’uovo che prima era fragile e con il suo guscio sottile dopo essere stato cotto nell’acqua bollente, si era indurito. I chicchi di caffè macinato erano diversi. Dopo essere stati per un tempo nell’acqua bollente, avevano cambiato l’acqua.

La nonna a questo allora chiese alla nipote: “Quale sei tu? Quando l’avversità bussa alla porta, come rispondi? Sei una carota, un uovo, oppure un po’ di caffè?” Pensaci.
Quale sono io?
Sono la carota che sembra forte, ma con un po’ di dolore e difficoltà, divento debole, perdo le forze e mi affloscio?
Sono l’uovo che parte con un cuore morbido ma cambio con il calore? Avevo uno spirito morbido, ma dopo un lutto, una separazione, una difficoltà finanziaria o altre difficoltà, sono diventato rigido e irremovibile? Il mio guscio esteriore è lo stesso, però dentro sono amaro e indurito con un’anima rigida e un cuore di pietra?
Oppure sono un chicco di caffè? Il caffè in effetti cambia l’acqua calda, proprio la circostanza che provoca il dolore. Quando l’acqua si riscalda, rilascia la fragranza e il sapore. Se sei come il caffè, quando le cose volgono al peggio, tu migliori e cambi le situazioni attorno a te.
Quando ti trovi nell’ora più buia e le prove sono al massimo, tu ti alzi fino a un altro livello.

lunedì 28 marzo 2016

Le Nuove Forme




Pensiero del giorno: Le nuove forme
L'attività principale della coscienza è costruire nuove forme di relazione che meglio manifestino il Piano Divino e trasmutare le vecchie forme che lo travisano poiché nel tempo hanno esaurito la spinta evolutiva cristallizzandosi.Essa si serve del cervello come crogiolo alchemico in cui plasmare i quattro elementi della materia secondo il modello archetipico Divino. Tuttavia le nuove forme-pensiero non sono il frutto di riflessioni e deduzioni sullo stato delle cose. Esse rivelano nuovi legami sinaptici che la coscienza, risvegliata dalla costante connessione con l'Anima collettiva, perpetra entro il cervello. Un nuovo ordine si stabilisce tra i neuroni sollecitati dall'idea del Bello, del Buono e del Vero che insemina la matrice cerebrale dando vita a forme d'interazione risonanti col Proposito d'Amore che "move il Sole e l'altre stelle".

Contenuti: Argomenti http://www.fraternity.it/node/2284 -- gReader


martedì 29 gennaio 2013

Forza Interiore

Fonte:   http://bkwsu.org/italy

  Pensiero del giorno

 

Attingo alla mia forza interiore
per superare ogni tempesta e per continuare a esprimere la mia dignità, nell’essere, nel fare e nel condividere.


Fonte: Brahma Kumaris,  roma@it.bkwsu.org 


sabato 8 dicembre 2012

Il potere generativo della forza, la via verso i “Guerrieri di Luce”

Fonte: www.pierangeloraffini.com

In una battaglia, chi vorresti al tuo fianco?

Bene… quella persona devi diventare tu.

L’energia e la forza hanno un potere enorme: creano.

La forza, nelle sue mille manifestazioni – fisica, mentale, progettuale – genera.

Può creare un mondo migliore. Così come la sua assenza uccide.

Un corpo morto è privo di forza. Un corpo ammalato ha poca forza. Un corpo pieno di forza può alzare un masso. Un corpo pieno di forza assieme ad una mente lucida e concentrata possono vincere le sfide più incredibili.

Quando entri in palestra o nel campo, che tu pratichi pallavolo, calcio, karate, kickboxing, davvero non importa cosa… ricorda sempre che stai andando a lavorare sul tuo corpo o sulla tua mente, per potenziarle, giorno dopo giorno, sino ad arrivare a toccare il cielo. Pensaci mentre compi il passo che separa il “fuori” dal “dentro”. Intendo proprio fisicamente. Considera quel territorio come un luogo sacro e ti ripagherà.

Pensaci mentre ti stai cambiando, o mentre indossi la tua divisa da allenamento. Se acuisci la tua percezione, sentirai lo stesso flusso di coscienza che provavano i guerrieri prima di una battaglia. E’ un rito ancestrale. E’ un omaggio alla forza e alla luce contro il male e il buio. Non a caso, un grande scrittore e pensatore (Coelho) ha chiamato le persone dotate di forza fisica e mentale “Guerrieri di Luce”.

Il “guerriero della luce”,  un’entità latente presente in tutti gli uomini, che si risveglia in noi quando vogliamo perseguire un sogno e comprendere il miracolo della vita.

Il “Manuale del guerriero della luce” è un libro di Paulo Coelho. Il volume, ad eccezione del prologo e dell’epilogo, è una raccolta di testi e include proverbi e pensieri criptici, estratti dal Tao Te Ching di Laozi e da Chuang Tzu, dalla Bibbia, dal Talmud e altre varie fonti ed è scritto sotto forma di brevi enunciati filosofici, che toccano direttamente l’essenza spirituale di chi persegue una causa o combatte. “Un guerriero della luce pensa contemporaneamente alla guerra e alla pace”.

Allora ti rendi conto che non stai solo giocando a picchiare un sacco, o fare un kata, o colpire un pallone a pallavolo, a calcio. Stai coltivando il tuo essere supremo, la tua luce interiore. Se lo capisci, tutto cambia.

L’energia personale trasuda da persone minute come Madre Teresa di Calcutta, così come da atleti fisicamente potenti che trovano lo spirito per salire sul ring, resistere a colpi massacranti e controbattere.

La troviamo in chi si dedica agli altri, a ricercare, ad esplorare l’universo o la mente. La troviamo in chi si impegna nell’aiutare gli altri.

Ogni giorno in cui ci dedichiamo energie alla nostra crescita spirituale, fisica, mentale, è un omaggio alla vita. La nostra forza aumenta.

E ogni volta che ne facciamo buon uso, qualcuno in cielo ringrazia.

Anche una pianta o un insetto sono immersi in questo viaggio chiamato vita, ma, a differenza di noi, non possono riflettere su di sé o sul senso da dare al viaggio. Se sia meglio o peggio per loro, non lo sappiamo. Ci sono pro e contro. Per quanto mi riguarda, dato che questa occasione che mi viene data una sola volta, voglio sfruttarla. E so che per lottare serve forza, quantomeno, forza di spirito.

Se ci è data una “possibilità” di farlo, non la dobbiamo sprecare.

È una possibilità che non tutti sfruttano: sviluppare piena autocoscienza su chi sei, chiedersi che significato ha il tuo esistere. Che valore hanno le tue azioni. Giorno dopo giorno.

In altre parole, la volontà di dare senso al tuo viaggio.

Per rendere positivo il viaggio ci sono tante cose da imparare. Alcune facili, alcune difficili. Credo sia bene imparare partendo dalle piccole cose.

Ad esempio, alzarsi la mattina. Alzarsi e sentire la “sacralità” del fatto di essere vivi non è solo un vago sentimento, ma è una competenza – una precisa competenza  o abilità mentale- qualcosa che quindi possiamo apprendere, possiamo sviluppare. Anche solo questa micro-competenza ci offre la grande possibilità di dare un “colore” del tutto particolare all’inizio di un giorno, vada come vada il resto della giornata. E se applichiamo questo atteggiamento all’intera vita, ne potranno emergere grandi cose.

Il gesto quotidiano dell’alzarsi con il quale iniziamo a rendere omaggio ad un viaggio che a noi è stato permesso, e a tanti è stato negato.

Di questo omaggio, la vita, dobbiamo essere fieri.

Quando passi dal fuori al dentro, e persino mentre ti avvicini al campo o alla palestra o al tuo Dojo, rifletti su questo. Senti la sacralità di ogni tuo passo, di ogni tuo respiro, di ogni tuo movimento.

Sai che non sei li solo per giocare. Sai che stai seguendo la tua “via” dove apprendi a migliorarti e potenziarti. Poi, dirigi la tua potenza verso fini positivi e per migliorare il mondo e aiutare cause giuste.

Per diventare guerrieri di luce, non serve altro.

Di: dott. Daniele Trevisani – Mental Trainer & Coach –
Facebook address https://www.facebook.com/humanpotentialcoaching – Sito personale www.studiotrevisani.it

Note articolo:
© Articolo elaborato dall’autore, con modifiche, dai volumi di Daniele Trevisani “Personal Energy” www.studiotrevisani.it/hpm3 e “Il Potenziale Umano” www.studiotrevisani.it/hpm2 – Franco Angeli editore, Milano

Fonte: www.pierangeloraffini.com  (Grazie!)


 

mercoledì 11 aprile 2012

Per renderci forti




Un giorno una piccola apertura apparve su un bozzolo. Un uomo si sedette a guardare la farfalla che per diverse ore lottò per far passare il suo corpo attraverso quel piccolo buco. Poi parve smettere di fare alcun progresso. Sembrava come se avesse ottenuto quanto avrebbe potuto e non poteva andare oltre.

Allora l'uomo decise di aiutare la farfalla. Prese un paio di forbici e tagliò la parte rimanente del bozzolo. La farfalla così emerse facilmente. Ma aveva un corpo gonfio e piccole ali avvizzite. L'uomo continuò a guardare la farfalla, perché si aspettava che, da un momento all'altro, le ali potessero aprirsi ed estendersi ed essere in grado di sostenere il corpo della farfalla. Ma ciò non accadde mai. 
Infatti, la farfalla passò il resto della sua vita a strisciare con un corpo gonfio e le ali avvizzite. Non fu mai in grado di volare. 

Ciò che l'uomo, nella sua bontà e la sua fretta, non aveva capito era che il bozzolo ristretto e la lotta della farfalla per passare attraverso la piccola apertura, era il modo di Dio di forzare il fluido dal corpo della farfalla fin nelle sue ali per renderle pronte per il volo, una volta uscita dal bozzolo.

A volte le lotte sono esattamente quello che ci serve nella nostra vita. Se Dio ci permettesse di passare attraverso la nostra vita senza alcun ostacolo, ci renderebbe storpi. Non saremmo così forti come avremmo potuto essere. Non potremmo mai volare.




*


Ho chiesto la forza, 
E Dio mi ha dato delle sfide per rendermi forte.

Ho chiesto la saggezza, 

E Dio mi ha dato problemi da risolvere.

Ho chiesto la prosperità, 

E Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare.

Ho chiesto il coraggio, 

E Dio mi ha dato un pericolo da superare.

Ho chiesto l'amore, 

E Dio mi ha dato persone nei guai da aiutare.

Ho chiesto dei favori, 

E Dio mi ha dato delle opportunità.

Non ho ricevuto niente di quello che volevo, 

Ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno



venerdì 30 dicembre 2011

Benedizioni

Riceviamo da Tomoe e volentieri pubblichiamo.
.:.


Benedizioni.

Benedizione Buddista

"Come le dolci piogge che rigonfiano i ruscelli si riversano nei fiumi
e si ricongiungono agli oceani,
possa la forza di ogni tuo attimo di bontà scorrere
e diffondersi per risvegliare e guarire ogni essere,
presente, passato e futuro.
Possa la forza di ogni tuo attimo di bontà soddisfare presto
i desideri del tuo cuore con lo splendore della luna piena e la magia
di una gemma che si apre.
Possa la forza di ogni tuo attimo di bontà distogliere pericoli e malattie.
Possa rimuovere ogni ostacolo dal tuo cammino.
Possa donarti una lunga vita e serena.
Per tutti coloro che custodiscono il rispetto nel cuore
e seguono con saggezza e compassione la Via.
Possa la tua vita godere delle quattro benedizioni:
Vecchiaia, Bellezza, Felicità e Forza."



Benedizione Apache

"Che il sole ti porti energia durante il giorno,
che la luna dolcemente ti rigeneri di notte,
che la pioggia ti lavi via le preoccupazioni,
che il vento soffi nuova forza nel tuo essere,
che tu possa camminare nel mondo
e conoscere la sua bellezza tutti i giorni della tua vita"


Con affetto, Tomoe.






mercoledì 22 giugno 2011

Una Benedizione per i Sensi

Ho chiesto la forza...
e Dio mi ha dato delle sfide per rendermi forte.

Ho chiesto la saggezza...
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.

Ho chiesto la prosperità...
e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare.

Ho chiesto il coraggio...
e dio mi ha dato pericoli da superare.

Ho chiesto l'amore...
e Dio mi ha dato persone nei guai da aiutare.

Ho chiesto dei favori...
e Dio mi ha dato delle opportunità.

Non ho ricevuto niente di quello che volevo,
ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno.


 

Anima amica. (Anam Cara). Il libro della saggezza celtica

Tratto da:
Anima Amica (Anam Cara )
Il libro della Saggezza Celtica
di John O'Donohue
Tea, 2000

Gli antichi celti possedevano un senso molto raffinato e profondo dell'amicizia, che esprimevano attraverso l'immagine sublime dell'anam cara, l'anima-amica, una persona speciale a cui poter svelare i segreti più intimi della propria vita e con cui sancire un legame spirituale eterno. Prendendo ispirazione da questo concetto antico, John O'Donohue esplora e rivela l'antica saggezza dei celti. L'autore, affrontando temi fondamentali quali il mistero dell'amicizia, la sublimità dei sensi, la pienezza della solitudine, la vecchiaia come raccolto interiore, intende portare nuova speranza e nuova fede a tutti quegli uomini e quelle donne alla ricerca della vera spiritualità.

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Riceviamo da Giacomo e pubblichiamo.


mercoledì 16 marzo 2011

Il Servizio è lo spontaneo risultato del contatto con l'anima.

Fonte: A. A. Bailey, Trattato dei Sette Raggi, Psicologia Esoterica vol. 2, Editrice Nuova Era, Roma 1984, pag. 70-71 ital. (136-137 ingl.).

Come Servire il Piano Divino e la Gerarchia Spirituale?

Una personalità intelligente e integrata è adatta a compiere la parte che spetta al servitore nel lavoro attivo, purché la visione non sia macchiata dall’ambizione personale e l’attività non degeneri in una corsa o in un febbrile affaccendarsi. L’anima stessa rivela la mossa successiva nell’opera evolutiva alla mente calma e stabile, impartendo idee. Tale è il Piano per l’umanità. La forza che si riversa nella personalità, dando al servitore la necessaria visione e il senso di potenza che lo mette in grado di collaborare, scende nel corpo astrale o emotivo. Anche qui l’effetto è duplice, secondo la condizione del corpo astrale e l’orientamento interiore. Può accrescere e intensificare l'annebbiamento e approfondire l’illusione, gettando il servitore in balia degli effetti psichici illusori che vi si trovano. Quando ciò si verifica, egli emergerà sul piano fisico illuso dall'idea, per esempio, di avere sorprendenti contatti personali, mentre ha percepito solo qualche forma pensiero collettiva dei Grandi Esseri. Si illuderà di essere stato prescelto come strumento e portavoce della Gerarchia, ma è ingannato dalle molte voci, poiché la Voce del Silenzio è stata sopraffatta dai clamori del piano astrale; s’illuderà che non vi sia altra via se non la sua.  Oggi tale inganno e illusione è comune ovunque fra istruttori e operatori, poiché molti stanno stabilendo un preciso contatto con l’anima e sono trascinati dal desiderio di servire; tuttavia non sono esenti da ambizione e tendono ancora soprattutto ad esprimere la personalità e non a fondersi con il gruppo di servitori del mondo. Ma se riescono a evitare l’annebbiamento astrale e distinguere il Reale dall’irreale, la forza che affluisce inonderà la loro vita di vero amore altruistico e devozione al Piano, a coloro serviti dal Piano e a Coloro che servono il Piano. Notate la sequenza di queste attitudini e regolatevi in conformità. Allora non vi sarà posto per interesse e affermazione personali o ambizione egoistica. Si considerano soltanto le esigenze e la necessità impellente delle iniziative immediate da prendere per provvedervi, quali si presentano agli occhi del servitore. Se il cuore e la mente operano all’unisono (sia in coalizione egoistica per la presentazione di una personalità attiva, sia in consacrazione altruistica e subordinazione all’anima) la forza fluente attraverso il servitore stimola il corpo eterico all'azione. Automaticamente il corpo fisico risponde. È quindi estremamente necessario che il servitore sosti sul piano astrale e, in sacro e controllato silenzio, attenda prima di permettere alla forza di fluire nei centri del corpo eterico. Questa pausa di silenzio è uno dei misteri dello sviluppo spirituale. Una volta che la forza o energia dell’anima (nella sua purezza originaria o contaminata e sviata nella sua discesa in manifestazione fisica) ha raggiunto il corpo eterico, il discepolo medio non può fare altro. Raggiunto quel punto, il risultato è inevitabile ed effettivo. Il pensiero interiore e la vita di desiderio determinano l’attività che esprimerà fisicamente.

Vero amore altruistico e devozione:
1. A
l Piano,
2. A
coloro serviti dal Piano,
3. A
Coloro che servono il Piano.
Notate la sequenza di queste attitudini e regolatevi in conformità.

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giovedì 16 dicembre 2010

ETICA Vivente 2001 [A] Conflitto Valori Libero Arbitrio

Parole di Sergio
(Appunti dai Seminari 2001 [A] a cura di Paola Costanza)
Come cessa un conflitto?1) con una tregua: sospensione del conflitto. 2) con la preparazione di un trattato che non nuoccia a nessuno. 3) con un compromesso che porterà alla pace. 4) con un’alleanza che porterà all’unificazione.
I valori per essere tali devono essere: - orientati al futuro - sempre transitori - commensurati alla propria coscienza - non idealistici, ma realizzabili nel concreto oggi.
Per un lungo periodo si debbono bruciare gli attaccamenti e le scorie del passato.
La sofferenza cessa quando cadono le illusioni: illusioni dei vecchi modelli.
Tenere un fuoco acceso, prosciugare con il fuoco le emozioni.
Libertà dal passato, da quello che abbiamo già vissuto, per divinizzarci.
Far morire l’identificazione nella materia e far risorgere lo spirito dell’anima.
Il contatto con l’anima procede per lampi.
Percorrere la strada dell’evoluzione.

Riformulare un nuovo progetto di vita. Vita diretta dall’interno. Dare ad ogni giornata un tocco di bellezza.Tutta la vita è costruita sul futuro.
L’agire parte dal pensiero e si porta dietro le emozioni, le sensazioni, gli istinti, ecc.. Rispettare gli altri quando non pensano e agiscono come noi desideriamo.
Non fare niente se non è stato deciso sul piano mentale.
Quello che facciamo è la manifestazione di ciò che pensiamo. Le azioni sono collegate ai pensieri. Guardare come pensiamo.
Pensiero – corredo emotivo – entusiasmo – azione concreta.

Usare il Libero Arbitrio.
Fare solo ciò che Scegliamo di fare. Così lo si fa con gioia.
Evitare la fatica e la stanchezza: Il libero arbitrio non produce stanchezza.
Quando facciamo le cose con gioia non avvertiamo la stanchezza.
La fatica maggiore si sente quando dobbiamo lottare con una parte di noi stessi (conflitti interiori).
Acquisire consapevolezza e valutazione del lavoro.

La Gioia per mezzo della Forza. La Forza per mezzo della Gioia.
Comprendere i grandi misteri (il Proposito di Dio ancora celato)
Dedicare la vita al Tutto ci fa superare l’individualità.
Aprire il cuore è sentire i bisogni del pianeta e dell’umanità.

Il Bene maggiore per il maggior numero di uomini.
Favorire il ritorno del Cristo, per effetto di risonanza magnetica creata dai gruppi.

martedì 9 novembre 2010

Affermazione del Discepolo

 
Io sono un punto di luce
entro una Luce più grande.
Io sono un rivolo di energia d’amore
entro il fiume dell’Amore divino.
Io sono una favilla di Fuoco sacrificale
focalizzata entro l’ardente Volere di Dio.
E così io sto saldo.
Io sono una via mediante la quale
gli uomini possono pervenire alla meta.
Io sono una sorgente di forza
che li rende capaci di star saldi.
Io sono un raggio di luce
che splende sulla loro via.
E così io sto saldo.

*

(A. A. Bailey, Discepolato della Nuova Era vol. 2, pag 99)


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