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sabato 3 dicembre 2016

Se arrivate alla porta del Paradiso con una faccia scura... (Aïvanhov)

Pensiero del Giorno
sabato 3 dicembre 2016

« Quante persone sono abitate da pensieri e sentimenti che le paralizzano, e anche se si sforzano di mostrare un viso aperto e accogliente, non ci riescono. Tutto rimane rigido, impossibile far muovere i muscoli del loro viso e animarne i tratti; e se cercano di sorridere, appare solo una smorfia. Questa è la dimostrazione che quelle persone hanno trascorso la vita a stagnare nelle regioni inferiori della volontà, del cuore e dell'intelletto, senza che un elemento dell'anima o dello spirito sia mai venuto a visitarle. 
Nei Vangeli è scritto: «Se non diventate come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli». Perché? Perché i bambini hanno un viso aperto: ridono, sorridono, sono vivi. Allora, fate attenzione al vostro viso! Se arrivate alla porta del Paradiso con una faccia scura, vi sentirete dire: «No, no, non potete entrare con quell'aspetto. Qui si accettano solo visi aperti, visi di bambini». Cosa credete? Ci sono dei guardiani che stanno alle porte del Cielo, e quando voi vi presenterete, guarderanno l'espressione del vostro volto. Se avrete i lineamenti contratti e un'aria imbronciata, vi diranno: «No, fate dietro front, qui non siete i benvenuti! Tornerete quando avrete un altro viso». Non ci credete? Ebbene, un giorno lo verificherete. »

Omraam Mikhaël Aïvanhov

sabato 12 dicembre 2015

INIZIAZIONE

http://www.prosveta.it/

sabato 12 dicembre 2015

« L’Iniziazione è un lavoro sulla memoria. L’attività del discepolo di una Scuola iniziatica ha senso unicamente se egli comincia col cercare di ricordasi del mondo di luce dal quale è disceso e al quale deve un giorno ritornare. Grazie alle verità e ai buoni influssi che riceve, e con l’aiuto delle entità del mondo invisibile, egli riesce a ritrovare in se stesso le tracce di quel Paradiso perduto e vive questa memoria come la più grande benedizione.

Egli deve anche ricordarsi delle sofferenze che ha patito, come pure degli errori che ha commesso e dei debiti che ha contratto, poiché un giorno dovrà ritrovare tutti gli esseri che ha danneggiato, al fine di riconciliarsi con loro e riparare ai torti fatti, per poter liquidare il suo karma. È questo il compito che attende il discepolo, ed è questo il compito che attende tutti gli esseri umani. Solo chi è riuscito a correggere i propri errori e a riparare al male che ha fatto viene ammesso definitivamente nell’assemblea dei figli di Dio. » 

giovedì 11 ottobre 2012

Sono stato in Paradiso, ecco com'è...


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E' UNA STORIA particolare quella del dottor Eben Alexander, neurochirurgo a Harvard, con un curriculum accademico importante. Una storia finita sulla copertina di Newsweek, e ripresa - con una certa cautela - da altri giornali nel mondo. Certamente perché il settimanale è al centro di alcune polemiche negli ultimi tempi. Ma soprattutto perché il racconto della "settimana in paradiso" del neurochirurgo è quello di un salto notevole da una vita fatta di ricerche, accademia, dati, laboratori, a un'interpretazione della realtà profondamente diversa, durante i giorni in coma vissuti da Alexander. Che, va detto, sulla vicenda ha scritto un libro che vende, e non regala. Ma che dalla sua, ha i referti di un monitoraggio costante del suo stato cerebrale durante quello che lui definisce come un'esperienza in un altro mondo. Quello dopo la morte.

IMMAGINI: EBEN ALEXANDER
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NDE. Le Near Death Experience, esperienze (o presunte tali) di "pre-morte" non sono eventualità rare. Sono anzi migliaia i casi ogni anno di persone che raccontano di aver visto, se non vissuto, in un "aldilà" dalla realtà terrena. Sono tutte esperienze accomunate da almeno un elemento, ovvero la costante, profonda e pervasiva sensazione di pace, riservata a chi attraversa il confine tra la vita e la morte. Molti parlano di una vera e propria estasi. E nella stragrande maggioranza, chi è tornato indietro non aveva alcuna intenzione di farlo, e i racconti convergono tutti sull'intervento di una forza non meglio specificata, in grado di riavvicinare la coscienza al corpo "abbandonato".

Farfalle e musica. Nello specifico caso di Alexander, 58 anni, la figura è quella di uno specialista con un curriculum di rilievo, che nell'arco della sua carriera avrà presumibilmente ascoltato decine di storie di questo tipo, e che lui stesso dice di aver sempre respinto. Ma dopo l'attacco di meningite nel 2008, e il ricovero in coma al Virigina Hospital, una condizione che avrebbe prodotto la NDE, il dottore ha la sua personale versione da raccontare.
Mentre il suo cervello non comunicava attività, e il suo corpo era privo di conoscenza e non rispondeva agli stimoli, Alexander dice di essere giunto in un luogo "pieno di farfalle, in cui si udiva della musica e canti", in un viaggio che descrive come "molto vivido, in un universo coerente". Alexander narra del suo arrivo in un posto molto simile al Paradiso nella sua immagine più comune, quella di un "luogo pieno di nuvole", in cui è stato accolto da una donna "bellissima, con gli occhi azzurri", e ha percepito di essere "amato incondizionatamente" da un'entità spirituale, "volando su ali di farfalla". Tutto ciò mentre era privo di coscienza, il che porta lo scienziato a teorizzare l'esistenza di un'altra forma di coscienza, spirituale.

Quella di Alexander è quindi un'esperienza che ha modificato profondamente una radicata visione scientifica della coscienza umana.
"Come neurochirurgo, non credevo alle Nde", scrive lo scienziato su Newsweek, "e ho sempre preferito le ipotesi scientifiche". Il dottore dichiara di non essere cattolico, e di non credere nella vita eterna. Ma poi ha sperimentato "qualcosa di così profondo", da fargli riconsiderare le esperienze NDE in chiave scientifica. 
Il suo viaggio tra "nuvole rosa e creature angeliche che lasciavano scie in cielo" racconta di incontri con creature "diverse da qualunque altra abbia mai visto su questo pianeta", dice Alexander. "Erano più avanzate, forme più alte. E poi il canto corale che arrivava dall'alto, mi riempiva di gioia e stupore".
Tutto questo, dicono i referti, durante uno stato in cui la corteccia cerebrale, la parte che controlla le emozioni e il pensiero, costantemente monitorata, è risultata priva di attività.
Alexander aggiunge: "Non c'è una spiegazione scientifica a quello che è successo: mentre i neuroni della corteccia erano inattivi a causa dell'infezione, qualcosa come una coscienza slegata dalla mente è arrivata in un altro universo. Una dimensione di cui mai avrei immaginato l'esistenza". Un'esperienza che lo stesso dottore ha ben chiaro possa ricordare un set hollywoodiano. E che però, dichiara, "Non era di fantasia. E ha profondamente inciso sulla mia attività professionale e sfera spirituale".
Forse il libro che ha scritto porterà cambiamenti anche sul conto in banca di Alexander, e un pezzettino di paradiso potrà materializzarsi anche in Terra. Con l'auspicio però che un contributo firmato da un neuroscienziato possa aiutare a fare più luce, terrena, sul complesso fenomeno delle Nde.

Fonte:
"Sono stato in Paradiso, ecco com'è"
Il neuroscienziato si racconta dopo il coma:



domenica 2 ottobre 2011

Il Paradiso sottosopra § Racconto di Clarissa Pinkola Estes


Riceviamo da Tomoe e pubblichiamo.
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SUL PERDONO
Vi propongo questa storia bellissima, tratta dall’ultimo splendido libro della scrittrice, cantastorie mesemondòk, guaritrice e analista junghiana, Clarissa Pinkola Estes
Il libro si intitola: “Forte è la Donna. Dalla Grande Madre Benedetta insegnamenti per i nostri tempi.”

… C’è una storia, raccontata dalle anziane della nostra famiglia, quelle le cui mani profumano di pasta per il pane e acqua di rose,  due fragranze che, a detta loro, sono ”i profumi del Paradiso”.
Quanto è difficile entrare in Paradiso, se non si entra nell’idea culturale dominante di “chi scende e chi sale”…
Pur senza la minima mancanza di rispetto, nel Vecchio Mondo i preti che davano interpretazioni condiscendenti della Divinità di Dio erano motivo di grande ilarità per la gente dei villaggi, naturalmente dopo che se ne erano andati.
La gente stessa era di una natura incomparabilmente più semplice della nostra, e della Divinità pensava che fosse meglio della persona più buona mai conosciuta su questa Terra, e si basava su questo per essere fedele… con modi e mezzi tali da sorprendere più d’uno.
Ascoltate…








IL PARADISO SOTTOSOPRA
Un giorno Dio Padre, passeggiando per il Paradiso, s’imbatté in due vecchi zingari che, inginocchiati a terra, gettano dadi – dadi d’osso, con i punti impressi sopra a fuoco - scommettendoci su pile di monete.
Dio Padre resta scioccato. Fortemente scioccato.
Scuotendo i venerabili riccioli bianchi, prosegue; di lì a poco s’imbatte in una vecchia india che, seduta all’ombra di un grande albero, si gode un bel sigaro nero.
“Puah…così non va”, commenta Dio Padre. ”Questa non è gente degna di stare qui!”
Più in là un’intera truppa di mocciosi scatenati sguazza in pozzanghere fangose. E più si inzaccherano, più se la godono.
Poi, colmo dei colmi, ecco una coppia che, baciandosi appassionatamente, si giura eterna fedeltà su un libro sacro… che però non è la Bibbia.
La scena successiva lo manda fuori dai gangheri: un gruppo di pittori affresca la cappelletta, e chi stanno dipingendo? Proprio Lui, Dio Padre, ma, roba da non crederci, ciascuno lo rende di un colore, di una razza e persino di un sesso diverso.
“Abominio! Vergogna! Ma che succede qui? “ sbotta Dio Padre. “Tutto ciò deve finire! Com’è che questa gente è riuscita ad entrare nel MIO Paradiso?”
E decide di andare a chiederne il conto a San Pietro, che a quanto pare non fa più il suo dovere con scrupolo.
“Pietro, esigo una spiegazione! Venendo qui ho visto soldati che tremavano perché erano in astinenza e baby prostitute che cantavano lavandosi le alucce nuove. Ho visto confortare uomini e donne che avevano distrutto i loro figli, gente che aveva ancora negli occhi il dolore e la vergogna per le sbronze prese o per aver reciso la vita dalla vita."
“E, colmo della spudoratezza, un gruppo di prelati polemizzare ancora, anche quassù, su chi avesse ragione o torto in faccende ecclesiastiche, laggiù sulla Terra. E… una donna recitare una preghiera mai sentita in vita mia: “O carissima Dio Madre, santo è il tuo nome”. E poi preti giocare con i propri figli, e gente festante e danzante che mi invitava ad unirmi a loro… e un ragazzo che preparava una birra con un profumo così delizioso che a momenti mi scappava un: “Mmmm-mm”.
“O Pietro, il Paradiso è andato all’Inferno? Dappertutto tizi che parcheggiano dove gli pare,  fin sul prato all’inglese all’entrata dell’Eden, e poi si mettono ad armeggiare con i loro motori. E ragazze scosciate, e ragazzini ai quali leggi negli occhi che hanno già visto troppo di tutto, per la loro età.”
“Pietro!!” tuona Dio Padre “Com’è che ammetti gente simile in Paradiso!?  Quelle sono persone che andavano prima spedite in Purgatorio, e per restarci PARECCHIO, anche. Non è giusto che stiano qui in Paradiso!”
E San Pietro: “Caro Dio padre, non hai idea quant’è difficile tenerli fuori. Arrivano alla Porta del Paradiso, io controllo nel Libro… e gli dico: “Il tuo posto è giù… Ma loro mi guardano e mi rispondono: “Nossignore, san Pietro, guardi che si sbaglia. Il mio posto è qua in Paradiso. Mi è stato detto che sarei stato il benvenuto.”
“E com’è che si guadagnano il Paradiso, a dispetto di quanto ho stabilito?”
“Beh,Signore, sai… come dire… non è facile spiegartelo… sono cose delicate…”
“E, via, Pietro, confidati! Lo sai che sono il Misericordioso per definizione. Su, forza, sentiamo!”
“Vabbè, ma non ti piacerà…”
“Come sarebbe: non ti piacerà?” scatta Dio Padre, esasperato. “Parla e basta!”
“D’accordo allora, l’hai voluto tu. Le cose stanno così: questi si presentano alla Porta Principale, io li mando via … una volta, e due, e tre… ma loro fanno il giro dal retro del Paradiso… e là tuo Figlio e Sua Madre li fanno entrare.”

Anteprima immagine




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Link:


mercoledì 7 luglio 2010

Beata incoscienza!

Perché l’aver mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male ha comportato la cacciata dal Paradiso?
Perché la conoscenza del bene e del male porta alla fine del periodo di “beata incoscienza”. Ciò ha un’evidente analogia con l’infanzia e l’età adulta…
Da allora si può solo cercare d’influire sul proprio stato d’animo: il paradiso diventa un’autoconquista e non più uno stato stabile e precostituito.


La più coraggiosa decisione che puoi prendere ogni giorno
è quella di essere di buon umore.

Voltaire





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