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sabato 9 giugno 2018

La Coscienza nei regni di natura...


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La Coscienza. Dio. Lo Spirito.

Secondo le scritture induiste. 
 Dio dorme nel regno minerale, 
sogna in quello vegetale, 
comincia a svegliarsi nel regno animale 
e raggiunge la completa coscienza di sè nell'essere umano. 

Secondo le scritture induiste 
 “la Vita dorme nel regno minerale, 
sogna in quello vegetale, 
si desta nel regno animale 
 e diventa cosciente di se stessa nell’essere umano”.


Una poesia orientale ben lo esprime: 
"Lo Spirito dorme nella pietra, 
sogna nel fiore, 
si sveglia nell'animale 
e sa di essere sveglio nell'essere umano" 


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sabato 19 dicembre 2015

GAYATRI MANTRA






GAYATRI MANTRA

Q
uesto mantra è stato trovato dal Rishi Vishwamitra nei Veda (1500-800 a.c. - Rg Veda III 62.10). Gayatri è la Madre dei sacri testi vedici di cui è considerata l’essenza. L’inno indirizzato all’energia del Sole (che simboleggia la Luce della Verità), alla Divinità Immanente e Trascendente, è considerato il più importante di tutti i mantra. Può essere cantano in qualsiasi momento e in ogni posto, ma l’alba e il tramonto sono i momenti migliori. Per avere efficacia deve essere ripetuto almeno tre volte; alcuni lo ripetono 108 o anche 1008 volte.
Il termine "Gayatri" proviene da “GAYAntam TRIyate iti”, che significa: "Ciò che preserva colui che lo recita". GAYA vuol dire Essere e insegna la Verità, il principio della vita. Gayatri ha 3 nomi: Gayatri, Savitri e Saraswathi. Gayatri è la madre dei sensi, Savitri è la madre del prana e significa Verità, Saraswathi presiede la Parola divina. Tutte e tre rappresentano la purezza del Pensiero, della Parola e del-l’Azione. E’ stato dato come Terzo Occhio (Ajna Chakra) per rivelare la visione interiore. Sviluppando questa visione si può realizzare il Brahman.
La Gayatri è lode, meditazione, preghiera (per la liberazione). Sotto lo stesso nome della Gayatri ci sono devozione, conoscenza e distacco.
In ogni cuore esiste lo stampo della Gayatri, che ha cinque facce: bhûr-bhuvah-svah, sono le tre dimensioni che stanno unite insieme per formare un solo volto; è la lode, l’adorazione. Tat è la seconda faccia; savitur-varenyam è la terza; bhargo-devasya-dhîmahi è la quarta (riguardano la meditazione); dhiyo-yo-nah-prachodayât è la quinta (la preghiera).
La Gayatri può essere tradotta in vari modi, perché molteplici sono i suoi significati spirituali. Ecco due versioni: la più sintetica e la più lunga. 

Meditiamo sul Fulgore Supremo dei tre universi.
Possa Esso illuminare la nostra coscienza. 


Supremo Divino, Tu sei il Creatore di quest’universo, della terra, dello spazio e del cielo.
Noi adoriamo Saviturh, quel raggiante splendore, la Tua pura forma,
 l'Origine di tutta la  creazione.
Noi meditiamo sulla Tua Divina radiosità. Noi Ti contempliamo.
Ispira i nostri pensieri, guida il nostro spirito, apri il nostro occhio interno,
 l'occhio della Saggezza.


Svelaci il volto del vero Sole Spirituale,
nascosto da un disco di luce dorata, 
affinche' possiamo conoscere la verita' 
e fare tutto il nostro dovere, 
mentre ci incamminiamo verso i tuoi Sacri Piedi”. 
A. A. Bailey, Raggi e Iniziazioni, pag. 395




Traduzione letterale
Om
Para Brahman, Suono primordiale


Bhur
Terra
Materia
Corpo, piano fisico
Bhuvah
Cielo
Vita
Vibrazione
Svah
Cosmo, Universo
Coscienza
Irradiazione, Saggezza
Tat
Paramatma, Dio o Brahman
Savitur
Quella Sorgente dalla Quale tutto è nato.

Varenyam
Degna di essere venerata


Bhargo
Radianza


Devasya
Realtà Divina


Dhimahi
Meditiamo


Dhiyo
Buddhi, Intelletto, Piano intuitivo


Yo
Il Quale, La Quale


Nah
Nostro


Prachodayat
Intelletto



giovedì 11 ottobre 2012

Sono stato in Paradiso, ecco com'è...


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E' UNA STORIA particolare quella del dottor Eben Alexander, neurochirurgo a Harvard, con un curriculum accademico importante. Una storia finita sulla copertina di Newsweek, e ripresa - con una certa cautela - da altri giornali nel mondo. Certamente perché il settimanale è al centro di alcune polemiche negli ultimi tempi. Ma soprattutto perché il racconto della "settimana in paradiso" del neurochirurgo è quello di un salto notevole da una vita fatta di ricerche, accademia, dati, laboratori, a un'interpretazione della realtà profondamente diversa, durante i giorni in coma vissuti da Alexander. Che, va detto, sulla vicenda ha scritto un libro che vende, e non regala. Ma che dalla sua, ha i referti di un monitoraggio costante del suo stato cerebrale durante quello che lui definisce come un'esperienza in un altro mondo. Quello dopo la morte.

IMMAGINI: EBEN ALEXANDER
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NDE. Le Near Death Experience, esperienze (o presunte tali) di "pre-morte" non sono eventualità rare. Sono anzi migliaia i casi ogni anno di persone che raccontano di aver visto, se non vissuto, in un "aldilà" dalla realtà terrena. Sono tutte esperienze accomunate da almeno un elemento, ovvero la costante, profonda e pervasiva sensazione di pace, riservata a chi attraversa il confine tra la vita e la morte. Molti parlano di una vera e propria estasi. E nella stragrande maggioranza, chi è tornato indietro non aveva alcuna intenzione di farlo, e i racconti convergono tutti sull'intervento di una forza non meglio specificata, in grado di riavvicinare la coscienza al corpo "abbandonato".

Farfalle e musica. Nello specifico caso di Alexander, 58 anni, la figura è quella di uno specialista con un curriculum di rilievo, che nell'arco della sua carriera avrà presumibilmente ascoltato decine di storie di questo tipo, e che lui stesso dice di aver sempre respinto. Ma dopo l'attacco di meningite nel 2008, e il ricovero in coma al Virigina Hospital, una condizione che avrebbe prodotto la NDE, il dottore ha la sua personale versione da raccontare.
Mentre il suo cervello non comunicava attività, e il suo corpo era privo di conoscenza e non rispondeva agli stimoli, Alexander dice di essere giunto in un luogo "pieno di farfalle, in cui si udiva della musica e canti", in un viaggio che descrive come "molto vivido, in un universo coerente". Alexander narra del suo arrivo in un posto molto simile al Paradiso nella sua immagine più comune, quella di un "luogo pieno di nuvole", in cui è stato accolto da una donna "bellissima, con gli occhi azzurri", e ha percepito di essere "amato incondizionatamente" da un'entità spirituale, "volando su ali di farfalla". Tutto ciò mentre era privo di coscienza, il che porta lo scienziato a teorizzare l'esistenza di un'altra forma di coscienza, spirituale.

Quella di Alexander è quindi un'esperienza che ha modificato profondamente una radicata visione scientifica della coscienza umana.
"Come neurochirurgo, non credevo alle Nde", scrive lo scienziato su Newsweek, "e ho sempre preferito le ipotesi scientifiche". Il dottore dichiara di non essere cattolico, e di non credere nella vita eterna. Ma poi ha sperimentato "qualcosa di così profondo", da fargli riconsiderare le esperienze NDE in chiave scientifica. 
Il suo viaggio tra "nuvole rosa e creature angeliche che lasciavano scie in cielo" racconta di incontri con creature "diverse da qualunque altra abbia mai visto su questo pianeta", dice Alexander. "Erano più avanzate, forme più alte. E poi il canto corale che arrivava dall'alto, mi riempiva di gioia e stupore".
Tutto questo, dicono i referti, durante uno stato in cui la corteccia cerebrale, la parte che controlla le emozioni e il pensiero, costantemente monitorata, è risultata priva di attività.
Alexander aggiunge: "Non c'è una spiegazione scientifica a quello che è successo: mentre i neuroni della corteccia erano inattivi a causa dell'infezione, qualcosa come una coscienza slegata dalla mente è arrivata in un altro universo. Una dimensione di cui mai avrei immaginato l'esistenza". Un'esperienza che lo stesso dottore ha ben chiaro possa ricordare un set hollywoodiano. E che però, dichiara, "Non era di fantasia. E ha profondamente inciso sulla mia attività professionale e sfera spirituale".
Forse il libro che ha scritto porterà cambiamenti anche sul conto in banca di Alexander, e un pezzettino di paradiso potrà materializzarsi anche in Terra. Con l'auspicio però che un contributo firmato da un neuroscienziato possa aiutare a fare più luce, terrena, sul complesso fenomeno delle Nde.

Fonte:
"Sono stato in Paradiso, ecco com'è"
Il neuroscienziato si racconta dopo il coma:



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