di
Eckhart Tolle
Fino a quando è l’
ego personale a dirigere la vostra vita, la maggior parte dei vostri
pensieri,
emozioni ed
azioni sarà determinato dal
desiderio e dalla
paura.
Nelle relazioni, o volete qualcosa dall’altra persona oppure ne avete paura.
Quello che
volete dall’altro può essere:
piacere o guadagno materiale, riconoscimento, lodi o attenzione oppure un rafforzamento del vostro senso del sé attraverso il confronto e lo stabilire che siete, avete o conoscete più dell’altro.
Quello di cui avete
paura è che succeda l’opposto e che sia l’altro che in qualche modo diminuisca il vostro senso del
sé.
Quando fate del
momento presente il punto focale della vostra attenzione – invece di usarlo come un mezzo per un fine – andate
aldilà dell’ego ed aldilà della
compulsione inconscia di usare le persone come mezzo per un fine, intendendo per fine la
valorizzazione di se stessi alle spalle degli altri.
Quando date la vostra completa
attenzione a qualsiasi persona con la quale state interagendo, togliete
passato e
futuro dalla relazione, fatta eccezione per le cose pratiche.
Quando siete totalmente presenti con qualsiasi persona incontriate, allora lasciate andare l’identità concettuale che avevate fatta per loro, la vostra
interpretazione di chi essi sono e di cosa hanno fatto nel passato – e siete così in grado interagire senza il
movimento egoico di desiderio e di paura.
L’attenzione vigile
quiete, è la
chiave.
Come è
meraviglioso, nelle vostre relazioni, andare oltre il volere condizionato e l’aver paura.
L’
amore incondizionato non vuole nulla né ha paura di nulla.
[...]
Ogni volta che incontrate qualcuno, non importa quanto breve sia l’incontro, provate a domandarvi:
a) riconoscete il suo essere, dandogli la vostra completa attenzione?
b) o lo riducete a un mezzo per un fine, ad una mera funzione o ad un ruolo?
c) qual è la
qualità della vostra relazione con la cassiera al supermercato, con il guardiano del parcheggio, con il meccanico, con il «
cliente»?
Un momento di
attenzione è sufficiente.
Nel "come" li guardate o li ascoltate, c’è una
quiete vigile, forse solo due o tre secondi, forse di più.
Questo è abbastanza perché possa emergere qualcosa di più reale dei
ruoli che giochiamo di solito e con cui siamo
identificati.
Tutti i ruoli sono parte della
coscienza condizionata che è la
mente umana.
Quello che emerge, attraverso l’atto di attenzione, è l’
incondizionato:
chi siete voi nella vostra essenza, al di là del vostro nome e della forma che avete.
Non agite più come da copione, diventate
reali.
Quando quella dimensione emerge dalla vostra
interiorità, attira anche la stessa dimensione dall’interiorità dell’altra persona. [1]