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venerdì 22 febbraio 2019

La compassione – Gedun Tharchin, Geshe | Meditare.net (meditazione, benessere, spiritualità)


La compassione – 

Gedun Tharchin, Geshe


Testi e immagini per la meditazione - yoga - meditation - mindfulness - zen - buddhismo - benessere - salute
“Vi racconto un breve aneddoto: un monaco tibetano è stato in prigione per venti anni in Tibet e quando è uscito si è recato in India per parlare con il Dalai Lama; questi gli ha domandato:
– “Quale è la cosa più brutta, la cosa più tremenda che ti è capitata in prigione?”
E il monaco gli ha risposto:

– “La cosa più brutta è stata di perdere la propria compassione”.
Il più grave problema che lui ha dovuto affrontare è stato il pericolo di perdere la sua compassione, perché i cinesi lo picchiavano, lo torturavano e lui ha corso seriamente il pericolo di smarrire la propria compassione. Qualsiasi problema possiamo affrontare non bisogna perdere mai la tranquillità mentale. Se noi compariamo le grandi difficoltà che ha avuto questo monaco nella prigionia nel Tibet cinese, con le nostre difficoltà quotidiane ci rendiamo conto che queste sono niente rispetto a quelle del monaco. Egli, nonostante stesse in prigione, non ha perso la sua compassione e la sua benevolenza, e questo gli ha permesso di mantenere la propria stabilità mentale durante i venti anni trascorsi in prigionia. Questo è un punto veramente molto importante. Nonostante tutto, egli ha avuto la capacità di riconoscere che la compassione e la benevolenza sono le cose più importanti per la nostra vita attuale e per le nostre vite future. Mantenere la nostra tranquillità e la nostra pace mentale è la ragione per cui noi pratichiamo il Dharma.”
(Ven. Lama Geshe Gedun Tharchin)


https://www.meditare.net/wp/compassione/la-compassione-gedun-tharchin-geshe/

lunedì 31 luglio 2017

Possa lUmanità...

Risultati immagini per galassia immagini


Possa l'Umanità 
Evolvere in Coscienza 
In Serenità e Gioia. 

Possa io 
Evolvere in Coscienza 
In Serenità e Gioia. 

Possa il Bambino che è in noi 
Crescere 
In Serenità e Gioia. 

Possa l'Umanità
Lasciare la strada della sofferenza 
E intraprendere il Sentiero della Gioia. 


mercoledì 17 agosto 2016

La Serenità...

Serenità e Benessere


La Serenità 
non dipende tanto dall'assenza 
di problemi 
quanto dalla capacità di accettarli, 
comprenderli e, possibilmente, 
risolverli. 
.:.

domenica 6 gennaio 2013

Essere in questo mondo, non è essere di questo mondo (Le Passeur) (12)

D'Accordo con Urantia Gaia pubblichiamo…

Essere in questo mondo, non è essere di questo mondo

Publié le 28 septembre 2011 par Le Passeur
Dal Traghettatore. (Le Passeur).
Vediamo fiorire un po’ dappertutto delle profezie e delle date, quanto agli eventi a venire e perfino per quanto riguarda l’ascensione. Come se avessimo il controllo del tempo nel processo individuale dell’ascensione.  Sarebbe sano tralasciare tutti questi annunci senza fondamenti, nonostante alcuni predicatori hanno l’illusione dell’immunità. Quale sia la sincerità degli uni e degli altri, tutto questo è soltanto agitazione della mente rivestita da belle intenzioni e da grandi effetti di scena, che cercano ancora di controllare qualche cosa in mezzo alla grande orologeria cosmica. Gli ego spirituali non vengono meno e il business che ne deriva va a gonfie vele. La difficoltà principale è che alcuni  basano con coscienza il proprio tragitto secondo queste date e questi annunci. I dogmi sostituiscono i dogmi. Quante paure sono ancora inoculate cosi? I detrattori hanno in mano le redini del gioco per appropriarsi di ciò che brilla e per denunciare la stupidità umana a grandi rinforzi della propria ignoranza di ciò che succede e della mala fede che spesso li caratterizza. Non se ne privano.
Il vero cammino è interiore, è umile e discreto, non si imbottisce di artifici e non si affoga di concetti confusi e di annunci rumorosi. Per quanto riguarda l’ascensione è cominciata già da parecchi anni, vive una fase di accelerazione durante il nono scalino del calendario Maya e proseguirà per un grande numero di persone per un po’ - per abbastanza tempo – ancora dopo.
Tecnicamente, questo non è nient’altro che l’elevazione vibrazionale dell’essere che gli permette di estrarsi dalla matrice del vecchio mondo e di raggiungere il suo punto ottimale di co-creazione in questa dimensione. Da un altro punto di vista, è il passaggio dallo stato emozionale degli attaccamenti e della separazione, animato dal terzo chakra (il plexus) verso quello dell’amore incondizionato e della coscienza unificata – il quarto chakra, quello del cuore. E’ una porta maggiore poiché la predominanza dei tre primi chakra illustra in un certo modo l’ante-umanità. Ciò significa che finalmente incarneremo un’umanità completa. Lasciamo la confusione per la serenità, l’inconsapevolezza per la responsabilità, la predazione per l’amore e la fraternità, la sofferenza per la gioia. Chi dice meglio?
Secondo i destini programmati, certi si stabilizzeranno velocemente in una dimensione che permetterà loro di aiutare gli altri a entrare nell’Età d’Oro della terra. Altri prenderanno il loro tempo per arrivarci, secondo la tenacia degli attaccamenti, che daranno altrettante numerose resistenze, altri infine lasceranno questo piano di vita per proseguire più lontano la propria esperienza personale in una dimensione di vita che corrisponderà loro. Altri ancora, venuti specialmente a incarnarsi per amore, per aiutare in questa tappa dell’evoluzione collettiva, ritorneranno a casa loro. Gli ultimi, tra cui numerosi burattinai andranno in un altrove in risonanza con il proprio livello di coscienza, il tempo di assimilare tutte le implicazioni dei loro comportamenti e cominciare un lungo ciclo di riequilibrio karmico dei propri atti. Tutto ciò si farà per amore della vita, nella consapevolezza che non c’è morte.
L’Età d’Oro è dunque alle nostre porte. Ma l’intenzione è importante in questa storia. Vedere nascere personalmente questa nuova era, è uno sforzo da iniziare in sé e da tenere insieme con determinazione.
Sostenere collettivamente l’intenzione di cambiare il corso della vita, è come lanciare sassi in mezzo a un ruscello. Qualche sasso cambia poche cose, ma una volta raggiunta la massa critica – il numero – tutto diventa possibile. All’inizio inevitabilmente, è qualche cosa che assomiglia al caos che si manifesta, le correnti cambiano e portano via ciò che era al secco o prosciugano ciò che era immerso, ma dopo un breve momento, il corso del ruscello disegna un altro letto che ognuno sarà libero di seguire oppure no. Gli attaccamenti faranno preferire ad alcuni di aggrapparsi  contro corrente, talvolta fino allo sfinimento e affogare, è la scelta della paura.
Se il ciclo della nuova erosione che si annuncia sarà lungo, il movimento che l’ha scatenato sarà stato brusco ed effimero. E l’umanità è al commando dall’inizio alla fine in questa storia. Non aspettate salvatori o maestri che si presenteranno come tali quando tanti messaggi ve lo annunciano. Siete, siamo i  propri salvatori, i propri maestri. Sebbene i burattinai attuali fanno di tutto per impedirci di averne conoscenza, abbiamo sempre la scelta della linea del tempo che scegliamo (vedere la nuova linea del tempo)  e il potere di impegnarci con lo spirito leggero; è la scelta della fiducia.
Nel frattempo, i mondi non si separeranno in eterno. Questa fase di separazione tra le vecchie e le nuove energie, che fanno che le une e le altre hanno e avranno sempre di più difficoltà a coabitare, durerà  soltanto durante la transizione, questo periodo delicato in cui gli scalini di disgregamento del vecchio sistema si succederanno abbastanza rapidamente. A cominciare con l’economia, non dubitiamone cambierà molto presto la faccia del mondo, ma anche i poteri politici come esistono, manifestati nell’ego e la separazione, verranno sostituiti da un’organizzazione inspirata il cui obiettivo sarà finalmente il benessere dell’umanità e che si installerà con molta naturalezza. E’ probabile che a questo punto, l’energia non sarà più fossile né nucleare, sarà libera, geograficamente accessibile a tutti e gratuita. Non stiamo parlando di fantascienza, esiste già Nicola Tesla l’aveva scoperta, i finanzieri l’hanno confiscato da un secolo perché non potevano metterci un contatore, ma ci sarà restituita. Sono peraltro certo che saremo molto aiutati in questo senso. Immaginiamo che un’energia libera accessibile dappertutto e mezzi di trasporto adattati a questa cambieranno considerevolmente la natura degli squilibri attuali. Ecco ciò che sembra in marcia oggi.
Sempre nelle grandi linee, secondo l’osservazione delle scale di tempo abituali, possiamo pensare che il pianeta ne avrà probabilmente per qualche anno a riequilibrarsi nei suoi aggiustamenti geofisici e climatici. Ma lì di nuovo come sapere? E d’altronde, anche se sapessimo molto, chi dice che ciò che succede sarà quantificabile sulla base di ciò che conosciamo? D’altronde cosa sappiamo realmente dei cicli su questa scala? Quale prospettiva ne abbiamo? Qualche migliaia di anni tutt’al più, e ancora, frazioni di teorie che tengono fino alla seguente. Non ho dubbi che gli astrofisici sappiano di che cosa parlano nel contesto delle loro conoscenze attuali. Ma questo contesto è cosi piccolo e ciò che intravedono è cosi grande. L’astrofisica è soltanto alle balbuzie, siamo al punto in cui il bambino percepisce il corridoio dietro la porta socchiusa della camera dove si sveglia nella propria culla. C’è cosi tanto da vedere, tanto da imparare, tanto da scoprire. E’ d’altro canto questa la speranza più bella con cui possiamo nutrire le nostre anime. C’è tanto e tanto da conoscere …. E abbiamo per questo una storia da vivere che non conosce la parola fine.
Non mi rischierò a spingermi oltre in questo quadro perché penso che non siamo in grado di immaginare ciò che sarà il mondo in cui il nostro modo di percepire le cose sarà cosi tanto cambiato. Gli aspetti concreti, le tecnologie tra cui la padronanza del suono, della luce e dei cristalli saranno il cemento, sono una cosa. Ma come potremmo immaginare la natura del nostro sguardo sulla vita al di fuori del sentimento di separazione e del caos emozionale che sono tuttora i nostri, cosi come attraverso una connessione a ciò che bisogna osare chiamare la nostra divinità ritrovata?
Non cerchiamo più di giocare ai profeti, occupiamoci piuttosto di indirizzare le nostre vite verso l’apprezzamento del presente, la gioia di svegliarsi sulla terra in questo momento eccezionale della sua storia, la semplicità e la condivisione di questi istanti di grazia con gli altri. La via è lì; sicuramente non c’è negli intrighi degli ego spirituali che hanno riempito i vuoti lasciati dalle paure del New Age, lì dove c’è la paura l’ha sempre preceduta l’ignoranza, ne nei vecchi dogmi religiosi o nelle nuove sette esoteriche. Il tempo non è più da seguire i guru, il tempo non è più da piegarsi, lo sguardo spento, alle regole artificiali inventate da altri tempi, non è più da sottomettersi all’abitudine.
L’agitazione del vecchio mondo non ci appartiene più. Per noi che abbiamo scelto di non lasciarsi andare alle paure, per noi che abbiamo scelto di evolvere e di rinascere, il tempo è alle notti stellate, ai fuochi di gioia tra gente amorevole, il tempo è alla fiducia in noi stessi e allo sguardo benevolo sui nostri fratelli e sorelle di oltre frontiere. Sono ampie queste frontiere da cancellare e designano i loro limiti ben al di là della nostra terra. Bisognerà imparare ad accettare l’idea che la vita brulica di forme dappertutto nell’universo e a riconoscerle come i figli della nostra Fonte. I popoli anziani li hanno bene conosciuti e riprenderemo questo sentiero che la menzogna e il tempo hanno cancellato.
Fraternamente,
© Il Traghettatore – 06.07.2011 – Tradotto da Stéphanie - Versione originale francese
http://www.urantia-gaia.info > La riproduzione di quest’articolo è autorizzata a condizione di non associarlo a fini commerciali, di rispettare l’integralità del testo e di citare la fonte.

À propos de Le Passeur

Nomade sur le chemin...















domenica 5 agosto 2012

Prima del passaggio della cruna (Le Passeur) (06)

 

Dal Traghettatore (Le Passeur)
Ho pubblicato meno questi ultimi giorni. Non vi dimentico però, abbiamo tutti meno da dire, in quanto, tutto ciò che è importante oggi succede dentro, nell’intimità dell’essere. Siamo tra due mondi, nel vuoto apparente in cui le pressioni del barometro cadono in fretta prima della grande tempesta. Non sono soltanto i più sensibili a sentire questa depressione, in realtà tutti la sentono e si esprime poco o per niente. I meno sensibili alla natura delle energie che ci sconvolgono, lasciano nascere in sé stessi un’ansia crescente.
Ma tu che leggi queste linee, farai la stessa cosa? Ti distoglierai dalla gioia semplice che stava crescendo in te?
C’è una tale convergenza delle linee del tempo – ovvero una grande prossimità tra i futuri paralleli possibili -  bisognerà sostenere solidamente la propria intenzione di un avvenire che ci convenga. Esistono dunque sempre diverse possibilità e una di queste ci riguarderà sempre personalmente. E’ meglio che sia quella che corrisponda ai nostri desideri.  Se è abbastanza chiaro, che tutti quelli che si sono svegliati in questi ultimi anni o in queste ultime settimane, sono qui per essere, ognuno alla propria misura, i pilastri sui quali verranno ad appoggiarsi provvisoriamente, il momento venuto, gli altri. Rimane vero che il contesto del libero-arbitrio permette che ogni possibilità di slittamento sia possibile.  Per riassumere, alcuni “volteranno gabbana” forse senza averne coscienza  all’ultimo minuto. E’ così.
Per tanto bisogna essere consapevoli che la paura – lo ripeto ancora e sempre – ma anche l'apprensione per il domani, la preoccupazione per gli altri, sono le frecce più ardenti dei servitori dell’ombra, contro gli artigiani della luce. Siccome quelli sanno perfettamente ciò che sta per accadere ed accarezzano sempre la speranza illusoria di prenderne in un modo o nell’altro il controllo, attizzano il fuoco scoccando a tutto andare i loro tratti deleteri. Bugie e verità mischiate sono tirate a sciami per seminare la più grande confusione. E a leggere ciò che leggo sul web, proveniente anche da persone sincere e che pensano di fare la cosa giusta, l’interferenza funziona piuttosto bene. Ci vorrà una bella dose di carattere forte e deciso ed un ancoraggio serio per mantenersi, con calma, diritto nella tempesta e portare alta la fiaccola che indicherà la via agli smarriti. Si vede già, ai primi “bagliori” delle “prime linee”, i meno forti preoccuparsi di tutto e di niente e pronti a barricarsi se non hanno l’apertura di fuggire a gambe levate. Scappare dove del resto? Me lo chiedo. Che questi si riprendano, abbiamo bisogno di tutti sul ponte e nessuno nel fondo della stiva.
Non arriva la guerra, ancora meno la fine del mondo! Ciò che sta per arrivare dopo la fase di caos è meraviglioso. E lo ricordo ancora una volta, se ci sono partenze da questo mondo (e verrà il momento in cui ci saranno) si faranno tutte secondo ciò che le anime hanno programmato per loro stesse e la scelta finale che hanno fatto qualche tempo fa, in funzione della propria esperienza presente. Che cosa temete? Su che cosa piangereste già? Non c’è morte altrove che in letteratura, tutto è soltanto passaggio da uno stato verso un altro, cogliendo al passaggio i frutti della propria esperienza per affrontare meglio la prossima. La calma tornata, vedrete quelli che vi sono cari  tanto quanto vorrete, ma come è stato detto tante volte: «lasciate i morti seppellire i morti». Lasciate passare i vostri dispiaceri, dimenticate le commemorazioni, giratevi verso la vita, è qui di fronte a voi, all’uscita della crisalide. Spingete sul bozzolo, aprite le vostre ali ed offritevi  ai soli nascenti.
Le grandi tribolazioni verranno quando sarà il momento e questo sarà la volontà della nostra Terra che cerca il suo nuovo equilibrio alla fine dell’avventura “ante”-umana. Pulirà i danni e ridisegnerà lo scenario che sarà propizio, questa volta, all’avventura umana. Quando spunterà l’alba dei soli di questo nuovo giorno, non ci crederemo. Ci sederemo  su una pietra e lasceremo questo caldo nuovo e penetrante cancellare il freddo della lunga notte che abbiamo vissuto.
Mi ripeto, ma nessuno oggi, né in alto né in basso, può dire quando e come gli eventi si svolgeranno. Dimenticate dunque i falsi profeti, anche se sono sinceri, e smettete quindi di preoccuparvi delle voci e delle diverse teorie catastrofiche che hanno invaso di proposito il web. Vivete! Incarnate ciò che siete fino in fondo, nella semplicità più grande possibile, nella gioia più infantile di svegliarsi ogni mattina su un pianeta straordinario, nella condivisione naturale delle ricchezze infinite con quelli che, come voi, vibrano nella vostra energia presente. Poco importa se la gioia si trova nella buccia della cipolla che state preparando, il piatto che state lavando o la contemplazione di una nuvola su una montagna. Ciò che importa, è di non lasciare niente in giro in voi sotto il tappeto di non risolto, di non illuminato, di essere presente a voi stessi, consapevoli della bellezza primaria del mondo, pronti a vivere senza maschera ciò che state diventando e di aprirvi semplicemente agli altri. Sono come voi, gli altri. Percepiscono anche loro che qualcosa sta cambiando e per legge di risonanza, quelli che vi corrispondono verranno a voi e andrete anche verso loro se non vi chiudete nella vostra bolla di sopravvivenza.
Ho fatto la scelta di non parlarvi degli eventi sismici e vulcanici che non smettono di amplificarsi, né della «cometa» Elenin e del suo possibile corteo, né del crollo economico in corso, né dell’attività del nostro Sole, né dei tentativi degli oscuri burattinai di rendere ancora più oscuro il nostro mondo. Tuttavia ne fanno quelli, dalle loro menzogne sulle guerre dette di «liberazione»  che scatenano un po’ ovunque alla contaminazione nucleare in cui è immerso il Giappone e una parte del mondo. La mia intenzione non è mettere la testa nella sabbia perché è importante essere consapevoli delle regole del gioco che ci è stato imposto, ma a questo punto, l’essenziale non è più lì. Non serve più ora indugiare troppo, sia sugli atti scuri perpetrati contro la vita, sia sugli eventi naturali in corso che sconvolgeranno probabilmente il quotidiano delle nostre vite. O se provate il bisogno di farlo, fattelo con distacco, senza coinvolgimenti emozionali.
Finora si è trattato di misurare la temperatura per essere sicuri di ciò che stavamo vivendo, che era buono per noi, che era il momento giusto. Adesso  lo sappiamo e sappiamo dunque anche di quello che sta per succedere, lo aspettiamo da “eoni”. Voltiamoci quindi esclusivamente verso il bello e il buono. Portiamo in seno alla formidabile energia creatrice dei nostri pensieri la pace, l’amore senza condizioni e la serenità. Il tempo è giunto di assicurarsi che le nostre coppe siano vuote, quindi pronte a riempirsi, e di prepararci ad affrontare la cruna dell’ago che diventa il nostro orizzonte. Siamo un filo di Arianna indistruttibile che sta per passare la cruna perché è ciò che vogliamo, e l’universo “cangiante” che portiamo in noi si diffonderà sul gioiello che ci ha tanto amato e che abbiamo tanto amato. Non e più tempo di lacrime e tristezza, ma di gioia su ciò che si fa adesso. E qui.
Fraternamente,
In complemento di questo articolo vedere: Il passaggio della cruna
© Il Traghettatore – 16.09.2011 – Tradotto da Angie & Stéphanie - Versione originale francese
Publié le  par Le Passeur
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Nomade sur le chemin...

domenica 1 luglio 2012

Il passaggio dalla cruna dell’ago (Le Passeur) (05)

Publié le  par Le Passeur
Dal Traghettatore (Le Passeur).Arriviamo ai piedi di un limite che ci è stato indicato da molto tempo, e che non pensavamo più di vedere un giorno emergere dal fossato. Eppure ci siamo. Tutto è salito in energia al punto esatto in cui dovremo mettere in pratica tutti gli insegnamenti che hanno segnato in questa incarnazione la strada del risveglio. Non c’è giustificazione all’ansia, in realtà è il momento per il quale ci siamo preparati tutti da numerose vite, e ognuno di noi è esattamente  dove deve essere, tanto nel suo ambiente esterno che nel suo intimo. Tutto è giusto, tutto è al suo posto. Soltanto la mente si agita ancora e tenta un vano controllo incitando i suoi dubbi e le sue paure. Più che mai, bisogna identificare le sue espressioni e gettargli ogni tanto un secchio di acqua per calmare i suoi ardori.
Non conosco la cronologia degli eventi, ma in realtà l’orologio è senza importanza. Soltanto la propria connessione con l’Essere Supremo in noi può illuminare i nostri passi nella notte apparente. Il trambusto dei circuiti esterni ed interni della Terra, delle collettività di vite e dei sentimenti individuali,  è soltanto la tappa  indispensabile alla rimessa a zero che ho evocato in   «La voce, al di là del caos». È importante, non solo per noi stessi, mantenere il proprio equilibrio e la propria serena verticalità nelle zone che l’umanità sta per attraversare. Non c’è alcuna convenienza a contrattare in sé, ciò che è del dominio dell’accettabile o no, c’è soltanto la fede in sé, espressa nell’abbandono, detenuta nella piena misura di questa verticalità.  si trova sempre e in ogni tempo l’asse della nostra connessione con il cielo e con la terra.  si trova il nostro pieno potere su ogni cosa. Bisogna lasciare le manette, tutte le manette, liberarsi da tutte le interrogazioni, e soprattutto, soprattutto, non lasciarsi mai trascinare nella spirale delle paure collettive che sorgeranno con l’incomprensione, che si manifesterà inevitabilmente. Troppe persone hanno fatto la scelta deliberata dell’ignoranza, affinché le cose siano diverse, ma da un altro lato, molta gente si troverà catapultata brutalmente di fronte a una luce nuova. Saranno in grado di abbracciarla con maggior facilità se hanno l’esempio e dunque il riferimento, di esseri sereni intorno a loro.
Se esiste un tempo in cui bisogna dirsi «ok, adesso ci vado», è ora. Non è più tempo di piagnucolare su sé stesso, non è più tempo di sentirsi una vittima, né di cercare una mano caritatevole o un’ala protettiva come siamo stati tanto abituati nel gioco dell’ego. Siamo degli esseri potenti! Siamo in grado di creare partendo dal nulla, con  la padronanza delle nostre emozioni e della nostra intenzione, qualcosa di totalmente nuovo, in grado di polverizzare i vecchi schemi e di annientare senza lotta tutte le manifestazioni dell’ombra. In ogni modo, è quello che sta per accadere, protagonisti o meno.  E’ meglio dunque essere a misura delle nostre vere capacità. Ricordati che quando concedi potere ad altri, essi ne esercitano sempre su di te. La sottomissione ne è la ragione, la paura, la leva che  mantiene il livello. Immaginati che abusino di questa leva e, sapendo che la partita si mette male per loro, aumentino la pressione ancora di più. Ti lascerai coinvolgere nella spirale? Chi può decidere al posto tuo?
Sono convinto che la maggior parte della gente che sta dubitando di sé, troverà in modo naturale la giusta posizione da adottare. Perciò, l’abbandono alla fede per qualcosa di superiore in noi che tenga il controllo, rimarrà sempre l’ultima chiave, quella che apre l’ultima serratura delle nostre resistenze. Gli ego vociferanti e, più generalmente, quelli che non avranno voluto sollevare il tappeto per mantenere la casa pulita soffriranno, perché l’umiltà è l’unico corridoio che conduce a questa porta. Pazienza se mi ripeto, ma posso soltanto ridirlo, sperando che serva nei momenti di dubbio, ciò che ho scritto già nel Risveglio in Sé:
«L’umiltà è una potente luce nell’oscurità. E’ un Sole che vede il “piccolo” in questo mondo diventare “immenso” nell’altro»
Quando tutto sembra diventare complicato e  il discernimento viene a mancare, quando i dubbi risalgono e  la sete di controllo prosciuga di nuovo il palato, l’umiltà porta l’essere con dolcezza verso l’altare dell’abbandono, che è la soglia suprema dove investe la pienezza del suo abito di luce.
«L’abbandono è la nuca che si offre nuda al divino in sé. È la fede estrema, ed è la pienezza di una gioia serena e profonda»
Sulla via dell’abbandono, poco prima della grande chiarezza che dissiperà tutti i veli, ci sarà per ciascuno un istante, o un momento,in cui niente di quello che credevamo sembrerà esistere. Questo momento sarà l’unico in cui saremo soli  di fronte a noi-stessi, rappresenterà la morte di tutto, affinché rinasca l’essere luminoso fino ad ora velato. È qualcosa che appartiene ad ogni anima e di fronte alla quale deve passare da sola. Ho parlato di «reset»  nell’articolo citato più in alto, è soltanto un termine moderno per semplificare l’intensità di questo "passaggio" che in altri tempi, 2.000 anni fa, un essere a cui dobbiamo molto e la cui parola avrebbe dovuto rimanere al di fuori di ogni dogma religioso, ha incarnato sulla croce. La resurrezione, è l’essere risvegliato che si erge nella sua luce ritrovata. Posso soltanto intuire, attraverso l’emozione, il sublime Mistero che ha presieduto tutto ciò, ed avrei veramente molte difficoltà a decriptare al tempo stesso tutta l’alchimia simbolica ed incarnata che a portato questa estrema trasmutazione. Tutto ciò che posso dire, è che siamo alla fine delle nostre vie crucis, e che ci rimane da vivere il momento sacro in cui ognuno di noi morirà in sé per rinascere istantaneamente come è veramente. Qualunque sia la forma che prenda questa trasmutazione, le farfalle galattiche che nasceranno in quel momento dalla loro crisalide saranno libere ed unite. Mai più la separazione  sarà sulla loro via, non si sentiranno mai più dei bruchi solitari in sopravvivenza tra i predatori di un mondo ostile. Questi tempi sono finiti, ci avranno insegnato molto e  toccherà a noi trasmetterlo.
Ieri, quando in pace e compagnia di esseri cari, ho pensato che noi esseri umani siamo stati così a lungo il simbolo della separazione, ma stiamo per diventare anche qui su Gaïa, quello dell’armonizzazione fra tutti i regni viventi. Non solo integreremo perfettamente la nostra multidimensionalità raccolta in questo luogo ed in questo tempo, ma stiamo per (riprendendo il discorso di un’amica) «lucidare gli angoli». Il grande puzzle si unirà perché stiamo per illuminare lo spazio tra i pezzi e permettendo che s’incastrino nell’armonia. Forse delle specie che non hanno mai coabitato prima d’ora, si scoprirà sotto i nostri auspici. Penso che non siamo lontani da vivere una fiaba, e che è la nostra credenza in ciò che fu relegato col passare del tempo nel reparto delle leggende e delle mitologie, ad accelerare si o no il movimento. Delle forme di vita poco visibili finora nelle nostre sfere si avvicinano innegabilmente a noi. Sempre più persone tra di noi ne hanno avuto le prove ed è il segno ultimo che qualcosa di fondamentale sta veramente cambiando in seno all’umanità. Al di là delle apparenze ancora percepite, i presagi sono promettenti di orizzonti di una grande bellezza.
Tutto accade come previsto, le porte si aprono e quelli che lo desiderano e che avranno avuto il coraggio di svuotare la loro coppa, le supereranno facilmente. Gli altri dovranno  scuotersi ancora un po’, perché in questo regno, si entra nudi ed a cuore leggero, le braccia aperte come una coppa vuota pronta a riempirsi di “nugoli” promessi. La cruna dell’ago è fine, perché non c’è che il filo epurato della vita che possa passarci. Tutto ciò che si aggrappa a questo filo e l’appesantisce deve essere abbandonato per accedere alla propria luce, a questo istante benedetto in cui l'anima sola offrirà la sua nuca al divino che vive in lei. Non c’è posto per il mercanteggiamento in questo spazio, c’è soltanto la fede nella propria onnipotenza benevola. Solo questa ha il potere legittimo di inchinarci umilmente davanti a qualcosa di più grande ancora che è unicamente amore, e in cui non possiamo altro desiderare che abbandonarci.
Fraternamente,
© Il Traghettatore – 25.08.2011 – Tradotto da Angie & Stéphanie - Versione originale francese
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