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sabato 26 gennaio 2019

Io sto con Lino Banfi. E chi ha diffuso falsità si vergogni!

Io sto con Lino Banfi. E chi ha diffuso falsità si vergogni! https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/26/io-sto-con-lino-banfi-e-chi-ha-diffuso-falsita-si-vergogni/4925716/

sabato 30 ottobre 2010

Il Linguaggio del Tramonto e le Religioni

05-12-06_1651
    
Nel Tramonto
di
Anna Pinzuti
Vieni, sediamoci qui tenendoci per mano,
ognuno nel suo silenzio..
lasciamo correre i pensieri in questo cielo
che cambia colore.
Guarda... gabbiani....
volano alti senza perdere mai di vista il mare.
Voliamo anche noi amore...
di un volo dolce e tenero...
senza perderci mai di vista.
Con le mani intrecciate
proviamo a parlare al nostro cuore...
con semplicità spogliandoci del pudore
rimaniamo così...
vestiti solo della nostra anima con
le mani nelle mani aspettando la sera.
.:.
 
Tutti conoscono i colori del tramonto,
ma pochi ne conoscono il canto.
Non basta guardare, molti non sanno vedere.
Tere - Tratto dalla mia anima
La luna disse al sole "TI AMO"
Il sole arrossì e nacque il tramonto
Antonio Cirillo


Non è una colpa desiderare un attimo di pace almeno al tramonto della vita.
John le Carré
La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della nostalgia: anche la ghigliottina.
Milan Kundera
L'amore finisce quando un fiore torna ad essere un fiore, una stella una stella, un tramonto un tramonto.
Anonimo

Quando guardo un tramonto e mi emoziono,
non mi domando a che velocità gira la Terra
o a che distanza è il Sole o quanto sono grandi.
Amo quel momento. Punto.
Non c’è da capire, c’è d’amare.
Fabio Volo, E’ una vita che ti aspetto
.:.
La maggior parte delle frasi sul tramonto sono poetico-romantiche, ma alcune accennano alla possibilità di poterlo "vedere" in modo diverso.
Come descriverebbero il tramonto?
    • un artista
    • un poeta
    • uno scrittore
    • un innamorato
    • uno scienziato
    • un religioso
    • un marinaio
    • un politico
    • un bambino
    • una madre
    • un climatologo
    • un ...
    • una...
Lo stesso fenomeno, lo stesso evento verrebbe descritto in modi diversi da diverse tipologie e per diversi scopi.
Le stesse persone possono descriverlo in modo diverso, in situazioni, in condizioni diverse, in base al loro stato d’animo, allo stato e al livello della loro coscienza.
Il tramonto, comunque, non è mai lo stesso: in giorni diversi, in stagioni diverse, si presenta in modo diverso (nuvole, pioggia, vento, rosso, grigio, rosa, raggi di luce...) e, non solo, se provate a fotografarlo dovete far presto perché cambia rapidamente. Ma purtuttavia è e rimane sempre un tramonto anche se si presenta in aspetti diversi e viene visto in maniere diverse. Si tratta sempre del tramonto.
Ho fatto l’esempio del tramonto perché credo che nessuno si preoccupa se viene visto in modi diversi.
Si accetta la diversa descrizione del tramonto perché non coinvolge proprie idee, convinzioni, identità.

Ma per altri argomenti non è così.
In particolare in ambito religioso. Il problema di alcune religioni (istituzioni religiose, gerarchie religiose) è di pretendere di essere i soli depositari del solo linguaggio per descrivere ciò che viene definito "Dio", e di "pretendere" (spesso) che anche tutti gli altri condividano questo linguaggio e questa  definizione.
Allora, per favorire il dialogo e la comprensione reciproca, accettiamo noi la descrizione che gli altri fanno del proprio Dio. Cerchiamo di essere NOI, per primi ad accettare le definizioni degli altri, poi cerchiamo di trovare un modo, un linguaggio comune, delle descrizioni accettabili anche dagli altri e quindi tendere a ciò che unisce, accantonando (anche provvisoriamente) ciò che divide.
Per il Tuo Dio. Dice un saggio orientale

Link di approfondimento:
- Linguaggio ed evoluzione della coscienza


lunedì 6 settembre 2010

Fare, creare ciò in cui si crede, non lamentarsi

Non so se vi siete accorti che negli ultimi mesi sembra stia succedendo qualcosa. Prima chi non condivideva la visione politica, la visione del mondo e della vita del berlusconismo, si lamentava (quasi in silenzio) ma non faceva molto altro. Ultimamente, a me sembra, molti stanno passando all'azione. E come se dicessero a se stessi: se non sono d'accordo con quella visione è bene che faccia qualcosa, qualcosa che corrisponda ad un'altra visione, ad una visione che condivido. Così mi sembra che stiano nascendo, si stiano avviando programmi, siti, blog, film, iniziative culturali e politiche che esprimono una visione del mondo più ispirata a valori globali, universali, condivisibili e non a quelli locali, aziendali, personalistici, campanilistici, miopi, mirati solo all'utilità immediata e circoscritta, all'apparenza immediata del successo mediatico, basati sulla sfacciataggine, sulla cultura dell'apparire da spot pubblicitario. La vita vista come spot pubblicitario: basta ribadire sempre la stessa cosa finché non diventa verità. Questa tipo di visione è sempre stata condannata fin dall'antichità, basti ricordare l'analogia dei sepolcri imbiancati!
Far si che la società diventi sempre più giusta, solidale e globale. Pensate a cosa diranno di questa epoca, di noi, fra mille anni! La prevaricazione del potere economico, l'affarismo aggressivo e senza scrupoli, le nostre dispute utilitaristiche, saranno viste come cose barbare, come noi vediamo adesso le dispute del passato, le guerre fra clan, fra tribù, fra signorotti medievali che si preoccupavano solo del proprio castello, senza pensare ad un bene più ampio, più universale.
Il futuro dell'umanità sta nell'inquadrare ogni problema nell'ambito di tutta l'umanità. Ci vorrà tempo, ma ci si arriverà: è inevitabile. Anche le nazioni, nel futuro, saranno viste come residuo di un passato in cui non ci fidava di chi non parlava la stessa lingua, non professava la stessa religione. Siamo già nella fase della federazione di nazioni a livello continentale. Passeremo per una fase di nazioni-stato-continente per passare alla Federazione Mondiale. In passato ci sono stati gli imperi, ma erano basati sulla forza, sull'oppressione. Nel futuro saranno basati sulla conoscenza reciproca, sulla comprensione, sulla cooperazione. Perché siamo tutti nella stessa barca, siamo tutti nella stessa astronave, tutti nello stesso pianeta, tutti nello stesso sistemo solare, nella stessa galassia, nello stesso universo. Ma il rinnovamento deve partire da noi. Creare qualcosa in cui crediamo deve partire da noi. Interessante, a tal proposito, l'affermazione avanzata in questo articolo: Berlusconi siamo noi...
Cominciamo noi, facciamo qualcosa noi e cerchiamo di collegarci con quelli che la pensano come noi, che hanno gli stessi ideali (da realizzare). Non lavorare contro qualcosa, ma lavorare per qualcosa, che valga la pena di vivere, che dia un significato più ampio ed elevato alla nostra esistenza e all'esistenza di tutta l'umanità.

giovedì 5 agosto 2010

Che c'è rimasto de 'sta nazzione…

che de Dante, Michelangelo e antri annava fiera?

Con il fiero assenso dell'autore (AnonimoAnarchico) pubblico questo commento lasciato sotto: "Poesie di guerra appese agli alberi".
Inserisco sotto anche il mio commento.

Dar barcone de piazza Venezzia/
ar sagrato de San Giovanni/
n'avemo visti passà de ciartroni in quest'anni./
Er popolo incollonnato co' e bandiere e li colori a chiazze/
riempie le strade e le piazze./

Dar parco l'affabulatore de turno,/
da consumato attore, aizza 'sta  folla/
e contro la guera arza 'a voce./
Poi pe' sarvà i popoli de la tera/
allarga 'e braccia a croce./
De le sue rimesse è difensor pugnace/

a far promesse è pronto e capace/
pe' mantenelle fallace/
dal popolo che chiede giustizzia è fugace/
pe' tassallo è audace,
poi quanno er ricco ordina, pronto e sagace./

Amnesia sociale./
Anestesia cerebrale./
Amnistia politica./
Che c'è rimasto de 'sta nazzione/
che de Dante, Michelangelo e antri annava fiera?
forse 'na marcetta come inno/
e 'no straccetto colorato pe' bandiera./

Pensavamo de' volà in alto come l'aquile/
e 'nvece semo solo falene e puro ubbriache/
che volano verso 'na luce incerta/
'a strade per il nulla ormai è aperta./



.:.
Mi piace il tono satirico, il tuo linguaggio sarcastico e provocatorio che rientra nella migliore tradizione romanesca (Rugantino, Belli, Trilussa, Petrolini, e, in particolare Pasquino).
Mi auguro che come, alla lunga, la vinse Pasquino sul papato corrotto e materialista, anche le tue mordaci parole possano contribuire a far rinascere una coscienza civile che migliori la situazione in Italia e, perché no, nel mondo.
La satira è l'arma più efficace contro il potere arrogante e mistificatore.
Mi piace il tuo tono rabbioso per i destini del mondo. L'indignazione è la molla che spinge a fare qualcosa. La consapevolezza porta alla rabbia perché ci si sente quasi impotenti, inutili, di fronte alla prospettiva che offre il presente modo di vivere. Ma è da questo che può e deve partire l'idea, l'azione coordinata fra tutti quelli che vogliono cambiare l'impostazione capitalistico-consumistico, mercantilistico-affaristico-furbesco-senza scrupoli delle società opulente. Qualcuno propone un capitalismo-solidale. Si, credo che occorre operare una sintesi fra quanto di meglio oggi può realmente offrire la società e ognuno di noi.
Cerchiamo, sosteniamo e diffondiamo tutte quelle iniziative che vanno in questa direzione (e se ne abbiamo la capacità e la voglia, creiamone qualcuna anche noi). Oggi come oggi, non mi sembra che abbiamo molte altre alternative. I tempi delle rivoluzioni violente e sanguinose sono passati. Oggi le rivoluzioni partono dalla coscienza. Contribuiamo a cambiare (partendo da noi) le coscienze, le credenze, i valori e, inevitabilmente, col tempo necessario, si produrrà il cambiamento sperato.
Ci vuole pazienza, studio e conoscenza dei problemi, accettazione del lungo lavoro da fare e fiducia nella capacità delle coscienze migliori di orientare l'animo umano. Lavorare per creare un futuro migliore. Parliamone, qui, almeno, parliamone.

mercoledì 4 agosto 2010

Retti Rapporti Umani

Mentre cercavo di rispondere a dei commenti (Alma: Ah! I problemi del vicinato…; Anonimo Anarchico: Dar barcone de piazza Venezia…; Ines: …una ragazza uccisa dal fidanzato…; che qui ringrazio), mi sono reso conto che avevano qualcosa in comune: i rapporti fra gli esseri umani. Il tono dei miei pensieri è diventato serio. Questo argomento pesa sul mio cuore. E' un tema fondamentale per me e per l'umanità. Forse, il senso stesso di ciò che faccio, che sono e di questo blog, si può ricondurre a questo. E un apparente senso di impotenza, di inutilità mi sovrasta. Serve a qualcosa scrivere? Con le storielle "Tragicom" cerco proprio di sdrammatizzare le difficoltà dei rapporti, della vita che altrimenti sarebbero opprimenti e irrisolvibili. Autoironia, umorismo, comprensione (studio, meditazione, condivisione), azioni impersonali possono aiutare. Creare retti rapporti umani è considerata (da molti Saggi) la base su cui costruire il futuro dell'umanità. Da dove cominciare o continuare? Da noi stessi. I retti rapporti partono e ritornano in noi stessi. Conosci, possiedi, trasforma te stesso, il motto della psicosintesi è antico quanto l'umanità e ancora sempre più valido. Significa che quando decidiamo qualcosa, quando rispondiamo a qualcuno, quando stiamo con noi stessi, cerchiamo di stare al "centro", di non farci prendere e guidare da tutti gli innumerevoli stimoli, impulsi, desideri che si agitano, si alternano in noi, spesso senza che ne siamo consapevoli. Immagine positiva:  vediamo noi stessi come un'orchestra. Il nostro Io è il direttore, i musicisti sono le varie parti (subpersonalità), la musica (azione creativa nel mondo) possiamo scriverla noi stessi o eseguire quella di un altro (grandi uomini), l'ispirazione viene dal Sé transpersonale, la finalità è l'ARMONIA, in noi e fuori di noi. L'Armonia è una ottima guida, da il senso dell'unità nella diversità. Di poter essere se stessi e nello stesso tempo in armonia con gli altri. L'idea di Armonia può risolvere tutto. Accettare se stessi, gli altri, come si è eppure cercare di cambiare di migliorarsi, ma con un obiettivo comune.
E' un lungo per-corso, l'inizio e la fine di ogni dis-corso; è un cammino, il cammino, il sentiero, la strada su cui convergono tutte le vie…
Senza Retti Rapporti Umani non c'è futuro. Ogni film, ogni poesia, ogni romanzo, ogni musica riporta a questo. Si, forse esagero! Ma non è questo che sogniamo tutti? Ognuno a modo suo, è vero. Addossiamo le colpe agli altri, è vero. Ma, forse, se ci rendiamo conto che, in fondo, abbiamo tutti lo stesso obiettivo, potremo metterci d'accordo sui metodi per raggiungerlo insieme. Se lasciamo qualcuno fuori da questo percorso, manca una parte di noi stessi. Ma se facciamo entrare tutti indiscriminatamente ci sentiamo invasi!
Ad alcuni piace toccare gli altri, ad alcuni non piace essere toccati (Internet, per esempio, permette questo contatto-non-contatto).
Isolati, ignorati o invasi?
Confermati o dis-confermati?
Amati o non-amati?
Vicini o lontani?
Uniti e divisi. Divisi ma uniti.
I retti rapporti contengono un paradosso! Legato a ciò in cui ci identifichiamo.
Lo spazio da identità: il nostro corpo, la nostra casa, la nostra città, la nostra regione, la nostra nazione, il nostro continente, il nostro pianeta, il nostro sistema solare, la nostra galassia, il nostro universo. Unico-verso per tutti noi e tutti coloro che vi abitano.
Lo Spazio accoglie e unifica tutto e tutti.
L'Infinito dirime ogni controversia, ridimensione ogni pretesa, appiana ogni problema, allarga ogni nostro respiro, ogni nostro pensiero, ammorbidisce ogni atteggiamento, amplia ed eleva la nostra coscienza, purifica ogni cosa, sana ogni male.
L'Infinito non ha inizio né fine.
L'infinito siamo Noi. 
P.S.
Ringrazio tutti coloro che interagiscono con questo blog (visitatori veloci, lettori attenti, commentatori anonimi e con nome, autori di post, articoli, foto, artisti), Alma, Paola Costanza, Ines, 1amico, Anonimo-Anarchico, Angela G., Vittorio, Piero, Nuriel, Andrea I., Andrea dc., Leili, Mariateresa  e tutti quelli con cui parlo e ho parlato di queste cose al di fuori di questo blog. Parliamone almeno, a qualcosa pensiamo, speriamo, servirà!
Ringrazio tutti coloro con cui ho parlato, coloro che ho ascoltato e coloro che mi hanno ascoltato. Con alcune, poche, persone ci siamo detti, quasi con tenerezza: perché sono così poche le persone con cui si riesce a parlare di certe cose, serenamente, costruttivamente?!
Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato, coloro che mi hanno ispirato, coloro che ho aiutato. Coloro che hanno scritto, scrivono e scriveranno…
GRAZIE, GRAZIE A TUTTI!

Ringrazio l'Inviolato, l'Assoluto, l'Essere, l'Essenza, Colui che E'… Il Logos, la Presenza…, l'Esistenza…, l'Universo, l'Infinito… 
Galassie Arp274

lunedì 2 agosto 2010

Lettere di Jacopo Fo per migliorare le cose

Jacopo Fo 
Ho letto con molto piacere le lettere che Jacopo Fo ha inviato alla Gelmini, alla Marcegaglia e ad altri, che qui non inserisco ma che potete trovare nel suo blog di cui allego il link.

Mi hanno colpito alcune cose di cui ringrazio Jacopo Fo:

  1. Il tono gentile e pacato e non saccente, senza offendere
  2. Le proposte "concrete", basate su esperienze già funzionanti
  3. L'assenza di critiche e di pregiudizi sulle persone a cui si rivolge
  4. L'intento di poter contribuire con idee concrete a cambiare le cose con il fare e non con il solo dire
  5. Le sue esperienze dirette messe a disposizione senza protervia
  6. La testimonianza della sua vita e delle sue scelte che sperimenta in gruppo  ad Alcatraz
  7. Eccetera, eccetera

Quel che conta che diate un'occhiata a queste lettere perché indicano almeno un modo per contribuire serenamente a migliorare le cose in Italia.

Grazie, Jacopo! Grazie ancora.

LINK:
- Cara Gelmini
- Gentile signora Marcegaglia
- Caro Epifani
- Blog di Jacopo Fo

sabato 31 luglio 2010

Giordano Bruno e l'Amore

Giordano Bruno e l'Amore
di Giuliana Conforto
"Un'unica Forza, l'Amore, lega e da vita a infiniti mondi", scrive Giordano Bruno (1548-1600). L'unica Forza non è un mito, ma la forza nucleare che i fisici chiamano "debole" e che pochi conoscono. Eppure la forza "debole" che muove il sole e le altre stelle, come dice Dante, è legata alla salute del corpo umano e svela una diagnosi. Perché nessuno la conosce? Perché è Forza intelligente, è la Vita, la comunione istantanea, la risorsa nucleare che svela l'inutilità dei mediatori e fa nascere una società organica.

Riportiamo anche il commento di Aldo Furioso:
Interessante. Peccato che dovranno passare tanti tanti anni per capirci qualcosa senza doverci credere. Si, va bene, ascoltiamo con tutto noi stessi ma il dubbio è necessario, nutriente. Invece è totalmente assente in questo video. Forse perché i discorsi col "se" sono meno efficaci? Giuliana, mi piace il tuo lavoro ma ho la sensazione che stai a mettere su l'ennesimo sistema di credenze.

.:.

Ringrazio, come tanti altri, Giuliana per il suo splendido lavoro e, dietro lo stimolo di Aldo, vorrei avanzare alcune considerazioni per rendere ancora più utile questa ricerca e, possibilmente, avviare uno scambio di idee.
In modo particolare vorrei concentrarmi sul linguaggio usato (non sul contenuto). Sul tono, sulla modalità perentoria di affermare certi collegamenti.
So bene (per esperienza diretta) quanto è esaltante cogliere, intuire dei contatti, dei rapporti (nascosti) tra varie idee, e anch'io devo stare attento al tono che uso in questo momento. Secoli di fideismo dogmatico emotivo influenzano ancora il nostro inconscio. La libertà di pensiero è conquista ancora recente e non del tutto conclusa. La libertà di pensiero ha sempre fatto paura a qualcuno e qualcun'altro ci ha rimesso le penne (!).
Anni fa avevo una casa con le pareti tappezzate di girasoli. A lungo andare i girasoli stancano così decidemmo di cambiare e mettemmo su una carta da parati con dei "gabbiani" e con colori meno forti. Dopo qualche anno ci stancarono pure i gabbiani, togliemmo tutto e facemmo le pareti bianche. Ci siamo resi conto così, che siamo dovuti passare da una fase intermedia (i gabbiani) per arrivare ad una parete pura. Credo che la nostra mente spesso funzioni nello stesso modo: ha bisogno di fasi intermedie.
Il linguaggio di Giuliana è un tentativo, encomiabile, di sintesi fra quello della scienza moderna e quello simbolico, mitico. Forse non sappiamo quale linguaggio si userà nel futuro (come non sapevamo che avremmo fatto le pareti bianche) ma, ringrazio ancora Giuliana perché ci permette di proseguire il cammino e di guardare oltre le apparenze.
Grazie Giuliana!

P.S.
Avete notato che Giordano Bruno nella foto sembra avere due ali?

mercoledì 21 luglio 2010

Estratto da una dichiarazione del Tibetano

(Pubblicata nell’agosto del 1934)
Le opere che ho scritto sono offerte al pubblico senza alcuna pretesa che vengano accettate. Esse possono essere, o no, corrette, vere e utili. Sta a voi accertarne la verità con la retta pratica e l’esercizio dell’intuizione. Né a me né a A.A.B. interessa minimamente che vengano accolte come ispirate, né che tutti ne parlino concita-tamente come di scritti di uno dei Maestri. Se esse presentano la Verità in modo tale da costituire una continuazione degli insegnamenti già dati al mondo; se le informazioni impartite elevano l’aspirazione e la volontà di servire dal piano delle emozioni a quello della mente (il piano ove i Maestri possono essere trovati), allora saranno servite al loro scopo.
Se un insegnamento suscita una risposta della mente illuminata e fa brillare un lampo d’intuizione, può essere accettato, ma non altri-menti. Se quanto vi si afferma finirà per essere corroborato, ed apparire vero alla luce della Legge di Corrispondenza, sarà bene.
Ma se ciò non avverrà, lo studioso non accetti quanto vi si dice.

Dall’Introduzione a tutte le opere di A. A. Bailey


Ricordiamo questo per
il superamento del dogmatismo, del fanatismo  e del fondamentalismo ideologico e per favorire la libertà di coscienza, la tolleranza culturale, la comprensione, la calma e l’equilibrio emotivo e la cooperazione  in tutti i campi e a tutti i livelli.

mercoledì 7 luglio 2010

Beata incoscienza!

Perché l’aver mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male ha comportato la cacciata dal Paradiso?
Perché la conoscenza del bene e del male porta alla fine del periodo di “beata incoscienza”. Ciò ha un’evidente analogia con l’infanzia e l’età adulta…
Da allora si può solo cercare d’influire sul proprio stato d’animo: il paradiso diventa un’autoconquista e non più uno stato stabile e precostituito.


La più coraggiosa decisione che puoi prendere ogni giorno
è quella di essere di buon umore.

Voltaire





domenica 6 giugno 2010

Natura animale, natura umana, natura divina

di Resalvato


Una chiave di lettura, una via di soluzione dei problemi attuali dell'umanità, un miglioramento dei nostri rapporti con gli altri regni di natura e un percorso di evoluzione della coscienza umana,  può partire dall'osservazione che l'uomo ha in sé varie nature:

quella umana ovviamente, quella animale (che, in alcuni casi, è molto evidente) e quella divina (che è spesso poco evidente o addirittura negata da una parte degli uomini).

C'è da aggiungere, per completezza, che nell'uomo si riscontrano anche la natura vegetale e quella minerale. Ognuna di queste potrebbe essere approfondita. Ma oggi, soffermiamoci brevemente solo sul rapporto tra natura umana, animale e divina.
E' ormai scientificamente provata l'origine "animale" dell'homo sapiens. Questo vuol dire che nel nostro patrimonio genetico portiamo l'eredità della vita animale "primordiale": istinto di sopravvivenza, paura di morire, aggredire, fuggire o sottomettersi, ecc.
Nell'uomo queste istinti tendono a manifestarsi in situazioni di "pericolo" o di stress. L'uomo ha però sviluppato la capacità (intelligenza operativa) di scegliere se è meglio dar via libera agli istinti  e a quali, oppure seguire un'altra via.
Alcuni animali hanno sviluppato una capacità di collaborazione (vedi branchi di lupi a caccia, la cura dei piccoli, ecc.) e l'accettazione di una gerarchia basata sulla forza, la grandezza, l'abilità, ecc.
Quindi anche alcuni comportamenti che noi definiamo sociali ci derivano, in parte,  dal mondo animale.
Gli umani hanno sviluppato però la capacità di scegliere.
Ecco, l'uomo può, e deve, sviluppare sempre più la capacità di scegliere quale delle proprie "nature" esprimere ed essere. E' chiaro che la natura animale debba essere portata sotto la guida di quella  umana che a sua volta dovrebbe essere ispirata da quella divina. Ma questa natura è ancora poco espressa dall'umanità. Il prossimo passo evolutivo sembra essere questo. L'uomo deve orientare la proprie scelte verso questa direzione.
L'aspetto da chiarire e da approfondire è in che cosa consista la natura divina. Generalmente la divinità, finora, è stata definita dalle religioni che però hanno dato una descrizione per molti versi più umana che divina e, in alcuni casi molto idealistica (divinità solo trascendente e assoluta). Sembra che sia stato  l'uomo ha creare un dio a sua immagine e somiglianza più che il contrario!
Certo noi conosciamo la divinità attraverso alcuni uomini che ne hanno espresso degli aspetti. Ma è possibile conoscerla, intravederla, anche attraverso gli altri regni della natura (ilozoismo). Possiamo vederla nel regno vegetale  ma, ampliando la nostra sensibilità, possiamo vederla anche negli altri regni. Immaginiamo le pietre preziose e la radioattività del regno minerale. La bellezza incomparabile di alcuni grandi alberi e boschi e fiori o la bellezza e l'eleganza selvaggia di alcuni animali. E, infine, la nobiltà d'animo di alcuni grandi uomini.
Chiediamoci: come la natura minerale potrebbe immaginare quella vegetale? e questa quella animale? e questa quella umana? e l'umana quella divina? Da questo percorso possiamo intravedere le linee di sviluppo dell'evoluzione della vita sul pianeta.
Ogni regno ha in sé degli aspetti che possiamo definire divini.
- Ma che cos'è la divinità?
- Com'è la divinità?
- Dove e in cosa risiede?
- Come l'immaginiamo?
Ecco dei bei quesiti a cui vi invito a rispondere.
Perché immaginare è  un po' creare...
____________________________________
Per approfondire:
O. M. Aivanhov, Natura umana e natura divina, Ed. Prosveta, Moiano (PG) 1996

Da ascoltare:
La canzone "L'Animale" di Franco Battiato

Note:
Ilozoismo:
Dal greco “ule”, materia; “zoon”, animale; e “ismo”. Ismo è un suffisso indicante la dottrina o l’idea astratta del nome cui è aggiunto. Ilozoismo è la dottrina secondo cui tutta la materia è dotata di vita.
“Quando saremo giunti a questa concezione dell’ilozoismo, di un universo materiale vivente, il mistero della natura sarà risolto”. - Standard Dictionary.
A. A. Bailey, Trattato del Fuoco Cosmico, pag. 334, 360
H. P. Blavatsky, La Dottrina Segreta: 2 Antropogenesi, pag. 179

[...] I 5 Regni di Natura contenuti dall’Uomo e la sua Forma.
1) il regno Minerale, lo scheletro;
2) il regno Vegetale, i liquidi;
3) il regno Animale, la sua Forma o corpo fisico;
4) il regno Umano, il mondo del Pensiero, unito prima con gli istinti, passioni e desideri al regno precedente, mentre attraverso la parte più alta e qualificata della Psiche o Ego superiore si collega poi al regno seguente il V;
5) il Regno Spirituale, investe la parte considerata metafisica dell’Uomo (celeste), la sua Anima e la sua Monade. La loro presenza o per meglio dire, la loro attività nei piani inferiori dell’uomo ne infiammano la mente, illuminandola, e trasfigurandone, spiritualmente, la Personalità.
Fonte:
http://www.esonet.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1308 (nota 3)


Immagine:
Nebulosa 47 Tucanae

Link:
- La-nostra-natura-animale
- Natura-divina-e-natura-demoniaca



This work is licensed under a Creative Commons license.

giovedì 3 giugno 2010

Alì Pascià: il gatto felice

 
 
 
 



 

 

 

 

 

Un fatto della nostra vita ha valore non tanto perché è vero,
ma perché ha significato qualcosa.
J. W. Goethe

.:.

 A Pascià ci ha lasciati giovedì scorso. Aveva 7 anni. Da tanto tempo desideravamo un gatto rosso! Lo abbiamo  trovato... nel bosco, anzi si sono fatti trovare, sbucando dall'erba alta dove erano nascosti, miagolando e venendo verso Cecilia. Erano tre gattini: avranno avuto neanche 20 giorni. Li abbiamo allattati con un contagocce e con tanto amore. Sono cresciuti bene. Lui, Fiorenza (che ha adottato la sorellina chiamandola Fiammetta) lo ha subito chiamato Pascià per i suoi modi di fare: sembrava proprio un pascià. Era bello, anzi bellissimo, come aveva detto Piero (che pur aveva due bellissimi gatti persiani bianchi) ma, più di tutto, aveva un bellissimo carattere e ancor di più (noi allora non ne eravamo ancora consapevoli) irradiava una naturale faci-lità e feli-cità di vivere (feli-no feli-ce) e il piacere di essere nel mondo e di vivere la vita. Sembrava amare tutti e tutto (anche gli altri gatti con cui giocava volentieri ma da cui si faceva rispettare; dei cani non aveva paura e saliva sugli alberi solo se lo rincorrevano). Era anche un gran cacciatore: una volta addirittura prese (purtroppo) un bellissimo fagiano suscitando lo stupore e l'ammirazione di tutti.
Lui non camminava: trotterellava sornione tra l'erba del prato. Guardarlo muoversi o disteso sul divano, era un piacere per gli occhi e una gioia per il cuore.
Era molto facile volergli bene. Adesso ci manca...
Si dice che noi siamo i "maestri" degli animali che amiamo. Paola lo ha visualizzato ora, come al solito pacioso e "pascioso", vicino ad un maestro...anche dei gatti.
Ultimamente Giulia mi ha consigliato un libro dal titolo significativo: "Gli animali ci rendono umani". Credo che l'umanità si svilupperà in civiltà, cultura e coscienza, vivendo in modo umano anche il rapporto con quegli esseri viventi che noi chiamiamo animali e che rappresentano una parte molto importante di ogni essere umano.
Gli animali imparano tante cose da noi umani, ma anche un gatto può insegnarci molte cose!

martedì 1 giugno 2010

Conosci te stesso

Oggi 1 giugno 2010, creo questo blog e provo a cominciare a scrivere. La prima cosa è l'indignazione per l'azione di Israele! Una cosa da fare sarebbe boicottare i loro prodotti, ma forse ancor di più dovremmo cercare di capire perché ci si comporta in modi come questi. Fra i tanti percorsi esplicativi, si può partire dall'osservare se stessi, onestamente e sinceramente, per verificare se (anche nascosti e impercettibili) dentro di noi non esistano dei presupposti che potrebbero portare a comportarci in modi simili... anche se questo sembra impossibile e può farci or-ro-re! Ma credo che ognuno di noi si sia qualche volta comportato in modi che riteneva impossibili o inimmaginabili; certo magari non abbiamo mai ammazzato nessuno, ma il comportamento umano è prevedibile fino ad un certo punto. In situazioni estreme, di pericolo o di estrema tensione possono scattare dei meccanismi (inconsci o meno) che possono sfociare in azioni non previste o indesiderate. Per capire gli altri, la vita e gli eventi bisogna cercare di capire noi stessi, perché in noi esiste la possibilità di osservare, guidare e verificare certe dinamiche. Per oggi basta.
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