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venerdì 26 aprile 2019

sabato 2 marzo 2019

Fallire. Siamo umani, siamo un fallimento. | Il nuovo mondo di Galatea

Fallire. Siamo umani, siamo un fallimento. | Il nuovo mondo di Galatea:

C’è ormai tutta una etica e una estetica legata al fallire e al fallimento. Ci sono quelli che non falliscono mai (gli stessi che non dovevano chiedere mai, come un celebre uomo profum…

sabato 23 febbraio 2019

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La Vita è come un aratro 
che rivolta il campo della coscienza 
per renderlo più fertile 
.:.

venerdì 22 febbraio 2019

Natuzza Evolo, il 6 aprile l’apertura ufficiale della causa di beatificazione|I 5 figli,  le visioni, le stimmate: chi era

Natuzza Evolo, il 6 aprile l’apertura ufficiale della causa di beatificazione|I 5 figli,  le visioni, le stimmate: chi era

https://www.corriere.it/cronache/19_febbraio_22/natuzza-evolo-6-aprile-l-apertura-ufficiale-causa-beatificazione-eee7b32e-367b-11e9-a77e-854ef271b7f8.shtml

La coscienza: oltre i confini del nostro essere



“Non sono né i miei pensieri, né le mie emozioni, né le mie percezioni sensoriali,
né le mie esperienze. Io non sono il contenuto della mia vita.
 Sono lo spazio nel quale tutto si produce.
 Sono la coscienza. Sono il presente. Sono.”
 ECKHART TOLLE


 Etimologicamente il termine coscienza deriva dal latino consciens, participio presente di conscíre ovvero essere consapevole. Genericamente viene adoperato per indicare la consapevolezza di ciò che avviene in noi, ossia quell’ interiore conoscimento che ciascuno ha del bene e del male liberamente operato e del giudizio che ha dei suoi sentimenti ed azioni in relazione ai principi della propria morale.
Il significato che il  termine Coscienza ha nella filosofia moderna e contemporanea è quello di un rapporto dell’anima con se stessa, di una relazione intrinseca all’uomo “interiore” o “spirituale”, per il quale egli può conoscersi in modo immediato e perciò giudicarsi in modo sicuro ed infallibile.

La determinazione storica del concetto di Coscienza è così correlata con quella di una sfera dell’interiorità come un campo specifico nel quale sia possibile effettuare indagini o ricerche che concernono l’ultima realtà dell’uomo e, assai spesso, ciò che in quest’ultima realtà si rivela, cioè Dio stesso o un principio divino. Il termine Coscienza in questo senso significa, perciò, non semplicemente la qualità di consapevolezza posseduta dai contenuti psichici (siano essi percezioni esterne o atti autonomi dello spirito) ma l’atteggiamento del «ritorno a se stesso», dell’indagine diretta alla sfera dell’interiorità.

In psicologia la coscienza, ovvero la consapevolezza degli eventi mentali, non è facile da definire. Due delle sue funzioni sono evidenti: la coscienza tiene sotto controllo l’individuo e l’ambiente e controlla i pensieri e i comportamenti.
In ambito filosofico e scientifico si dibatte da tempo su un possibile significato condiviso del termine coscienza, ma questo obiettivo comune rappresenta tutt’ora una meta impossibile. La coscienza non può definirsi, ma solo descriversi…

Ricordi, sensazioni, vissuti ancestrali, unione e dissoluzione del proprio esserci, presenza che si concretizza 
nell’attimo in cui noi poniamo l’attenzione sulla consapevolezza di trovarci qui, in questo determinato momento, nell’ hic et nunc delle cose. Ma come siamo capaci di tutto questo?
Molti, nel corso dei secoli, si sono spinti verso la barriera dell’inconoscibile, dell’inconoscibile dato da un batter di ciglia, da una stretta di mano, da dolci ricordi di momenti passati, vissuti nel concreto diventando inconcreti nell’attimo in cui si plasmano e diventano parte della sfera dell’esperito, di ciò che abbiamo vissuto e che ora definiamo trascorso, esperienza. Esperienza, ovvero bagaglio, che ognuno di noi sin dalla nascita trasporta con sé facendosi strada sul proprio percorso. Esperienza è ciò che ci dà, attualmente, la possibilità  di  scegliere  e  direzionarci  in  virtù  di  un  modello  esistente  a  cui  riferisci.  L’insieme  delle esperienze trascorse e la possibilità di muoversi nel grande ventaglio del possibile è ciò che in questa sede definiremo Coscienza, ovvero la possibilità di un ritorno a se stessi, alla propria interiorità come insieme di componenti non scindibili, co-determinata dall’interazione costante della realtà che ci circonda e che si svela e si partecipa della nostra stessa esistenza.

Un ritorno a se stessi e al mondo, inteso come viaggio a ritroso verso l’incipit, verso l’inizio, verso quell’inconoscibile che ci appartiene sin da quando il primo vagito in questa vita è stato emesso.
“La coscienza non è una cosa tra le cose, ma è l’orizzonte che contiene ogni cosa” affermava Husserl. 

Unione tra anima, corpo e mente che insieme formano la nostra totalità. Unione con il resto del creato senza il quale la nostra esistenza non sarebbe possibile. Siamo un Tutto interagente…siamo fusione, siamo

UNO.  L’uomo appartiene alla natura, non può osservarla dal di fuori, poiché ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a sé, come fenomeno oggettivabile, ciò che in verità appartiene non solo a noi esseri umani, ma all’intera realtà.
Non a caso, oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività biologica dei neuroni celebrali.  La ragione di questo sta nel fatto che molti scienziati considerano la coscienza come un epifenomeno, ovvero come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che avvengono nel nostro cervello.

Eppure la coscienza non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua essenza, è ciò che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato. La teoria del Campo Unificato (che unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, ossia la forza di interazione debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la forza di gravità) presuppone l’esistenza di un singolo campo di intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza, energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nell’universo.

La coscienza non si esaurisce a livello dell’interno, se così fosse rimarremmo chiusi e non ci potrebbe essere via di comunicazione con l’esterno sensibile. Al contrario le nostre vibrazioni interne, date dal simbiotico rapporto delle nostre componenti vitali, si espandono oltre noi stessi accordandosi con l’esterno, con l’esistenza stessa.
 


“La sola possibilità è di accettare l'esperienza immediata che la coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un'illusione.”
E. Schrödinger


Esiste una netta linea di confine tra il nostro corpo e la realtà esterna solo in virtù della nostra parte razionale e delle nostre convinzioni radicate, di quel velo di Maya che ancora ci separa dalla verità. Ma questa linea è nulla se poniamo l’attenzione sul grande scambio energetico che avviene tra il dentro e il fuori. Siamo sintonizzati costantemente con la realtà che ci circonda, la nostra esistenza è parte di questa continua sintonizzazione tra dentro e fuori, tra sé interno ed realtà esterna, tra interiorità e apertura al mondo.

La Coscienza è energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del nostro 
corpo ma al contrario, in modo esteso all’infinito. E’ energia che parla di noi e che ci dice del mondo e di come  questo  in  ogni  attimo  del  nostro esistere ci apre le porte verso infinite  possibilità  di  essere. Abbiamo un potere immenso…siamo parte di un’unica grande Coscienza Divina, di un soffio di pura intelligenza che anima noi e tutta la realtà, di un campo unificato che unisce tutti i fenomeni dell’universo, materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal più piccolo al più grande.
Siamo parte di un unico fluire esistenziale…di quel Principio assoluto…di quell’UNO che è con l’altro…

“L’UNO si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell’UNO.”F. Schelling





Fontehttps://www.scienzaeconoscenza.it/blog/consapevolezza-spiritualita/che-cosa-e-la-coscienza

https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/autori/carmen-di-muro

https://crepanelmuro.blogspot.com/2018/03/la-coscienza-oltre-i-confini-del-nostro.html


La compassione – Gedun Tharchin, Geshe | Meditare.net (meditazione, benessere, spiritualità)


La compassione – 

Gedun Tharchin, Geshe


Testi e immagini per la meditazione - yoga - meditation - mindfulness - zen - buddhismo - benessere - salute
“Vi racconto un breve aneddoto: un monaco tibetano è stato in prigione per venti anni in Tibet e quando è uscito si è recato in India per parlare con il Dalai Lama; questi gli ha domandato:
– “Quale è la cosa più brutta, la cosa più tremenda che ti è capitata in prigione?”
E il monaco gli ha risposto:

– “La cosa più brutta è stata di perdere la propria compassione”.
Il più grave problema che lui ha dovuto affrontare è stato il pericolo di perdere la sua compassione, perché i cinesi lo picchiavano, lo torturavano e lui ha corso seriamente il pericolo di smarrire la propria compassione. Qualsiasi problema possiamo affrontare non bisogna perdere mai la tranquillità mentale. Se noi compariamo le grandi difficoltà che ha avuto questo monaco nella prigionia nel Tibet cinese, con le nostre difficoltà quotidiane ci rendiamo conto che queste sono niente rispetto a quelle del monaco. Egli, nonostante stesse in prigione, non ha perso la sua compassione e la sua benevolenza, e questo gli ha permesso di mantenere la propria stabilità mentale durante i venti anni trascorsi in prigionia. Questo è un punto veramente molto importante. Nonostante tutto, egli ha avuto la capacità di riconoscere che la compassione e la benevolenza sono le cose più importanti per la nostra vita attuale e per le nostre vite future. Mantenere la nostra tranquillità e la nostra pace mentale è la ragione per cui noi pratichiamo il Dharma.”
(Ven. Lama Geshe Gedun Tharchin)


https://www.meditare.net/wp/compassione/la-compassione-gedun-tharchin-geshe/

venerdì 8 febbraio 2019

Ecco chi è la suora citata da Papa Francesco durante l’omelia per i consacrati

Ecco chi è la suora citata da Papa Francesco durante l’omelia per i consacrati:

“L’altro ieri è stata introdotta qui, nella Diocesi di Roma, la causa di beatificazione di Suor Bernardetta. Una suora semplice: non aveva grandi luci, ma aveva la saggezza dell’obbedienza, della fedeltà e di non avere paura delle novità. Chiediamo che il Signore, tramite suor Bernardetta, dia a tutti noi la grazia di andare per questa strada”.

Nell’omelia della Messa per la Giornata mondiale della vita consacrata Papa Francesco ha citato suor Maria Bernardetta dell’Immacolata.

Ma chi è la suora presa ad esempio dal Papa?

La serva di Dio, al secolo Adele Sesso, era una religiosa professa delle Suore povere bonaerensi di San Giuseppe, nata a Montella (Avellino) nel 1918 e morta a Roma nel 2001. Ha prestato servizio in diverse comunità tra cui a Buenos Aires e in Virginia negli Stati Uniti rendendosi disponibile per l’accompagnamento vocazionale di molti preti.

Adelina, nona di dieci figli prende i voti a 17 anni nel 1935, nell'ordine delle Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe, col nome di suor Bernardetta. Resta in Argentina fino al 1960, poi parte per gli Stati Uniti, in Virginia. Riesce a fondare due Case per il suo Ordine, percorrendo il territorio e chiedendo fondi ad istituzioni e privati. Un giorno viene arrestata per accattonaggio. Non ha documenti con sé: tramite l'ambasciata italiana, telefonano a mio padre, in Italia, per conferma della sua identità. Nel frattempo, lei ha costretto alla colletta i poliziotti, già conquistati dal suo sorriso e dalla sua umanità.

Ritorna in Argentina nel 1980. E la sua vita si incrocia con quella di Papa Francesco. Lui è da poco Rettore del Collegio Massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia e parroco di San Miguel. Lei, Superiora, si occupa dei seminaristi gesuiti. Mamma, la chiamano, quei ragazzi. E lo è, per loro. Così anche il parroco di San Miguel finisce per chiamarla Mamma.

A raccontare questa storia è il nipote di Suor Bernardetta, Fausto Sesso in un articolo pubblicato su Vino Nuovo qualche anno fa: “Una suora dalla fede incrollabile, in Dio e negli uomini, suor Bernardetta. Una vita, in letizia, accanto agli ultimi, zia Adelina. Chiedeva a tutti qualcosa, ma qualsiasi cosa ricevesse la dava subito a chi ne aveva bisogno: fra questi, però, lei non c'era mai. In una sua lettera, la conferma di una scelta fatta una volta e ogni giorno ribadita, in una riga l'essenza di un'intera vita: ti invio un asciugamano, me l'ha donato Emilia. Io non lo uso, ho fatto voto di Povertà”.



Allegato originale:


giovedì 7 febbraio 2019

Perché subiamo il male? Gli ostacoli possono sì essere grandi opportunità, ma non sono opportunità a prescindere.

Perché subbiamo il male? Gli ostacoli possono sì essere grandi opportunità, ma non sono opportunità a prescindere. https://andreapangos.wordpress.com/2019/02/07/perche-subiamo-il-male-gli-ostacoli-possono-si-essere-grandi-opportunita-ma-non-sono-opportunita-a-prescindere/

venerdì 25 gennaio 2019

Parla come guardi il mondo (ovvero ecco come il linguaggio che usi influenza la realtà)

Parla come guardi il mondo (ovvero ecco come il linguaggio che usi influenza la realtà) https://www.linkiesta.it/it/article/2019/01/25/legame-linguaggio-realta-felicita/40845/

giovedì 17 gennaio 2019

Dolore e sofferenza – Anthony de Mello

Pomodorozen / 2019-01-17 07:18

Il dolore e’ reale, ma la sofferenza emerge solo quando ti opponi al dolore ed e’ il risultato della tua opposizione al dolore, alla realta’ che ostacola i tuoi desideri.  Se accetti il dolore, la sofferenza non esiste. Il dolore, per l’essere reale,  non e’ intollerabile, perche’ ha un senso […]


sabato 9 giugno 2018

La Coscienza nei regni di natura...


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La Coscienza. Dio. Lo Spirito.

Secondo le scritture induiste. 
 Dio dorme nel regno minerale, 
sogna in quello vegetale, 
comincia a svegliarsi nel regno animale 
e raggiunge la completa coscienza di sè nell'essere umano. 

Secondo le scritture induiste 
 “la Vita dorme nel regno minerale, 
sogna in quello vegetale, 
si desta nel regno animale 
 e diventa cosciente di se stessa nell’essere umano”.


Una poesia orientale ben lo esprime: 
"Lo Spirito dorme nella pietra, 
sogna nel fiore, 
si sveglia nell'animale 
e sa di essere sveglio nell'essere umano" 


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martedì 29 maggio 2018

domenica 25 febbraio 2018

Pensiero del giorno: I disturbi involutivi

https://www.fraternity.it/node/2004

Nei disturbi involutivi c’è scollegamento se non addirittura rottura del filo di collegamento tra l’Io e il Sé; l’asse Io-Se è alterato; è presente un sensazione dolorosa di lontananza o di allontanamento dal proprio Sé spirituale.

I disturbi involutivi accompagnano la sofferenza del processo regressivo e di involuzione. I sintomi hanno in questo caso un significato veramente patologico.

Il soggetto, per paura di affrontare il passo maturativo da compiere, regredisce verso un’immagine di sé più povera rispetto alla precedente.

Di fronte all’ansia del conflitto tra tendenze regressive e progressive, il soggetto rimuove il polo maturativo e cerca di lenire l’ansia, indietreggiando e cercando di organizzarsi in un punto regressivo rispetto al livello evolutivo potenzialmente raggiungibile (e probabilmente interiormente già raggiunto).

La malattia si configura allora come una forma di organizzazione patologica della sofferenza: una strutturazione statica priva di dinamismo al suo interno, un progetto patologico che permette di mantenere un certo grado di coesione interna (sintesi ristretta e parziale), un meccanismo di difesa dal rischio di una destrutturazione e disorganizzazione psichica (rischio che il soggetto pare intravedere nei momenti di sfasamento-assestamento del suo procedere evolutivo).

Roberto Assagioli - Psicosintesi

giovedì 28 dicembre 2017

Il Buddhismo, scienza della mente

Il Buddhismo, scienza della mente

https://www.meditare.net/wp/buddhismo/il-buddhismo-scienza-della-mente/

venerdì 18 agosto 2017

Verso l'Infinito...

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Espandete, ampliate al massimo il vostro obiettivo, 
la vostra meta, i vostri desideri. 
Dove arrivano?
A stare bene?
A vivere secondo natura?
A portare la pace sulla terra?
E poi?
E gli altri pianeti, il sistema solare,
e ancora più oltre?

Più ampio è l'obiettivo
più include i precedenti, più implica 
una coscienza più ampia.

Il sistema solare include i pianeti. 
La galassia include i sistemi solari. 
Lo spazio-tempo, l'Infinito 
include tutte le possibilità 

Guardate lontano. 
Immaginate il Futuro. 
Costruite il Presente. 
Co-create la Vita. 

Desiderate diventare dei Leader Spirituali, 
Desiderate diventare dei Maestri. 
Costruite il Percorso della Vostra Coscienza. 
Tutto porta a questo. 

E poi oltre... all'infinito. 
Partendo da qui. 

Fate il primo passo verso l'Infinito. 
e poi un altro ancora. 

Piedi, Mani e Ali. 

Un passo dopo l'altro.
Un salto dopo l'altro. 
Un volo dopo l'altro. 

VERSO L'INFINITO

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domenica 6 agosto 2017

IL SOL-LEONE DELLA VERITA’ E DELLA TRASFORMAZIONE

IL SOL-LEONE DELLA VERITA’ E DELLA TRASFORMAZIONE

http://www.visionealchemica.com/sol-leone-della-verita-della-trasformazione/

venerdì 30 giugno 2017

L'Evoluzione della Coscienza comporta...



L'Evoluzione della Coscienza comporta...
Lavoro, Fatica, Sacrificio,
Disciplina, Allenamenti, 
Tentativi ed Errori, Fallimenti,
Determinazione, Passione, Costanza, Perseveranza,
Consapevolezza della Direzione, 
Intuizione, Creatività, Sperimentazione,
Visione, Cuore, Essere nel Flusso, 
Essere Non convenzionale, 
Studio, Applicazione, Esercizio, 
Affidamento all'Infinito, 
Morire al Mondo per Nascere alla Vita, 
Energia, Confronto, Imprevedibilità 
Sangue, Sudore, Lacrime e Sorrisi, 
Arroganza, Presunzione, 
Compassione, Umiltà, 
...
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