
È inutile divagare:
la prima cosa da cambiare
(migliorare)
siamo noi stessi,
la nostra coscienza,
le nostre cattive abitudini,
ma facciamolo come un gioco,
con un sorriso...
Stimoli per lo Sviluppo della Coscienza Umana. Cultura: Arte, Scienza, Religione. Corpo, Mente, Anima, Spirito. Inconscio, Supercosciente, Transpersonale. Psicosintesi, Psicoenergetica, PsicoQuantistica. Etica. Blog BioPsicoSpirituale di Salvatore Caruso Motta. .:. Agenzia WolFox .
Noi siamo condizionati in ogni aspetto della vita dai nostri pensieri: il pensiero è tutto!
Da qui il sottotitolo del saggio La Felicità a portata di mano, di Pasquale Foglia:
“Tutto dipende dalla qualità dei tuoi pensieri”.
Pasquale suggerisce che per prima cosa non dobbiamo prendere cattive strade, ovvero cattive abitudini, altrimenti si creano vie neurali nocive che producono inevitabilmente pensieri negativi! Sono i pensieri negativi che alimentano il pessimismo e la paura di vivere.
E se l’abitudine dei pensieri negativi ce l’abbiamo già, chi ce la dà la forza per scacciarli?
Pasquale Foglia suggerisce la regola delle tre “A”: accettarsi, approvarsi, amarsi nonostante tutto!
E propone una frase potenziante per neutralizzare i pensieri negativi:
“Io mi amo, mi approvo e mi accetto totalmente anche se…
le cose per ora non vanno bene”.
Questa frase deve essere ripetuta tutte le volte che ci sorprendiamo a pensare male di noi stessi!
Pasquale ci fa presente che nella vita, così come nei campi, si ottiene soltanto quello che abbiamo seminato e sostiene che “ad ogni sforzo corrisponde un premio”! Fare uno sforzo significa ovviamente mettersi in gioco, uscire dalla zona di comfort, fare anche errori nella consapevolezza che dopo gli inevitabili errori arrivano le correzioni fino a quando si faranno sempre meno errori. Successo e fallimento, dice Pasquale Foglia, sono due facce della stessa medaglia, il che significa che chi smette di osare per paura di fallire e di restare umiliato per l’ennesima volta, non perverrà mai al successo!
Il trucco da adottare per non scoraggiarsi è considerare ogni fallimento come un passo obbligato verso la realizzazione dei propri sogni: un fallimento comporta anche una grande esperienza!
Per andare in paradiso, scrive Pasquale, occorre passare necessariamente attraverso l’inferno.
Pertanto l’errore più grande non è fallire, ma smettere di mettersi in gioco dopo l’ennesimo fallimento, perché proprio allora siamo vicini alla meta e non potremo più fallire! Non bisogna mai smettere di essere intraprendenti e di fare esperienza!
Dunque, essere felici o meno è un problema di scelta, di conoscenze e di convinzioni, o meglio di buone abitudini!
Pensare positivo o negativo è soltanto una questione di abitudine, ma la differenza è enorme! Perciò è molto più conveniente ed opportuno abituarsi ai pensieri positivi che a quelli negativi.
Il dottor Pasquale Foglia è davvero coraggioso e originale nel VI capitolo del libro intitolato
“La sfortuna è la tua fortuna”
e ancora più sorprendente e ardito nel capitolo successivo intitolato
“Dal male nasce il bene”,
leggendo i quali impariamo ad accettare con maggiore consapevolezza gli alti e bassi della vita che non risparmiano mai nessuno!
Il leitmotiv del libro è la ricerca dell’equilibrio, del giusto mezzo e, come scrive anche nella quarta di copertina:
“per cogliere la felicità bisogna stare attenti agli eccessi!”
Per trovarsi bene nella vita occorre osare, ma sempre senza esagerare.
Ed ecco infine i tre ingredienti che secondo Pasquale Foglia consentono di raggiungere qualunque traguardo, compresa la felicità: credere in se stessi, essere costanti e avere pazienza.
La felicità a portata di mano… Tutto dipende dalla qualità dei tuoi pensieri!
[Recensione del libro "La Felicità a portata di mano" a cura di Stefania Siani]
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Parole di Sergio
(Appunti dai Seminari 2000 [A] a cura di Paola Costanza)
Tutto è energia, senza farci distogliere dalla forma.
Dio geometrizza, ha creato forme collegate tra loro da punti di energia.
La creazione non è un fatto compiuto e finito ma è in atto: quando espira è la materia, quando inspira è la morte, è il ritrarsi.
Riprodurre nella nostra vita il sistema solare.
Vivere in senso etico cioè finalizzato, comprendere perché mi sposto in una direzione o in un’altra.
Attivare un chakra significa attivare la volontà e prendere contatto con il proposito divino.
Avere una visione ampia, ad ampio respiro.
Processo di decondizionamento e di disidentificazione.
Guardare il mondo con occhi nuovi e continuare a vivere con i vecchi modelli: risponde ad un’esigenza della nostra coscienza.
Nell’esperienza superare i nostri limiti.
Il corpo astrale non esiste: è un invenzione dell’uomo. Controllare il corpo astrale.
Coerenza: massima importanza al futuro e scarsa al passato (passaggio dal 6° al 7° raggio).
Chiarezza interiore.
Leggi che operano:
Nel Piano Fisico | Legge di economia |
Nel Piano Psico-affettivo | Legge di attrazione (affinità elettive) |
Nel Piano Spirituale | Legge di sintesi (portare all’Uno) |
Rispettandole si vive in senso etico.
Alcuni giorni dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, scrive Pema Chödrön, circolava una storia che rispecchia il nostro dilemma.
Un nonno nativo americano parla al nipote della violenza e della crudeltà nel mondo, e di quale ne sia l’origine.
È come se nel cuore lottassero due lupi, dice: "Un lupo è vendicativo e colmo d’ira, l’altro comprensivo e gentile".
Il ragazzo chiede al nonno quale lupo avrebbe vinto la battaglia.
E il nonno risponde: “Vincerà quello che scegliamo di nutrire”.
Dunque è questa la nostra sfida, la sfida per la nostra pratica spirituale e la sfida per il mondo intero: come addestrarci proprio ora, non più tardi, a nutrire il lupo giusto. Come fare ricorso alla nostra innata intelligenza per capire cosa aiuta davvero e cosa fa solo male, cosa aumenta l’aggressività e cosa invece svela il lato buono del nostro cuore.
In ogni momento della nostra vita abbiamo la facoltà di scegliere tra la rabbia e la gentilezza, tra la vendetta e la comprensione. Nel suo ultimo libro, la celebre monaca buddista Pema Chödrön ci spiega come «nutrire il lupo giusto».
In quanto esseri umani, abbiamo la possibilità di districarci dalle vecchie abitudini, di amarci e aver cura l’uno dell’altro. Abbiamo la capacità di risvegliarci e di vivere consapevolmente. Ma, come avrete notato, c’è in noi anche una forte inclinazione a sprofondare nel sonno. È come se ci trovassimo sempre a un bivio, sempre davanti alla scelta di quale via imboccare. Momento per momento, possiamo scegliere se andare verso una maggiore chiarezza e felicità, o verso la confusione e il dolore.
Per poter decidere saggiamente, molti di noi si rivolgono a pratiche spirituali di vario genere, col desiderio di rischiarare la propria vita e di trovare la forza per affrontare le difficoltà. Ma di questi tempi è cruciale tenere anche presente il contesto più ampio in cui scegliamo il nostro stile di vita: è il contesto della nostra amata Terra e della condizione travagliata in cui si trova.
Pensare in modo più ampio
Per molti, la pratica spirituale rappresenta un modo per trovare riposo e raggiungere la pace della mente. Vogliamo sentirci più calmi, più concentrati; e vista la vita frenetica e stressante che facciamo, come biasimarci? Tuttavia, oggi dobbiamo prenderci la responsabilità di pensare in modo più ampio. Se la pratica spirituale è rilassante, se ci dà una certa pace mentale, benissimo, ma questa soddisfazione personale ci aiuta a occuparci di quel che sta accadendo nel mondo? La domanda fondamentale è: il nostro modo di vivere contribuisce ad aumentare l’aggressività e l’egocentrismo nell’ambiente in cui viviamo? O va nella direzione di una qualità più sana delle relazioni umane?
Fonti:
* Pema Chodron, Liberi dalle vecchie abitudini, Terra Nuova Edizioni 2010
* http://www.aamterranuova.it/article4897.htm