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venerdì 22 febbraio 2019

La coscienza: oltre i confini del nostro essere



“Non sono né i miei pensieri, né le mie emozioni, né le mie percezioni sensoriali,
né le mie esperienze. Io non sono il contenuto della mia vita.
 Sono lo spazio nel quale tutto si produce.
 Sono la coscienza. Sono il presente. Sono.”
 ECKHART TOLLE


 Etimologicamente il termine coscienza deriva dal latino consciens, participio presente di conscíre ovvero essere consapevole. Genericamente viene adoperato per indicare la consapevolezza di ciò che avviene in noi, ossia quell’ interiore conoscimento che ciascuno ha del bene e del male liberamente operato e del giudizio che ha dei suoi sentimenti ed azioni in relazione ai principi della propria morale.
Il significato che il  termine Coscienza ha nella filosofia moderna e contemporanea è quello di un rapporto dell’anima con se stessa, di una relazione intrinseca all’uomo “interiore” o “spirituale”, per il quale egli può conoscersi in modo immediato e perciò giudicarsi in modo sicuro ed infallibile.

La determinazione storica del concetto di Coscienza è così correlata con quella di una sfera dell’interiorità come un campo specifico nel quale sia possibile effettuare indagini o ricerche che concernono l’ultima realtà dell’uomo e, assai spesso, ciò che in quest’ultima realtà si rivela, cioè Dio stesso o un principio divino. Il termine Coscienza in questo senso significa, perciò, non semplicemente la qualità di consapevolezza posseduta dai contenuti psichici (siano essi percezioni esterne o atti autonomi dello spirito) ma l’atteggiamento del «ritorno a se stesso», dell’indagine diretta alla sfera dell’interiorità.

In psicologia la coscienza, ovvero la consapevolezza degli eventi mentali, non è facile da definire. Due delle sue funzioni sono evidenti: la coscienza tiene sotto controllo l’individuo e l’ambiente e controlla i pensieri e i comportamenti.
In ambito filosofico e scientifico si dibatte da tempo su un possibile significato condiviso del termine coscienza, ma questo obiettivo comune rappresenta tutt’ora una meta impossibile. La coscienza non può definirsi, ma solo descriversi…

Ricordi, sensazioni, vissuti ancestrali, unione e dissoluzione del proprio esserci, presenza che si concretizza 
nell’attimo in cui noi poniamo l’attenzione sulla consapevolezza di trovarci qui, in questo determinato momento, nell’ hic et nunc delle cose. Ma come siamo capaci di tutto questo?
Molti, nel corso dei secoli, si sono spinti verso la barriera dell’inconoscibile, dell’inconoscibile dato da un batter di ciglia, da una stretta di mano, da dolci ricordi di momenti passati, vissuti nel concreto diventando inconcreti nell’attimo in cui si plasmano e diventano parte della sfera dell’esperito, di ciò che abbiamo vissuto e che ora definiamo trascorso, esperienza. Esperienza, ovvero bagaglio, che ognuno di noi sin dalla nascita trasporta con sé facendosi strada sul proprio percorso. Esperienza è ciò che ci dà, attualmente, la possibilità  di  scegliere  e  direzionarci  in  virtù  di  un  modello  esistente  a  cui  riferisci.  L’insieme  delle esperienze trascorse e la possibilità di muoversi nel grande ventaglio del possibile è ciò che in questa sede definiremo Coscienza, ovvero la possibilità di un ritorno a se stessi, alla propria interiorità come insieme di componenti non scindibili, co-determinata dall’interazione costante della realtà che ci circonda e che si svela e si partecipa della nostra stessa esistenza.

Un ritorno a se stessi e al mondo, inteso come viaggio a ritroso verso l’incipit, verso l’inizio, verso quell’inconoscibile che ci appartiene sin da quando il primo vagito in questa vita è stato emesso.
“La coscienza non è una cosa tra le cose, ma è l’orizzonte che contiene ogni cosa” affermava Husserl. 

Unione tra anima, corpo e mente che insieme formano la nostra totalità. Unione con il resto del creato senza il quale la nostra esistenza non sarebbe possibile. Siamo un Tutto interagente…siamo fusione, siamo

UNO.  L’uomo appartiene alla natura, non può osservarla dal di fuori, poiché ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a sé, come fenomeno oggettivabile, ciò che in verità appartiene non solo a noi esseri umani, ma all’intera realtà.
Non a caso, oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività biologica dei neuroni celebrali.  La ragione di questo sta nel fatto che molti scienziati considerano la coscienza come un epifenomeno, ovvero come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che avvengono nel nostro cervello.

Eppure la coscienza non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua essenza, è ciò che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato. La teoria del Campo Unificato (che unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, ossia la forza di interazione debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la forza di gravità) presuppone l’esistenza di un singolo campo di intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza, energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nell’universo.

La coscienza non si esaurisce a livello dell’interno, se così fosse rimarremmo chiusi e non ci potrebbe essere via di comunicazione con l’esterno sensibile. Al contrario le nostre vibrazioni interne, date dal simbiotico rapporto delle nostre componenti vitali, si espandono oltre noi stessi accordandosi con l’esterno, con l’esistenza stessa.
 


“La sola possibilità è di accettare l'esperienza immediata che la coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un'illusione.”
E. Schrödinger


Esiste una netta linea di confine tra il nostro corpo e la realtà esterna solo in virtù della nostra parte razionale e delle nostre convinzioni radicate, di quel velo di Maya che ancora ci separa dalla verità. Ma questa linea è nulla se poniamo l’attenzione sul grande scambio energetico che avviene tra il dentro e il fuori. Siamo sintonizzati costantemente con la realtà che ci circonda, la nostra esistenza è parte di questa continua sintonizzazione tra dentro e fuori, tra sé interno ed realtà esterna, tra interiorità e apertura al mondo.

La Coscienza è energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del nostro 
corpo ma al contrario, in modo esteso all’infinito. E’ energia che parla di noi e che ci dice del mondo e di come  questo  in  ogni  attimo  del  nostro esistere ci apre le porte verso infinite  possibilità  di  essere. Abbiamo un potere immenso…siamo parte di un’unica grande Coscienza Divina, di un soffio di pura intelligenza che anima noi e tutta la realtà, di un campo unificato che unisce tutti i fenomeni dell’universo, materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal più piccolo al più grande.
Siamo parte di un unico fluire esistenziale…di quel Principio assoluto…di quell’UNO che è con l’altro…

“L’UNO si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell’UNO.”F. Schelling





Fontehttps://www.scienzaeconoscenza.it/blog/consapevolezza-spiritualita/che-cosa-e-la-coscienza

https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/autori/carmen-di-muro

https://crepanelmuro.blogspot.com/2018/03/la-coscienza-oltre-i-confini-del-nostro.html


domenica 29 aprile 2018

Un Lampo 💥 di Compressione Intuitiva... ☆

È giusto riflettere, anche a lungo, prima di prendere una decisione difficile ma, a volte, basta un Lampo 💥 di Compressione Intuitiva... ☆

venerdì 7 luglio 2017

Cos'è meglio?


Cos'è meglio?
Credere in Dio
ma comportarsi in modo disumano
come se non ci fosse?
Oppure...
Non credere in Dio
ma comportarsi in modo etico
come se ci fosse?
.:.

mercoledì 17 agosto 2016

La Serenità...

Serenità e Benessere


La Serenità 
non dipende tanto dall'assenza 
di problemi 
quanto dalla capacità di accettarli, 
comprenderli e, possibilmente, 
risolverli. 
.:.

giovedì 7 gennaio 2016

Se semini, raccoglierai...





Se semini lavoro, raccoglierai benessere. 

Se semini sorrisi, raccoglierai gioia.

Se semini gentilezza, raccoglierai amore.

Se semini curiosità, raccoglierai conoscenza.

Se semini comprensione, raccoglierai saggezza.

Se semini ideali, raccoglierai valori.

Se semini armonia, raccoglierai bellezza.

Se semini volontà, raccoglierai potere.

Se semini, raccoglierai... 


 .:. Resalvato  


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martedì 27 ottobre 2015

In che modo creiamo la nostra realtà. | lo specchio del pensiero



raggio-di-luce-foto

Se tutti sul pianeta sapessero questo e lo mettessero in pratica, creeremmo un mondo diverso.
Grazie alla rete Ning Extraterrestrials.ning.com per aver condiviso questo post. Semplicemente geniale!
Ti chiedi perché la vita è un ottovolante caotico di eventi ora positivi ora negativi? Hai già provato a praticare con costanza, come la maggior parte delle persone, il pensiero positivo, la meditazione o la preghiera, senza risultati benefici tangibili? Ti rendi conto sempre più, in un silenzio disperato, di avere poco controllo sulla tua vita? Hai paura che molti di noi stiano fluttuando impotenti come plancton sulle onde? Non vorresti avere un potere magico per cambiare in meglio la tua vita e quella di chi ti circonda? Beh, la buona notizia è che questo potere tu ce l’hai!
Dopo aver letto un paio di volte questo articolo, comprenderai le forze naturali che creano la nostra realtà individuale e collettiva. Potrai capire che tutti abbiamo la stessa capacità di utilizzare queste forze per il bene o per il male. Inizierai a vedere queste forze al lavoro ovunque. Imparerai a controllare, concentrare, amplificare e utilizzare correttamente il tuo potere personale con facilità. Potrai iniziare a raccogliere i frutti che hai sempre cercato, senza mai trovarli. Non sarà necessario che tu abbia fede o che ci creda: questo verrà con la pratica. E non ci sarà nemmeno bisogno di un vero sforzo da parte tua, anche se la fede e le azioni volte a raggiungere i tuoi obiettivi saranno utili per manifestarli più rapidamente. E’ facile come fantasticare. La tua comprensione di questa conoscenza ti farà iniziare a pensare in modo naturale e automatico in modi nuovi che renderanno il tuo futuro come tu vuoi che sia. In realtà non è difficile affatto. Tieni ben presente questo concetto.
Ognuno di noi esercita un enorme potere nel corso di ogni giorno della nostra vita. Noi controlliamo forze potenti di cui la maggior parte di noi è completamente all'oscuro. Il tuo potere può creare eventi futuri buoni o cattivi per te, per i tuoi amici, per la tua famiglia e per tutta l’umanità. Ecco il problema: noi creiamo involontariamente eventi futuri positivi e negativi capaci di generare la vita e potenzialmente anche di essere fatali. Senza conoscere questo potere, utilizzarlo è come giocare alla roulette russa con il motore dell’universo. E le nostre singole realtà e la realtà di ognuno a cui pensiamo sono il risultato diretto del nostro controllo, o della mancanza di controllo, dell’uso o abuso di questi nostri straordinari poteri individuali. Tuttavia, una volta che abbiamo capito il nostro potere, tendiamo naturalmente a usarlo per il nostro bene e per il bene comune. Quindi, esamina seriamente il tuo potere e impara a usarlo per aiutare te stesso e tutti quelli che ami a diventare il meglio che potete essere.
La tua mente inconscia è in contatto continuo con le menti inconsce di tutte le altre persone viventi attualmente e forse con tutte le menti su altri piani in qualsiasi momento in tutto l’universo. L’inconscio collettivo controlla l’onnipotente, onnipresente campo quantico. Avvolge tutto, alimenta gli atomi e manifesta il nostro universo olografico. E la tua mente individuale, quando si trova nel livello di coscienza alfa (fantasticheria o sogno ad occhi aperti) è la tua console di comando personale per l’inconscio collettivo. È la chiave per il tuo potere personale ed è quello che ognuno di noi deve imparare a controllare per il bene dei posteri.
L’inconscio collettivo non capisce le “parole” o le lingue. Capisce solo le immagini mentali. Le immagini mentali che consciamente o inconsciamente tu disegni (o immagini) sul tuo schermo mentale sono pienamente comprese dall'inconscio collettivo. In altre parole, le tue fantasticherie dettano in gran parte la tua realtà e vengono interpretate come la realtà che tu desideri per il futuro. L’inconscio collettivo è convinto che tu non dedicheresti tanto tempo a soffermarti su tali immagini se non desiderassi che si manifestino nella tua vita. Il tuo futuro è in gran parte un riflesso delle immagini più ricorrenti che hai visualizzato sullo schermo della tua mente e le immagini che hanno di te coloro che ti conoscono. Più volte immagini mentalmente una cosa, maggiore è la probabilità che questa si materializzi nella tua realtà. Pensa alle tue fantasticherie come se fossero voti a favore o contro gli eventi che desideri che accadano nel tuo futuro. Questa è l’unica vera democrazia. E succede incessantemente dentro la tua testa tutto il giorno e in tutto il nostro universo. I nostri crudeli e illegittimi governanti in ogni parte del mondo vogliono che tu sia all'oscuro di queste informazioni, per poter arruolare anche te nel loro esercito fatto di svariati milioni di uomini che continuano a fantasticare sul loro incubo e a perpetuarne l’esistenza nel loro interesse. È importante che tu capisca la situazione, ma quando ti capita di pensare ai loro piani da incubo, elimina immediatamente le immagini. Ne riparleremo più avanti.
Per usare il tuo potere con un certo grado di controllo, la tua mente cosciente deve comunicare con l’inconscio collettivo (inviare l’ordine) nella sua lingua: con immagini mentali intenzionali. Le parole non hanno alcun effetto sulla realtà, salvo che per trasmettere i concetti che dipingono immagini mentali nella nostra mente. Sono le nostre immagini mentali, le nostre fantasticherie, che programmano la realtà. Devi anche imparare a modificare le tue immagini mentali negative. Ti spiego brevemente come fare.
Non confondere i sogni notturni con le fantasticherie o immagini mentali/sogni a occhi aperti. I sogni notturni nascono da fiotti casuali di immagini indipendenti che arrivano al tuo schermo mentale dal magazzino di immagini della tua mente. Tu stai dormendo. Quindi, la tua mente inconscia è svincolata dalle false restrizioni e dai limiti normalmente imposti dalla tua mente cosciente. Durante il sonno, è libera di ricreare esercitando in pieno il suo enorme potere di associare immagini oniriche non collegate in una sorta di continuità o di storia. Il significato dei sogni notturni non può essere facilmente decifrato, perché le immagini hanno significati diversi a seconda delle persone. Gli incubi notturni non hanno un reale potere su te o sul tuo futuro, a meno che tu non attribuisca loro questo potere immaginandoli (richiamandoli) il giorno seguente, quando sei sveglio.
Le tue fantasticherie ad occhi aperti, invece, rappresentano i programmi o il codice per la creazione del tuo futuro. Le cose che immagini (o di cui ti rammarichi, che desideri, che ti affliggono, di cui ti lamenti, di cui parli in continuazione, di cui ti risenti, che ti aspetti accadano, che speri, che odi, che ami, che rimpiangi, ecc.) il più delle volte sono le cose di cui sarà composto il tuo futuro. Fino a quando non imparerai a gestire queste immagini, la vita sarà un disordine caotico di buoni e cattivi eventi e una ripetizione delle esperienze negative passate.
Allo stesso modo, i nostri sogni collettivi, cioè le immagini più comuni per le menti degli uomini, programmano la nostra realtà collettiva futura, tanto quella locale quanto quella globale. Il motivo per cui tutto è caotico dipende dal fatto che noi ospitiamo nella nostra mente un insieme caotico di buone e cattive fantasticherie ad occhi aperti, senza sapere che stiamo dando origine alle nostre realtà personali e collettive caotiche. Non c’è da stupirsi, se è tutto un disastro. E i banchieri criminali prosperano sul caos.
CREARE FANTASTICHERIE POSITIVE
La durata di un’immagine sul tuo schermo mentale non è molto significativa. La cosa che conta è la quantità. Perciò, invece di fare un film di 20 minuti con molti dettagli che faticheresti a ricordare, crea una scena di due o tre secondi che sia facile da ricordare. E fai in modo che sia semplice. Meno complicata sarà la tua fantasticheria, meno difficile risulterà per l’inconscio collettivo (o campo quantico) orchestrare gli eventi per farla accadere. Molte delle mie personali fantasticherie di programmazione le immagino di sera, per limitare il contenuto e i dettagli. Se è semplice, può accadere più velocemente. E ripeti consapevolmente la fantasticheria, ripeti più volte le scene che hai immaginato, il più spesso possibile.
L’inconscio collettivo (il campo quantico) è un automa: una macchina con funzioni precise. Alimenta gli elettroni. Presume automaticamente che le immagini mentali che tu evochi più di frequente siano le cose che desideri per il tuo futuro. Le immagini proiettate più spesso nella mente vengono assorbite dall’inconscio collettivo, che poi assegna un punteggio alla volontà collettiva grazie alla tua volontà (alla tua fantasticheria), architettando influenze future e percorsi corrispondenti, in modo da permettere che un giorno (intenzionalmente o meno) la scena programmata si materializzi nel tuo futuro, a meno che essa non sia contraria alla volontà collettiva. La maggior parte delle volte, la volontà collettiva non ha un gran peso, perché noi immaginiamo soprattutto le cose più personali, per le quali non c’è opposizione collettiva. L’inconscio collettivo non qualifica le tue fantasticherie come buone o cattive. Si limita a quantificarle. Che esse siano negative o positive, esso manifesterà esattamente quello che tu (o noi) lo abbiamo programmato a fare, a meno che tu non perda la votazione o noi non risultiamo in minoranza. E questo non richiede fede o credenza. Puoi farlo anche rimanendo scettico, ma questo caso rallenterai la materializzazione.
COME MODIFICARE LE FANTASTICHERIE NEGATIVE
Per migliorare la nostra vita, non dobbiamo solo creare immaginazioni positive, dobbiamo anche modificare quelle negative. In assenza di quelle negative, resta più spazio e tempo per le molte più brevi immagini positive che puoi creare deliberatamente a tuo beneficio. Questo metodo inverte le tendenze negative nelle nostre vite personali. Ed è facile! Lo stesso processo, fatto collettivamente, potrebbe invertire le tendenze negative a livello locale, nazionale o globale che noi creiamo inconsapevolmente a livello collettivo, condannando noi stessi a resistere e se possibile a sopravvivere. (all’umanità basterebbe una sola immagine positiva del nostro futuro collettivo per contrastare il piano da incubo a cui i malefici leader mondiali ci inducono a pensare ogni giorno traendone vantaggio!)
Ma prima di iniziare a esercitare appieno questo potere a tuo beneficio, è necessario che tu impari a respingere e prevenire il ripetersi delle immagini negative sul tuo schermo mentale. Modificare le tue fantasticherie è semplice. La cosa migliore è eliminare le immagini negative via via che si presentano sul tuo schermo mentale. Questo impedisce che ti tornino in mente influenzando negativamente il tuo futuro e/o il nostro futuro collettivo. Questo esercizio annulla la richiesta all’inconscio collettivo di produrre gli eventi negativi legati alla cattiva immagine che hai appena cancellato. Per cancellare con successo una fantasticheria negativa, come già detto, è necessario farlo nel linguaggio specifico dell’inconscio collettivo.
Quando ti accorgi che stai fantasticando su un’immagine negativa, innanzitutto bloccala sul tuo schermo mentale. Poi con un pennello immaginario, circondala di un cerchio nero. Poi traccia una grossa X nera sul cerchio (avrai ottenuto il simbolo internazionale che indica pericolo o altra identificazione negativa). Infine, immagina di lanciare tutto questo verso l’alto, lontano dal pianeta, come se fosse un frisbee.
In questo modo hai detto all’inconscio collettivo nella sua lingua di eliminare l’immagine brutta e annullare ogni influenza negativa che può aver avuto sul tuo futuro, ma anche di non conservare mai più quell’immagine o altre immagini simili. Se hai pensato molto spesso a un’immagine negativa dovrai ripetere questa tecnica più volte. Ricorda: tu sei il custode della tua mente. Puoi scegliere cosa immaginare e cosa non immaginare.
Ad un certo punto ti accorgerai con sgomento che non riesci a ricordare l’immagine negativa che hai appena cancellato dalla tua mente. Cercherai affannosamente di ricordartela, fino a quando ci riuscirai. A questo punto, dovrai di nuovo disegnare il cerchio, la grossa X, e lanciare tutto fuori dalla tua mente. Imparerai presto a ignorare questa “amnesia delle immagini negative” e ti abituerai con gioia all’idea di aver ripulito la tua casa. E se non riesci a bloccare un’immagine o a richiamarla con facilità, non ti preoccupare. Basta disegnare il cerchio e la grossa X nello spazio vuoto dopo che l’immagine negativa ha lasciato il tuo schermo mentale e poi lanciare tutto verso l’alto fuori dalla tua mente. E’ quasi altrettanto efficace. E la tua capacità di bloccare le immagini migliorerà con la pratica. Può anche succederti di ricordare che in passato ti sei soffermato su delle immagini negative senza però cancellarle. Appena ti tornano in mente, disegna il cerchio e la grossa X.
Il tuo passato:
Molti pensieri negativi sono ricordi di eventi e circostanze infelici del tuo passato. Pensa a loro come a un bagaglio indesiderato. Ti blocca, rallentando o impedendo i tuoi progressi. Se richiami spesso alla mente le immagini negative del tuo passato è come se bloccassi le immagini positive legandole a un tronco fatto di immagini negative. Inoltre, il potere della fonte vede le ripetute immagini mentali del tuo passato come una tua ordinazione per il futuro, e così i tuoi domani assomigliano ai tuoi ieri, come una condanna a ripetere gli errori del passato.
Ogni volta che si ripresentano, bloccali, disegna il cerchio, la grossa X e lanciali in alto lontano da te. Questo taglia i legami con le esperienze negative. Una volta che hai imparato le lezioni del passato, non è necessario che tu ricordi gli eventi brutti. Perciò, buttali via e vai avanti con la tua vita. Potresti anche visualizzare i tuoi eventi negativi passati più traumatici come pesi enormi o bagagli incatenati alle tue caviglie. Poi, ti basterà tagliare mentalmente le catene e i ceppi. Senti che ti stai allontanando, libero, lontano dal peso dei bagagli. Guarda l’enorme cumulo dei peggiori momenti della tua vita mentre scompare dietro di te giù per una strada mentale nel tuo passato, a cui appartiene. Impara le lezioni il più rapidamente possibile. Poi taglia i legami e vai avanti. Ora hai più tempo e spazio mentale libero per immaginare positivamente il futuro migliore.
Evita di nutrire rancore, in modo da limitare le immagini negative del passato. Perdona tutti i nemici e gli avversari del passato. Amali, ma abbi anche pietà di loro. Come te, non sono altro che il risultato della loro origine genetica, della loro esperienza e delle loro reazioni (scelte) alle loro esperienze. Come la maggior parte di noi, stanno solo usando le loro limitate risorse coscienti per cercare di andare d’accordo come meglio possono in questa stanca vecchia razza. Se avessero la conoscenza di tutti i segreti dell’universo, non ti avrebbero fatto torto. Quindi, renditi conto che sono umani, perdonali di tutto ed elimina amorevolmente le loro immagini negative dalla tua mente. Questo libera un sacco di tempo mentale futuro durante il quale potrai pensare nuove immagini positive, immaginate intenzionalmente da te. E liberandoli, consenti anche ai tuoi vecchi nemici di evolversi.
Il tuo presente:
I pensieri negativi sulla “tua situazione attuale” convalidano il tuo intrappolamento. Modificali e annullali. Poi sostituiscili con immagini di “dove sarai”, che ti consentano di aspirare a quel nuovo modo di essere “che stai diventando.” Puoi immaginarlo ad occhi aperti o chiusi. Ma soprattutto, cerca di ottenere l’immagine più vivida che riesci a creare. Non è necessario che tu continui ad essere “ciò che sei stato.” È una tua scelta. Oggi è davvero il primo giorno del resto della tua vita, perché solo ora stai imparando quello che devi sapere per essere libero. Sei un “lavoro in corso”. Vivi nel presente. Impara a sperimentare e ad apprezzare più pienamente il presente mentre crei volontariamente, con la mente, il tuo futuro migliore. Non puoi modificare il passato. Ma puoi archiviarlo per evitare che diventi il modello per il tuo futuro. Per fare spazio a un grande futuro devi lasciar andare il passato, imparare quello che ti può insegnare, fare le scelte migliori che puoi nel momento presente continuando senza sosta a immaginare il tuo futuro come desideri che sia.
Quando cominci a superare il tuo passato, cominci a diventare più consapevole del presente e questo ti permette di fermarti più spesso a godere, ad esempio, del profumo delle rose. Non dimenticare che lamentarsi di qualcosa che odiamo rende emotivamente potenti le immagini mentali di quella cosa, cioè le immagini che inviamo all’inconscio collettivo come se gli inviassimo un modulo d’ordine firmato dalla nostra anima. Questo, ovviamente, non fa che creare nel tuo futuro proprio quello che più detesti. L’osservazione è manifestazione. Quindi, fai del tuo meglio per ignorare tutto quello che non ti piace (con la pratica, ti risulterà sempre più facile). Ti accorgerai che, ignorando le cose negative, si dissolveranno e passeranno in secondo piano. Lamentarsi è come toccare in continuazione una ferita, che così non guarisce mai o addirittura potrebbe infettarsi. Quando esprimi apprezzamento e gratitudine per le cose buone che hai, stai fantasticando su cose simili per il futuro. Perciò, conta tutte le tue benedizioni, spesso, per quanto piccole siano. E dedica tempo a sentire e ad esprimere gratitudine e apprezzamento anche per le benedizioni degli altri. Questo trasmette una programmazione positiva, mostrando loro quel che c’è di buono in loro o le cose positive che hanno realizzato e incoraggiandoli ad apprezzarle. E poi, crea un buon legame tra voi.
Sii presente nel momento. Termina un compito prima di iniziarne un altro. Previeni lo stress triplicando la quantità di tempo che valuti necessario per adempiere ai tuoi obblighi. Richiama alla mente solo i ricordi che ti fanno sentire bene. Non immaginarti come una vittima o un perdente e non accettare auto-immagini mentali negative senza istantaneamente impiegare qualche secondo per cancellarle. Installa un allarme immaginario nella tua mente, che suona quando un’immagine negativa arriva sul tuo schermo mentale e attiva automaticamente il tuo pennello immaginario. Modificando le immagini negative ti sentirai man mano sempre più libero da loro. E la libertà è potere. Se vuoi sentirti meglio, elimina le tue immagini mentali negative.
Mettendo in pratica queste conoscenze comincerai a soffermarti mentalmente su cose più positive, e questo farà sì che si materializzino. Se un pensiero non ti piace, annullalo e poi soffermati su qualcosa di meglio. Puoi scegliere cosa pensare. Ciò che vedi con l’occhio della mente è quello che otterrai. Perciò, se ciò che vedi è quello che otterrai, guarda ciò che è meglio! Modifica le tue fantasticherie ininterrottamente, tutti i giorni. Prendi l’abitudine. Cerca il bene intorno a te e negli altri e anche nell’ambiente, e apprezzane ogni parte. Perdona te stesso e potrai amare te stesso più pienamente, così che anche gli altri possano perdonarti e amarti. L’universo è infinitamente abbondante. È in grado di fornire tutto ciò di cui ognuno ha bisogno e tutto ciò che ognuno desidera. Quindi, sappi che tu hai il diritto di avere tutto ciò di cui hai bisogno e tutto ciò che desideri. Hai il diritto di essere felice. Lascia andare il vecchio per fare spazio al nuovo. Concentrati sempre più su ciò che desideri e sempre meno sulle realtà negative attuali o le calamità del passato.
Renditi conto che la mediocrità attacca sempre l’eccellenza. Rovescia la polarità della gelosia degli altri elogiando le loro realizzazioni e quelle di tutti coloro che ti circondano. Così sarai anche più idoneo a realizzare imprese e ricevere elogi per i risultati raggiunti E perdona la gelosia degli altri, immaginando invece che ti facciano i complimenti. Rifiuta di credere al male negli altri. Sostituiscilo mentalmente con il bene, aiutandoli così a diventare migliori. Questa non è una cerimonia mistica. Succede tutto il giorno nella tua mente. Solo che finora non hai applicato nessuna disciplina. Ma ora sai come autodisciplinare la tua immaginazione.
Quando si verifica una crisi, chiediti che lezione sta cercando di insegnarti. Poi impara quella lezione per mettere fine a quella crisi.
Proietta mentalmente amore a te stesso e a coloro che ti circondano. (Prova a farlo durante un ingorgo di traffico e vedrai che la gente smette di cercare di passare per prima). Offri valore e servizio al mondo per ricevere valore e servizio per te stesso. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Non dimenticare di affermare ogni giorno il tuo amore per te stesso e il tuo perdono per le tue imperfezioni, fragilità umane ed errori, in modo da liberare te stesso dal tuo passato per accelerare la manifestazione del tuo futuro. Sviluppa l’atteggiamento di cercare di essere sempre il miglior te stesso che puoi. Non entrare in concorrenza con gli altri. Questo può solo farti diventare una brutta copia di quello che ritieni gli altri siano. Non è altro che pessima telemetria. Misurati soltanto rispetto ai tuoi risultati personali. Questo ti farà diventare un originale migliore. I banchieri criminali (i sionisti Khazariani, i nazisti, i mostri cosiddetti Illuminati, i nostri unici nemici dichiarati, i leader del mondo) prosperano sul caos, sul dolore, la sofferenza e la morte che provocano. Cercano di perpetuare e perfezionare il loro piano per tenerci all’oscuro di questa conoscenza e usare il nostro potere (noi stessi) contro di noi.
Per imparare a creare le immagini mentali
Crea le immagini mentali (programmi) degli eventi futuri che desideri come se tu fossi presente in quel momento futuro e potessi vedere con i tuoi occhi l’evento che si verifica davanti a te. Se hai difficoltà a immaginare qualcosa, pensa a un momento in cui guardavi fuori dalla finestra in un ambiente freddo, fantasticando di essere in un paradiso tropicale. Entra in quello stato mentale e immagina la tua fantasticheria. Non è necessario essere in trance, non è necessaria nessuna cerimonia. Si tratta semplicemente di fantasticare a occhi aperti, mentre guidi o passeggi o svolgi un’attività noiosa. Ricorda di non essere troppo specifico nel creare la fantasticheria. Più dettagli aggiungi, più corde dovranno essere gettate in giro per il tuo mondo per poterla manifestare e trasformarla in realtà. Fai in modo che per il campo quantico il tuo ordine mentale sia facile da eseguire. Fai in modo che i tuoi ordini-fantasticheria siano brevi e indimenticabili, così che sia facile ripeterli: solo qualche secondo. E poi ripetili il più spesso possibile, fino a quando non si manifestano.
Ma stai attento a quello che immagini perché, se lo immagini abbastanza spesso, lo otterrai. E potrebbe non piacerti quando si verificherà, perché la realtà del tuo fantasticare potrebbe essere complicata da conseguenze negative impreviste. È per questo che è meglio immaginare un risultato o un effetto inevitabile della realtà che desideri, un risultato che necessariamente dovrebbe verificarsi per consentire quella realtà, anziché immaginare l’evento specifico. Questo offre all’inconscio collettivo più possibilità tramite le quali può orchestrare l’evento e quindi manifestare più velocemente la tua realtà. E potrebbe addirittura ideare un evento migliore di quello che avevi programmato tu, con la tua limitata mente cosciente.
Un esempio di questo potrebbe essere una strategia per ottenere un’occupazione più piacevole e remunerativa. Potresti per esempio immaginare che ti piacerebbe essere un gioielliere, e programmare incessantemente quella realtà. Misteriosamente, in qualche modo arrivi a esercitare quella professione e scopri che non piace affatto. Ecco il problema. Tu non sai tutto quello che comporta ogni occupazione sulla Terra. Tu sei il tuo critico più severo. Dal punto di vista cosciente, conosci te stesso meno di tutti. Non sai quali sono i tuoi talenti nascosti e nemmeno le fobie nascoste. E non sai se le persone con cui ti troverai a lavorare sono compatibili con te. Perciò, consciamente, per te sarebbe quasi impossibile determinare quale sia il lavoro migliore per te. Il tuo inconscio ha accesso a tutte queste conoscenze. Perciò, non programmare di svolgere un lavoro specifico. Immagina piuttosto gli effetti che deriverebbero dal fare un lavoro che ti piace.
Per esempio, puoi immaginare che la sveglia suona e tu ti svegli di ottimo umore e contento delle opportunità della giornata. Immagina di fermare la sveglia con un gesto garbato, invece di buttarla giù dal comodino e farla andare in pezzi, come può capitare quando uno odia il suo lavoro. Immagina che ti alzi dal letto volentieri, perfettamente riposato, contento, pieno d’energia e che non vedi l’ora di cominciare a lavorare. Questo permette all’onnipresente inconscio collettivo di farti trovare l’occupazione più adatta a renderti felice, il lavoro più idoneo per te e per le capacità, i limiti, le inclinazioni, le esigenze, le simpatie, le antipatie, le stranezze, le preferenze e i talenti che ti contraddistinguono. E può anche succedere che si tratti di una professione che non hai mai nemmeno preso in considerazione.
Immagina di dirigerti al posto di guida della tua auto nuova, mentre guardi a occhi socchiusi il riverbero della sua vernice nuova, mentre respiri il suo odore di nuovo, con un gran sorriso, immagina senza sosta. Perché si verifichi la realtà dell’auto nuova, probabilmente dovrai aver trovato un ottimo lavoro o ricevuto un bel po’ di soldi.
Ecco altri tre esempi per fantasticare sull’effetto di un evento futuro che desideri, piuttosto che sull’evento reale.
Non immaginare di essere in coppia con una persona specifica, perché quella persona potrebbe essere totalmente sbagliata per te, e quindi renderti infelice, o anche peggio. Non sprecare il tuo tempo. È troppo prezioso e troppo limitato. Quello che realmente desideri è qualcuno che ti faccia sentire euforico, una persona la cui compagnia ti sia completamente gradita, qualcuno che condivida le tue simpatie e le tue antipatie, qualcuno insieme a cui ti faccia piacere mostrarti in pubblico. Fai in modo che creare questa realtà sia facile per l’inconscio collettivo, limitando gli ingredienti della fantasticheria. Immagina di passeggiare senza fretta in un luogo pubblico con il braccio intorno a qualcuno, immagina risate e voci insieme al tintinnio delle stoviglie, immaginati mentre sollevi la testa, gli occhi chiusi, la bocca aperta e ridi allegramente in risposta a un’osservazione spiritosa, o mentre provi un attimo di commozione pensando al tuo amore, con una sensazione di sollievo e di gratitudine nel sapere che la persona che con cui cammini mano nella mano è il partner più compatibile che tu abbia mai avuto. Questa tua fantasticheria non prevede nemmeno un’immagine di questo amante non ancora trovato. Richiede solo due o tre secondi e lascia tutte le decisioni all’inconscio collettivo. Non importa chi sia questa persona, l’unica cosa importante è che ti fa sentire così.
Oppure, immagina un afflusso di denaro, del quale hai molto bisogno: immagina di entrare in banca tutto contento, senza alcuna preoccupazione, oppure immagina semplicemente di prendere in mano con orgoglio il tuo portafoglio, tutto contento di depositare il denaro nel tuo conto, oppure di incassare un assegno o pagare una fattura, euforico al pensiero della tua nuova prosperità. È solo un’immagine di te, mentre guardi i tuoi piedi che entrano in banca o cammini tranquillamente, mentre provi emozioni di gioia collegate alla tua immagine di questa esperienza. Bastano pochi secondi.
Per darti una temporanea immortalità, evitando al contempo la perdita di uno dei tuoi arti durante la tua lunga vita, di tanto in tanto immaginati seduto su un dondolo mentre guardi le tue mani invecchiate, gracili, rugose, appoggiate sul tuo grembo. Senti il sole caldo che risplende su di te mentre guardi un bellissimo paesaggio. Senti la pressione delle tue mani sopra le cosce, mentre con i piedi continui a spingere il dondolo avanti e indietro. E sperimenta la soddisfazione di aver avuto una vita piena e gratificante. Ripeti questa fantasticheria abbastanza spesso e ti renderà immortale fino a quando non arriva quel giorno a rendere la tua vita gratificante. Con questa tecnica, sono sopravvissuto a molte circostanze che avrebbero dovuto uccidermi. Alcune si sono verificate in paesi del terzo mondo.
È necessario ripetere spesso queste immagini per garantire che si realizzino. E coloro che non immaginano il loro futuro (o per i quali nessun altro immagina un futuro) potrebbero non avere alcun futuro. Essi sono idonei a diventare statistiche, a morire dei tanti orrori che tutti noi immaginiamo possano uccidere comunque molte persone nella nostra zona in un dato lasso di tempo. Perciò, per proteggere le persone che ami, immaginale spesso in un tempo lontano, felici e sane. E immagina che nella zona in cui vivi cessino le morti premature, per qualsiasi causa avvengano.
Come influenziamo reciprocamente le nostre vite:
Le immagini che abbiamo degli altri influenzano le loro vite quanto le immagini che essi hanno di se stessi e del loro futuro, a volte anche di più. Come detto in precedenza, l’inconscio collettivo funziona democraticamente. Le persone che ti conoscono possono involontariamente tenerti intrappolato nel tuo passato, restando sempre chi sei stato, anche se tu utilizzi al massimo le informazioni che stai leggendo. Come detto in precedenza, l’inconscio collettivo (la fonte primaria di ogni cosa) non qualifica le nostre immagini. Si limita a quantificarle. E le immagini di ciascuno contano in ugual misura per ciò che diventa reale nel futuro. Quindi, se hai molti amici che pensano continuamente a te, evocando le immagini di chi eri l’ultima volta che ti hanno visto, potresti continuare accanitamente a immaginarti come quello che vuoi diventare, ma inutilmente.
In alcune discipline mistiche si insegna agli adepti a fuggire la loro storia personale, per sfuggire all’immaginario sociale che sarebbe in conflitto con il loro nuovo percorso. Uno straniero in terra straniera può fingere di essere chiunque. E coloro che lo straniero incontra sanno di quel forestiero solo ciò che lui racconta loro. Quindi immaginano che lo straniero sia chi dice di essere, e questo rende più facile allo straniero diventare chi vuole essere.
Ma se non si può sfuggire alla propria storia personale, è possibile fare la cosa migliore da fare. Fingere, fino a quando non succede. Dì a tutti che sai esattamente chi stai diventando. Descrivi loro la persona che stai diventando. Dì loro di aspettarsi che diventerai così molto presto. Poi, immagina costantemente te stesso come se fossi diventato quella nuova persona. I tuoi amici, vedendoti fare piccoli cambiamenti in quella direzione, iniziano a pensare: “E se diventasse questa nuova persona?” con tutte le immagini mentali che accompagnano questa supposizione. Dì loro cose che li facciano immaginare che tu ora sei così. Continua a ripetere nella tua mente le brevi scenette visive su come hai intenzione di diventare o la realtà che intendi manifestare. E fai il più rapidamente possibile ogni cambiamento che immagini di essere in grado di fare. Assicurati che tutti quelli che conosci vedano i tuoi cambiamenti.
Continua a sorridere fino alla vittoria. Se mantieni un sorriso sornione sul viso, la gente intorno a te immagina che se sorridi tanto ti saranno successe chissà quante cose positive. La felicità attrae il successo, soprattutto perché la maggior parte delle persone di successo generalmente è infelice. Perciò, se sembrerai sempre felice, indipendentemente dalle circostanze, alla fine otterrai il successo o ampi motivi per essere felice come hai finto di essere.
Il tuo futuro sembra molto familiare:
Ogni volta che gli eventi futuri che hai auto-programmato si manifestano nella tua realtà (accadono), l’inconscio collettivo ti avvisa di questo evento inducendo in te una sensazione di déjà vu. Non sta dicendo: “Sei stato qui prima.” Sta dicendo: “Ti ricordi di questo programma? Il tuo ordine è stato eseguito.” Ma questa sensazione di cosa familiare a volte può verificarsi quando l’ambiente circostante non ha niente a che vedere con il programma di fantasticheria che stai ripetendo nella tua mente. Ecco perché non è l’evento reale, ma l’indicazione di una porta che conduce alla manifestazione, e forse ti dice quale bivio della strada dovresti scegliere. Perciò, ogni volta che sei in una situazione non familiare, ma percepisci un déjà-vu, presta attenzione a tutto ciò che hai intorno per vedere se può aiutarti a capire che strada prendere. In genere, però, la sensazione di déjà-vu sopraggiunge quando sei proprio nell’evento reale che stavi programmando. E più volte hai sognato ad occhi aperti l’immagine, più forte sarà la sensazione di déja-vu quando l’evento si verifica.
Il futuro dell’umanità:
I nostri sogni collettivi definiscono il nostro futuro collettivo. Purtroppo, al momento, c’è solo una fantasticheria principale collettiva sul nostro futuro: l’incubo orribile creato dai governanti psicotici illegali, i proprietari illegittimi della nostra Terra e di tutti Noi. Essi ci odiano e davvero ci considerano come ratti. È per questo che aggiungono il fluoruro di sodio (veleno per topi) e altri veleni alle nostre forniture di acqua e ci fanno perennemente pagare tassi da usura. Purtroppo, però, conoscono i segreti della creazione. La loro orribile fantasticheria è attualmente vincente, solo perché ci hanno manipolato in modo che li aiutassimo. Dobbiamo smettere di aiutarli facendo a loro vantaggio il loro lavoro maligno, tramite le nostre fantasticherie sul loro incubo. Tracciamo un cerchio, una grossa X e gettiamole lontano.
Purtroppo per noi, ci sono tante persone che immaginano il loro piano da incubo quante ce ne sono a fantasticare in positivo, opponendosi ad esso. Abbiamo bisogno di una singola immagine collettiva del nostro futuro benefico, ecologicamente consapevole, giusto e prospero che la maggior parte di noi può accettare. Ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo ribaltare il nostro paradigma competitivo in uno di cooperazione globale e dare inizio a una vera democrazia per definire scientificamente la nostra vera volontà, per progettare insieme una futura fantasticheria globale che sarà universalmente accettata. E quindi dobbiamo immaginarlo più spesso di quanto abbiamo immaginato il loro incubo.
La democrazia è la massima espressione sociale della cooperazione, un metodo di governo volto a definire e realizzare senza sosta e per sempre la vera volontà del Popolo. È impossibile da realizzare nel paradigma competitivo che essi promuovono su ogni fronte. Inoltre, hanno diffamato la parola stessa “democrazia” (a meno che non venga dalle loro bocche) chiamando democrazia la loro parodia della vera democrazia. Non c’è mai stata una vera democrazia. Nella loro corsa al successo, che non è altro che una matrice di bugie, essi collaborano tra loro rafforzando le immagini del futuro che vogliono, mentre noi lottiamo per diventare i “vincitori” dei nostri biglietti personali nel loro incubo disumano. Sono riusciti a dividerci e a conquistarci. Non aiutiamoli soffermandoci con il pensiero sul loro incubo. Tracciamo un cerchio, una grossa X e gettiamolo lontano.
La nostra volontà collettiva non è mai stata espressa. È sempre stata repressa, controllata, manipolata e travisata. Questa è la verità che più si affannano a nascondere: La prima volta che definiremo la nostra vera volontà collettiva perché tutti ne vengano a conoscenza, essa comincerà rapidamente a diventare realtà. Questa è la conoscenza che più paventano sia resa pubblica.
Abbiamo bisogno che la maggior parte delle persone venga a conoscenza di questi principi. Dobbiamo dare inizio a un movimento volto a una visione consolidata del nostro futuro positivo. Dobbiamo conservare nella nostra mente quest’immagine ed evocarla più spesso di qualsiasi altra visione opposta. E dobbiamo farlo il più rapidamente possibile, se vogliamo vincere la guerra dei banchieri criminali contro la Mente dell’Umanità.
Se chi legge è capace di realizzare video o conosce qualcuno che sappia farlo, fate in modo che queste conoscenze siano integrate in un video da caricare su YouTube e mostrate a tutti, così da garantire la sopravvivenza e la prosperità ai nostri posteri.
Fantasticherie deliziose! Scegliete le immagini con molta cura. Ora sapete che c’è qualcosa che potete fare contro ciò che non vi piace. Non potrete mai più dire “E io che cosa posso farci?”
L’autore:
Alan D. (Al) Smith è Fondatore e direttore del sito http://www.MajorityVoice.org~ Il primo e unico sistema locale/globale di vera democrazia. Per maggior informazioni scrivere a: al.smith@majorityvoice.org.
Il presente articolo è offerto in base alla licenza Creative Commons. La sua ripubblicazione è consentita ovunque, a condizione di citare la fonte e mantenere intatti tutti i link.
Traduzione a cura di: Donatella Semproni
FONTE: In che modo creiamo la nostra realtà. Da leggere assolutamente! | lo specchio del pensiero

sabato 23 marzo 2013

Il mondo invisibile - Ken Akehurst

Al momento del passaggio dalla vita alla morte vi accadrà un fatto straordinario: un incontro con una persona conosciuta che vi parlerà della normalità del trapasso o con qualcun altro deputato a farlo. In ogni caso, non preoccupatevi: in quel momento tutto si svolgerà nel modo più dolce e giusto. li trapasso non avviene necessariamente in un letto, può accadere ovunque, e comunque quando il vostro momento è arrivato. Rammentate sempre, però, che non sarete mai soli e abbandonati, perché ci sarà qualcuno con voi a indicarvi ogni passo del cammino che dovete compiere. Chi muore in un incidente o è vittima di un delitto, per esempio, viene condotto da speciali assistenti in un centro in cui lo si aiuta a comprendere quanto è accaduto.
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Il trapasso è un destino a cui nessuno può sfuggire, e tutti, nel Mondo dello Spirito, sanno quando deve accadere, così come i vostri amici sono pronti ad accogliervi. Si tratta sicuramente di un momento lieto, e vi sorprenderà vedere quanti amici avete, felici del vostro passaggio e del vostro soggiorno, per sempre al sicuro, in questo mondo meraviglioso, di gran lunga migliore di quanto possiate immaginare. Certo, all'inizio vi sentirete strani: avete perduto il vostro corpo terreno, e tutti i problemi a esso connessi; qui spariscono i dolori e le sofferenze: se eravate ciechi, come me, recupererete la vista; non è meraviglioso?

La prima cosa che ho fatto è stato un giro tra gli amici rimasti sulla terra, per vedere che aspetto avevano. Quando vi sarete abituati a questa nuova dimensione di vita, scoprirete che ci sono migliaia di cose da fare. Un esempio? Andare a scuola per saperne di più su questo mondo, oppure impegnarvi a soccorrere chi vi è arrivato impreparato. Potrà sembrare strano, ma sulla terra ogni individuo segue una propria evoluzione, che lo porta ad avere una diversa comprensione della vita che si svolge qui.

Il grado di preparazione è molto importante perché qui ognuno possiede soltanto il proprio io, non può nascondersi dietro posizioni sociali, denaro o stili di vita di sorta. Dovrebbero farne tesoro quelli che pensano solo a se stessi. Ma non bisogna credere che arrivando qui si operino cambiamenti in voi: avrete perduto semplicemente il corpo terreno. Così, se avrete vissuto in modo corretto, non avrete nulla da temere. Nel corso della vita capita a tutti, prima o poi, di fare cose che si vorrebbe e in effetti si può - dimenticare, perché l'animo della maggior parte delle persone non è malvagio.
Ma quanti hanno fatto volutamente il male devono pagare prima di unirsi agli altri, in questa vita. Non dimenticate che qui regna una giustizia perfetta, e non la giustizia terrena, basata spesso sulla vendetta. È la giustizia temperata dall'amore, perché qui è l'amore che impera, e se esso non alberga nel vostro cuore, la vita cambia. Fortunatamente, c'è in noi più amore di quanto crediamo, sicché arrivando qui rispondiamo a tutto quello che ci viene dato, e in modo che di noi stessi lasciamo affiorare la parte migliore. Da alcuni invece viene fuori il peggio, in questo caso viene loro prestato il debito aiuto.

Ma che cosa bisogna fare per prepararsi all'aldilà?
In anzitutto va sottolineato che molto di quanto vi è stato insegnato è falso: per esempio, non esistono, come si continua a ripetere sulla terra, l'Inferno e il Paradiso: al vostro arrivo in questo mondo, vi sistemerete nel luogo a voi più congeniale, dove vi sentirete bene come a casa vostra. A rigor di logica, è la cosa più naturale; sulla Terra, infatti, ognuno vorrebbe andare sempre nei posti che sono di suo gradimento incontrando solo le persone più care e simpatiche, con cui si sente a suo agio. Che c'è di strano se anche qui è così? E se le persone più care vivono sempre con noi, anche nell'aldilà?

A seconda di come è avvenuto il trapasso, al vostro arrivo trascorrerete un periodo di riposo oppure seguirete una sorta di «riabilitazione». Ma nessuno vi chiederà nulla: quando vi sentirete spiritualmente pronti deciderete voi stessi che cosa fare. Naturalmente molti assistenti vi indicheranno con amore il cammino da compiere, con il sincero desiderio che progrediate sulla strada giusta.
Qui infatti non esistono gelosie, tutti collaborano e sono felici dei successi altrui. Non accade come sulla Terra dove molti godono dei guai degli altri, e non muovono un dito per aiutarli. Ma, potrete obiettare voi, prima tu hai detto che arriviamo, in spirito, esattamente come siamo, privi soltanto del corpo. Ed è così, infatti. Ma non bisogna dimenticare che andrete nella zona più consona a voi, quindi vi troverete tra simili che vogliono soltanto il vostro bene. Sulla terra vi ritrovate tutti insieme, simili e non, e non siete altrettanto liberi di scegliere dove e con chi stare.

Ecco, finalmente, come prepararsi a questa nuova vita.
Sulla terra il libero arbitrio vi consente di fare quel che volete della vostra esistenza; in qualsiasi situazione vi troviate, siete voi a scegliere come viverla. Non sta a me suggerirvi il comportamento da tenere, poiché sapete bene qual è. Vi dico soltanto che è proprio la vostra libera scelta a determinare, al vostro arrivo qui, la zona in cui andrete a stabilirvi. Se riflettete un istante, ne capirete la logica perfetta. Voi vi trovate in un paradiso o in un inferno determinati esclusivamente da voi. Vi pare strano?

Non dovrebbe: sulla Terra non si dice forse che «ogni simile ama il suo simile»? Anche qui è così. Sulla Terra ci sono persone che sostengono di volersi migliorare o di conoscere qualcuno che è riuscito a farlo. In questa nuova dimensione di vita, accade lo stesso. Dopo un po' di tempo dal loro arrivo qui, alcuni cominciano a guardarsi intorno per capire come migliorarsi: è a questo punto che viene loro offerto tutto l'aiuto necessario. Se invece si ritengono soddisfatti, nessuno li disturba o fa pressione su di loro. Il motivo che qui spinge qualcuno a progredire è essenzialmente spirituale, mentre sulla Terra è del tutto materiale: ecco la differenza.

Questo non significa che qui si chiuderà un occhio sulle cattive azioni che avete compiuto sulla terra, perché dovrete risponderne, in prima persona, e istintivamente rimetterete voi stessi le cose nel giusto, e vorrete farlo per progredire in questa vita. Se le mie parole vi inducono a ritenere facile il compito, vi smentisco. Dovrete fare ammenda per il male che avete compiuto, e, come ben comprenderete, secondo diverse modalità, ma quel che conta è che questo viene fatto secondo giustizia e per il bene della vostra anima.

Non si tratta di vendetta. Ovviamente, se sulla Terra siete stati buoni, tutto ciò vi sarà risparmiato. L'intento di questo libro è proprio quello di aiutarvi ad arrivare qui nella migliore condizione possibile. Sulla Terra io ho vissuto un'esistenza per così dire normale, a volte alzavo un po' il gomito, sì, e sicuramente fumavo troppo; ma non c'è nulla di male in tutto questo. Il problema è che si arriva qui con determinati desideri e determinate abitudini che non è più possibile appagare. Vi consiglio quindi di smettere di bere e di fumare - se riuscite - prima del trapasso!

Negli ultimi anni della mia vita non bevevo più, a causa del diabete, ma continuavo a fumare troppo, e a distanza di un anno pago ancora caro questo vizio. A ciò va aggiunto il sesso. Di solito quando si è ormai anziani è un problema, per così dire, sotto controllo, tuttavia qui ho incontrato parecchie persone che si trovano in difficoltà perché non hanno organizzato a dovere e per tempo questo aspetto della vita. Il principio da seguire è la moderazione in tutti i campi, cibo compreso, in modo da riuscire senza difficoltà, una volta qui, in un mondo in cui tutte queste esperienze non esistono più, a farne tranquillamente a meno.

Ai miei consiglieri preme una cosa in particolare: che siate ben consapevoli che tutte le cattive abitudini prese sulla terra vi seguiranno anche qui, rendendovi la vita alquanto difficile. E vi seguirà anche il vostro modo di pensare e di esprimervi. Sulla terra i pensieri restavano insondabili, nascosti, così come il linguaggio si poteva controllare; qui invece i pensieri necessariamente si palesano e un linguaggio poco ortodosso risulta offensivo. Perciò, è bene che tutti possano udirli senza venire offesi o feriti...

Avete mai provato a riflettere su come sarebbe la vita se pensieri e azioni andassero a ruota libera? Dopo poco, sarebbero guai seri; qui invece siete perfettamente liberi. Quello che intendo dire è che sulla terra dovete imparare a darvi delle regole e a gestire questo nuovo modo di vivere per avere subito, una volta giunti quassù, una vita qualitativamente buona. In questo mondo le buone maniere sono ancor più apprezzate che sulla terra. Come ho già ribadito più volte, tenete presente che qui bisogna vivere senza il corpo. Lo avete avuto a lungo, e ora ne sentirete la mancanza. Qui si palesa il vostro vero io e vi si vede esattamente come siete, senza maschere né orpelli.
Se la vostra esistenza è stata ragionevole, non ci saranno problemi; in caso contrario, dovrete affrontarne parecchi.

A ogni stato di salute spirituale corrisponde un colore, e questi colori formano l'abito che indosserete qui: ecco perché non potrete nascondere il vostro vero io. Proprio per questo dovete cercare di arrivare qui spiritualmente «adeguati», e se contate di cambiare le carte in tavola all'ultimo, vi sbagliate di grosso. A seconda di come avete vissuto, si delineeranno per voi determinati colori, che vanno formandosi nel corso dell' intera esistenza; mentre le varie sfumature sono date dall'insieme delle azioni buone e di quelle cattive che hanno caratterizzato la vostra vita.
Ma - e questo è davvero importante - i colori possono essere mutati dagli sforzi che farete qui: ecco il vero fondamento della vita spirituale, e il motivo per cui c'è sempre e comunque speranza, indipendentemente dalla gravità dei vostri peccati. Non posso insistere troppo sull'argomento perché per alcuni è un trauma scoprire che le cose non stanno come pensavano o come sono stati indotti a credere da gente spesso ignorante. Anch'io dopo aver fatto parte per molti anni del Movimento Spiritualista non mi sono ritrovato abbastanza preparato alla vita nell'aldilà. Questo libro nasce dall'esigenza di indurre voi lettori a «passare parola», ad arrivare al momento del trapasso più preparati di me e di molti altri come me. Se riuscirò a evitare almeno in parte le sofferenze che ho visto patire, avrò fatto un buon lavoro.

tratto da Il mondo Invisibile - Ken Akehurst -
clicca sul link per leggere il libro completo

Fonte: 

mercoledì 7 dicembre 2011

L’Universo è un Organismo e ciascuno di noi ne è una parte

[Fonte] 

A Magellanic Starfield

Quello che stiamo vivendo
ha lo scopo
di aiutarci a discriminare, valutare e scegliere
fra il negativo che dobbiamo lasciare indietro
e il positivo che dobbiamo portare nel nuovo Ciclo
per migliorare la vita sul nostro pianeta.

Ormai siamo diventati  consapevoli
che l’Universo è un Organismo
e che ciascuno di noi ne è una parte interattiva.
Di conseguenza ciascuno di noi ha il potere, se lo vuole, 
di portare il suo contributo 
al  cambiamento positivo dell’Organismo
donando  la sua piccola parte di luce
attraverso la responsabilità
di un pensiero retto
e un comportamento etico.
Come?
Iniziando a portare ordine e armonia
in tutti i rapporti della nostra vita quotidiana
senza farci coinvolgere dalla paura
e donando amore e comprensione.

Se cominceremo a prenderci la responsabilità
di realizzare questi valori dentro di noi
senza  scoraggiarci per ciò che avviene all’esterno,
diventeremo contagiosi,
altri intorno a noi cambieranno
e insieme potremo diventare costruttori  di una Nuova Era
finalmente luminosa e portatrice di
gioia. 

 

 


mercoledì 28 settembre 2011

L'uomo che sputò in faccia al Buddha

Buddha eyes - bafan-bafan.it 

Il Buddha era seduto sotto un albero a parlare ai suoi discepoli. Arrivò un uomo e gli sputò in faccia. Egli si asciugò, e chiese all'uomo:
"E poi? Cosa vuoi dire dopo?"
L'uomo era un po' perplesso perché non si aspettava che, dopo aver sputato sul volto di qualcuno, gli si chiedesse: "E poi?" Non era mai successo in suo passato. Aveva insultato persone e loro si erano arrabbiati, avevano reagito. Ma Buddha non è come gli altri, non si è arrabbiato, né in alcun modo offeso. Ma ha detto semplicemente: "E poi?" Non c'è stata alcuna reazione da parte sua. 

I discepoli del Buddha si arrabbiarono, reagirono. Il suo discepolo più vicino, Ananda, disse:
"Questo è troppo, e non possiamo lo tollerare. Deve essere punito per questo. In caso contrario tutti potranno iniziare a fare cose come questa." 

Buddha disse:
"Tu taci. Non mi ha offeso, ma sei tu ad offendermi. Lui è nuovo, un estraneo. Deve aver sentito dalla gente qualcosa di me, che questo uomo è un ateo, un uomo pericoloso che sta gettando la gente fuori dal loro sentiero, un rivoluzionario, un corruttore. E in lui potrebbe essersi formata una qualche idea, un concetto di me. Egli non ha sputato su di me, lui ha sputato sulla sua nozione. Ha sputato sulla sua idea di me, perché lui non mi conosce affatto, così come può sputare su di me?" 

"Se ci pensi profondamente" disse il Buddha "ha sputato sulla propria mente. Io non sono che parte di lui, e posso vedere che questo povero uomo deve avere qualcos'altro da dire perché questo è un modo di dire qualcosa. Sputare è un modo di dire qualcosa. Ci sono momenti in cui senti che il linguaggio è impotente: nell'amore profondo, nella rabbia intensa, nell'odio, in preghiera. Ci sono momenti intensi in cui il linguaggio è impotente. Poi si deve fare qualcosa. Quando si è arrabbiati, profondamente arrabbiati, si colpisce la persona, ti sputano addosso, lui sta dicendo qualcosa. Lo posso capire. Deve avere qualcosa di più da dire, è per questo che sto chiedendo, "E poi?" 

L'uomo era ancora più perplesso! E Buddha disse ai suoi discepoli:
"Sono più offeso da voi perché voi mi conoscete, e avete vissuto per anni con me e ancora reagite." 

Perplesso, confuso, l'uomo tornò a casa. Non riuscì a dormire per tutta la notte. Quando vedi un Buddha, è difficile, impossibile dormire nello stesso modo in cui dormivi prima. Più e più volte era ossessionato da questa esperienza. Non riusciva a spiegare a se stesso, quello che era successo. Egli era tutto tremante e sudato. Non aveva mai incontrato un uomo così, lui aveva mandato in frantumi la sua mente e il suo intero modello, tutto il suo passato. 

La mattina dopo era di nuovo lì. Si gettò ai piedi del Buddha. Il Buddha gli chiese ancora:
"E poi? Anche questo è un modo per dire qualcosa che non si può dire con il linguaggio. Quando arrivi e tocchi i miei piedi, stai dicendo qualcosa che non si può dire, perché tutte le parole diventano un po'strette. Il Buddha disse:
"Guarda, Ananda, questo uomo è di nuovo qui, sta dicendo qualcosa. Questo uomo è un uomo di profonde emozioni". 

L'uomo guardò il Buddha e disse: "Perdonami per quello che ho fatto ieri". 

Il Buddha disse:
"Perdonarti? Ma io non sono lo stesso uomo a cui hai fatto qualcosa. Il Gange continua a scorrere, non è mai il Gange di prima. Ogni uomo è un fiume. L'uomo che sputa non è più qui. Non vedo proprio nessuno come lui, ed io non sono la stessa cosa, tanto è successo in queste 24 ore! Il fiume ha scorso così tanto. Quindi non posso perdonarti perché non ho nessun rancore contro di te." 
"E anche tu sei nuovo. Vedo che non sei lo stesso uomo che è venuto ieri, perché quell'uomo era arrabbiato e lui ora, si sta chinando ai miei piedi, tocca i miei piedi. Come può essere lo stesso uomo? Tu non sei lo stesso uomo, quindi cerchiamo di non pensarci più. Queste due persone, l'uomo che ha sputato e l'uomo su cui sputare, entrambi non sono più. Vieni più vicino. Parliamo di qualcos'altro".

 

Buddha[1]


domenica 19 giugno 2011

Le vie del Sé



“Per prima cosa tutti voi non dovete credere a nulla,
e secondo non dovete fare nulla che non comprendete”
(Georges I. Gurdjieff)


C’è veramente bisogno di imparare le vie del Sé, di diventare sempre più intimi con i pensieri del cuore, di allenare la mente a lavorare con questi pensieri. E’ necessario accentuare la positività riguardo alle nostre capacità, è necessario accrescere la nostra compassione, andare verso la tolleranza, è necessario andare verso la creatività personale e verso la manifestazione dei nostri talenti: insomma dobbiamo avere una maggiore fiducia nel futuro.

Molti pensano che la conoscenza e la saggezza porteranno molti frutti spirituali, ma l’obiettivo diventa insostenibile se non sono rafforzate e illuminate dall'amore umano. Per questo il primo apprendimento è l’amore, ma quando si impara tramite cognizioni, queste ci rendono amabili e seducenti poiché aiutano l’esibizione della personalità e dell’intelligenza, ma la persona diventa sterile e fredda, poiché è priva dell’amore che trasforma l’erudizione in comprensione.

Nella cultura cinese vi è il simbolo taoista dello Yin e Yang, in cui il cerchio è diviso in una parte nera che ha un punto bianco al suo centro e una parte nera che ha un punto bianco: questo simbolo afferma che è vero che si distingue il nero dal bianco, ma la realtà è frutto di quell’equilibrio. Così dovremmo vedere la parte oscura di noi stessi, cioè la parte che percepiamo come la più miserabile.

E’ invece molto più diffusa l’immagine di una guerra tra i guerrieri della luce e i guerrieri dell’oscurità: è invece nella corretta interpretazione del simbolo taoista che dovremmo fare il riequilibrio tra i due aspetti. E’ in questo riequilibrio che va inquadrato il lavoro da compiere sul sé ombra. E’ assolutamente impossibile negare l’aspetto predatore dell’animo umano, come è impossibile negare di poter provare gelosia, cupidigia, invidia odio e vendetta e tutti gli altri difetti e vizi, ma sappiamo anche che noi siamo tutt’altro e molto di più.

Nel lavoro sul riequilibrio tra le tendenze più infime a cui può giungere l’animi umano, perciò dagli abissi interiori fino alle vette delle aspirazioni più nobili è stato collocato il lavoro che l’uomo, sommo artigiano dell’architetto celeste, deve saper compiere su se stesso. E’ davvero una grande conquista vedere il lato oscuro del sé come una risorsa e non come un difetto, e sentire che abbiamo un cuore potente e coraggioso, perciò sentirsi come un leone che è capace di dominare. Questo è il passaggio che gli sciamani chiamano la scelta dell’animale totem a cui assomigliare, poiché dobbiamo scegliere se diventare il cacciatore-totem oppure il predatore assassino.

L’animale totem può muoversi furtivamente nei sogni e tornare indietro per riferire le notizie di altri mondi e di altre dimensioni, così può aiutarci nella nostra ricerca di verità. E allora tutti gli aspetti del nostro sé ombra non appaiono poi così sudici o disgustosi se usiamo il potenziale creativo ed evolutivo delle nostre tendenze interiori, e se li vediamo come aiutanti nella nostra ricerca.

I lati oscuri come quelli luminosi sono influenzati non dalla natura dell’essere, ma dalle emozioni che li alimentano, per questo va raffinato il livello delle emozioni facendo chiarezza sul miscuglio di emozioni che offusca e opprime la nostra mente. Per questo dovremmo egualmente raffinare i nostri desideri fisici e il nostro desiderio di ricerca della conoscenza. In questo modo passiamo dal regno del dualismo yin e yang al ritmo dell’armonioso fluire dell’energia che circola liberamente in tutti i nostri chakra.

Finché non c’è il riequilibrio dei nostri lati oscuri con quelli luminosi vedremo le persone come catalizzatori negativi o positivi, infatti vedremo bianco o nero a seconda delle proiezioni che faremo sul mondo esterno e sulle persone, che è il modo indiretto di lanciare fuori il nostro lato luminoso e oscuro. Dobbiamo vedere in modo positivo anche quei momenti di buio in cui pensiamo che non possiamo farcela, perché nel momento vediamo che c’è un cattivo atteggiamento nel modo in cui siamo coinvolti, quindi abbiamo l’opportunità di migliorarlo.

Osserviamo quei pensieri e quei meccanismi che sono alla base dei pensieri, osserviamo i commenti che facciamo riguardo a quel tipo di pensieri, poiché spesso vi sono giudizi che vengono emessi sulla qualità del pensiero. Scopriremo che possono esistere delle voci che devono essere messe in un archivio segreto della memoria più profonda, ma queste voci non devono rimanere confuse con le voci che ci parlano tramite il sogno e tramite la riflessione.

In un archivio segreto e inaccessibile vanno rinchiuse le voci che parlano con parole che non sono le nostre, cioè tutte le voci dei genitori, dei guardiani e dei censori, dei profeti e delle autorità esteriori, perché l’unica voce che dobbiamo ascoltare, quando facciamo il riequilibrio interiore è una presenza interiore amorevole e compassionevole. Ma le vie dell’amore sono difficili, per cui spesso sono usate le forme del trauma per richiamare alla coscienza gli elementi che ci indeboliscono in modo che il dolore diventa un fissativo che rafforza l’attenzione su quello che ci distorce e confonde.

L’equilibrio del sé richiede il coraggio di superare sfide molto dolorose, ma nulla possiamo fare se non siamo innamorati di noi stessi, poiché è necessario innamorarci di noi stessi per poter vedere con compassione all'alternarsi di luce e di ombre che sono nelle eclissi del bene e del male presenti nel carattere di tutti. Un sé che è squilibrato produce un blocco energetico e quindi un tipo di energia che funziona come catalizzatore per il tipo di lezione di cui l’entità ha bisogno per apprendere la lezione che è necessaria allo sblocco e quindi all'evoluzione.

L’evoluzione interiore del sé si compie tramite tutte le lezioni che vengono imparate, ma questo non ha nulla a che vedere con la precisione con cui si eseguono i compiti o con il livello di miglioramento di questa precisione. Il miglioramento è nell’essere dell’entità, nel modo in cui essa reagisce, nella libertà e nella spontaneità con cui offre il suo amore, nella cura che dedica a coloro che pensa, nelle cose con cui occupa la sua mente, e negli ideali e nei sogni che gli stanno a cuore: il miglioramento dell’essere è nella capacità di creare luoghi di luce a cui può spingere il suo spirito.

Questo è il motivo per cui scrivono che l’equilibrio non giunge per coloro che si illudono di dirigere con abilità e con precisione la loro vita ma giunge per chi sa amare profondamente. Per questo motivo nessun equilibrio e nessuna saggezza viene dal pensare di avere come unico fine l’equilibrio stesso, poiché nessuno conosce se stesso fino in fondo, in quanto il sé è sempre cieco. Ricercare l’equilibrio è il fine, ma può nascondere l’insidia nell’orgoglio di credere di possedere la saggezza, perciò diventa l’arroganza del possesso delle verità assolute.

Siamo parte dell’energia, siamo un aspetto della consapevolezza, noi siamo un magma incandescente che si raffredda perdendosi nelle false concezioni del mondo che ci privano della nostra potenza. Per questo le nostre azioni possono perdere la loro efficacia e possiamo divenire dei continenti sconosciuti a noi stessi se crediamo di conoscere ciò che possiamo diventare. Ricordiamoci che siamo la scintilla di una luce più grande, che è molto più grande di quanto si possa percepire e che è in continuo miglioramento, poiché siamo in una realtà che è in espansione.

L’uomo teme di guarire dalla dualità, poiché vede l’evoluzione che è una via infinita come un percorso che richiede lo sforzo della volontà e l’esercizio di crescenti competenze, perciò l’uomo teme il suo risveglio, poiché non ama sottoporsi alla disciplina. Dobbiamo sapere che l’uomo muore solo quando gli diventa impossibile di poter lavorare al suo raffinamento, perciò solo l’amore per il nostro raffinamento ci deve dare la gioia di continuare.

L’uomo non deve sentirsi imperfetto e indegno perché il peccato non esiste, infatti l’uomo pecca solo quando non riesce a destarsi dal sonno, perciò non può colpire il suo bersaglio. L’uomo vive addormentato nei suoi sensi offuscati, per questo dobbiamo ricordare che è l’amore per questo lavoro che ci offre la gioia di fare. L’uomo deve migliorarsi perché ama farlo e perché deve sentire nel cuore, nella mente e nello spirito l’amore di essere il fiume armonioso che scorre verso l’oceano.

Buona erranza
Sharatan

Fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.com/2011/06/le-vie-del-se.html
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