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venerdì 18 dicembre 2015

IL SOLSTIZIO D’INVERNO - YULE – (Visione Alchemica)

Stonehenge, Wiltshire

Mentre l’anno volge al termine, le notti si allungano e le ore di luce sono sempre più brevi, fino al giorno del Solstizio invernale. II respiro della natura è sospeso, nell’attesa di una trasformazione e il tempo stesso pare fermarsi. E’ uno dei momenti di passaggio dell’anno, forse il più drammatico e paradossale: l’oscurità regna sovrana, ma nel momento del suo trionfo cede alla luce che, lentamente, inizia a prevalere sulle brume invernali. Dopo il Solstizio, la notte più lunga dell’anno, le giornate ricominciano poco alla volta ad allungarsi.
Come tutti i momenti di passaggio, Yule è un periodo carico di valenze simboliche e magiche, dominato da miti e simboli provenienti da un passato lontanissimo.

Il Natale e’ la versione cristiana della rinascita del sole, fissato secondo la tradizione al 25 dicembre dal papa Giulio I (337 -352) per il duplice scopo di celebrare Gesù Cristo come “Sole di giustizia” e creare una celebrazione alternativa alla piö popolare festa pagana. Sin dai tempi antichi dalla Siberia alle Isole Britanniche, passando per l’Europa Centrale e il Mediterraneo, era tutto un fiorire di riti e cosmogonie che celebravano le nozze fatali della notte più lunga col giorno più breve.
Due temi principali si intrecciavano e si sovrapponevano, come i temi musicali di una grande sinfonia. Uno era la morte del Vecchio Sole e la nascita del Sole Bambino, l’altra era il tema vegetale che narrava la sconfitta del Dio Agrifoglio, Re dell’Anno Calante, ad opera del Dio Quercia, Re dell’Anno Crescente.
Un terzo tema, forse meno antico e nato con le prime civiltá agrarie, celebrava sullo sfondo la nascita-germinazione di un Dio del Grano… Se il sole è un dio, il diminuire del suo calore e della sua luce è visto come segno di vecchiaia e declino. Occorre cacciare l’oscuritá prima che il sole scompaia per sempre. Le genti dell’antichità, che si consideravano parte del grande cerchio della vita, ritenevano che ogni loro azione, anche la più piccola, potesse influenzare i grandi cicli del cosmo. Così si celebravano riti per assicurare la rigenerazione del sole e si accendevano falò per sostenerne la forza e per incoraggiarne, tramite la cosiddetta “magia simpatica” la rinascita e la ripresa della sua marcia trionfale.
Presso i celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo della luce-candela portata dagli uomini con cui veniva acceso il fuoco, per poi festeggiare tutti insieme la luce intorno al fuoco.
Yule, o Farlas, è insieme festa di morte, trasformazione e rinascita. Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall’utero della Dea: all’alba la Grande Madre Terra dá alla luce il Sole Dio.
La Dea è la vita dentro la morte, perche’ anche se ora À regina del gelo e dell’oscuritá, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la rifeconderá riportando calore e luce al suo regno. Anche se i più freddi giorni dell’inverno ancora devono venire, sappiamo che con la rinascita del sole la primavera ritorna.

La pianta sacra del Solstizio d’Inverno è il vischio, pianta simbolo della vita in quanto le sue bacche bianche e traslucide somigliano allo sperma maschile. Il vischio, pianta sacra ai druidi, era considerata una pianta discesa dal cielo, figlia del fulmine, e quindi emanazione divina. Equiparato alla vita attraverso la sua somiglianza allo sperma, ed unito alla quercia, il sacro albero dell’eternitá, questa pianta partecipa sia del simbolismo dell’eternitá che di quello dell’istante, simbolo di rigenerazione ma anche di immortalitá. Ancora oggi baciarsi sotto il vischio èun gesto propiziatorio di fortuna e la prima persona a entrare in casa dopo Farlas deve portare con se’ un ramo di vischio. Queste usanze solstiziali sono state trasferite al gennaio, il Capodanno dell’attuale calendario civile.

Come celebrare Farlas o Yule
La natura in questo tempo si riposa per prepararsi a vivere un nuovo ciclo e anche per noi sarebbe fisicamente opportuna una pausa, approfittando magari delle vacanze natalizie per dedicarci alla lettura, alla meditazione, a esercizi di rilassamento.
Una cosa piacevole sarebbe l’idromassaggio, una pratica rilassante e al tempo stesso simboleggiante le acque uterine da cui vogliamo rinascere per l’anno a venire. Purtroppo tutto congiura contro un salutare riposo solstiziale. Infatti questo periodo dell’anno, per l’accumularsi di celebrazioni, feste e acquisti di regali può portare a stress e ansia. La forzata allegria, la routine quotidiana, il consumismo esaperato, sono tutti elementi che possono condurre a sentimenti di depressione e isolamento. 
Tuttavia, se ricordiamo che questo tempo è quello in cui siamo più lontani dal sole e contemporaneamente anche consapevoli della sua rinascita, possiamo provare a trattenere questa piccola luce in noi. Il Solstizio può essere per noi un momento molto calmo e importante, in cui nella silenziosa e oscura profonditá del nostro essere, noi contattiamo la scintilla del nuovo sole. Questa è anche una opportunitá per gioire e abbandonarci a sentimenti di ottimismo e di speranza: come il sole risorge, anche noi possiamo uscire dalle tenebre invernali rigenerati.

Ci sono tanti modi per celebrare a livello spirituale questa festa: possiamo decorare la nostra casa con le piante di Farlas oppure fare un albero solstiziale. Non un solito albero natalizio, bensì un albero decorato con tante piccole raffigurazioni del sole.
VISCHIO2
O ancora possiamo alzarci all’alba e salutare il nuovo sole. Si possono accendere candele o luci per rappresentare la nascita delle nostre speranze per il nuovo anno.
Possiamo anche compiere una celebrazione più rituale, con l’accensione del ciocco. Anche se non abbiamo un caminetto in casa possiamo accenderlo nel nostro giardino, o in un prato insieme ai nostri amici. Si prende un grosso pezzo di legno di quercia e lo si orna con rametti di varie piante: il tasso (a indicare la morte dell’anno calante), l’agrifoglio (l’anno calante stesso), l’edera (la pianta del dio solstiziale) e la betulla (l’albero delle nascite e dei nuovi inizi).
Si legano i rametti al ciocco usando un nastro rosso. Se abbiamo celebrato questo rito anche l’anno precedente e abbiamo un pezzo non combusto del vecchio ciocco, accenderemo il fuoco con questo. Si dice: “Come il vecchio ciocco è consumato, così lo sia anche l’anno vecchio”. Quando il ciocco prende fuoco si dice: “Come il nuovo ciocco è acceso, così inizi il nuovo anno”. Una volta che il fuoco è acceso osserviamo le sue fiamme e meditiamo sulla rinascita della luce e sulla nostra rinascita interiore. Accogliamo le nostre speranze, i nostri sogni per il futuro e salutiamo questa luce dicendo: “Benvenuta, luce del nuovo sole!”.
Brindiamo con vin brulè e consumiamo dolci, lasciando una parte del nostro festino per la Madre Terra. Più tardi le ceneri del ciocco potranno essere sparse nel nostro giardino o nei vasi delle piante che teniamo in casa per propiziare la salute e la fertilitá della vegetazione.

Un altro modo per celebrare Farlas è quello del ramo dei desideri, un rituale della tradizione celtica bretone. Nove giorni prima del Solstizio occorre procurarsi un ramo secco di buone dimensioni, pitturarlo con vernice dorata e appenderlo nell’anticamera della propria abitazione, con un pennarello e alcune strisce di carta rossa da tenere lœ vicino. Chiunque entri in casa se vuole, potrá scrivere un proprio desiderio su una striscia di carta, che verrá ripiegata per garantire la segretezza del desiderio e legata al ramo con un nastrino colorato. Quando nove giorni dopo si accende il fuoco del Solstizio (nel caminetto di casa o con un falò nel giardino o nel campo) il ramo viene sistemato sulla legna da ardere e i desideri che sono appesi ad esso bruciando saliranno col fumo sempre più in alto, finche’ verranno accolti da entitá celesti e chissá, forse esauditi. Per quanto riguarda il cibo, gli alimenti tradizionali sono le noci, la frutta come mele e pere, i dolci con il cumino dei prati, bagnati col sidro. Le bevande adatte sono il Wassil, il Lambswool, il té di ibisco o di zenzero.
Olio per Yule 
5mL di olio di pino
5mL di olio di cannella
5mL di olio di oliva
1 cucchiaio di radice di zenzero rotta a piccoli pezzi
3 cucchiai di sale marino
Usatelo per ungere le candele (la cannella irrita la pelle!)

Il Vischio
Era molto importante per i Gallo-Celti. Le consuetudini sull’uso del vischio come elemento apportatore di buona sorte derivano in effetti in buona parte dalle antiche tradizioni celtiche, costumi di una popolazione che considerava questa pianta come magica (perché, pur senza radici, riusciva a vivere su un’altra specie) e sacra. Lo poteva raccogliere infatti solo il sommo sacerdote, con l’aiuto di un falcetto d’oro. Gli altri sacerdoti, coperti da candide vesti, lo deponevano (dopo averlo recuperato al volo su una pezza di lino immacolato) in una catinella (pure d’oro) riempita d’acqua e lo mostravano al popolo per la venerazione di rito. E per guarire (per i Celti il vischio era “colui che guarisce tutto; il simbolo della vita che trionfa sul torpore invernale) distribuivano l’acqua che lo aveva bagnato ai malati o a chi, comunque, dalle malattie voleva essere preservato. I Celti consideravano il vischio una pianta donata dalle divinità e ritenevano che questo arboscello fosse nato dove era caduta la folgore, simbolo della discesa della divinità sulla terra. Plinio il Vecchio riferisce che il vischio venerato dai Celti era quello che cresceva sulla quercia, considerato l’albero del dio dei cieli e della folgore perché su di esso cadevano spesso i fulmini. Si credeva che la pianticella cadesse dal cielo insieme ai lampi. Questa congettura – scrive il Frazer nel suo “Ramo d’oro” – è confermata dal nome di “scopa del fulmine” che viene dato al vischio nel cantone svizzero di Argau. “Perché questo epiteto – continua il Frazer – implica chiaramente la stessa connessione tra il parassita e il fulmine; anzi la scopa del fulmine è un nome comune in Germania per ogni escrescenza cespugliosa o a guisa di nido che cresca su un ramo perché gli ignoranti credono realmente che questi organismi parassitici siano un prodotto del fulmine”. Tagliando dunque il vischio con i mistici riti ci si procura tutte le proprietà magiche del fulmine.

Le leggende che considerano il vischio strettamente connesso al cielo e alla guarigione di tutti i mali si ritrovano anche in altre civiltà del mondo come ad esempio presso gli Ainu giapponesi o presso i Valo, una popolazione africana.
Inoltre queste usanze, chiamate anche druidiche (i sacerdoti dei Celti erano infatti i Druidi), continuarono (specie in Francia) anche dopo la cristianizzazione. La natura del vischio, la sua nascita dal cielo e il suo legame con i solstizi non potevano infatti non ispirare ai cristiani il simbolo del Cristo, luce del mondo, nato in modo misterioso. “Come il vischio è ospite di un albero, così il Cristo – scrive Alfredo Catabiani nel suo “Florario” – è ospite dell’umanità, un albero che non lo generò nello stesso modo con cui genera gli uomini”.

L’albero Solstiziale e l’albero di Natale
Sono origini molto antiche, quelle che collocano il famoso abete nelle feste del Solstizio d’inverno, ovvero il Natale.
I popoli germanici, lo usavano nei loro riti pagani, per festeggiare il passaggio dall’autunno all’inverno. In seguito era usanza bruciarlo nella stufa, in un rito di magia simpatica (secondo cui il simile attira il simile), in modo che con il fuoco si propiziasse il ritorno del sole.
Fu scelto l’abete perché è un albero sempre verde, che porta speranza nell’animo degli uomini visto che non muore mai, neppure nel periodo più freddo e difficile dell’anno.
Era un simbolo fallico, di fertilità ed abbondanza associato alle divinità maschili di forza e vitalità. Ecco che addobbarlo, prendeva quindi i connotati di un piccolo rito casalingo che portava fortuna ed abbondanza alla famiglia.
Il Solstizio d’inverno, è il momento in cui la divinità maschile muore, per poi rinascere in primavera. Questo ciclo di morte-nascita, lo si ritrova in moltissime culture, oltre quella cristiana. E’ presente in Egitto, con la morte di Osiride e nel mito di Adone che si evirò proprio sotto ad un pino.

Addobbare l’albero di Natale con le luci, accendendolo di mille riflessi, ricorda il rituale del grande falò dell’abete, che spesso si prolungava fino all’attuale festa della Befana. In alcune popolazioni europee, con il fuoco dell’abete, si bruciava simbolicamente le negatività del passato, e le streghe leggevano nel fuoco i presagi per il futuro. La tradizione dell’albero prese piede in Italia nel 1800, quando la regina Margherita, moglie di Umberto I, ne fece allestire uno in un salone del Quirinale, dove la famiglia reale abitava. La novità piacque moltissimo e l’usanza si diffuse tra le famiglie italiane in breve tempo.
Molte leggende cristiane sono poi nate nel tempo attorno all’albero di Natale, come quella americana che racconta di un bambino che si era perso in un bosco alla vigilia di Natale si addormentò sotto un abete. Per proteggerlo dal freddo, l’abete si piegò fino a racchiudere il bambino tra i suoi rami. La mattina i compaesani trovarono il bambino che dormiva tranquillo sotto l’abete, tutto ricoperto da cristalli che luccicavano alla luce del sole. In ricordo di quell’episodio, cominciarono a decorare l’albero di Natale. Quest’anno, non acquistate alberi vivi, i tempi sono cambiati e non è proprio il caso di far soffrire una pianta per egoismo e piacere personale!

giovedì 12 novembre 2015

Il Sistema Solare sta cambiando | Blog di ununiverso

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E’ notizia del 29 luglio 2015, viene rilevata una gigantesca aurora fuori dal nostro Sistema Solare.
Dati senza precedenti rivelano che il campo magnetico del Sole è aumentato del 230%.
Il nostro pianeta e il Sistema Solare stanno cambiando, qualcosa lo sta “colpendo”.
Stanno accadendo tante cose strane nello spazio esteriore come in quello interno.
Gli scienziati stanno scoprendo che il Sistema Solare, il Sole e la vita stessa, stanno mutando in modo mai visto prima.
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Michael Lockwood

Il Dott. Michael Lockwood, sta esaminando il Sole e riporta che dal 1901 il campo magnetico nella sua totalità si è rafforzato del 230%.
Il satellite della Terra, la Luna sta sviluppando un’atmosfera.
Si scopre inaspettatamente ghiaccio polare, su Mercurio, così come un campo magnetico intrinseco sorprendentemente forte.
Su Venere, si registra un aumento della luminosità aurorale del 2.500%, e sostanziali cambiamenti atmosferici globali in meno di 40 anni.
Su Marte si registra un ‘riscaldamento globale’, enormi temporali e la scomparsa delle calotte polari..
Su Giove, un’ aumento di oltre il 200% nella luminosità delle nuvole di plasma circostanti.
Saturno, registra un’importante diminuzione delle velocità delle correnti a getto equatoriale in solo 30 anni, accompagnata da una sorprendente ondata di raggi X provenienti dall'equatore.
Su Urano, grandi cambiamenti nella luminosità, aumento dell’attività globale delle nuvole.
Anche su Nettuno, aumento del 40% della luminosità atmosferica.
Su Plutone, aumento del 30% della pressione atmosferica malgrado si stia allontanando sempre di più dal Sole.
E sul nostro pianeta, la Terra, lo stiamo vedendo con i nostri occhi, sostanziali ed evidenti cambiamenti climatici e geofisici in tutto il mondo.
L’asse della Terra è cambiato. Si verificano sempre più spesso fenomeni meteorologici estremi.
Un aumento drammatico dell’indice dei terremoti e anche i vulcani entrano in eruzione con più frequenza.
Il plasma luminoso al limite più estremo del nostro Sistema Solare è aumentato recentemente di un 1000%.
Gli scienziati sono giunti alla conclusione che ci siamo spostati in una zona dello spazio che è diversa ed ha un livello di energia molto più alto.
Si stanno scoprendo cambi, che si stanno registrando nello spazio, che non si erano mai visti.
Quest’aumento di emissione di energia cambierà la natura di base di tutta la materia nel Sistema Solare.
Sta avvenendo un cambiamento climatico in tutto il Sistema Solare, stanno arrivando più raggi cosmici galattici del solito, sulla Terra.
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David Wilcock, autore e cineasta americano, ci dice che il nostro Sistema Solare sta entrando in una nuova zona di vibrazione è molto probabile che si stia dirigendo in una zona dello spazio in cui le vibrazioni sono molto più elevate.
Questo potrebbe essere legato alla Cintura Fotonica o essere solo una zona del Sistema Solare che infonde vibrazioni energetiche più elevate al nostro corpo, cosa che spiegherebbe il fatto che molti bambini siano nati con frammenti extra di DNA attivi.
Le vibrazioni saranno più alte sul pianeta. Per questo l’uomo dovrà elevare la sua vibrazione per poter esistere.
Segni di accelerazione quindi..un accelerazione brutale.
Fa parte dell’accelerazione globale che l’umanità sta sperimentando a tutti i livelli, perché non c’è stato mai un maggiore incremento nella popolazione, simultaneamente con un incremento, per esempio, nell'intensità sei terremoti e anche degli uragani.
Non c’è mai stata un’accelerazione esponenziale tanto intensa nella conoscenza, cioè, è assolutamente esponenziale.
Abbiamo praticamente accesso a tutta la conoscenza dell’umanità…
La cosa affascinante è che quest’accelerazione e tutto quello che sta succedendo qui, simultaneamente, per il poco che sappiamo, sta succedendo nel resto del Sistema Solare.
Sta avvenendo, a suo modo, quello che potremmo chiamare, perché alcuni pianeti si suppone che non abbiano atmosfera, grossi cambiamenti climatici.
C’è stata tutta un’accelerazione dei cambiamenti nell'ultimo secolo.
Stiamo attraversando un processo cosmico, simile a quello cui, alcuni scienziati, attribuiscono le anteriori estinzioni.
Secondo alcuni scienziati, come per esempio il geofisico russo Dmitriev, e molti altri, quello che dicono è che siamo in una zona del cosmo dove c’è un enorme flusso di particelle e che tutto questo ci porta ad una situazione, in maniera immediata, nella quale solo quelle specie di individui, o gruppi di individui, che siano capaci di realizzare i cambiamenti radicali che gli permettono di adattarsi alle condizioni mutevoli, saranno capaci di sopravvivere.
E questo tradotto in termini umani significa, o portiamo a termine una rivoluzione psicologica ora e ci muoviamo e incominciamo ad agire, a pensare, a sentire in un altro modo e rimetterci in sintonia con la Terra, o sarà la fine.
E’ quindi urgente eliminare la densità che ci domina, dovuta alla forte personalità, agli stati egoici, alle paure costanti che ci caratterizzano e lottare instancabilmente per vibrare in una frequenza più elevata basata sulla solidarietà, aiuto agli altri, affetto, serenità e tutti i valori umani che vengono dal cuore.
In questo modo saremmo in sintonia con questo cambiamento cosmico inter-dimensionale che si sta verificando nel nostro Sistema Solare e che ci sta portando all'inizio di una Nuova Era.
Di: Sergio T.
Tratto da: hackthematrix
FONTE:  Il Sistema Solare sta cambiando | Blog di ununiverso





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sabato 8 marzo 2014

Il Segreto delle Ere e il Messia che Verrà (Piero M. Ragone per Anticorpi.info)

Piero M. Ragone per Anticorpi.info

Il nugolo di sospetti cospirativi, la ricerca ossessiva della presenza aliena e l’impulso insaziabile di depredare la materia religiosa per scovarvi menzogne, inganni, truffe perpetuati ai danni dell’Umanità impongono una domanda: il caos che ne deriva ha effetti benefici sul nostro futuro? Chi si prodiga in questo rapace proselitismo ha realmente a cuore il progresso e la libertà dell’Uomo?

Secondo Bauval, i costruttori delle tre piramidi della Piana di Giza (Cheope, Chefren, Micerino) riprodussero le tre stelle della Cintura di Orione (Alnitak, Alnilam, Mintaka) per stabilire un collegamento tra Cielo e Terra dalla duplice finalità: fissare, attraverso il linguaggio universale dell’astronomia, l’epoca in cui sono state edificate; condurre le anime dei defunti nel grembo della costellazione di Orione, visto come luogo del riposo eterno o come passaggio verso un’altra dimensione.

Nel 4540 a.C. il Sole assunse la costellazione del Toro come nuova dimora zodiacale, inaugurando l’Era del Toro (4540 a.C. - 1865 a.C.), la cui prima metà coincide con il Neolitico Badariano egizio (4400 a.C. – 3900 a.C.) e con l’Età Predinastica (4000 a.C. – 3100 a.C.); è in questo arco di tempo che, secondo il mito egizio, Iside diede alla luce suo figlio Horus nelle paludi del delta del Nilo e che, sempre nel Basso Egitto, si diffuse il culto della dea Hathor, la Vacca Celeste, effigie della costellazione del Toro e nutrice del dio Horus. Il nome Hathor significa letteralmente: luogo in cui nasce Horus, e il nesso tra il Toro e Horus è esplicito anche negli epiteti (Toro Vittorioso, Toro Possente ecc.) con i quali il figlio di Iside era noto.

“Durante l’Antico Regno, il territorio egizio era suddiviso in distretti onomoi, venti dislocati a nord, ventidue a sud. I nomi dei distretti del Basso Egitto contenevano espliciti riferimenti alla Vacca Celeste o al Toro: il secondo nomos, a ovest del Nilo, si chiamava Zampa Anteriore della Vacca, il sesto nomos era noto come la Montagna del Toro, il decimo era il Toro Nero. Confrontando una cartina astronomica e una mappa dell’Egitto in modo che le piramidi della Piana di Giza coincidano con la Cintura di Orione (…), constatiamo che la costellazione del Toro corrisponde al delta del Nilo e alla parte settentrionale del Sinai.” (1)

Il distretto della Zampa Anteriore della Vacca nel Basso Egitto.

La corrispondenza tra la costellazione del Toro e la parte settentrionale dell’Egitto dimostra che la Piana di Giza e la Cintura di Orione costituiscono solo il punto di ancoraggio visibile di un progetto ben più ampio, che non si limita all’estemporanea riproduzione sulla Terra di una porzione di Cielo, ma rivela la coincidenza di alcune costellazioni zodiacali dell’emisfero boreale (Gemelli, Toro, Ariete, Pesci) con le regioni sud orientali del bacino mediterraneo, dal confine tra Libia ed Egitto fino al fiume Giordano. Così come il Sole procede in senso antiorario lungo la linea dello Zodiaco, da ovest verso est, allo stesso modo l’epicentro della Storia si è spostato dall’Egitto ad Israele con l’Esodo, il cui autentico scopo è analizzato con dovizia di particolari ne Il Segreto delle Ere.

I miti delle antiche civiltà sono accomunati dalla presenza di personaggi inviati sulla Terra da un Entità Suprema con il compito di riportare ordine, equità e giustizia, elevare il grado di civilizzazione e redimere l’Umanità dai suoi errori e dall’oppressione del Male: Thoth, Osiride, Horus in Egitto, Zoroastro (Zaratustra in lingua avestana) e Mithra secondo i Persiani, Mosè per gli Ebrei, Krishna nella religione induista, Viracocha per gli Inca, Quetzalcóatl presso gli Aztechi o Kukulkàn presso i Maya, Gesù nel pensiero cristiano. Il Segreto delle Ere rivela che il loro avvento è sempre coinciso con l’ingresso del Sole in una nuova dimora zodiacale, come se il passaggio da un’Era alla successiva abbia imposto, e continui ad imporre, la comparsa di un figlio del Cielo. Qual è il nesso tra il Sole e la nascita dei messaggeri della Divinità Suprema? È noto che la tradizione identifica ognuno di essi (Horus, Krishna, Mithra, Gesù) con il Sole;

La “Piramide del Cielo” composta dalle quattro stelle che perimetrano Orione (Betelgeuse, Bellatrix, Rigel, Saiph) e da Sirio; si noti il nome Z.E.D. composto dalle tre stelle della Cintura di Orione, di cui la Piramide di Cheope e l’immagine terrestre perfettamente speculare.

Dinanzi alla magnificenza di un disegno tanto complesso quanto lungimirante, non si può non ravvisare un intervento che è stato ideato a beneficio della razza umana ma di chiara matrice non umana: qualunque sia il remoto angolo dell’Universo da cui provengono, coloro che hanno donato la vita all’Uomo non lo hanno mai abbandonato. La loro infinita bontà ha accettato che l’Uomo perseguisse la via del libero arbitrio, pur sapendo che lo avrebbe condotto a macchiarsi di indicibili orrori e a mettere a repentaglio la sua sopravvivenza. Ne Il Segreto delle Ere, il progetto è rivelato con chiarezza: essi non hanno mai smesso di credere in noi e di tentare di strapparci alla cieca follia del nostro agire, intervenendo nella Storia in modo discreto ma deciso, nella speranza che il messaggio fosse colto e perseguito; un intervento quasi impercettibile, ma che testimonia una vigilanza costante sull’evoluzione dell’Umanità, della quale sono Padri, non Creatori. Ma, allora, chi e perché ci ha fatto dono della vita?

Tra il 1968 e il 1976, eminenti studiosi di tutto il mondo hanno contribuito alla elaborazione di una teoria che, da modesta e parziale interpretazione dei fatti, è stata assunta come unica, incontrastata certezza in un sistema labirintico di congetture che ormai fatica a distinguere la realtà oggettiva dalle sue pindariche elaborazioni.

Certi che le prove sin qui addotte da tali studiosi siano insufficienti, contraddittorie e per nulla esplicative, rigettiamo l’idea che la vita umana sia il frutto di un improvvisato esperimento genetico condotto da scienziati alieni, il risultato di un blando procedere per prove ed errori al fine di ottenere lo schiavo perfetto da impiegare nella ricerca della quantità d’oro necessaria per riparare l’atmosfera morente del misterioso pianeta Nibiru. La teoria dell’Anunnaki (in sumerico: “coloro che dal cielo scesero sulla terra”), approdato sul nostro pianeta in cerca di oro, si fonda su alcuni princìpi: non esiste un solo dio, ma una moltitudine di dèi;questi dèi sono, in realtà, alieni; gli alieni sono capricciosi e avidi di oro; la Creazione è un atto di manipolazione genetica; la vita umana è il risultato di un esperimento; l’Umanità è stata creata per esigenze pratiche e materialistiche.

Niente paradiso, purgatorio e inferno; niente amore, perdono, assoluzione, salvezza, niente lotta tra luce e tenebre; nessuno scopo, nessun regno dei Cieli, nessuna fine dei tempi, nessuna speranza, nessuna ricerca interiore di Dio, nessuna elevazione spirituale, nessuna anima che fa ritorno in Cielo.

Ipse dixērunt: l’essere umano è una cavia da laboratorio, un ibrido tra alieno e ominide, né dio né scimmia, non voluto, non amato, imperfetto, solo e senza scopo, sospeso tra cinquemila anni di illusioni in cui è vissuto nel passato e un futuro di mesta disillusione.

Se tali nobili princìpi hanno condotto a straordinari progressi in campo scientifico, tecnologico, etico, e a grandi produzioni artistiche e letterarie,quale dignità si conferisce all’Uomo riducendolo ad un prodotto di laboratorio, un OGM, un esperimento genetico compiuto affinché gli dei avessero i loro schiavi provetti? Quale progresso vi è per l’Umanità nel sostituire il Dio vendicativo e inflessibile della Bibbia con una masnada di extraterrestri che crea senza nobili scopi, colonizza, sfrutta, depreda e poi fugge?

In nessun momento della Storia l’Uomo si era accanito con tanto disprezzo su quanto ha sempre ritenuto sacro e inviolabile; mai come ora la ricerca aveva profuso i suoi sforzi nello screditare tanto Dio quanto l’Umanità, diffondendo una sconfortante e insensata sfiducia verso se stesso, il futuro, il cielo. Ateismo, materialismo, cinismo e indifferenza sono metastasi di un male che si chiama nichilismo e del quale tutto il mondo sta tornando ad essere vittima.

Denigrare la fede dell’Uomo equivale a denigrare l’Uomo; delineare un’immagine insulsa e effimera dell’Uomo equivale a delineare un’immagine altrettanto svilita della divinità; disprezzando chi ci ha donato la vita, si disprezza il dono stesso della vita.

Eravamo la delizia del Creato; siamo stati ridotti ad uno scherzo genetico, un blando svago realizzato in provetta, senza null’altro che l’istinto animalesco di riprodurci e distruggere, fagocitare e sopprimere, modificare, creare senza etica, così come avrebbero fatto quelli che, a loro volta, hanno creato l’Uomo solo per cinico e utilitaristico diletto.

Infondere il dubbio è più semplice che costruire certezze. Il Segreto delle Ere parla con umiltà e coraggio alla speranza ancora viva nei cuori di chi ha l’umiltà di voler ascoltare: il nostro compito è far comprendere chi sono i nostri Padri e di quale natura era, ed è, il rapporto che intercorre tra loro e noi; la nostra missione è preparare la Strada. Un piccolo contributo per una grande causa.

(1) Piero M. Ragone, Il Segreto delle Ere, Macro Edizioni, 2013, pp. 87-88.
(2) Piero M. Ragone, Il Segreto delle Ere, Macro Edizioni, 2013, p. 170.

Fonte: 


lunedì 19 marzo 2012

La Vita del Sole

Gli scienziati dicono che il sole ha ancora circa 4,5 miliardi di anni di vita.

Uno di essi ha detto che dopo non è che muore, ma CAMBIA VITA.

Questo sul piano simbolico non può che indurci a riflettere.


venerdì 30 dicembre 2011

Benedizioni

Riceviamo da Tomoe e volentieri pubblichiamo.
.:.


Benedizioni.

Benedizione Buddista

"Come le dolci piogge che rigonfiano i ruscelli si riversano nei fiumi
e si ricongiungono agli oceani,
possa la forza di ogni tuo attimo di bontà scorrere
e diffondersi per risvegliare e guarire ogni essere,
presente, passato e futuro.
Possa la forza di ogni tuo attimo di bontà soddisfare presto
i desideri del tuo cuore con lo splendore della luna piena e la magia
di una gemma che si apre.
Possa la forza di ogni tuo attimo di bontà distogliere pericoli e malattie.
Possa rimuovere ogni ostacolo dal tuo cammino.
Possa donarti una lunga vita e serena.
Per tutti coloro che custodiscono il rispetto nel cuore
e seguono con saggezza e compassione la Via.
Possa la tua vita godere delle quattro benedizioni:
Vecchiaia, Bellezza, Felicità e Forza."



Benedizione Apache

"Che il sole ti porti energia durante il giorno,
che la luna dolcemente ti rigeneri di notte,
che la pioggia ti lavi via le preoccupazioni,
che il vento soffi nuova forza nel tuo essere,
che tu possa camminare nel mondo
e conoscere la sua bellezza tutti i giorni della tua vita"


Con affetto, Tomoe.






venerdì 11 novembre 2011

Psicosintesi - Coscienza e Identità

Una riflessione metaforica, quasi un sogno
di alma

Mi piace pensare all'esplorazione della psiche umana e dell'inconscio come a quella di una terra sconosciuta.
Come coloro che hanno fatto la storia di questa esplorazione, anche noi stessi, nella nostra individualità, possiamo e dovremmo cercare di mantenere un atteggiamento scientifico e libero dai preconcetti.
Se notare i meccanismi proiettivi o identificativi a livello emotivo è relativamente facile, è molto più insidioso riconoscerli a livello mentale. La mente razionale può veramente distrarci e privarci di una visione chiara e libera.
Immaginiamo quindi di trovarci di fronte a questa vasta terra, di cui ancora non possiamo cogliere l'estensione e le caratteristiche, ma che ci attrae e ci incuriosisce.
Siamo pronti a prendere appunti e registrare dati, ma anche a sperimentarne le caratteristiche sulla nostra persona.
Non sappiamo ancora quali creature la abiteranno, che tipo di caratteristiche avrà il terreno, di cosa avremo bisogno per sopravvivere, ma il coraggio di esplorarla non ci manca.

Partiamo, sapendo che il nostro primo obbiettivo è di raggiungere un punto da cui poterla osservare in ogni direzione, un centro indisturbato e sicuro.
Abbiamo una vaga idea di dove possa trovarsi, ne abbiamo sentito parlare, abbiamo qualche indicazione che è stata condivisa da chi è venuto prima di noi. Ma su questo bisogna fare attenzione. Il racconto di un altro è filtrato dalla lente della sua percezione e della sua storia personale e noi stessi, nel momento in cui lo recepiamo, lo coloriamo dei nostri contenuti. Il risultato è un riferimento che ci può portare all'illusione di aver trovato ciò che stavamo cercando, perché potremmo semplicemente ricoprire di quelle caratteristiche il primo luogo vagamente somigliante che troviamo. Succede in continuazione, uno scienziato è talmente ansioso di ottenere un certo risultato, che si trova a riportare erroneamente i risultati dei suoi esperimenti. Per questo è importante il confronto con l'altro, con coloro che stanno svolgendo la stessa ricerca, perché ci può permettere di riconoscere questo meccanismo. Allo stesso modo però, proprio come quando il campo morfogenetico o la forma-pensiero legata ad una certa scoperta si crea e si attiva e due scienziati ai due estremi del globo terrestre arrivano alla stessa conclusione quasi contemporaneamente, il lavoro degli altri crea il terreno favorevole per il nostro.
Una volta trovata la nostra bussola, quindi, e aver riconosciuto la forza magnetica verso cui dirigerci, dovremo solo affrontare la strada. Non sarà un percorso lineare, probabilmente prevedrà momenti di avvicinamento alla meta per poi perdersi in improvvise deviazioni. Incontreremo la popolazione locale, tutte quelle identità che sono nate e cresciute dentro di noi attraverso la nostra storia. E ci accorgeremo che, come in ogni ecosistema che si rispetti, ci sono state quelle che sono rimaste mere ombre e quelle che hanno trovato un ambiente favorevole e si sono sviluppate acquisendo potere.
Ma un bravo esploratore non si lascia ammaliare dall'oggetto del suo studio. Dobbiamo quindi registrare le nostre osservazioni, riconoscere e identificare ognuna di queste creature, imparare a conoscerne ogni caratteristica e abitudine, ed i suoi eventuali meccanismi di mimesi. Se non stiamo attenti potrebbero darci indicazioni sbagliate o contradditorie, timorose di perdere il potere che hanno acquisito sull'ambiente circostante.
Non smettiamo mai di consultare la nostra bussola.
Infine riusciremo a raggiungere il nostro obbiettivo, il nostro punto di osservazione preferenziale. Si ergerà come un altipiano in una landa ampia e rigogliosa, e dalla sua cima potremo finalmente guardarci intorno. In lontananza potremo vedere altri altipiani, altre terre che li circondano, e stormi di uccelli, esuli forme-pensiero, che vi volano attraverso, oltre i confini dati dalla diversità della vegetazione. Finalmente potremo osservare la popolazione che abita la terra che ci circonda in maniera più chiara. Noteremo movimenti e comportamenti che prima non avevamo percepito, scorgeremo sentieri che prima ci erano parsi nascosti o non collegati affatto.
Al centro dell'altopiano potrebbe esserci un ampio lago, sulla cui sponda si apre l'entrata di una miniera.
Se siamo esploratori seri e responsabili, decideremo di addentrarci nei suoi tunnel solo con l'attrezzatura adatta. Le miniere contengono fonti di energia utili o pietre che possono essere lavorate fino a mostrare la loro bellezza, ma sono anche luoghi in cui è facile avere incidenti o ritrovarsi incoscienti a causa della mancanza di ossigeno. Per questo sarebbe importante andare in cordata o in compagnia di qualcuno che ne conosce le insidie e può guidarci nelle situazioni più buie. Bisogna ricordare sempre che le miniere, nei livelli più profondi, sono collegate tutte tra loro, e non si sa mai cosa possa abitare quei corridoi e seguirci senza che ce ne accorgiamo.
Ma anche il singolo esploratore può comunque addentrarsi nei livelli meno profondi, e raccogliere materiale utile per la sua ricerca. E' importante non farsi affascinare troppo dal contenuto di questi luoghi, fino a dimenticare ciò che c'è all'esterno. Saremo in grado, quindi, di raccogliere ciò che ci serve, non un peso troppo grande per le nostre spalle e portarlo fuori per osservarlo alla luce del sole.
Se ci sedessimo sulla riva del lago potremo osservare con calma questi contenuti, accorgendoci di come ciò che sottoterra ci sembrava strano e spaventoso sia semplicemente qualcosa di semplice coperto dalla polvere e dai sedimenti del tempo, e se aspettassimo che la superfice dell'acqua si calmi, fino a diventare uno specchio perfetto, li vi si rifletterebbe il sole sopra di  noi. Più tempo trascorreremo in questo luogo, osservando la vita che si svolge intorno a noi e documentando le nostre osservazioni, comprendendo le leggi e le dinamiche che la regolano, più avremo il desiderio di qualcosa di più particolare.
E in un giorno senza nuvole magari, in maniera inaspettata, potremo avere il desiderio, osservando il lago, di costruire un pontile, per arrivare al centro della calma distesa
d'acqua e goderne la quiete. Costruire ponti non è un lavoro facile! E sicuramente avremo bisogno di tutta la nostra pazienza e costanza per cercare gli alberi giusti, lavorarli nei componenti che ci servono e incastrarli fino a creare un passaggio sicuro e stabile, adatto al nostro cammino.
Ma una volta che il nostro pontile sarà completo, niente potrà descrivere l'emozione di percorrerlo fino alla fine, e una volta lì, semplicemente sdraiarsi ad osservare il sole sopra di noi, e guardarlo direttamente e non più rifesso nell'acqua, sentire il calore dei suoi raggi che ci scaldano e ci ripagano di tutto lo sforzo fatto durante il nostro viaggio. E più tempo trascorreremo ad osservare il sole, meno timore avremo della notte. Fino al giorno in cui, dopo un tramonto silenzioso, ci ritroveremo ad osservare la volta stellata.
E rimarremo senza fiato alla realizzazione che tutte quelle stelle sono come il nostro sole, e riempiono tutto l'universo e che lo spazio che possiamo esplorare è più vasto di quanto avessimo mai immaginato.
A questo punto, nella storia dell'uomo, c'è stato chi è tornato indietro a raccontare del suo viaggio, e chi invece è andato avanti e la sua storia è stata raccontata da altri. Ci sono poi uomini che sentono la vocazione di esplorare anche le terre che li circondano, o di aiutare e preparare nuovi esploratori. C'è chi fa la guida, e chi semplicemente ascolta i racconti e aiuta ad organizzare i dati raccolti da un singolo individuo. Ogni essere umano può aprire nuovi sentieri. E la rete che ci collega farà si che ognuno possa sempre ritrovare la via del ritorno.


BIBLIOGRAFIA
R. Assagioli - Psicosintesi per l'armonia della vita
P. Ferrucci - Introduzione alla Psicosintesi
P. Legrenzi - Storia della Psicologia
P. Ferrucci - Crescere. Teoria e Pratica
R. Assagioli - Per vivere meglio
E. Fromm- Avere o essere

 


 

sabato 8 ottobre 2011

Asse terrestre

Copertina

Fonte:
http://www.edizioni-synthesis.it/libri/varetto_gerarchia.html
(pag. 265)

Ultimamente si parla molto dello spostamento dell'asse terrestre come di un evento catastrofico. In realtà è il segno distintivo dell'evoluzione umana. Ai primordi della formazione della Terra e soprattutto dell'uomo, l'asse terrestre fu ruotato velocemente per eliminare gli esperimenti falliti. Dopo non più. Nella Lemuria era ancora più obliquo e man mano che l'evoluzione umana procedeva anche l'asse si spostava avvicinandosi sempre più al suo obiettivo di essere perfettamente perpendicolare a quello del Sole. Le energie solari arriveranno allora in modo diretto e la Terra potrà iniziare il suo percorso di sacralizzazione.

Da un punto di vista esoterico l'inclinazione dell'asse terrestre è dovuta allo scarso livello di integrazione dell'uomo e dell'unione col mono devico e, in particolare, con l'Angelo Solare.

L'asse della Terra, trovandosi in perfetta declinazione e con la superficie obliqua rispetto ai raggi che provengono dal sole, produce ambiguità, annebbiamenti e illusioni. questa inclinazione si sposta grazie alle Iniziazioni del nostro Logos Planetario, che sta lavorando per raddrizzarsi e che pone le sue speranze anche nella riconciliazione fra il Regno Umano e quello dei Deva, in modo da ristabilire l'antica Amicizia e Fratellanza fra i due Regni. Quando questo avverrà l'asse planetario assumerà progressivamente una posizione perpendicolare rispetto al piano dell'ecclittica e questo segnerà la scomparsa del movimento di retrogradazione e di precessione degli equinozi, e il pianeta diventerà sacro. La Coscienza non userà più il pianeta e il corpo fisico per la sua esperienza e la vita passerà sui piani più sottili ed elevati.

Link
- http://it.wikipedia.org/wiki/Asse_terrestre
-


domenica 21 agosto 2011

Mantra § Preghiera per il Sorgere del Sole

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Quando il sole sorge, non sentite che dal più profondo del vostro essere qualcosa sta sorgendo anche in voi? Fate in modo che, almeno per un momento, la vostra anima diventi simile al sole. Sappiate utilizzare questa legge meravigliosa che la natura mette a nostra disposizione, la legge del mime­tismo, ossia la possibilità di identificarci in ciò che guar­diamo.

Per aiutarvi in questo, vi darò ora alcune formule che potrete pronunciare guardando il sole che sorge. Rimarrete in attesa del primo raggio e, con amore, pronuncerete dentro di voi queste parole:

 

 

«Come questo sole sorge sul mondo, possa il sole della li­bertà, dell'immortalità, dell'eternità e della verità sorgere nel mio spirito.

«Come questo sole sorge sul mondo, che il sole dell'amore e dell'immensità possa sorgere nella mia anima.

«Come questo sole sorge sul mondo, che il sole dell'intel­ligenza, della luce e della saggezza sorga nel mio intelletto.

«Come questo sole sorge sul mondo, che il sole della gioia, della felicità e della purezza sorga nel mio cuore.

«Come questo sole luminoso, radioso, sorge sul mondo, possa il sole della forza, della potenza, dell'energia, del dina­mismo e dell'attività sorgere nella mia volontà.

«E come questo sole luminoso, radioso e vivo sorge sul mondo, possa il sole della salute, della vitalità e del vigore sorgere nel mio intero corpo.

«Amen. Così sia. Per il Regno di Dio e la sua Giustizia.

«Amen. Così sia. Per la Gloria di Dio».

Ecco una formula potente, magica.
Il giorno in cui gli esseri umani riusciranno a identificarsi con il sole, vivranno in una tale luce e da loro emanerà un tale irraggiamento che non si saprà più se siano vestiti o se siano nudi. Non si vedranno i loro vestiti, non si vedrà la loro nu­dità, non si vedrà nemmeno il loro volto. Come in un pas­sato molto lontano, nel Paradiso terrestre, la luce li vestirà meglio di qualsiasi abito.

Omraam Mikhael Aivanhov


sabato 16 luglio 2011

Surya-Yoga: Meditazione Sul sole


'Cosa sono la meditazione, la contemplazione e la preghiera? Semplicemente un modo di nutrirsi. Grazie ad esse, noi assaporiamo un nutrimento celeste, l'ambrosia, il cibo dell'immortalità. Si tratta di un nutrimento immateriale, ma che ha la sua corrispondenza anche sul piano fisico. Gli alchimisti lo hanno chiamato 'elisir della vita immortale'. Questo elisir è diffuso in tutta la natura, ed è il sole che lo distribuisce. Se in primavera e durante l'estate andiamo ad assistere ogni mattina al levar del sole, è appunto per riuscire a bere la quintessenza di vita che il sole diffonde nell'Universo, e le cui particelle vengono ricevute da rocce, piante, animali e uomini. Tutti gli esseri viventi captano queste particelle inconsciamente, ma gli esseri umani possono imparare a captarle in maniera consapevole in quel fluido che è la luce del sole.'
Omraam Mikhaël Aivanhov Pensiero del giorno 20/03/2009

L'audio del video è stato realizzato assemblando diverse registrazioni della Nasa e dell'Università di Sheffiled
sui suoni prodotti dal sole. 


[Fonte]


PER APPROFONDIRE
Guarire con il Sole
Richard Hobday
Guarire con il Sole











Meditazioni al Sorgere del Sole
Omraam Mikhael Aivanhov



Il Sole sulla Pelle
Il Sole sulla Pelle






Il Saluto al Sole - DVD
Silvia Salvarani
Il Saluto al Sole – DVD








La Forza Salutare della Luce Solare
Jakob Lorber
La Forza Salutare della Luce Solare









La Coscienza solare
Margarete Friebe
La Coscienza solare





Surya Namaskara
Paramahansa Satyananda
Surya Namaskara









Iniziazione Umana e Solare
Alice A. Bailey
Iniziazione Umana e Solare


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domenica 22 maggio 2011

Il Sole nel cuore della Terra

C'è un piccolo Sole nel cuore della Terra: è un unico, ardente Cristallo che gira più veloce del resto del pianeta. La scoperta è unanime, riconosciuta da tutti i geofisici, sin dal '95, ma ignorata... Le teorie non spiegano infatti il moto libero del Cristallo, non la sua composizione, né conoscono le cause dei tanti moti del pianeta, molti di più dei tre noti a tutti - moto diurno, annuo e precessione degli equinozi.
E poi la grande novità: il Cristallo è il Cuore della Terra visibile e anche di una Nuova Terra - la plasmasfera - prima invisibile, e ora visibile da satellite in estremo ultravioletto.
La Nuova Terra è simile a un Embrione, emette un dolce Canto, registrato dai radiotelescopi, si muove in moto indipendente e autonomo dalla Terra che conosciamo, ruota in 27 ore e non in 24 ore.



La Madre Terra è gravida?
E' possibile; molti indizi mostrano infatti che si è espansa come un Utero pregno. Tre amici fisici si tuffano in un'appassionata indagine per comprendere la natura del PARTO PLANETARIO che sembra imminente. Trasformazioni ingenti e repentine coinvolgono il Cristallo centrale, la superficie e l'intero campo magnetico. Tutto l'universo accelera la sua espansione a causa della misteriosa e massiccia energia oscura.
Consapevoli dell'abissale cecità dei telescopi e delle sonde spaziali i tre riscoprono un antico metodo di conoscenza: l'Arte della Memoria, l'uso del cervello emozionale, il sofisticato cristallo organico di cui tutti siamo dotati, ma che l'educazione reprime e ignora.
Ed è così che scoprono la Sorgente della Vita: il Cristallo che con i suoi moti, co-muove il mondo visibile e i tanti mondi invisibili, tutti vivi, intelligenti e simili nelle forme.
Il Fiume è imponente, ricco di vorticosi flutti, suoni nucleari ad altissima frequenza che solo "orecchie" sensibili possono sentire. I tre imparano ad ascoltare e riconoscono ciò che la "conoscenza" ignora: l'INTELLIGENZA del Messaggio, della Forza nucleare debole che co-muove le "corde" più intime.
Magia? No realtà: le "corde" sono le roteanti particelle nucleari che compongono ogni corpo, soprattutto quello umano sensibile alle emozioni e capace di sentire la MUSICA, la grandiosa OPERA del Cristallo.
Con l'Arte della Memoria, il cervello si svela un'antenna capace di ricevere e trasmettere la vera LUCE emessa dal Cristallo, scoprire gli inganni millenari di una 'conoscenza' ignara della Vita: spazio, tempo e materia.
Il cielo non è uno spazio vuoto, popolato da palle piene, ma plasma denso, supersonico e turbolento che scorre tra veli magnetici, a forma di mela, o meglio una serie di mele l'una dentro l'altra mela. Ogni 'mela' è ora sconvolta da cambi ultraceleri, poco compresi dalle scienze e celati al grande pubblico.
I tre procedono nella loro indagine, immersi in un'avventura sempre più entusiasmante che amplia la loro percezione. Il PARTO è la nascita della coscienza umana, l'evidenza della propria immortalità. La grotta ove nasce il Bambino Solare, il BABY SUN, non è un mito, né un presepe: è la crosta terrestre...



E 'mangiare la mela'
non è un "peccato", ma
l'inganno di tutti i credenti nella luce illusoria - elettromagnetica - che induce a scambiare la mela per "realtà". E invece è un insieme di schermi al plasma che circondano la Terra, una TV cosmica che nasconde la vera realtà, fatta di infiniti universi intelligenti.
Lo spazio in cielo è una sala di specchi, utile agli uomini per conoscere se stessi, sentire e riconoscere le proprie emozioni, imparare ad amare e usare la Forza, la VITA, che dà a ciascuno secondo i suoi bisogni. L'Universo è la Grande Madre che ora presenta Suo Figlio, il piccolo Sole Cristallino, il BABY SUN.
La scienza non conosce le cause dello spin né perché gli spin nucleari del corpo umano sono legati alla sua salute. Non conosce la Forza, la Vita, che consente a ogni corpo di amare e di riprodursi. L'Uno ha infiniti spazi e tempi, infiniti universi dei quali possiamo essere partecipi e dai quali forse proveniamo.
Nascendo il Baby Sun sconvolge la mela. E' la fine? Si, è la fine della Gestazione Cosmica e quella di una 'conoscenza' piena di inganni, frutto di una gigantesca illusione ottica. E' la rivelazione della Grande OPERA, la Vita che ci fa nascere, morire e risorgere all'eternità.



Dal libro di Giuliana Conforto, Baby Sun, Noesis ED.

Baby Sun
Versione nuova
Buono

Prezzo € 28,00


Fonte:
Grazie





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