mercoledì 9 febbraio 2011

Una giornata (quasi) perfetta

di Resalvato.:.

Febbraio era stato inaspettatamente bello: giornate di sole, fresche (ma non fredde), asciutte e stimolanti. Niente nebbia e umidità.

Quella giornata era stata perfetta, quasi perfetta.
Abbiamo bisogno di chiamare delle giornate "perfette" perché, forse, questa è una nostra irrefrenabile aspirazione.

Ma non puoi dire perfetta anche se lo vorresti. Perché, come si suol dire, la perfezione non è di questo mondo...
Vorresti che almeno, ogni tanto, ti capitasse una giornata perfetta, ma ciò che può verificarsi è solo una giornata "quasi" perfetta.
Una giornata in cui ciò che avevi desiderato, progettato, prefissato, si manifesta, si realizza e tutto (si, quasi tutto) ti rende felice.. perché adesso (ancora una volta) hai la prova  che le cose (quasi) perfette possono avvenire. Hai la prova (un'altra prova) che se sei te stesso, se non hai paura di accettare ed esprimere quello che senti profondamente con (quasi) tutto  te stesso, allora (quasi) tutto va bene; i piccoli intoppi vengono superati (quasi semplicemente); e le cose che fai vengono bene, e le cose che dici sono quelle giuste. Tutto (o quasi) in te stesso è teso verso un obbiettivo chiaro e fai di tutto (o quasi) perché venga raggiunto in modo (quasi) perfetto.
Metti in atto (quasi) tutta l'attenzione e la cura possibili perché ciò avvenga e poi sei lì... nell'eterno presente, nell'attimo, nel momento... cercando di farlo essere (quasi) perfetto.
Cerchi i modi per trovare la collaborazione degli altri e la loro sintonia per raggiungere insieme lo stesso obiettivo e se c'è questo, se ce la buona volontà reciproca, allora tutto (o quasi) diventa più facile e bello.

Alla fine della giornata sei soddisfatto. Ti capita anche di vedere un bel film in TV. Ma sai che è stata solo una giornata (quasi) perfetta.

Altre ne verranno, se vorrai..., ma dovrai essere come sei stato oggi, e questo fa un po' paura: se le giornate (quasi) perfette, dipendessero (quasi) solo da noi stessi, questo ci toglierebbe tutti gli alibi, tutte le giustificazioni (quasi tutte) e ci darebbe  la (quasi) totale responsabilità del nostro destino.
Ma resta (quasi) sempre quel QUASI...
Abbiamo paura di poter essere (quasi) sempre prefetti...
In realtà quello che possiamo fare è vivere e MIGLIORARE la nostra vita, il nostro destino, la nostra COSCIENZA e farlo pensando, sapendo che ciò è possibile nella comunione con gli altri, nell'aspirazione alla natura divina perduta, nella consapevolezza che questo processo trova collocazione, senso, misura, giustificazione e spiegazione nel TUTTO;
e, infine... andare (quasi) oltre i confini...

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Diario essenziale di Resalvato

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1 commento:

  1. paolacostanza10/02/11, 16:09

    E dai! lo vogliamo togliere sto "QUASI"??????

    RispondiElimina

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