giovedì 14 aprile 2011

Pensiero Intuizione Proposito Evoluzione

Riportiamo questo articolo perché apprezziamo e ne condividiamo i contenuti, l'intento e l'obiettivo. Pensiamo sia utile diffonderlo. Con l'occasione ringraziamo chi l'ha scritto.

Fonte: http://www.lamentemente.com/2011/04/14/pensiero-e-intuizione-superiore

Pensiero e Intuizione Superiore

I Pensatori illuminati di ogni tempo sono vigili alle intuizioni superiori; riproducendo le idee nella materia, ne riportano fedelmente la visione e attuano ciò che hanno colto mediante la costruzione di forme-pensiero chiare e ben strutturate che potranno esercitare un forte influsso sulle mentipronte a rispondere”. Ogni pensiero sufficientemente definito è una vibrazione del corpo mentale e, come ogni altra vibrazione, tende a riprodursi nella realtà circostante, comunicandosi a materia mentale di simile densità; così, come i pensieri bassi, di egoismo dell’uomo medio creano vibrazioni simili in altre menti sintonizzate con quel tipo di materia mentale, i pensieri degli idealisti, dei filantropi, dei grandi riformatori sociali e religiosi, degli utopisti, e, più in generale, di coloro cui sta a cuore il Benessere dell’umanità creano forme-pensiero chiare ed armoniche, che si irradiano e risuonano in altre menti concentrate su simili ideali elevati. Il potere del pensiero direzionato e coerente di un gruppo di individui sintonizzati determina effetti molto superiori alla somma dei pensieri dei singoli individui, così come il fascio di luce coerente del laser è di gran lunga più efficace di fasci di luce non coerenti. Le caratteristiche essenziali di questi Nuovi Ideatori e Comunicatori sono l’apertura di coscienza, la dedizione al bene comune, la capacità di intuire il Piano, la mancanza di egoismo e separatività:

Una sola persona altruistica, non critica, consacrata, può spingere un gruppo ad un lavoro che avrà successo.
(A. Bailey).

Essi sono sempre e senza esitazioni per la Pace, poiché sanno che, karmicamente, la Buona Volontà e l’Armonia, al contrario della guerra, danno buoni frutti. Nella dimensione del tempo, la guerra è sempre collegata al rancore del passato, mentre la Pace è il Perdono (“dono per-fetto”) del presente, vivo e palpitante, proiettato nel futuro. I nuovi idealisti sanno che guerra e pace nascono nell’interno, e che gli effetti di annebbiata distruttività o di gioiosa operatività si preparano nel cuore degli uomini:

Che cos’è la pace? Per la maggior parte delle persone, questa parola evoca la possibilità di vivere tranquillamente, al riparo da ogni aggressione. In realtà, però, la pace è ben altro: è il lavoro più intenso che possa essere realizzato nel mondo da chi abbia imparato che la pace è prima di tutto uno stato interiore. Tale stato è il risultato di una vittoria riportata con un’aspra lotta su tutti i conflitti psichici che ci sconvolgono.
(O. M. Aïvanhov, Pensieri quotidiani).

“La pace non è l'assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza e alla giustizia”
(Baruch Spinoza)

Siamo tutti noi, pertanto, con le nostre vibrazioni più o meno armoniose a formare il clima emotivo in cui si svolge la vita sul Pianeta. Solo una decisa frattura con il passato di sospetto e di ostilità, che ha segnato il cammino di “dolore evitabile” dell’umanità, può determinare un futuro orientato all’Amore, in cui paura, ignoranza ed egoismo siano considerati relitti emotivi del passato e la coscienza dell’umanità possa elevarsi fino a vivere e respirare quotidianamente la fratellanza:

Penso che abbiamo perso quella qualità, la qualità della compassione… Quel che è importante, mi sembra, è che quando vedi l’intera struttura della violenza e della brutalità umana che si esprime, in definitiva, nella guerra, se vedi ciò nella sua totalità, allora, nell’atto effettivo del vedere, farai la cosa giusta.
(Krishnamurti).

Appare sempre più evidente che l’evoluzione dell’umanità accelera sempre più; essa è ora giunta ad un punto tale che dovrà mutare profondamente i comportamenti e il modo di relazionarsi, sia in senso orizzontale, tra individui e nazioni, sia in senso verticale, con il mondo dello spirito. Tali cambiamenti, per essere duraturi e significativi, dovranno essere sempre fortemente voluti e realizzati dagli individui e non imposti dall’esterno. Da mutare sono alcune manifestazioni inferiori: ancora evidenti e tenaci sono l’atteggiamento egoistico dell’umanità e la mancanza della vera intelligenza, attenta all’evoluzione dell’uomo e del Pianeta, compassionevole e lungimirante. Il “silenzio dell’io”, consapevole di appartenere al Tutto, creerà la possibilità del cambiamento; per tale raggiungimento è necessario lavorare su se stessi in modo individuale e all’interno di gruppi e comunità: “l’intelligenza emotiva” e l’Intuizione spirituale caratterizzeranno le prossime età della Terra, che, ripudiando ogni identificazione con gruppi specificamente connotati religiosamente e politicamente, si ispireranno allo spirito di cooperazione e di fratellanza:

Tu devi vivere e respirare nel tutto, come tutto ciò che percepisci respira in te; sentire che sei in tutte le cose e che tutte le cose risiedono nel Sé; accordare il tuo cuore e la tua mente con la grande mente e il cuore del genere umano.
(H. P. Blavatsky, La Voce del Silenzio).

E’ necessario che si crei un’armoniosa comunità di ricercatori di saggezza, che rispondano in modo lungimirante ed efficace ai bisogni del mondo; la Saggezza che riceve Intuizione dall’alto è la terapia per ogni forma di sofferenza, individuale e nazionale, ed è un dinamico potere che trasforma. Nella società in cui viviamo sembrano non essere riconosciute come valori fondanti l’integrità, la rettitudine, la gentilezza, la compassione, la generosità, la semplicità di cuore e di vita, la sensibilità del sentimento e dell’intuito, che costituiscono le basi dell’etica. Il consumismo, la concezione della produttività come valore in sé, la corsa al profitto a tutti i costi e l’indifferenza alle virtù sono mostri diffusi, dai quali si generano avidità, vuoto, egoismo e cinismo che rendono spesso la nostra epoca vile, crudele, violenta e corrotta.

I “segni dei tempi
Il cambiamento è inevitabile, e si può leggere nei “segni dei tempi”: individui e gruppi appaiono sempre più connotati dalla tendenza alla condivisione e all’unità, a tutti i livelli; numerosi individui risvegliati hanno allineato i tre corpi (fisico, emotivo e mentale) e agiscono come unità integrate. Il successivo passaggio sarà il contatto costante con l’anima e la concretizzazione sulla terra dei suoi impulsi. Quando la mente, le emozioni ed il cervello sono allineati, infatti, si possono sviluppare i loro più alti corrispettivi: Saggezza, Amore e Proposito. L’intelligenza dell’umanità dovrà essere rispondente a valori elevati se non vuol correre il rischio che le conoscenze più avanzate siano usate dalle forze del male per fini di sopraffazione e di potere.
E’ necessario pertanto vigilare affinché ciò non accada e affinché, risvegliando “il cuore dell’amore” che dà accesso all’Intuizione, possano prevalere le forze della Luce:

Quello che non otterremo mai con discussione, controversie, ragionamenti intellettuali, arriverà quando “il cuore dell’amore” che è dentro di noi si sarà risvegliato.
(H. P. Blavatsky).

Nell’età dei Pesci, che l’umanità si sta lasciando alle spalle, hanno prevalso alcune idee, che appaiono ormai cristallizzate o, comunque, non più idonee all’attuale sviluppo:

  • l’idea di autorità, con il conseguente paternalismo educativo, sociale e religioso, sostituita oggi sempre più dalla ricerca dell’autorevolezza illuminata e dal senso del gruppo;
  • il valore collegato al sacrificio subito, vittimistico e rinunciatario, e alla sofferenza, che sono stati enfatizzati come mezzi primari per l’evoluzione. Affermava l’iniziato Paolo: “Virtus in infirmitate perficitur: La virtù si perfeziona nella debolezza”. Oggi l’accento si pone sulla necessaria qualità del distacco dalla forma e sul vero sacri-ficio, “atto sacro” scelto liberamente e gioiosamente per il bene del gruppo;
  • l’importanza della soddisfazione del desiderio, per cui si è assistito alla nascita di falsi bisogni, sollecitati anche dalla pubblicità, allo sperpero di denaro e alla diffusione di beni superflui. Questa situazione è durata a lungo poiché, probabilmente, le Forze evolutive -- dimostrando che il possesso di beni non porta vera gioia, ma anzi induce senso di sazietà -- intendevano “spiritualizzare” opinioni e tendenze. Oggi, infatti, si diffondono stili di vita improntati alla sobrietà e alla condivisione.

Nella nascente età dell’Acquario emerge una nuova umanità, caratterizzata da una nuova e più ampia consapevolezza, per la quale si avvertirà sempre più il senso di fratellanza e si svilupperanno le doti intuitive. L’Intuizione sarà infatti la caratteristica dell’ “uomo nuovo”; essa costituisce il principio di unità in noi, da quale possiamo percepire il reale e l’“oltre il reale” al di là delle nostre ordinarie possibilità di comprensione. Essa, a differenza della ragione, può attraversare e vedere con chiarezza immediata, la forma essenziale che è oltre la consueta differenziazione di soggetto-oggetto:

Essa… può percepire l’infinito in ogni cosa e in quel momento di scoperta fare entrare un’altra mente oltre la mente del nostro ego personale.
(J. Lane, Il linguaggio dell’anima, rip. in Terra, Anima e Società, vol. II).

La mente umana svolge una fondamentale funzione di discriminazione e di analisi; ma quando domina la vita crea squilibri, erigendo un muro di rigida e razionalizzante sicurezza con la propria presunta definitiva autorità: essa finge di essere il , depositaria di Conoscenza e di Potere. E’ spesso, invece, nella fiducia, nell’apertura di cuore e nell’abbandono all’anima che fiorisce l’Intuizione. I nuovi gruppi umani aperti all’Intuizione si riconosceranno da:

  • la “sensibilità attiva” che determina il senso di urgenza riguardo alla soluzione della sofferenza del Pianeta;
  • il conseguente impegno per una globalizzazione equa e umana;
  • lo sforzo verso una soluzione dei conflitti in cui non vi siano né vincitori né vinti;
  • l’ampia e generosa capacità di amare;
  • la capacità di riconoscere il divino in ciascuno.

Gli individui sulla via del risveglio lavoreranno per sviluppare le doti intuitive e per trasmutare -- con un proposito di gruppo saggio e amorevole -- le idee superiori affioranti alla soglia dell’Intuizione in progetti e attività concrete, concepite superando ogni identità egoica:

La spiritualità ci libera da questa mente, dal piccolo io, dall’identità egoica. Attraverso la spiritualità siamo in grado di aprire le porte della mente universale e al cuore immenso dove la condivisione, la cura e la compassione sono realtà vere. La vita esiste solo attraverso il dono di altre vite: tutta la vita è interdipendente. L’esistenza è una rete di relazioni intricata e interconnessa. Condividiamo il respiro della vita e in questo modo siamo connessi.
(S. Kumar, La necessità di una spiritualità pratica, rip. in Terra, Anima e Società, vol. I).

Essi sentiranno con sempre maggior chiarezza che i “giorni dell’impegno” sono giorni positivi, perché in essi la vita scopre il suo lato benedetto, pur potendo apparire “giorni severi” perché è in queste occasioni che si cambiano le abitudini condizionate dalle cristallizzazioni mentali. La sfida sembra essere diventata “Walk your talk”, che potrebbe essere tradotto come “Viviamo ciò che sappiamo”; ciò implica il vivere attraverso l’Arte e l’essere creativi nell’agire, attingendo ispirazione agli ideali più alti.

La vita sul Pianeta sarà sempre più illuminata da valori spirituali, poiché la luce della Mente e il fuoco del Cuore trasformeranno l’essere umano in un organismo radiante, la cui qualità essenziale sarà l’unisono e lieto manifestarsi di un “Cuore intelligente” e di una “Mente amorevole”.

Le varie ideologie di gruppi e popoli appariranno chiaramente come diversi aspetti parziali di un’unica “verità in progressiva manifestazione”, e nazioni e religioni diverse potranno fraternamente incontrarsi, come auspicano i grandi Istruttori dell’umanità:

[…] la razza umana è un essere collettivo che ha unità di vita e che progredisce, da un’epoca all’altra, nella propria educazione .
(G. Mazzini, cit. in: Massimo Scioscioli, Giuseppe Mazzini: i principi e la politica).

Fonte: http://www.spaziofatato.net

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