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Quale mito
Per fare questo tipo di lavoro d'integrazione ci vuole apertura mentale ma sopratutto la disponibilita' a rendersi vulnerabili. "Vulnerabilita'": una parola che spaventa la donna ma ancora di piu' l'uomo cresciuto in una cultura patricentrica che gli ha imposto con la forza di essere sempre forte, fisicamente virile, coraggioso, facendo passare un'idea distorta, un' eidola, un dio, un archetipo, quello del Guerriero, che possiamo collegare al mito di Ercole e le sue dodici fatiche e al senso di colpa maschile inconscio.
Ercole figlio di Zeus era stato maledetto da Era, una donna quindi, che per vendicarsi dell'ennesimo tradimento del marito con Alcmena, la regina di Tirinto, costrinse quest'ultima ad abbandonare il bambino che un altra donna Atena, trovandolo nel bosco, lo affidò alla sua madre biologica dopo averlo allattato. Ercole divenne realmente un semidio grazie al nutrimento di una donna. Gli dei amavano Ercole e avrebbero voluto concedergli l'immortalità nonostante fosse osteggiato da Era che continuava a nutrire il suo odio e decise che per raggiungere lo status di Dio immortale, avrebbe dovuto superare dieci difficili prove imposte da Euristeo, suo nemico da sempre perché in concorrenza con lui per il trono di Tirinto. Ercole che ormai si sentiva anche lui Dio dell'Olimpo riusciva ad accettare di dover ubbidire a un mortale e preso da un attacco di ira incontrollabile, sotto l'influsso negativo di Era, si abbandonò a un momento di completa follia, distruggendo tutto quello che trovava sulla sua strada e uccidendo gli amici e persino i propri figli, avuti con la moglie Megara. L'archetipo del guerriero si è trasformato nell'archetipo del distruttore in seguito all'intrusione della rabbia di una donna nel suo destino. Le mitiche prove di Ercole divennero poi dodici che affrontò brillantemente ma quando egli tornò a Tebe, fu rifiutato dalla moglie Megara non lo volle più vedere perché aveva ucciso i loro figli!
Ercole allora si sposò con Deianira, che un giorno, dovendo guadare un fiume, accettò di salire in groppa al centauro Nesso, che cercò di rapirla: Ercole uccise anche il centauro con una delle sue frecce avvelenate con il sangue dell'Idra e Nesso, prima di morire, suggerì a Deianira di intingere nel suo sangue una veste di Ercole e assicurarsi per sempre la fedeltà del marito. La donna seguì il consiglio e quando, qualche tempo dopo, Ercole manifestò amore verso Iole e desiderio di abbandonare la moglie per lei, Deianira gli fece indossare la veste magica che invece era stata subdolamente manipolata da Nesso prima di morire. Devastato dal veleno Ercole cercò si salvarsi costruendo e salendo su un rogo, mentre la moglie si uccise per il senso di colpa e infine venne tratto in salvo da Atena, che lo liberò dal rogo e lo condusse sull'Olimpo. Zeus gli trovò una nuova moglie, Ebe, e gli fece dono dell'eterna giovinezza.
Il mito oggi: una probabile interpretazione
Per l'uomo di oggi e' difficile essere sincero con una donna perché e' difficile per lui essere sincero con se stesso. Questo succede perché come nel mito di Ercole, gli dei, ovvero le idee che hanno portato in essere il comportamento dell'uomo gli chiedono di affrontare delle prove continue in cui non c'è spazio per l'accoglienza, la riflessione o l'intuito (caratteristiche femminili) ma anzi spesso sono proprio le figure materne e le loro sostitute a intervenire guidate dalla rabbia o in maniera subdola per controllare il destino del Dio. La donna che invece ha mostrato nel tempo grande forza e capacita' "superiori" all'uomo rischia oggi di abusare del proprio potere e passare oggi da vittima del patriarcato a carnefice dell'uomo come a volersi vendicare di un maschile che percepisce piu' debole e di cui pensi di non aver bisogno e contro cui accanirsi.
Questa dinamica sociale e relazionale non fa bene a nessuno perché costringe il femminile a un'esasperazione egocentrica del proprio potere tramite strategie comportamentali di controllo e il maschile a un disorientamento e infine a una chiusura maggiore che lo conducono spesso alla rabbia e alla frustrazione per non essere in grado di rispondere alle aspettative della donna e della società. Questa dinamica di origine transgenerazionale arrivata ormai a un punto di rottura puo' invece diventare una sfida per entrambi: per la donna si tratta di ricordare il proprio potere incoraggiando l'uomo alla riscoperta del suo femminile ma distaccandosi dal giudizio e da un'idea distorta dell'uomo come essere onnipotente. Per l'uomo si tratta di acquisire un potere che gli e' del tutto sconosciuto aprendosi a una narrazione diversa da quella che gli e' stata imposta dai modelli passati e dal mito sociale partorendo un nuovo maschile. Un processo di evoluzione che puo' prendere forma solo se entrambi tornano a riscrivere il proprio copione e a dialogare con l'anima.
Tiziano Cerulli
FONTE: http://discorsoconlanima.blogspot.it/2017/09/energia-femminile-ed-energia-maschile.html?m=1
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