DAL 27 AGOSTO AL 6 SETTEMBRE 2011
Mostra di fotografie stampate su tela in bianco e nero.
Sezione storica e contemporanea
con autori che vanno da Von Gloeden e la sua scuola
a Carlo Santagati.
L'ICONISMO FOTOGRAFICO RELAZIONALE E LA METAFORA DELLA VITA.
Su degli scenari senza tempo e di enorme preziosità estetica (ma al contempo anche molto ricchi di levità semantica e formale) Carlo Santagati interviene con grande estro e genialità (fino ai limiti del parossismo culturale, di natura duchampiana, e fino ai limiti di certo, genuino, barocchismo stilistico, di matrice daliliana) per reinventare, a suo modo, la realtà della vita: ovvero sia un paesaggio agreste, una architettura urbana, un particolare di vita quotidiana o una immagine della memoria "calibrata" sulle ali dell'onirico e del fantastico.
Questa è la fotografia, tutta nuova ed assai originale, di Carlo Santagati: un autore di grande estro surreale e metafisico, prima ancora che un documentatore fotografico della vita, sul modello di Henry Cartier Bresson.
Le sue "Metaphore" sulla Sicilia, e sulla sicilitudine, sono qualcosa che prende, che cattura lo spettatore, spingendolo fin oltre i limiti del conosciuto e del conoscibile.
La sua percezione immaginifica del mondo è assoluta; la sua capacità di analisi e di scavo - sul piano etno/antropologico - sono commisurate alla natura dei suoi sentimenti e delle sue emozioni. In una parola prevale - nelle sue fotografie - la poesia: ovvero sia la liricità dei colori, dei segni, delle immagini, dei simboli e delle sue stesse, garbate, "fantasticherie".
Carlo Santagati è un fotografo con l'anima - geniale, libertaria, folle e trasgressiva - del creativo: nella misura in cui egli non assimila - nella sua produzione artistica - non tanto, e non solo, la dimensione mimetica e percettiva della realtà delle cose (così com'essa appare, dinnanzi ai nostri occhi) quanto, invece, egli fa proprio - nel proprio lavoro - la capacità estraniativa dell'individuo di re/immaginare il mondo lungo i parametri cognitivi della memoria, del ricordo e di quella naturale ludicità estetica che gli appartiene fin nel profondo del suo essere.
Cosicché egli racconta, attraverso le sue fotografie, attraverso le sue provocatorie immagini, la potenza assoluta della fantasia: la quale è in grado di mettere insieme la realtà, con il mondo dei sogni e delle pie illusioni (le quali potrebbero essere chiamate, altrimenti, utopie).
Dobbiamo, altresì riconoscere a questo fotografo il bisogno di esprimersi attraverso i linguaggi "esasperati" della multimedialità contemporanea, i quali pongono lungo una linea comune l'arte relazionale (di natura concettuale) con la videoart, la fotografia d'autore e con le tecniche post-moderne dell'era digitale.
di Rino Cardone (Giornalista RAI e Scrittore)
SITO:
- Carlo Santagati
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